1Avevo appena compiuto diciotto anni e non avevo mai pensiero al sesso con un altro ragazzo, almeno finché Michele non arrivò nella mia classe.Avevo perso la verginità con la mia ragazza Laura alcuni mesi prima. Non era decisamente stato un evento lungo, avevo scaricato il mio carico appena avevo fatto scivolare il mio cazzo dentro di lei. Col tempo comunque ho imparato a rimandare il mio orgasmo ed abbiamo sperimentato anche altre aree. Io ancora non avevo il coraggio di scendere di testa su di lei e lei era un po’ troppo violenta coi denti quando mi faceva un pompino, ma non potevo lagnarmi. Stavo facendo sesso e qualsiasi sesso a quell’età ha valore!Vi dirò qualche cosa di me. Mi chiamo Paolo, sono alto un metro e settantacinque, magro con occhi blu e capelli castani. La mia ragazza pensa che io sia grazioso e penso abbia ragione perché molte altre ragazze hanno detto lo stesso. So di non essere brutto e mi auguro che la pubertà finisca presto e mi liberi di queste maledette macchie da adolescente. Il mio cazzo si sta sviluppando bene, all’ultima misurazione era lungo sedici centimetri e piuttosto grosso. Non ho molti peli pubici ed inutile dire che le mie palle ed il cazzo sono senza peli.Il giorno che Michele è arrivato era una bella giornata. La prima lezione era matematica col Signor Lenti. Non si può dire precisamente che la cosa mi eccitasse, ma poi si può essere eccitato per una lezione di matematica? Ero seduto al mio banco che chiacchieravo coi miei amici Lucio e Davide quando Michele entrò. Tutti si voltarono a vedere la faccia nuova, e quando il mio viso incontrò il suo, il mio cuore aumentò i battiti. Devo essermi attardato un po’ troppo a lungo sul suo viso perché lui cominciò ad arrossire, ciò fece arrossire anche me e distogliemmo rapidamente i nostri occhi l’uno dall’altro. Solo dopo aver girato di nuovo la faccia verso il mio banco che mi sono reso conto che il mio cazzo stava pulsando. Confuso rimasi seduto e tentai capire perché il mio cazzo aveva reagito alla vista di un altro ragazzo. Voglio dire, cercate di capire, lui era abbastanza attraente, capelli biondi con frangia, occhi blu e profondi, alcune lentiggini sulle guance, della mia stessa altezza e costituzione, ma perché mi eccitavo?Il Signor Lenti presentò Michele alla classe e spiegò che era appena arrivato da un’altra città perché sua madre aveva trovato lavoro quaggiù. Indicò a Michele ad un banco vicino al mio e di nuovo i nostri occhi si incontrarono mentre lui si dirigeva al suo posto. Arrossendo di nuovo io abbassai la testa e cominciai ad assorbirmi nel mondo eccitante dell’algebra per tentare di far abbassare la mia erezione. Per il resto della mattina il mio cervello lavorò febbrilmente per trovare una risposta al perché stavo reagendo sessualmente ad un altro ragazzo. Io non potevo essere gay, dopo tutto, avevo una ragazza e facevamo sesso, anche se non fantastico, era tutto a posto. Potevo esserlo? Voglio dire, potevo essere realmente gay? E se lo fossi? Centinaia di domande stavano bombardando la mia mente a cento all’ora. È stato a questo punto che la campana ha suonato per l’intervallo. Finalmente, quindici minuti di riposo, nessun insegnante, niente algebra, solo chiacchiere con gli amici.Ci radunammo a gruppi, gruppi di ragazzi che chiacchieravano, gruppi di ragazze che ridevano ed i più ribelli si nascondevano a fumare. Io osservai Michele che stava alla fine del campo sportivo, da solo e con lo sguardo un po’ perso. Alzò lo sguardo, mi vide e mi rivolse un sorriso di saluto. Io accennai col capo in saluto silenzioso e mi voltai ad ascoltare la conversazione che i miei amici stava avendo su Sandra e su quello che lei lasciava che i ragazzi le facessero al parco.Mi venne voglia di fare pipì e lo dissi ai miei amici, la maggior parte non sentì, tanto erano assorbiti nella conversazione su Sandra. Abbassai lo sguardo e vidi che la maggior parte aveva una nei pantaloni una protuberanza che segnalava un’erezione, un ragazzo stava strofinando svergognatamente il suo inguine attraverso la stoffa. Mi sforzai di smettere di guardare e mi diressi alla tolette dei ragazzi.Mentre entravo un mio compagno di classe stava venendo nella direzione opposta, tirandosi su la chiusura lampo dei pantaloni. Ci salutammo ed io entrai. Davanti all’orinale c’era Michele. Si guardò intorno mentre mi avvicinavo e girò rapidamente la testa quando vide che ero io. L’orinale è uno di quei trogoli di metallo lunghi, non quelli di porcellana individuale. L’odore non era sgradevole, era una cosa che non posso descrivere, ma per me trasuda sesso. Mi misi ad un paio di metri da Michele e abbassai la cerniera estraendo il cazzo che rapidamente si stava indurendo fuori dalla patta. “Bello” pensai. “Sono entrato per una pisciata ed ora il mio cazzo sta diventando duro e non posso pisciare.”Voltai piano la testa a destra e guardai Michele; stava fissando il mio cazzo duro. Il suo stava avvicinandosi veloce allo stesso stato del mio e vidi che se lo accarezzava lentamente mentre guardava. Alzai il viso verso il suo ed i nostri occhi si rincontrarono. Il mio cuore balzò di nuovo ed il mio cazzo pulsò. Lui sorrise ed indicò con la testa che avremmo dovuto andare in uno degli scomparti. Senza mettere via il cazzo, si girò ed entrò nello scomparto più vicino, lasciando leggermente accostata la porta. Io mi guardai intorno, ma la toletta era vuota. Cosa dovevo fare? Il mio cazzo ora era duro come l’acciaio, ed una piccola goccia di liquido pre seminale si era formato alla fine. La strofinai col mio dito e la cosa spedì un brivido lungo la mia spina dorsale. Deglutii e mi avviai verso lo scomparto.Spinsi la porta e vidi Michele coi pantaloni e le mutande bianche intorno alle caviglie. Il grosso cazzo che sporgeva da sotto la camicia. “Rapido, entra” sussurrò quietamente.Io entrai chiudendo la porta a chiave dietro di me. Quando mi girai di nuovo lui era seduto sulla toletta, il suo cazzo che svettava orgogliosamente. Era lievemente più lungo del mio, circa diciotto centimetri e dannatamente più grosso. Era circonciso come me ed il prepuzio era teso dietro la testa. “Vieni qui” bisbigliò.Allungò una mano e capii che il mio cazzo mi guidava verso lui. Fino a quella volta l’unica mano maschile che avesse toccato il mio cazzo era stata la mia, mio papà l’aveva toccato quando io avevo due anni e mi stava facendo il bagno, ma questo non conta. Il mio cazzo pulsò nella mano sua, una maggior quantità di liquido pre seminale fluiva dalla cappella. Lui mi tirò verso di se ed io lo vidi abbassare la testa. Chiusi gli occhi e quasi saltai via quando sentii il mio cazzo scivolare nella sua bocca calda. Laura me l’aveva già fatto ma non avevo mai sentito una cosa così. C’era qualche cosa di così eccitante, così proibito a lasciare che un altro ragazzo succhi il tuo cazzo. La sua bocca si abbassò finché sentii le mie palle accarezzare il suo mento. Abbassai gli occhi e vidi il suoi azzurri come l’oceano che mi guardavano, il mio cazzo che sporgeva dalla sua bocca; deglutii e riuscii a sorridergli. Lui prese questo come un invito e cominciò a far scivolare il cazzo dentro e fuori della sua bocca.Sospettai che quella non fosse la sua prima volta tanto sembrava esperto. Succhiando nella maniera giusta, evitando di raschiare coi denti l’asta. Lo guardai di nuovo e vidi che la sua mano accarezzava il suo grosso cazzo mentre mi succhiava. Io non ero ancora pronto a prendere il cazzo di un altro ragazzo nella mia bocca, ma Michele certamente stava facendo un buon lavoro sul mio. Non passò molto prima che io sentissi i segnali di un orgasmo che stava arrivando.”Michele…. emm…. penso che sto cominciando… uhh… a sborrare” riuscii ad emettere un breve ed acuto respiro.Lui si limitò a grugnire e cominciò a lavorare più veloce sul mio cazzo. Io allentai i pantaloni che precipitarono in un mucchio intorno alle mie caviglie. Le mutande bianche si fermarono sotto le palle. Le sue mani avvolsero il mio culo afferrando le chiappe, tentando di tirarmi ulteriormente nella sua bocca.”Michele… oh dio… sborro…. ” esclamai.Lui spinse la bocca sul mio cazzo finché la sua faccia fu seppellita nel mio pube. Io afferrai la sua testa, gli chiavai la faccia mentre pompavo carico dopo carico di sperma caldo di ragazzo nella sua bocca. Lui si soffocò un poco e tolse la maggior parte del mio cazzo dalla sua bocca mentre io continuavo a scaricare dentro di lui. Parte della mia esplosione gocciolò dall’angolo della sua bocca e quando io finii si asciugò le labbra col dorso della mano raccogliendo quello che si era perso. La mia biancheria intima precipitò sopra i miei pantaloni. Michele si alzò lentamente senza che la sua mano abbandonasse il suo cazzo che sembrava duro, rosso e pronto ad esplodere. Spostò la sua faccia più vicino alla mia, le sue labbra accarezzarono le mie, poi il suo respiro si fece più affannoso. Fece scivolare fuori la lingua e forzò le mie labbra ad aprirsi, la mia lingua accarezzò la sua. Tutto il suo corpo si tese e con forti grugniti il suo cazzo sprizzò fuori il primo carico spesso di sperma atterrando proprio sull’inguine delle mie mutande. Sei sprizzi più voluminosi raggiunsero gli altri creando una piccola piscina di sborra adolescente nella mia biancheria intima. Il suo respiro rallentò e la sua lingua uscì dalla mia bocca. Non avevo mai assaggiato prima di allora il mio sperma e potevo sentirlo nel suo alito. Non era come mi aspettavo, più dolce penso.Lui mi guardò sorridendo.”Grazie… emm… Io non conosco ancora il tuo nome” disse”È Paolo. E ti ringrazio, non sono mai stato succhiato così.” risposi.”Bene, è bello per sapere che c’è un altro ragazzo gay in questa scuola oltre a me” rimarcò.”Emm… bene, io non sono esattamente gay. Io non ci ho mai pensato finché non ti ho visto mattina. Bene.. vedi.. Io ho una ragazza e emm… bene, io non sono sicuro” balbettai.”Oh… io pensavo bene,.. emm… guarda, mi spiacente molto, ma io pensavo che tu fossi come me… ma… oh inferno, non importa, se pensi che possiamo ripetere quello che abbiamo fatto, ma in qualche luogo un po’ più privato, fammelo sapere. Se non dirai niente capirò.””Emm… va bene… ok” risposi tirandomi su rapidamente la biancheria intima ed i pantaloni. Lo sperma di Michele era ancora caldo e formava una macchia appiccicosa nella quale si alloggiò il mio cazzo. Strano, il pensiero del mio cazzo coperto della sborra di Michele mi stava eccitando e sentii il cazzo tornare ad agitarsi. Poi la campana suonò per segnalare la fine dell’intervallo. Mi rivolsi a Michele e lui si limitò ad accennare col capo. Aprii la porta e guardai rapidamente fuori; la toletta era vuota ed io feci una ritirata frettolosa verso il campo sportivo guardando intorno per vedere se Michele fosse dietro di me.Il resto del giorno sembrò non passare mai, la mia mente era presa da pensieri erotici, soprattutto incentrati su Michele ma anche su qualcun altro dei miei compagni di scuola che io vedevo in un modo totalmente diverso quel pomeriggio. La mia testa era piena di domande senza risposta ma, sorprendentemente, io non mi sentivo colpevole di quello che era accaduto, solo confuso.Non sapevo che quel giorno era l’inizio di una vita nuova per me, e di molte altre avventure.2Dopo la mia prima esperienza con Michele ero rimasto confuso, mi piacevano i ragazzi o le ragazze, o ambedue? Ero ancora ufficialmente con Laura, ma ero attirato ancora da lei sessualmente? La sera seguente avrebbe risposto a quella domanda, stava venendo il turno di Laura. Passai la maggior parte del sabato a girellare per casa, incerto su cosa fare. Mi sembrava di essere un naufrago poi arrivarono le 5 e Laura bussò alla porta. Mia madre mi gridò che era arrivata.”Falla salire” gridai di ritorno.”Ciao come va” disse mentre entrava nella mia camera.Io ero sdraiato sul mio letto e guardavo la televisione. Lei mi sorrise e si sedette vicino a me sul letto. Ero scosso, cosa dovevo fare? Lei si mosse e scivolò dietro a me. Sentivo il suo alito contro il mio collo. Devo dire che l’interruzione pubblicitaria non era mai sembrata così interessante. Io stavo conversando col mio cervello e doveva essere qualche cosa del genere:Cervello: “Risponderà?”Io: “Non so. Non sono sicuro di essere attratto da lei”Cervello: “Bene, spediamo una piccola comunicazione al tuo cazzo e vediamo come la pensa lui…”La mano di Laura aveva cominciato ad accarezzare il mio torace attraverso la t-shirt. Io stavo ancora aspettando che la comunicazione giungesse al mio cazzo, e non mi eccitavo. La mano di Laura si era abbassata finché non si era fermata sulla cintura dei miei jeans. Decisi una volta per tutte di vedere se lei mi eccitava ancora. Alzai la testa e feci scivolare fuori la lingua ad accarezzare le sue labbra. Lei emise un piccolo sospiro ed aprì la bocca che permettermi di entrare con la lingua. La mia mano si spostò lentamente sino a fermarsi sul suo seno coperto dalla camicia. La sua mano si era spostata più in basso e stava strofinando il mio inguine. Con mio stupore il cazzo cominciò a rispondere e cominciò a riempire le mie mutande.Avendolo sentito, lei spostò la mano sulla chiusura lampo e cominciò ad abbassarla slacciando anche il bottone superiore per rivelare va v delle mie mutande che stavano incurvandosi sotto la forza della mia erezione. Non era che non avevo avuto alcun genere di contatto sessuale negli ultimi giorni, voglio dire che c’era stato l’episodio con Michele (per il quale ero ancora scioccato!) e chiaramente mi ero fatto una segna un’ora prima che Laura arrivasse, quindi perché il mio cazzo era così eccitato?Lei fece strisciare la sua mano sotto le mie mutande ad afferrare avidamente il mio cazzo pulsante, la mia mano scivolò nella sua camicia e sotto il reggiseno, sulla sua tetta, a pizzicare il capezzolo. Lei si lamentò nella mia bocca e cominciò lentamente a masturbarmi. Il mio respiro accelerò e noi ci stavamo lamentando uno nella bocca dell’altro. Lei spostò la sua bocca dalla mia e cominciò a scivolare lentamente giù verso il mio cazzo. Io mi chiusi gli occhi e posai indietro la testa sul cuscino mentre sentivo il suo alito contro il mio cazzo esposto. Le sue labbra carezzarono l’asta prima di prenderlo profondamente in bocca. Mi uscì un “ahi” quando i suoi denti graffiarono la pelle sensibile. Lei tirò via la bocca dal cazzo ed abbassò i miei jeans e la mia biancheria intima. Si alzò ed iniziò a sbottonarsi la camicia gettandola poi sul mucchio dei miei vestiti. La gonna raggiunse il resto poco dopo e rimase in piedi di fronte a me in un reggiseno rosa e leggero e mutandine. Il mio cazzo era in piedi orgogliosamente sull’attenti e batteva contro il mio stomaco. Mi sfilai la t-shirt dalla mia testa e tornai a sdraiarmi, rigido e nudo.Lei si slacciò il reggiseno gettandolo sopra il mucchio dei suoi vestiti, fece scivolare le dita nell’elastico delle mutandine e cominciò ad abbassarle sulle anche, giù per le gambe dopo di che le calciò via coi piedi. Rimase in piedi di fronte a me, nuda, i suoi capezzoli grandi ed eretti. Il mio cazzo si contorse ed una piccola goccia di liquido pre seminale pulsò fuori ed atterrò sul mio stomaco. Lei fece scivolare giù le mani sui suoi seni e, mentre passava, si pizzicò i capezzoli. La mano scivolò sul cespuglio nero del suo pube, allungò un dito e cominciò a carezzare leggermente il clitoride che si era gonfiato visibilmente. Io guardai il suo dito che si abbassava prima di scomparire nella strettezza del suo fica. Emise un piccolo lamento e chiuse gli occhi. La mia mano afferrò il mio cazzo e cominciò a lentamente a masturbarlo su e giù al ritmo del movimento delle sue dita.Lei aggiunse un altro dito, poi un altro e ora si sfotteva con tre dita di fronte a me. I suoi occhi si aprirono e si incontrarono coi miei. Tolse lentamente le dita e se le alzò all’altezza della bocca; senza che i suoi occhi abbandonassero i miei inserì le dita bagnate, brillanti di succhi di fica, nella bocca. Si lamentò quando cominciò a leccare le dita mentre l’altra mano strisciava di nuovo verso il basso all’umidità della sua fica. Tolse le dita dalla bocca e si avvicinò al letto dove io stavo sdraiato. Senza emettere una parola salì sopra il letto mettendosi a gambe divaricate sul mio torace. Alzai lo sguardo verso di lei che si avvicinava sempre più, la sua fica era a pochi centimetri dalla mia bocca. Emisi un gemito profondo quando abbassò la sua fica bagnata sopra la mia faccia, l’odore muschiato e dolce avvolse i miei sensi. La mia lingua uscì e carezzò le sue labbra, scivolando verso l’alto e colpendo delicatamente il clitoride congestionato e facendola rabbrividire. Immersi la lingua profondamente dentro di lei. I suoi succhi fluirono sulla mia bocca. Non potevo più resistere e le indicai che volevo che si muovesse.Lei si alzò dalla mia lingua e si mosse indietro leggermente. Il mio cazzo si contorse quando sentii l’umidità della fica strisciarci contro. Afferrò il mio cazzo posizionandolo all’ingresso del suo buco. Alzai le mani e le accarezzai le tette mentre lei si abbassava su di me. La leccata che le avevo appena dato rese facile l’ingresso ed il mio cazzo scivolò diritto su fino alle palle senza sforzo. Gemetti ed alzai le anche seppellendo il cazzo interamente dentro di lei. Emise un respiro acuto e cominciò a scivolare lentamente su e giù sul mio cazzo. Ho capito che non ci avrei messo molto a venire e penso che anche lei lo sentì; si alzò da me. Il mio cazzo è rimbalzato sul mio stomaco con un lieve tonfo, era coperto dei succhi della sua fica e brillava.Lei si voltò e mi presentò il suo culo. Acquattandosi a quattro zampe e guardandosi intorno bisbigliò,”Voglio che tu mi fotta, ma non nella fica. Conficcami il cazzo nel culo.”A momenti venni sul momento, avevamo già sperimentato il mio dito nel suo culo e sembrava che le piacesse, ma questo che chiedeva non lo avevamo mai fatto prima. Il pensiero di Michele che immergeva il suo cazzo nel mio culo vergine mi entrò nella testa, confondendomi per un momento. Strisciai sulle ginocchia ed immersi la lingua nel suo culo! Lei si lamentò e si contorse quando la mia lingua penetrò il suo buco stretto. Non ci potevo credere, mi piaceva e mi chiesi se Michele mi avrebbe permesso di leccare il suo arse. Dopo essermi assicurato che fosse ben lubrificata, mi sputai sulla mano ed applicai la saliva al mio cazzo. Mi spostai dietro di lei posizionando il cazzo all’ingresso del suo culo. Lentamente cominciai ad inserire la testa; non potevo credere a quanto fosse stretto. Era una sensazione totalmente diversa dal conficcarglielo nella fica. Il suo respiro si affrettò mano a mano che, centimetro dopo centimetro, il mio cazzo la penetrava. Con una spinta finale tutto il cazzo si è seppellito nel suo culo; il mio uccello era di fuoco; il calore era incredibile. Di nuovo la mia si riempì di pensieri di me impalato sul cazzo caldo di Michele. Cominciai a scivolare dentro e fuori di lei con le mani afferrate alle sue anche per avere un appoggio. Penso di aver dato circa 10 spinte prima che quella sensazione familiare iniziasse. Le afferrai le anche, spinsi profondamente dentro di lei ed cominciai a sprizzare la mia sborra calda nel suo culo. Il cambiamento dio temperatura provocato dal mio sperma caldo la spedì oltre il confine, la sua mano si seppellì profondamente nella sua fica e venne. La sensazione del suo culo che afferrava il mio cazzo mentre lei si agitava nell’orgasmo mi fece rabbrividire.Crollai sopra la sua schiena respirando affannosamente, il sudore del mio corpo formò uno strato scivoloso tra di noi. Il mio cazzo cominciò a tornare al suo stato normale e scivolò fuori dal suo culo. Lei si sdraiò sotto di me ansimando.”È stato incredibile” bisbigliò.”Sì, è stato grande” risposi.”Paolo?””Sì?””Qualche cosa che non va? Sembravi agitato quando sono venuta.””Bene, avevo paio di cose che mi frullavano nella mente, ma non preoccuparti.””Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa””Posso? Non posso parlarne, non a chiunque, realmente.””Me ne puoi parlare. Erm… pensavi a qualcun altra?””Bene… erm… non so.””Oh… le conosco?””Penso di sì… sono della nostra scuola.””Oh… ma perché sei così impacciato? Non me la prendo se guardi le altre ragazze””Erm.. sì… ma… oh… non è nulla, non preoccuparti””Paolo… sono ragazze quelle a cui pensi, non è vero?”A questo punto sono scoppiato in lacrime, mi accoccolai in posizione fetale e singhiozzai. Laura si alzò e si sedette accanto a me.”Non è una ragazza vero? Non pianger, puoi parlarmene.””È… (singhiozzi) un ragazzo della scuola (singhiozzi). Non posso togliermelo dalla mente. Noi (singhiozzi) abbiamo fatto cose sporche nei bagni (singhiozzi)””Oh… bene… erm… pensi di essere gay?””Non so quello che penso, non ragiono. Voglio dire, mi è piaciuto quello che abbiamo appena fatto realmente, ma non posso smettere di pensare di aver fatto sesso con Michele… “”Michele… il ragazzo nuovo? “”Sì. Ci siamo succhiati l’un l’altro nella toletta. Il fatto è che mi è piaciuto. Però mi piace anche fare sesso con te.”Ricominciai a singhiozzare e lei mise un braccio intorno a me.”Bene… devi decidere quello che vuoi. Io non posso decidere per te, deve essere tua la decisione. Ascolti, perché non lo incontri di nuovo e ci fai sesso per vedere se la cosa diviene più chiara. Devo andare e pensare ma non ti metterò pressione perché tu prenda una decisione, ma probabilmente è meglio se non ci vediamo finché non hai deciso quello che vuoi. Non preoccuparti comunque, non lo dirò, sarà il nostro segreto. Solo assicurati di quello che vuoi.”Si alzò e cominciò a vestirsi. La guardai e lei tentò di sorridere, ma potevo vedere dalla sua faccia che era rimasta sconvolta. Si vestì rapidamente e mi salutò sottovoce uscendo. Rimasi sdraiato asciugandomi le lacrime. Cosa volevo? Michele o Laura? Quando il pensiero di Michele entrò nella mia testa il mio cazzo si contorse. Rimasi sdraiato e lo guardai mentre si espandeva alla sua massima lunghezza. Lo presi con la destra mentre le immagini di Michele che succhiava il mio cazzo mi attraversavano il cervello. Un paio di minuti più tardi il cazzo esplose sparando un altro carico caldo di sperma sopra il mio torace. Non sarebbe stata una decisione facile…3Passai la maggior parte della domenica nella mia camera, i miei pensieri passavano da Laura a Michele. Ogni volta che ripensavo a me e Michele nella toletta, il mio cazzo si contorceva, saltando su alla piena erezione e non si abbassava finché non mi sparavo una sega. Penso di essere venuto almeno sei volte quel giorno.Il lunedì mattina è arrivato presto ed era ora di andare a scuola. Sapevo che avrei rivisto certamente Michele nel campo sportivo della scuola, ed infatti lui era là. Venne correndo verso di me con un gran sorriso stampato sul viso.”Ciao Paolo, hai passato bene il fine settimana?” chiese.”Si, ma ho avuto molto da fare.” risposi.”Vuoi fare qualche cosa stasera. Andiamo al cinema?””Erm… va bene, cosa vuoi vedere?””Non ho problemi, qualsiasi cosa, purché possa stare con te.”Io arrossii e lui lo notò.”Non voglio guardare il film, voglio provare di nuovo quel bel cazzo” disse in un bisbiglio profondo.Il mio cazzo si contorse e cominciò ad essere fastidioso quando raggiunse la completa lunghezza nelle mie mutande; Michele guardò in basso e sogghignò.”Sembra che tu non possa aspettare!” rise. “Raggiungimi dopo la scuola e sistemeremo la cosa.”Sorrise, si girò e scappò dai suoi amici. L’erezione che Michele aveva provocato non si abbassò, avevo alcuni minuti prima della lezione e decisi che dovevo prendermene cura. Scappai ai bagni che erano fortunatamente vuoti ed entrai in uno degli scomparti. Chiusi rapidamente la porta a chiave, mi slacciai i pantaloni e li abbassai alle caviglie con le mutande. La mia erezione spuntava da sotto il bordo della camicia. Stava pulsando visibilmente, la presi in mano e cominciai ad accarezzarla, dapprima lentamente, poi la velocità aumentò mentre il mio orgasmo si avvicinava. Mi abbassai ed alzai il coperchio del water. La mia mano ora era velocissima, il mio respiro era breve e mi mordevo le labbra per soffocare un gemito mentre il mio sperma veniva sparato fuori dal mio cazzo spasimante in cinque grossi spruzzi, ognuno dei quali atterrava ad angolo retto nella tazza. La mano sinistra inconsapevolmente si era intrufolata sotto la mia camicia e stava carezzando il capezzolo destro aggiungendosi alle sensazioni orgasmiche. Pulii rapidamente il cazzo dalla sgocciolatura e mi tirai su mutande e pantaloni, proprio nel momento in cui la campana chiamava all’inizio delle lezioni.Il resto del giorno passò normalmente ma ogni volta che vedevo Michele, in corridoio o in classe, il mio cazzo cominciava a prendere vita nei miei pantaloni. Anche quando l’insegnante mi chiamò alla lavagna per risolvere un problema. Poi arrivarono le tre e mezza e mi incontrai con Michele ai cancelli.”Dio. Che palle! Pensavo che la lezione non finisse mai. Ti va bene alle sei e mezza alla fermata?” chiese.”Sì, va bene, ci vedremo là.”A casa entrai di corsa, la mia mente correva a quello che stava per accadere, aprii la porta e mi precipitai verso il bagno. Mia mamma sarebbe tornata casa verso le cinque, sgusciai fuori dai miei vestiti ed entrai nel bagno affondando nelle morbide bolle. Mi rilassai, la mia mente cominciò a vagare di nuovo e ben presto la punta del cazzo spuntò fuori dall’acqua formando una piccola isola! Afferrai la mia erezione e cominciai una bella sega lenta, con l’altra mano mi accarezzavo i capezzoli che erano diventati molto duri ed eretti. Facevo scivolare la mano giù dai capezzoli per carezzare il mio stomaco liscio e teso. OK, non andavo in palestra, ma ero bello e magro. La mia mano continuava ad abbassarsi, ora carezzava le palle mentre lentamente mi masturbavo il cazzo. Si abbassò ancora e le mie dita raggiunsero l’apertura stretta del mio culo. Lentamente cominciai a stuzzicare l’apertura inserendo delicatamente la punta di un dito. Più diventavo baldanzoso e sempre più il mio dito entrava in me. Lentamente il mio culo si rilassò ed io emisi un gemito quando l‘indice fu seppellito sino all’elsa. Il cazzo rispose facendo gocciolare una goccia di liquido pre seminale dalla testa. Cominciai lentamente a muovere il dito dentro e fuori del buco. Ogni volta spingevo dentro strisciavo contro un punto che mi faceva pulsare il cazzo (più tardi scoprii che era la prostata!). Decisi di essere più coraggioso, misi un secondo dito accanto al primo e delicatamente cominciai ad inserirlo dentro di me. Quando scivolò dentro sentii il segnale indicava l’orgasmo e strinsi il culo intrappolando le due dita dentro di me mentre il cazzo esplodeva spedendo colpo dopo colpo di sperma caldo sopra il mio stomaco insaponato. Si mescolò con l’acqua, rimase a galla sulla superficie prima di affondare nelle profondità del bagno.Uscii dal bagno e mi asciugai. Presi un paio di mutande pulite ed afferrai un paio di jeans ed una t-shirt. Mia madre arrivò dopo le cinque, le dissi che stavo uscendo per andare al cinema con un paio di amici e sarei tornato verso le undici, obiettò che il giorno dopo avrei dovuto andare a scuola ma alla fine mi diede il suo consenso.Mi incontrai con Michele alla fermata, il cinema era alla fermata successiva. Prendemmo i biglietti e chiacchierammo del più e del meno mentre raggiungevamo il cinema, comprammo i biglietti per l’ultimo film da “teenagers”, non mi ricordo il titolo quindi non doveva essere stato molto bello! Noi ci sedemmo e chiacchierammo mentre proiettavano le pubblicità ed i trailers dei prossimi film. Poco dopo le luci si abbassarono ed il film cominciò.Eravamo seduti verso il fondo del cinema e c’erano una trentina di persone in platea, soprattutto davanti a noi e qualcuno alla nostra sinistra. Non c’era nessuno nella nostra fila o dietro a noi, così eravamo completamente nascosti agli occhi di eventuali curiosi.Non appena le luci si abbassarono la mano di Michele si posò sul mio ginocchio. Il tocco fu come elettrico ed il mio cazzo prese vita e cominciò a crescere nelle mie mutande. La mano di Michele cominciò a risalire lentamente la mia gamba prima di fermarsi sulla protuberanza crescente nei miei jeans. Io decisi di dargli la sua stessa medicina e misi una mano sul suo inguine. Fui ricompensato dal suo cazzo coperto di stoffa e duro. Io cominciai a tracciare con le dita il suo contorno permettendogli di quando in quando di spremere la mia protuberanza. Mi guardai intorno e vidi che tutti erano assorbiti dal film. Decidendo di essere coraggioso, localizzai la sua chiusura lampo e cominciai ad aprirgliela; sentendomi più baldanzoso intrufolai la mano ed estrassi il suo cazzo rigido. La punta era bagnata di liquido pre seminale ed io feci scivolare le dita sulla fessura provocandogli un mormorio d’estasi. Cominciai ad accarezzare lentamente il suo cazzo guardandomi ogni tanto intorno per assicurarmi che nessuno stesse guardando.Mi girai verso Michele e sorrisi, lui mi lanciò un’occhiata interrogativa, io sorrisi di nuovo e mi mossi sul mio sedile abbassando la mia testa finché lui sentì il mio alito caldo sulla sua pelle. Sobbalzò leggermente quando la mia bocca sommerse la testa del suo cazzo. La mia lingua turbinò assaggiando la leggera salinità del suo liquido pre seminale. Lui spinse il cazzo nella mia bocca tentando di spingerlo sempre più nella mia gola. Tentai di ingoiarlo il più delicatamente possibile ma il respiro di Michele stava diventando pesante e più rapido. Tolsi la bocca dal suo cazzo con un forte “blob” (così almeno mi parve).Mi alzai e bisbigliai nel suo orecchio,”Ti voglio fottere Michele. Ora!”Si girò e mi guardò incredulo e bisbigliò,”Non possiamo farlo qui. Svelto, andiamo al gabinetto.”Si ficcò rapidamente il cazzo duro nei jeans e mi fece di seguirlo. Si alzò e si avviò verso l’uscita; io sistemai il mio cazzo perché non si vedesse mentre mi alzavo e lo seguivo.Entrai e Michele accennò ad un scomparto. Immagini della nostra prima volta a scuola mi assalirono ed io entrai. Michele chiuse la porta a chiave e si sedette sul water.”Non dovremmo essere disturbati, stanno tutti guardando il film” sogghignò.Rimasi in piedi di fronte a lui e lui cominciò a slacciarmi i jeans; li abbassò alle mie caviglie e cominciò a leccare il contorno del mio cazzo duro attraverso le mutande. Afferrò le mutande e le abbassò a raggiungere i resto dei miei vestiti intorno alle mie caviglie. Alzò lo sguardo verso di me, c’era un’espressione di libidine nei suoi occhi quando lo vidi ingoiare il mio cazzo in un boccone. Emisi un sospiro profondo e spinsi nella sua gola. Alzò una mano e cominciò a giocare coi miei capezzoli sotto la t-shirt, l’altra mano libera ero sul suo cazzo pulsante.Allontanò la bocca dal mio uccello, l’asta era brillante per la sua saliva. Mi fece segno di girarmi, cosa che feci presentandogli il mio culo liscio. Spinse sulla mia schiena per indicarmi che voleva che mi piegassi, cosa che io feci. Quasi gridai quando sentii la sua lingua bagnata scivolare sul mio buco spedendo scosse elettriche lungo la spina dorsale. Cominciò a leccarmi con competenza facendo scivolare la lingua dentro e fuori del mio culo. Continuò per almeno cinque minuti prima di togliere la lingua ed alzarsi.”Succhiami il cazzo e bagnalo ben bene, così sarà più facile” disse.”Mi sono preparato con le dita, dovrei essere pronto” risposi.Mi girai e mi inginocchiai. I suoi pantaloni e le mutande erano intorno alle sue caviglie, il suo cazzo spuntava orgogliosamente da sotto la sua t-shirt. Colpii leggermente la lingua il glande sensibile facendo emergere dalla fessura una goccia di liquido pre seminale. Presi un respiro profondo e cominciai a far scivolare la mia bocca in giù lungo l’asta finché non sentii il suo pube contro il mio naso. Michele prese la mia testa nelle sue mani e cominciò lentamente a fottermi la bocca.Un paio di minuti più tardi rimosse il cazzo che era rivestito della mia saliva e mi tirò in piedi. Mi girai presentandogli il mio culo lubrificato e lo sentii posizionare la testa del suo cazzo all’ingresso del mio buco. Mi mise una mano sulla spalla quando sentii il primo dolore lancinante mentre lui cominciava ad inserire il suo cazzo duro dentro di me. Digrignai i denti mentre sempre più lui scivolava nel mio culo vergine. Il dolore cominciò a diminuire quando il mio culo si abituò all’intrusione. Con un grugnito finale lui spinse gli ultimi due centimetri dentro di me.Io emisi un profondo sospiro mentre il mio culo si rilassava.”Tutto bene? Vuoi che mi fermi? ” chiese Michele.”No, è tutto OK. Io sto bene. Solo fai piano prima” risposi.Spostò le mani finché non si fermarono sulle mie anche e cominciò ad estrarre lentamente il cazzo. Sentii come se mi stessi svuotando e con il desiderio di sentirlo spingere di nuovo dentro di me. Estrasse il cazzo finché solo la testa non rimase dentro e cominciò a spingerlo lentamente di nuovo dentro. Le sensazioni erano stupende, molto meglio delle mie dita. Lentamente cominciò ad aumentare la velocità. Io afferrai il mio cazzo che aveva perso un po’ della sua durezza quando lui era scivolato in me la prima volta, ma ora, mentre lui colpiva la mia prostata ad ogni spinta, era ritornato alla sua completa durezza. Cominciai lentamente a masturbarmi mentre Michele spingeva il suo cazzo sempre più velocemente. Sentivo il suo respiro diventare veloce e profondo. Ogni volta che il suo cazzo toccava la mia prostata il mio uccello si contorceva e più liquido pre seminale gocciolava dalla fessura. Sentivo il mio orgasmo che si avvicinava, le spinte di Michele ora erano profonde e veloci, anche lui doveva essere pronto a sparare.”Michele, gioca coi miei capezzoli, sto per venire!”Le sue mani cominciarono a pizzicare delicatamente i miei capezzoli. La mia mano ora era frenetica e con un forte grugnito cominciai a sparare grossi ruscelli di sborra nella la toletta. Il primo spruzzo finì sulla porta, il resto in una pozza sul pavimento. Mentre venivo strinsi il culo ed afferrai il cazzo di Michele. Lui emise un gemito profondo ed il suo cazzo si gonfiò. Le sue dita scavavano nei miei fianchi mentre il suo cazzo scaricava il suo sperma dentro di me. Sentii cinque colpi ma avrebbero potuto essere di più. Crollò contro la mia schiena, il suo alito caldo contro il mio collo.”Che chiavata incredibile. Io non ho mai sborrato così” respirò Michele.”Lo so, non ho mai sentito niente del genere.”Michele estrasse lentamente il cazzo molle dal mio culo. C’era un po’ di sangue sopra, ma non quanto avevo immaginato. Ci pulimmo lasciando il mio sperma che gocciolava sulla porta dello scomparto come ricordo! Decidemmo di lasciar perdere il resto del film ed uscimmo dal cinema. La mia mente era piena di pensieri… pensieri di Michele. Pensavo di aver fatto la mia scelta, ora bisognava dirlo a Laura…4Dopo il nostro incontro nel cinema la sera prima, io mi ero deciso. Ero gay e volevo stare con Michele. Quello che mi preoccupava era dirlo a Laura, un momento che non stavo aspettando ansiosamente.Arrivai a scuola martedì mattina e rapidamente mi guardai intorno sul campo sportivo; vidi Laura che stava con un gruppo di amici che stavano ridendo e riuscii a catturare il suo sguardo. Mi guardò ed io le feci segno che avevo bisogno di parlarle. Lei disse qualche cosa ai suoi amici e si avviò verso di me.”Non qui” dissi e le feci segno di seguirmi.Ci fermammo al bordo del campo e mi rivolsi a lei.”Hai avuto un buon fine settimana?” chiesi”Bene direi, e tu?””Erm… sì, così così. Erm.. ascolta, a proposito di quello di cui abbiamo discusso l’altra sera.””Oh, bene. Hai preso una decisione?””Penso di si. Non voglio farti del male Laura, ma io penso di essere gay. So che voglio Michele ed è un piacere stare con lui. Non volevo sconvolgerti o ingannarti, così ho pensato fosse meglio dirtelo immediatamente.””Oh… (ha tirato su col naso)… bene, non posso dire di non essere sconvolta, perché lo sono, ma purché tu sia felice. Ne uscirò, ma mi puoi fare un favore?””Sicuro, qualsiasi cosa””Per favore non farti vedere da me con lui, prometti?””Sicuro, lo prometto. Mi spiace Laura, spero che tu possa perdonarmi.””Te l’ho detto, eri tu che dovevi decidere, comunque possiamo essere ancora amici?””Lo spero”La campana suonò per l’inizio delle lezioni, ci salutammo ed entrammo in classe. Incontrai Michele come per caso, appena mi vide un grande sorriso gli comparve sul viso.”Tutto bene?” chiese”Sì. L’ho appena detto a Laura.””Oh… l’ha presa bene?””Penso di sì.” “Ascolta, voglio vederti ancora. Quando ti liberi?””Bene, ho allenamento di rugby all’ultima ora ed è il mio turno di pulizia dello spogliatoio e resterò per ultimo. Vuoi venire nello spogliatoio dopo le lezioni?””Sicuro. Pensi di riuscire a controllarti con tutti quei ragazzi nudi e bagnati?” ghignò.”Sicuramente” risposi ridendoPoi una cosa mi colpì, avrei fatto la doccia con tutta la mia classe, tutti i 16 ragazzi sarebbero stati nudi e bagnati sotto le docce. Sicuro, io li avevo già visti prima di allora ma quella era la prima volta che queste sensazioni mi eccitavano. Io sarei riuscito a controllarmi… ma il mio cazzo? Con tutte queste preoccupazioni aspettai più ansiosamente del solito l’ora di rugby…Le lezioni si trascinarono, solo il pensiero dell’allenamento di rugby mi tenne su. Poi il momento venne, non era una giornata particolarmente calda e soffiava una brezza veramente fredda. Ciononostante eravamo fuori in pantaloncini e maglietta di jersey sul campo di gioco. C’era qualche cosa di elettrico nell’aria e mi attirò la protuberanza di alcuni compagni.Un’ora più tardi la lezione finì e tutti ci ammucchiammo nello spogliatoio. Rapidamente tutti i ragazzi si tolsero la divisa infangata e ben presto tutti furono spogliati e si precipitarono sotto le docce. Tutti eccetto me. Non c’era il perché di lavarsi, specialmente dovendo poi pulire tutto il fango che copriva il pavimento. Guardai i ragazzi che avevano cominciato ad insaponarsi. C’erano solo 10 docce per cui alcuni dei ragazzi stavano in due sotto lo stesso getto. Il mio cazzo cominciò a contorcersi nei pantaloncini mentre li guardavo urtarsi “accidentalmente” l’un l’altro. Vidi in alcuni dei ragazzi l’inizio di un’erezione e vidi come erano imbarazzati e si giravano per tentare di nascondere le loro erezioni crescenti.Alcuni dei ragazzi erano meno preoccupati di altri e cominciarono a ridere rumorosamente quando i loro cazzi divennero eretti sotto l’insaponatura. Avevo la sensazione che qualche cosa stava per accadere, ma cosa? L’insegnante era andato nella sua stanza dove aveva una doccia privata e probabilmente si stava masturbando all’idea di 16 ragazzi nudi che facevano la doccia, così noi eravamo soli. Il custode non sarebbe tornato prima delle 4.30 per chiudere, così avevamo davanti circa un’ora.Sentii una risata e tornai a rivolgere l’attenzione alle docce. Alcuni dei ragazzi ora stavamo chiaramente menandosi il cazzo. Si guardavano l’un l’altro. “Ehi, facciamo una gara, vediamo chi spara per primo” sentii Tommaso gridare.Sentii gemiti di approvazione e ben presto otto dei ragazzi si erano accalcati in semicerchio. Tutti gli otto cazzi stavano in piedi orgogliosi e venivano masturbati con adolescente energia. Gli altri ragazzi si limitavano a guardare abbassando di tanto in tanto le mani per “aggiustare” i loro cazzo duri. Tutti gli otto ragazzi aspettarono il via di Tommaso.”OK, il primo che viene vince. Nessuno trucco! Cominciamo…. Via! ” gridò.Tutti i ragazzi afferrarono i loro cazzo e cominciarono a masturbarsi. Anche il mio cazzo era piuttosto duro nei miei pantaloncini. Liquido pre seminale aveva cominciato a cominciare a uscire ed una piccola macchia stava apparendo sulla punta. Guardai i ragazzi, sembravano tutti eccitati ed avevano misure di cazzo diverse da circa dieci centimetri a Tommaso che aveva sicuramente il più lungo di tutti, circa venti centimetri. Alcuni avevano prepuzi, alcuni erano circoncisi, tutti erano duri e gocciolavano liquido pre seminale sul pavimento della doccia. I ragazzi che stavano fuori dal semicerchio ora sembravano più attenti e si carezzavano lentamente il cazzo, senza dubbio guardando i culi rotondi e stretti dei compagni. Alcuni dei ragazzi si erano inginocchiati senza dubbio trovando più facile masturbarsi così. Sapevo come si sentivano, trovo difficile farlo con le ginocchia che tremano! Era chiaro che alcuni di loro stavano avvicinandosi all’orgasmo. Li guardai e mi dissi che Tommaso sarebbe stato il primo. La sua mano era velocissima sul suo cazzo, l’altra teneva le sue palle massicce. Lui emise un grugnito e sibilò attraverso i denti che stava per venire. Tutti si girarono e guardarono il suo grosso cazzo che cominciava a sprizzare torrenti di sperma sopra il pavimento della doccia. Uno dopo l’altro anche gli altri inarcarono la schiena e sparsero la loro sborra sul pavimento. Anche i ragazzi della seconda fila cominciarono a venire facendo volare ruscelli di sperma sul pavimento e sulle schiene dei ragazzi inginocchiati di fronte a loro. La stanza era piena di profondi gemiti d’estasi sessuale e l’odore di sborra adolescente.Dopo che i ragazzi ebbero ripreso fiato, tutti dichiararono Tommaso vincitore e si tuffarono di nuovo sotto la doccia per pulire lo sperma che stava asciugandosi sui loro corpi. Rimasi fermo con la testa che girava. Guardai in basso e compresi che, anche senza toccarlo, il mio cazzo era esploso nei miei pantaloncini. Strisce di caldo sperma stavano gocciolando tra le mie gambe, il mio cazzo si stava ammorbidendo lentamente. Mi tolsi rapidamente i pantaloncini pulendo la sborra appiccicosa prima di scivolare in un paio di ricambio che avevo nella mia borsa. Cominciai a sistemare le attrezzature sportive mentre i ragazzi emergevano dalla doccia, gocciolando acqua dai loro corpi caldi. Ridevano cominciando ad asciugarsi e vestirsi. In breve la stanza si svuotò, o così io pensavo. A quel punto Michele sporse la testa dalla porta.”Ciao piccolo sexy… hai bisogno di aiuto?” disse.5Sobbalzai quando Michele sporse la testa dalla porta.”Ciao… cazzo… non sai cosa ti sei perso” risposi.Cominciai a raccontare a Michele quello che era accaduto nelle docce. Rimase a bocca aperta ed io osservai la protuberanza che diventava visibile nei suoi pantaloni.”Cazzo… doveva essere una cosa incredibile! Merda, guarda cosa mi hai provocato” affermò indicando il suo inguine.”Sarà meglio che ce ne prendiamo cura” risposi”Erm… Sei sicuro che non saremo disturbati” mormorò”Noo, il vecchio custode non sarà qui che dopo le quattro e mezza, questo ci dà una buona ora e mezza. Vieni, togliti la tua roba, voglio sentire di nuovo quel cazzo nel mio culo” affermaiLui cominciò ad allentare la cravatta e sbottonarsi la camicia. Io indossavo solamente la poca roba sportiva e fui più rapido di lui dopo di che rimasi in piedi davanti a lui completamente nudo, il mio cazzo si stava già indurendo al pensiero di essere riempito dal suo cazzo magnifico. Rapidamente anche lui fu nudo col suo cazzo che puntava orgogliosamente in fuori. Mi inginocchiai e cominciai a leccare su e giù lungo la sua asta dura, prendendo le gocce di liquido pre seminale mentre si formavano sulla testa del suo cazzo. Le sue mani si abbassarono e mi afferrarono la testa mentre lui pompava dentro e fuori della mia bocca. Piccoli gemiti di soddisfazione scappavano dalle sue labbra ogni volta che la mia lingua raggiungeva la parte inferiore della sua asta. Una mano si abbassò per afferrare il mio cazzo e masturbarlo lentamente mentre l’altra pizzicava delicatamente i miei capezzoli.Tolsi la bocca dal suo cazzo e lo guardai.”Voglio che tu mi fotta nella doccia” gli dissi”Ohh.. sì… vieni… ” risposeMi aiutò ad alzarmi ed entrammo nella doccia. Quasi mi venne un infarto quando entrammo nel locale docce, là dentro, con un grande sogghigno sulla faccia, ed un anche con la più grande erezione, c’era Luciano. Luciano aveva la nostra stessa età, ma anche allenandomi a lungo non avrei mai potuto avere il suo aspetto. Lui aveva l’aspetto di un modello, brillanti occhi blu, capelli castani scuro ed una magnifica abbronzatura. Ci siamo fermati, le nostre erezioni ci accusavano.”Erm… oh, Luciano… er.. merda…” balbettai”Ciao Paolo. Vi sto ascoltando da cinque minuti ed è eccezionale. Se a voi va bene mi piacerebbe guardarti mentre vieni chiavato, come dire, l’idea mi eccita… “Ambedue abbassammo gli sguardi al cazzo duro di Luciano, doveva essere lungo venti centimetri ed un piccolo cespuglio di peli pubici ben regolati ne circondava la cima mentre un bel paio di palle (recentemente?) rase pendevano sotto l’asta.”Ragazzi vi confiderò un segreto, i ragazzi mi attirano più delle ragazze, dannazione, mi fanno subito pensare al sesso. Sono come voi due… gay? Non l’ho mai fatto comunque, mai neppure visto ragazzi che fanno sesso fino ad oggi, l’unica cosa che ho visto sono delle immagini in rete, ma quello non è lo stesso. Non chiede di unirmi a voi, sarei felice solo a vedere” mormorò rapidamente.Mi rivolsi a Michele e gli bisbigliai nell’orecchio.”Io non ho problemi se lui guarda, cazzo, è una svolta nel nostro rapporto, che ne dici?””Nessun problema, non vedi come pulsa il mio cazzo?”Abbassai lo sguardo, il cazzo di Michele era duro come l’acciaio, la vena blu visibilmente pulsava.”Va bene, Luciano puoi guardare se vuoi. Ma per favore, tieni segreto tutto questo!””Ragazzi state sicuri, non dovete preoccuparvi di me” sorrise.Condussi Michele sotto le docce e ne aprii una, l’acqua calda scese a cascata sui nostri corpi mentre io guardavo negli occhi di Michele. Tirai le sue labbra vicino alle mie e cominciai a leccarle delicatamente. Michele gemette e chiuse gli occhi quando la mia lingua penetrò nella sua bocca e cominciò a lottare con la sua. Con la coda dell’occhio osservavo Luciano che stava a circa un metro da noi. I suoi occhi era incollati a noi e lentamente la sua mano pompava il suo cazzo.Cominciai a strisciare la mia lingua in giù ungo il collo di Michele verso il suo capezzolo sinistro. Una volta là cominciai a colpirlo leggermente facendolo rabbrividire, le sue ginocchia tremavano. Scesi ancora più in basso, attraversai con la lingua il suo, giù sulla piccola striscia di peli che conducevano al suo cazzo. Il suo cazzo duro mi colpì il mento ed io cambiai percorso dirigendomi verso le sue palle. Ne presi delicatamente una in bocca facendomela rotolare dentro. Questo lo fece gemere di nuovo ed io sentii un filo di liquido pre seminale sulla mia guancia.Mi spostai dalle sue palle ed alzai lo sguardo, stava guardando in basso, gli occhi pieni di libidine mentre facevo scivolate la mia lingua sull’asta verso la punta. Guardai in alto un’altra volta prima di immergere nella bocca l’asta, sentendo il suo pube strisciare contro il mio labbro superiore. Sentii un anelito venire dalla direzione di Luciano, senza dubbio questo show stava avendo successo con lui. Cominciai a far scivolare la bocca su ed giù, assaporando il gusto salato-dolce del suo liquido pre seminale che fluiva dal suo cazzo. Continuai per alcuni minuti fino a che il desiderio di essere fottuto non mi assalì.Tolsi la bocca dal suo cazzo e mi alzai lentamente. Cominciai di nuovo a leccargli il collo e feci scivolare la bocca ai suoi orecchi che mordicchiai delicatamente. Fra il mordicchiare gli bisbigliai in un orecchio:”Ora sono pronto perché tu mi fotta, sono così fottutamente eccitato. Sai come sarebbe bello… se io potessi succhiare il cazzo di Luciano mentre tu mi chiavi.”Il respiro di Michele accelerò:”Oh… Mi piacerebbe vederti succhiare il suo cazzo mentre io ti fotto” rispose.”Bene… e quando mi avrai riempito del tuo sperma, voglio che anche Luciano mi chiavi. Ti piacerebbe vederlo mentre mi fotte, mentre scivola nel mio culo pieno della tua sborra?”Michele fu sul punto di venire lì sul momento, le sue ginocchia stavano tremando ancora di più.”Lo faresti? Oh cazzo come sarebbe bello” balbettò.Io tolsi la bocca dal suo orecchio, mi voltai e inginocchiai sul pavimento duro della doccia. Michele si acquattò dietro a me e sentii la sua lingua calda che cominciava a scivolare tra le mie natiche a cercare il mio buco stretto e caldo. Guardai verso Luciano che sembrava pietrificato dalla vista che aveva davanti.”Luciano, vieni qui e mettiti di fronte a me” ordinai.”Wha… wha… cosa?” balbettò.”Voglio succhiarti mentre Michele mi fotte, inoltre da qui avrai una prospettiva migliore del suo cazzo che entra nel mio culo” risposi.Non volli ancora parlargli della mia intenzione di farmi inculare da lui, sembrava così vicino a venire che io non volli spedirlo oltre l’orlo… beh, non ancora!Lui guardò Michele che si limitava a sorridere e prendendolo come un assenso cominciò ad avvicinarsi lentamente al punto dove eravamo noi. Lo feci sistemate di fronte a me, il suo cazzo duro ondeggiava di fronte alla mia faccia. Lo guardai meglio, era ben fatto e le palle ben rasate. Il prepuzio era tirato indietro e sembrava che il cazzo ne volesse scappare fuori.Sentii la lingua di Michele entrare ed io mi sporsi in avanti e misi la bocca sulla punta del cazzo di Luciano. Lui emise un forte anelito e l’istinto deve avere preso il sopravvento perché cominciò ad immergere il cazzo nella mia bocca fino a riempirmi la gola. Io misi le mani sulle sue ginocchia per fermarlo spingendo il suo cazzo fuori dal fondo della mia gola; lui deve aver capito e cominciò a fottermi la bocca lentamente e delicatamente. Il suo liquido pre seminale aveva un sapore diverso di quello di Michele, più dolce e ce n’era di più, praticamente era un fiume.Sentii Michele togliere la lingua dal mio culo e sapevo casa stava per avvenire. Sentii le sue mani posarsi sulle mie anche ed un anelito sfuggire dalla bocca di Luciano, avrei voluto vedere quello che lui stava vedendo. Sentii la punta del cazzo di Michele spingere contro il mio buco e dolcemente cominciare a scivolare dentro di me. Il cazzo di Luciano divenne più sodo mentre Michele scivolava centimetro dopo centimetro dentro di me. Gemetti quando l’ultimo centimetro affondò dentro di me ed cominciai il mio pompino di gola sul grosso cazzo di Luciano.Il respiro di Michele divenne più veloce e pensai che non sarebbe riuscito a durare più a lungo, ma con mia sorpresa durò. Il mio cazzo sobbalzava ogni volta che Michele spingeva in me. Prendemmo un bel ritmo, quando Michele spingeva dentro di me, io spingevo la bocca giù sul cazzo di Luciano. “Oh cazzo, questo è troppo, Paolo sto per venire ” sospirò Luciano.Tolsi la bocca dal suo cazzo.”Sparami nella bocca Luciano, voglio assaggiare la tua sborra” risposi.Questo doveva essere quello che Michele stava aspettando, le sue spinte aumentarono in velocità nel tentativo di accoppiarsi a quelle di Luciano. Le mani di Luciano scesero e mi afferrarono la testa mentre lui vigorosamente mi fotteva la bocca. Sentii che il suo cazzo cominciava a gonfiarsi e con un grido scaricò grossi sprizzi di sperma nella mia gola in attesa. Come se questo non fosse sufficiente Michele scelse quel momento per cominciare a sparare il suo carico nel mio culo spruzzando le mie interiora con la sua crema.Luciano afferrò la testa di Michele e ficcò la lingua nella sua bocca mentre gli ultimi sprizzi del suo sperma gocciolavano fuori del suo cazzo. Straordinariamente il suo cazzo non si rammollì, rimase duro anche quando tolsi la bocca. Michele tolse lentamente il suo cazzo dal mio culo, lo sperma ne gocciolò fuori su una mia gamba.”Oh cazzo che bello… sai cosa sarebbe ancora più bello Luciano? Se tu ora mi chiavassi” offrii.”Realmente? Ne sei sicuro, erm.. Va bene Michele?” rispose Luciano esitante.”Fottutamente sì, voglio guardarti mentre lo chiavi.” affermò Michele. Mi girai sdraiandomi sulla schiena.”Voglio che tu mi fotta in questa posizione, voglio vedere la tua faccia mentre ficchi il tuo cazzo dentro di me.””Non avrà neppure bisogno di essere lubrificato” disse Michele.E prima che l’altro potesse obiettare abbassò la bocca sul cazzo di Paolo, immergendoselo profondamente nella gola per ricoprirlo di saliva. Penso che sapesse che Luciano ce l’aveva più grosso del suo e non voleva che mi facesse male.Michele aiutò Luciano a posizionarsi tra le mie gambe, lui afferrò le mie gambe e le abbassò contro il mio torace mettendo in mostra il mio buco stretto. Michele afferrò il cazzo di Luciano e ne guidò la punta al mio buco.”Ora spingi molto delicatamente finché il tuo cazzo non sarà seppellito completamente. Ma va piano, Paolo non ne ha mai preso uno grosso come il tuo.”Luciano si è limitato a guardare Michele e ha sorriso. Spinse lentamente in avanti ed io sentii la testa massiccia del suo cazzo penetrarmi. Sapevo che era grosso ma non compresi quanto finché non sentii i muri del mio culo cominciare a tendersi per accogliere il suo arnese. Lui si abbassò e sentii la sua lingua che mi leccava i capezzoli e con una spinta finale fu dentro di me. Il mio culo stava spasimando per la sua dimensione, la cappella mi accarezzava la prostata. Allungai le mani e gli presi la testa tirandola alla mia bocca. Spinsi la lingua nella sua bocca e cominciai a baciarlo come se la mia vita dipendesse da lui.Luciano cominciò a togliere lentamente il cazzo prima di immergerlo di nuovo. Il mio uccello pulsava e versava liquido pre seminale sopra il mio stomaco, portai le mani al suo torace, le mie dita strisciarono contro i suoi capezzoli e lo sentii rabbrividire. Glieli pizzicai leggermente mentre lui spingeva dentro di me. Essendo appena venuto durò molto più lungo questa durata ma non passo molto che sentii il suo cazzo diventare più duro e più grosso.”Luciano, rallenta, voglio che tu eiaculi col tuo cazzo dentro di me” sospirai.Lui rallentò le sue spinte mentre io afferravo il mio cazzo e cominciavo furiosamente a masturbarmi. Alzai lo sguardo e vidi Michele che si stava menando il cazzo che era ritornato alla durezza precedente. Le spinte di Luciano cominciarono ad aumentare di nuovo di velocità ed io capii che non ne avevo ancora per molto. Il mio cazzo si gonfiò e cominciò a pulsare sparando sei grossi spruzzi di sperma sul mio stomaco e sul mio torace. Michele mi seguì dopo poco scaricando il suo secondo carico della giorno, raggiungendo il mio sul mio torace. Tutto questo dovette essere troppo per Luciano, col cazzo gonfio ancora dentro di me, ha dato una spinta finale e si è fermato. Non è accaduto nulla per due secondi, poi il suo cazzo ha sobbalzato e ha sparato fiotto dopo fiotto dentro di me. Pensai non si fermasse più e persi il conto dopo l’ottavo sprizzo!Luciano crollò in avanti respirando profondamente sopra il mio torace, io feci correre le dita tra i suoi capelli mentre Michele si avvicinò e si sedette accanto a noi chinandosi in avanti ed immergendo la sua lingua nella mia bocca. Passarono alcuni secondi prima che mi calmassi a sufficienza per guardare l’orologio.”Cazzo, sono quasi le quattro e mezza! Il custode sarà qui a momenti ed io non ho ancora pulito la stanza.””Non preoccuparti, ti aiuterò, è il minimo che possa fare per ringraziarti” rispose Luciano.Ci sciacquammo rapidamente sotto le docce che erano diventate tiepide e ci vestimmo. In meno di cinque minuti avevamo pulito la stanza e stavamo uscendo quando incontrammo il custode.”Mi spiacente, era davvero in disordine oggi” dissi ed ci precipitammo fuori della scuola ridendo rumorosamente. Luciano divenne da quel giorno nostro amico, ed anche nostro regolare compagno di chiavate.6Passò un paio di giorni prima che potessimo stare di nuovo tutti insieme. Michele e Luciano vennero a casa mia dopo la scuola ed eravamo nella mia stanza a ridere e scambiarci pettegolezzi sulla scuola. L’atmosfera era satura di sesso e non passò molto prima che arrivassimo a discuterne.”Ehi datemi ascolto voi due, io sono dannatamente eccitato, cosa dobbiamo fare per risolvere la situazione?” chiesi.”Bene” disse Michele alzandosi e baciandomi il collo “credo che dobbiamo fottere, non è vero?”Luciano rimase seduto e sogghignò, una protuberanza enorme era apparsa nei suoi calzoncini da footing.”Va bene, perché non cominciate voi due ed io sto a guardare per ora” dissi io.”Va bene, se per Michele va bene.”Michele lo guardò e gli si avvicinò, le loro labbra si riunirono; Michele spinse la lingua nella bocca dell’amico senza incontrare resistenza. Io mi sedetti sulla mia sedia davanti al letto dove i miei amici erano saliti.Le mani di Luciano erano rimaste intorno alla testa di Michele per tirarlo più profondamente nella sua bocca, poi scivolarono sulla sua t-shirt in cerca dei suoi capezzoli. Il mio uccello stava rispondendo e pulsava nei miei pantaloncini. Abbassai le mani, gli diedi una stretta rassicurante, lo sentii pulsare di nuovo e rivolsi di nuovo il mio sguardo al letto.Michele ora aveva alzato la t-shirt di Luciano s0pra la sua testa esponendo il suo bel corpo liscio. I capezzoli erano sodi, eretti e scuri contro la sua pelle. Michele allontano la sua bocca da quella di Luciano e cominciò a far serpeggiare la lingua verso il basso, attraverso il suo collo e dirigendosi ai suoi capezzoli. Sentii l’anelito di Luciano quando Michele prese il capezzolo sinistro nella sua bocca e cominciò a colpire delicatamente con la lingua il tessuto eretto. Sapevo come ci si sentiva e ho fatto scivolare una mano sotto la mia t-shirt per carezzare i miei capezzoli. La testa di Michele continuava a scivolare verso il basso finché il suo mento non si appoggiò sulla protuberanza coperta di stoffa dell’erezione di Luciano. Luciano guardò Michele che slacciava il laccio dei suoi pantaloncini e cominciava ad abbassarli. Io ansai quando vidi il grosso cazzo duro di Luciano imprigionato in un paio di mutande bianche e brillanti. Michele continuò ad abbassare i pantaloncini finché Luciano non rimase con i soli slip bianchi (un feticcio che ancora ora ho con me!). Non potevo resistere ulteriormente e mi sono abbassato i pantaloncini per liberare la mia erezione dura come la pietra che fece “slap” quando schiaffeggiò contro il mio stomaco ed una piccola goccia di liquido pre seminale ne uscì dalla sommità.Michele rivolse la sua attenzione all’erezione nascosta di Luciano, rivestendo la sua biancheria intima di saliva finché non divenne praticamente trasparente, quindi afferrò l’elastico degli slip di Luciano e li trascinò lentamente in giù rivelando il grosso cazzo di Luciano rivelatore e le palle senza peli (pensai che fosse naturalmente liscio!). Un colpo delle gambe di Luciano e gli slip raggiunsero i miei pantaloncini sul pavimento della camera. Guardai Michele che faceva scivolare la lingua sull’interno della gamba muscolosa di Luciano prima di dare alle sue palle senza capelli un bagno di lingua. Dalla bocca di Luciano ora stavano scappando dei lamenti e lui di sdraiò ad occhi chiusi godendo la sensazione.La mia t-shirt raggiunse la pila crescente di vestiti sul pavimento e mi sedetti di nuovo sulla sedia, le mie mutande erano l’unica cosa che mi impediva di essere completamente nudo. Michele alzò la sua t-shirt sopra la testa; la protuberanza nei suoi jeans era evidente ed io vidi le mani di Luciano alzarsi e comincio a far scivolare in giù la chiusura lampo dei jeans di Michele rivelandone le mutande bianche; Michele si alzò lentamente e si abbassò i jeans alle caviglie restando con le mutande incurvate dall’erezione. Una macchia di umidità era apparsa dove c’era la testa del cazzo, lui abbassò lentamente i boxer liberando il suo uccello sull’attenti curvato leggermente verso il suo stomaco. Ansai quando vidi che si era raso tutto il pube, non un pelo era visibile. Mi gettò i boxer che atterrarono sulla mia faccia. Inalai odorando profondamente quel profumo leggero di ragazzo, sentii l’odore del suo liquido pre seminale che aveva impregnato i suoi pantaloncini ed il mio cazzo si contorse. Guardai Michele abbassarsi portando la sua bocca sul cazzo di Luciano, continuò ad abbassarsi finché non lo sentii soffocare un po’ e capii che aveva il cazzo dell’amico seppellito profondamente nella sua gola. Cominciò a far scivolare la bocca su ed in giù sull’asta e lamenti sfuggivano dalla bocca di Luciano.Michele si spostò portando così il suo cazzo a pochi centimetri dalla bocca di Luciano che se ne accorse e girò la testa sporgendo la lingua e leccando la testa del cazzo di Michele. Michele rabbrividì e ritornò al suo pompino. Sentii Michele parlare a bassa voce a Luciano dicendo di renderlo “ben bagnato” e capii cosa sarebbe successo. Michele si tolse dal cazzo di Luciano con un tonfo e si girò spingendo le gambe di Luciano contro il suo torace per esporre lo stretto buco vergine.Spostai la sedia per avere una migliore vista di quello che stava per accadere. Michele mi guardò e sorrise, poi abbassò la testa finché la sua faccia fu a pochi millimetri dal buco di Luciano. Sporse la lingua e cominciò a tracciare un cerchio intorno all’ano facendo contorcere di piacere Luciano. Michele divenne più baldo e cominciò a spingere profondamente la lingua dentro Luciano che emise un grande anelito e le sue mani agganciarono sopra l’orlo del letto mentre Michele gli dava le prime esperienze.Dopo alcuni minuti Michele estrasse la lingua, la sua faccia brillava di saliva e dei succhi di Luciano. Si sedette, cominciò ad applicare la saliva al suo cazzo duro e inserì delicatamente un dito in Luciano per allentarlo un po’. Luciano si contorse circa sul dito di Michele e chiaramente si stava abituando all’intrusione. Michele aggiunse un secondo dito al primo continuando a fottergli il buco e Luciano rispose afferrandosi il cazzo e menandolo lentamente. Un paio di minuti passarono e poi Michele si tolse le dita sostituendole con la testa del suo cazzo di lubrificato.Sentii Michele dirgli piano che la prima volta potrebbe far male, guardai attentamente mentre Michele cominciava ad inserire lentamente il cazzo in Luciano. La faccia di Luciano dimostrò dolore quando il cazzo di Michele fu spinto dentro di lui. Sapevo cosa sentiva, ma anche quello che avrebbe sentito nel giro di pochi minuti. Michele fece una pausa dopo aver inserito tre o quattro centimetri per permettere a Luciano di abituarsi. Luciano stava respirando lentamente e Michele spinse dentro altri cinque centimetri. Dopo poco Michele ebbe tutto il cazzo seppellito profondamente dentro Luciano che ora non era più vergine. Si mise le gambe di Luciano sulle spalle per penetrare Luciano più profondamente. Cominciò a togliere lentamente il cazzo finché solo la testa rimase dentro. Sentendolo Luciano tentò di fermarlo, non voleva che lo estraesse. Conoscevo la sensazione, la sensazione di vuoto. Michele si fermò per qualche secondo prima di immergere di nuovo l’uccello. Sentii il lamento di Luciano e di nuovo lui si afferrò il cazzo e cominciò a masturbarlo, ma molto più rapidamente questa volta. Il cazzo di Michele deve aver colpito la sua prostata perché aveva l’espressione di uno che poteva venire da un momento all’altro.Le spinte di Michele si affrettarono ed io sapevo che anche a lui mancava poco. Mi alzai e andai di fianco al letto; cominciai ad accarezzare il mio uccello aumentando la velocità gradualmente mentre sentivo l’orgasmo avvicinarsi. La faccia di Luciano si contorse e sibilò che stava venendo. Michele ora era come invasato, io mi avvicinai, iniziai a pizzicare i capezzoli di Luciano e fui ricompensato da una quantità enorme di sperma che venne sparata dal suo cazzo ed atterrò sul mio braccio. Il suo cazzo continuava a sparare di spesso e cremoso sperma che volava nell’aria ed atterrava sulla sua faccia, sul suo torace e sul suo stomaco. Michele grugnì e vidi che cominciava a scaricare la sua sborra dentro Luciano che rabbrividì mentre l’ultimo getto veniva sparato. Mi guardò e fu colpito in piena faccia dalla mia prima scarica di sborra. Luciano cominciò a giocare col mio capezzolo mentre il mio orgasmo continuava, ruscelli di sperma spesso finivano sul corpo di Luciano aggiungendosi alla già considerevole quantità.Crollai in avanti sopra Luciano, la mia faccia coprì in suo ed il mio sperma. Michele girò la mia testa e cominciò a leccare la sborra dalla mia faccia prima di togliersi da Luciano. Questi fremette quando il cazzo di Michele uscì ma si rilassò con un sospiro profondo. Guardai l’orologio e vidi che era quasi l’ora in cui mia mamma ritornava a casa dal lavoro, allora cominciammo a pulirci. Non so cosa avrei fatto se mia madre mi avesse scoperto…
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