Dopo che Luigi arrivò a prendere mio marito e me sottocasa con la sua Lancia di colore verde.Salii in auto, Luigi mi fece accomodare al suo fianco, Elia mio marito si sedette, sul sedile posteriore mettendosi al centro. Da quella posizione, Elia poteva vedere sia me che Luigi.Una volta che Elia ed io, prendemmo posto in auto, Luigi come il solito esternò: Concetta se permetti controllo se hai chiuso la portiera dell’auto, lo sai che è difettosa, non vorrei che si aprisse.Io avvertii il corpo di Luigi avvicinarsi a me, mi sentii elettrizzata, quando Luigi ritrasse la mano dalla portiera, avvertii che intenzionalmente Luigi strusciò la sua mano sul mio seno, apportandomi un certo turbamento.Dopo Luigi ritrasse la sua mano; dopo averla strusciata ancora intenzionalmente sul mio seno. Elia mio marito forse con la voce resa leggermente tremante dell’emozione che stava provando si rivolse a Luigi comunicandogli: sei veramente sicuro Luigi di avere chiuso la portiera? Poi Elia con la voce sempre rotta dall’emozione continuò: sai Luigi, non vorrei che la portiera si aprisse, mettendo a repentaglio Concetta.A sentire quelle parole, apparentemente innocenti e proferite da mio marito, mi sentii presa da una vampata di lussuria. Avendo vissuto quella circostanza di prima, mio marito se n’era veramente reso conto, ed ora voleva che Luigi ripetesse quanto aveva fatto prima, con la speranza che Luigi strusciasse ancora intenzionalmente la sua mano sul mio seno.Luigi, si rivolse ad Elia e rispose: se vuoi Elia posso controllare nuovamente. Proferì Luigi abbozzando un simpatico sorriso all’indirizzo di mio marito.Luigi allora, si piegò nuovamente in avanti e rivolgendosi a me comunicò: in fondo ha ragione Elia è meglio sempre controllare ed essere sicuri che la portiera sia chiusa.Luigi mentre diceva questo si addossò verso di me e controllò la portiera, in modo più sfacciato che prima; Luigi forse sentendosi istigato da mio marito, mentre ritrasse la mano mi toccò ancor più sfacciatamente di prima il seno, mentre Luigi mi riservava questa palpatina all’indirizzo delle mie tette.Luigi sempre tenendo con indifferenza la sua mano sulle mie tette, si volse all’indietro piegando il capo e ad Elia proferì, sì la portiera è chiusa in modo corretto, mentre Luigi proferiva questo ad Elia, sentii che Luigi, mi strizzò delicatamente un capezzolo, quasi fosse un tacito segnale per future emozioni per me. Quella circostanza in cui con la scusa di controllare la portiera, Luigi avesse intenzionalmente palpato con la mano il mio seno, anzi aver vellicato lievemente un capezzolo, proprio sotto gli occhi di mio marito, dove noi tutti sapevamo dell’intenzionalità di Luigi. Tutto questo mi eccitò ancor più facendomi provare delle dolci e forti sensazioni.A quel contatto … sì a quel contatto un po’ sfacciato ed impertinente, fatto proprio sotto gli occhi di mio marito il quale nulla aveva proferito, anzi sembrava consenziente.Mi sentii di fuoco, ebbi l’impressione che le mie gote avvamparono dal rossore. Luigi mi sorrise, forse nella penombra si era reso conto di avere suscitato in me delle emozioni, forse delle dolci e piacevoli tentazioni. Quanto a me, girai la testa all’indietro; vidi che Elia, mio marito, che aveva abbozzato un dolce sorriso quasi fosse un tacito assenso.Durante il tragitto per andare al ristorante più di una volta, con la scusa di cambiare marcia sentii la mano di Luigi sfiorarmi le gambe, inoltre ricordo bene che prima di arrivare si portò una mano sulla patta dei pantaloni facendomi vedere il suo sesso ingrossato…si era eccitato solo a vedermi… queste situazioni mi piacquero facendomi pregustare l’anteprima della serata.Il viaggio, fu abbastanza breve e mi turbò piacevolmente. Giungemmo a Napoli. Luigi si diresse verso il ristorante più esclusivo della città. Una volta che entrammo nel ristorante, il maitre invece di accompagnarci nel salone dove c’erano parecchi commensali, ci fece accomodare in una saletta.La saletta, era illuminata da luci soffuse, al momento eravamo gli unici commensali presenti in quella saletta. Dopo avere preso posto a sedere, Luigi si sedette di fronte a me, mentre mio marito, prese posto di fianco Luigi; venne un cameriere ed accese due candele che erano sul tavolo, poi smorzò ancor più le luci delle appliques, la saletta adesso era quasi illuminata dalla luce delle candele poste sul tavolo. Il garçon c’indicò la strada per andare alla toilette, qualora ne avessimo avuto di bisogno.Luigi attese che il garçon si ritirasse. Poi Luigi platealmente rivolgendosi ad Elia ed a me ci comunicò: questa sera questa mano ha provato delle sensazioni così piacevoli; sarebbe un delitto per me andarla a lavare. Mi sembrerà di commettere una profanazione sì un sacrilegio. Luigi stava comunicando questo, quando mi abbozzò l’occhiolino.Mio marito Elia, Luigi ed io sapevamo dell’intenzionalità di Luigi su quanto espresso il senso era chiaro e palese a tutti.Io mi sentii infuocare dal piacere, l’idea che quel commento un po’ osé da parte di Luigi fosse stato fatto davanti a mio marito, mi aveva resa euforica, portandomi un piacevole senso d’eccitazione. In fondo prima di questa sera, Luigi mai aveva fatto o detto qualche cosa alla presenza di mio marito che avrebbe potuto essere un approccio più o meno velato. L’improvviso interesse per Luigi nei miei confronti fatto anche alla presenza di mio marito, questa circostanza forse la capii dopo qualche giorno. Dopo qualche giorno, infatti, cercavo un pacchetto. Giorni prima ero andata a fare la spesa con l’auto di Elia, nei sedili posteriori avevo riposto i sacchetti della spesa, dopo qualche giorno in casa cercavo una confezione di saponette che avevo acquistato. Non trovandola in casa pensai che la confezione fosse caduta sull’auto di Elia, per questo motivo entrai nell’auto di Elia. Guardai per terra nei sedili posteriori dell’auto. Lì per terra vidi sia la confezione delle saponette e vidi anche una rivista aperta in una pagina. Istintivamente fui attratta dal titolo del reportage, in cui c’era scritto: l’amante, scopre il marito di lei, a guardarli. Lessi l’articolo il fatto di cronaca narrava che l’amante aveva scoperto il marito della lei mentre li guardava, poi l’articolo, narrava il fatto fin nei minimi dettagli, senza però comunicare i nomi delle persone. Leggendo l’articolo, era come se fosse l’esaltazione all’adulterio e quanto fosse stato piacevole per il marito assistere alle prestazioni della moglie con l’amante. Dal momento che in quei giorni Luigi ed Elia erano andati due o tre volte via in macchina insieme. Ipotizzai che Luigi una volta entrato in auto di Elia, magari andando da qualche parte, che Luigi vide la rivista e probabilmente commentò con Elia quel fatto di cronaca. Dal momento che Elia in quel periodo fosse particolarmente stimolato sì eccitato, immaginai che i due amici avessero commentato il fatto.Elia lo conoscevo bene. Ero sicura che Elia a Luigi, mai avrebbe detto: che avrebbe goduto nel vedere la propria moglie tra le braccia di un altro. Ero altresì sicura che Elia, avrebbe potuto commentare: che poteva essere piacevole pensare che la propria moglie fosse oggetto d’approccio da parte di un altro uomo.Con questa seconda ipotesi, sarebbe stato quasi un tacito e velato assenso a Luigi nel corteggiarmi, anche se non fosse stato esplicitamente palesato da parte di mio marito Elia.Tornando alla circostanza della cena che ci approntavamo a degustare al ristorante dopo che Luigi mi fece l’occhiolino, davanti a mio marito, iniziò quasi una serie di circostanze che a mio avviso furono un crescendo di situazioni trasgressive.In effetti, quelle furono delle circostanze improprie. Non successe che Luigi mi mise le mani addosso toccando la mia pelle. Luigi quella sera si limitò qualche volta a toccarmi solo attraverso il vestito. Per quella sera quello che mi esaltarono furono i discorsi, allusivi e trasgressivi, e poi ebbi l’ebbrezza che Luigi mi fece il piedino, dopo Luigi forse fu ancor più audace e licenzioso.Fu mentre stavo gustando le prime forchettate quando avvertii un piede sfiorarmi il mio, sentii dapprima l’insistenza di quel contatto, poi ebbi la piacevole sensazione di sentire il piede inguainato dalla calza, mentre mi strusciava la gamba.La sensazione che provavo era molto piacevole, immaginavo che fosse Luigi; anche dai sorrisi che mi volgeva. Volendo avere la conferma di questa circostanza, portai il tovagliolo alla bocca. Dopo essermi pulita, distrattamente, lasciai cadere il tovagliolo e mi chinai, per raccoglierlo, facendo quest’operazione, mi accucciai mettendo la testa sotto il tavolo.Vidi che Luigi si era tolto le scarpe, quando Luigi pensò che potessi scorgerlo, mosse velocemente un piede quasi volesse mimare il saluto che si fa con la mano, questa sorta di saluto Luigi anziché con la mano lo fece col piede. Dopo, quando riemersi da sotto il tavolo, Luigi abbozzò un sorriso ambiguo.Dopo un po’ sentii nuovamente il piede di Luigi mentre delicatamente mi stava toccando le gambe. Quella situazione, vale a dire, quella di sentirmi al centro di quelle attenzioni particolari da parte di Luigi, che era celata ad Elia mio marito; mi diede delle piacevoli sensazioni a livello emotivo.Luigi era conscio che io mi ero resa conto che era lui a fare l’approccio con il piedino. Durante quella piacevole sera, avevo continuato a ridere gaiamente alle battute di Luigi. Io poi non avevo tolto il piede di Luigi, anzi stavo subendo passivamente l’approccio di Luigi. Dedussi che questa circostanza stimolò maggiormente Luigi.Quella sera Luigi fu particolarmente coinvolgente sia con le barzellette che con le battute salaci.Arrivammo al dolce e il cameriere ci servì la pastiera Napoletana. Io stavo gustando già il primo boccone, quando Luigi sempre più intraprendente risalì con il piede su lungo le mie gambe.Ora avvertivo il piede di Luigi insinuarsi tra le mie cosce, la circostanza, mi stava eccitando da morire, ed io non facevo nulla per dissuadere Luigi da fare quello che stava facendo tra le mie cosce. Sì dal fatto che Luigi, aveva abilmente insinuato il suo piede tra le mie cosce ed ora era a pochi centimetri dalla mia intimità.Luigi, abbozzando un sorrisetto di circostanza, guardandomi dritta negli occhi e facendomi provare un po’ di soggezione mi comunicò: adesso é giunto il momento del dolce non è vero Concetta? Ora i miei sentimenti erano chiaramente in conflitto tra loro. Io se avessi seguito il sentimento del perbenismo, dell’ipocrisia, dell’essere bigotta. Da com’ero stata allevata, dalla rigida educazione ricevuta fin da giovanetta, mi sarei comportata in un certo modo, in altre parole avrei dovuto scacciare il piede di Luigi. Io invece, dovevo dare ascolto al mio cuore, a quello che mi suggeriva in questo momento. Io in quella circostanza, avrei dovuto dare spazio ai miei istinti. Sì i miei istinti, che da sempre erano stati repressi. In quella circostanza, mi sarei comportata diversamente. Avrei così dato spazio alla realizzazione più completa e più totale del mio essere donna, di farmi sentire una donna ancora bella e piacente che stimolavo interesse e piacere negli uomini.In quel momento mi sentivo dolcemente circuita da Luigi, anzi mi sembrava di essere stata messa piacevolmente al centro delle lascive attenzioni di Luigi, Allora, avrei voluto toccare con la mano il piede di Luigi, che ora era lì in mezzo alle mie cosce, quasi contro il mio inguine, il piede di Luigi iniziava a procurarmi un piacevole stordimento, iniziava a farmi provare delle struggenti sensazioni che in tanti anni di matrimonio mio marito, mai mi aveva fatto provare.Allora avrei dovuto prendere con la mano il piede di Luigi, dapprima accarezzarlo e poi portarlo io stessa contro la mia passerina, che sentivo pulsare sempre di più, alla ricerca di quegli stimoli peccaminosi. Quegli stimoli indecenti, ma che già tanta gioia iniziavano a donarmi, che avevo immaginato col pensiero e che ancora non avevo conosciuto e provato.Io non feci nulla di tutto quanto avevo pensato, mi limitai ad allargare un poco le cosce ed abbozzai solo un lieve sorriso all’indirizzo di Luigi, ora lui poteva supporre immaginare, che forse gli si sarebbe dischiusa una nuova porta e che sarei potuta essere pronta ad accettare senza riserve le sue peccaminose quanto mai perverse attenzioni.
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