Francesca ha 26 anni, è alta più o meno come me, un bel culo, belle gambe e due tette da sballo, sesta misura e con due capezzoli grossi come piattini da caffè e che lei adora farsi leccare. Sin dall’inizio è stato così, fra di noi, e la nostra intesa sessuale col tempo è diventata notevole. Ma allora non potevamo sapere cosa sarebbe successo fra noi, ed abbiamo scoperto il tutto in maniera casuale e fortuita. Torniamo indietro nel tempo? E’ pomeriggio, ed io e Francesca siamo in giro per la città, a far spese (lei) ed a seguirla carico di pacchetti (io). Ad un certo punto, zacchete! le cateratte del cielo si precipitano su di noi, un vero e proprio nubifragio, che ci costringe a cercare riparo nel primo posto possibile. Un cinema! senza nemmeno guardare cosa danno, ci infiliamo dentro in un turbinio di ombrelli e sacchetti, e chiediamo due biglietti di platea, lasciando alla cassa i numerosi sacchetti accumulati, Noto, mentre pago, l’occhiata che il cassiere molla a Fra ed alle sue tettone, ma non ci faccio molto caso, ed entriamo in sala. Il film deve ancora cominciare, nella sala ci sono cinque o sei uomini che, alla vista di Fra, si dimostrano particolarmente interessati, le occhiate si sprecano, ed aumentano quando Fra si leva la giacca e mette in mostra le tettone fasciate da una maglietta aderente. Buio in sala, inizia la proiezione, e quasi immediatamente sullo schermo appare un cazzo di notevoli dimensioni ed una mano femminile che lo sta segando. Ma è un porno! urla la mia mente mentre mi maledico per non aver guardato prima di entrare. Dico a Fra che se vuole possiamo uscire ed andare in un altro posto, e lei risponde che le va benissimo rimanere lì. Riprendo a guardare il film, notando, distrattamente, che i maschietti presenti nel cinema hanno cambiato posto: due di loro sono adesso due file dietro di noi, altri due sono seduti nella nostra fila, e l’ultimo paio è seduta esattamente davanti a noi. Anche Fra sta guardando sempre meno lo schermo, dove la sega è stata sostituita da un pompino, e sempre più le manovre intorno a noi. Improvvisamente una voce, da dietro, rompe il silenzio, sussurrando a Fra e chiedendole se vuole mostrare le tette. Fra sussulta, ma vedo che è eccitata ed intrigata dalla situazione. La guardo in viso, lei mi guarda, interrogativa, io annuisco, lei mi dice, silenziosamente, di mettermi d’accordo. Faccio cenno ai tizi di avvicinarsi vicino alle nostre poltroncine, e faccio i patti. Non si tocca, si guarda e basta, loro possono anche segarsi, ma nulla di più. Ok, siamo d’accordo. Lentamente Fra si sfila la maglietta, mettendo in mostra un reggiseno nero che a malapena contiene le sue tettone, poi con un sorriso sexy chiede ad uno dei tizi di sganciarle il reggiseno. Quello non vede l’ora, e le tettone di Fra esplodono nell’aria, ancora più eccitanti in quel vedo-non vedo del buio della sala. Fra porta le mani a coppa sotto le tette, le alza, le schiaccia tra loro, finge di fare una spagnola ad un immaginario cazzo. I nostri spettatori hanno tutti il cazzo in mano e stanno menandoselo, piano, per non venire subito. La cosa deve aver eccitato molto Fra, che improvvisamente si alza, e lascia scivolare la gonna a terra, rimanendo in perizoma: si risiede, alzando le gambe e posandole, allargate, sulla spalliera della sedia davanti. Con le dita della destra inizia ad accarezzarsi la fica da sopra le mutandine, mandando in visibilio i tizi, i quali le sussurrano di levarsele, le mutandine e di fargli vedere la fica. Fra è partita, ormai, al punto che con un cenno chiede a me di levarle le mutandine. Devo essere partito anche io, perchè lo faccio di corsa, offrendo a quegli assatanati la vista della fica di Francesca, la quale se ne sta a gambe spalancate, ansimando dall’eccitazione. Non si può dar torto al primo che allunga le mani, e del resto me lo aspettavo: la mano di uno dei tizi si allunga e stringe una delle tettone di Francesca, stuzzicandole il capezzolo in modo che lei si inarchi, con un roco gemito di puro piacere, per facilitare la carezza. E’ come un segnale: le mani di tutti sono sul corpo di Fra, accarezzandole le tettone e tirandole i capezzoli, sfiorandole la fica umida ed aperta, qualcuno le infila due dita nella fica spalancata ed inizia a muoverle in su ed in giù come un cazzo, mentre lei adesso ansima e geme dal piacere di sentirsi toccata violata ed esplorata da mille mani sconosciute. Sto solo aspettando il momento in cui qualcuno si deciderà ad osare qualcosa di più, ma è Fra a sorprendermi, allungando una mano e stringendola intorno al cazzo di uno dei sei, ed iniziando a segarlo piano piano. E’ la fine, o meglio, l’inizio: come se fossero d’accordo, i cazzi puntano in direzione della bocca di Fra, che li accoglie, uno dopo l’altro, mentre le sue mani e le sue tette sono impegnate in seghe e spagnole ai cazzi che non sono ospitati dalla sua bocca. E’ un’orgia di rapporti orali e manuali, destinata a finire ben presto quando il più deciso del gruppo inizia a chiavarla nella fica, usando il suo grosso cazzo come se fosse un pistone. Francesca si gusta il cazzone del tizio nella fica, mentre spompina uno degli altri. Insomma, per non stare a tediarvi,, Francesca ha preso sei cazzi duri in ogni buco, praticamente, nè si è rifiutata ad esperimenti particolari, tipo prendere due cazzi in fica contemporaneamente, o farsi scopare ed inculare mentre ne succhiava un terzo, od elargire una spagnola a tutti i partecipanti. Ha finito con un pompino ai sei cazzi ormai ansiosi solo di sborrarle addosso, leccando piano e con arte le cappelle rosse e gonfie, passando la lingua sul buchino, lasciando una striscia di saliva sulla carne rossa e viva di quei cazzi. Un fiume di sperma è volato addosso alla mia Fra, e lei lo ha bevuto, lasciandosene scivolare un po’ sulle tettone e sul collo, mentre i sei, soddisfatti, la chiamavano gran troia e bocchinara nata. Io avevo goduto come un pazzo a vedere Francesca prendere cazzi estranei in tutti i buchi, e pensavo a come poter rifare la cosa…ma questa è un’altro storia…
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