Avevano deciso comunque di uscire in quel freddo e nebbioso sabato sera novembrino. Francesca infreddolita s’era avvolta nella pelliccia stringendosi forte a Sandra mentre Graziano le precedeva di qualche passo; nella nebbia stavano cercando l’ingresso del Lupo Solitario, un nuovo locale per orge e scambi di coppia.-Ecco è la- indicò Graziano alle due donne infreddolite che avevano indossato solo delle velate autoreggenti, reggicalze, scarpe nere col tacco e una pelliccia al ginocchio. All’ingresso trovarono un uomo di colore in livrea -I signori sono soci?–No- -Allora dovreste accomodarvi al bureau- La ragazza del bureau era bionda naturale e i suoi riccioli le scendevano sin sulle spalle nude. Si alzò da dietro il bancone mostrandosi vestita solo di lingerie bianca. Graziano notò subito il pube depilato della hostess e con un sorriso si avvicinò salutando -Buona sera, è la prima volta che veniamo in questo locale e il postiglione ci ha inviati qui da lei–Si certo per questa sera vi faccio entrare con la tessera visitatori, però se il locale vi dovesse piacere dovrete tesserarvi, e diventare soci per almeno tre mesi–Ci sono cose che dobbiamo sapere?–Questo è un privè naturista ed è gradita la nudità quasi integrale. Poi per il resto le penetrazioni devono essere sempre protette, pulizia e discrezione. Se qualche ospite dovesse dare in escandescenze verrebbe immediatamente espulso e la tessera revocata–Insomma, le solite regole per un privè–Se posso chiederlo, voi siete già soci di altri privè?–Si del Castello… altri lo chiamano la Primula Nera–Ah! Ma noi siamo convenzionati con la Primula, allora la cosa cambia avrete uno sconto, posso avere i vostri tesserini del Primula?-Appena entrati, videro innanzi a loro, al centro della sala, una donna dai boccoli biondi con reggicalze rosse mollemente sdraiata su di un triclinio; riversa su di un uomo di colore, dai capelli tagliati a spazzola, ne ingoiava il pene con movimenti sicuri e lenti. Sotto, tra le gambe divaricate della donna, compariva la testa nervosa d’un uomo castano che inequivocabilmente le suggeva il sesso con lunghe lappate. -Uhm si presenta bene- commentò Francesca che lasciata la pelliccia al guardaroba girava come Sandra in reggicalze e scarpe col tacco, niente altro.-Alla fine ci siamo messe su da troie, come dice tua sorella- scherzò Sandra facendo oscillare il suo seno generoso che ballava leggiadro così libero da costrizioni.-Stasera mi sento proprio troia- replicò maliziosa Francesca.-Ragazze qualcosa da bere prima di riscaldarci uccelli e passere?–Si capo- acconsentì prima Francesca poi Sandra accodandosi con una risata argentina. Passarono sulla destra dove c’erano vari tavoli circondati da divani in pelle occupati da coppie che si masturbavano, ed altre che avevano già superato i preliminari e stavano consumando amplessi appoggiati alle sedie, sui tavoli o sdraiati nei divani. Francesca prese per mano Sandra e Graziano e li invitò a seguirla verso un tavolo libero. Appena seduti si guardarono attorno. Da quella posizione potevano ancora scorgere la donna dai boccoli d’oro che in quel momento era presa contemporaneamente dai suoi due accompagnatori.-Ma il negro che fa, la incula?- chiese curiosa Sandra.-Spero di no! Poverina, hai visto che uccello grosso che ha il tipo?–Ragazze il negro la sta scopando in figa, è l’altro che la incula- precisò Graziano abbracciando entrambe le donne. -Meno male, un cazzo così non si può prendere in culo- ribadì di nuovo Francesca facendosi scivolare la mano in mezzo alle gambe a cercarsi il clitoride. Sandra prese invece ad accarezzare il pene ben eretto di Graziano, il ragazzo di Francesca.-Piano che sto per scoppiare- si raccomandò Graziano notando che al tavolo vicino c’era una donna dai lunghi capelli castani in compagnia di tre uomini, che seduti sul divano l’uno a fianco all’altro, offrivano il pene alla loro signora per una ritmata fellatio.-Hei Franci, che dici chi viene per primo di quelli la?- chiese Graziano interrompendo la le lenta masturbazione che la sua ragazza si stava regalando a bocca dischiusa.-Tu- gli rispose Sandra lasciando la presa.-Spero che tu mi faccia una pompa da paura se vengo, o no?–Guardate, guardate che porco quello li- sussurrò Francesca succhiandosi le dita intrise dei suoi umori. Al tavolo di fronte un uomo sulla cinquantina si intratteneva con due ragazze sui vent’anni dai capelli ossigenati. La prima, quella più magra, stava scivolando accucciata sul ventre dell’uomo discretamente pingue offrendole però la schiena; la seconda, invece, ostentava un sedere dalla forma decisamente a mandolino e leccava con avidità i testicoli, il pene e il pube dell’uomo non risparmiando ovviamente la vulva della ragazza filiforme.-Figa o culo?- domandò Graziano alla sua ragazza che aveva già gli occhi lucidi di piacere, che scintillavano, mentre si masturbava con impegno. Rispose Sandra per lei -Non si vede, ma da come tiene il bacino direi passera–Lo penso anch’io- confermò Graziano offrendo nuovamente il pene alla loro amica che l’afferrò immediatamente riprendendo a masturbarlo. Francesca esplose nel suo primo orgasmo quando il trio dell’ingresso concluse degnamente i loro giochi. Boccoli d’oro sempre impegnata a succhiare prima uno, poi l’altro pene, fu inondata di sperma. Il seme le colava sul seno ed dalla bocca dove il nero le era esploso con sincopate spinte pelviche.-Che fa, non ingoia?-domandò esterrefatta Francesca notando che la donna invece di consacrare la fellatio, come volevano le migliori tradizioni, ingurgitando il seme l’aveva espulso in bianchi rivoli bianchi. -Già che schifo, ma che fa sputa?- rincarò la dose Sandra quasi disturbata da quel gesto così poco femminile della bionda che fortunatamente aveva lasciato intatto lo spruzzo del secondo uomo sui capelli.-Ragazze, la piantate di fare le pettegole, piuttosto lo fate a me un bel pompino?- -Subito amore- accettò Francesca che in un rantolio di piacere provò un nuovo orgasmo. Graziano in balia di Francesca e Sandra con la coda dell’occhio si mise a guardare la piccola ammucchiata che aveva come fulcro la donna del tavolo vicino impegnata dai tre uomini. Una doppia penetrazione classica con fellatio che trasudava passione e calore -Ti piacerebbe a te alla tua amica stare al posto di quella la, eh?- -Il panino ben fatto è difficile da fare, e quei due non scopano tanto bene- gli rispose Sandra con la bocca umida di saliva e dei primi umori uretrali. Francesca non disse nulla ma in risposta cominciò a succhiare più forte, tanto da distrarre inesorabilmente Graziano. Visse qualche secondo in quella completa gioiosa semi incoscienza finché il ragazzo ricciolino del tavolo accanto non si alzò avvicinandosi a loro divano. Lasciò gli amici giocare con le loro due amiche e salutando cortesemente offrì il membro alla bocca di Sandra -Ciao sono Luigi, gli amici mi chiamano Gigi e lui è Filiberto- finì annuendo al suo pene. Graziano rimase colpito dalla giovialità dello sconosciuto che poteva avere suppergiù la loro età, ma era troppo eccitato per salutare a dovere. Guardò Sandra infilare un nuovo preservativo allo sconosciuto e con un sol risucchio piazzarselo in fondo alla gola cominciando a succhiare rapidamente.-Franci, non sta bene guardare- la richiamò scherzoso Graziano accompagnando di nuovo la testa della sua ragazza sul suo pene. Francesca riprese di succhiare afferrando il membro di Graziano con entrambe le mani. Lo sconosciuto che aveva detto di chiamarsi Gigi si mise seduto accanto a Graziano stringendogli la mano -Piacere Gigi–Piacere Graziano- rispose l’altro sempre succhiato da Sandra che salutò con un gesto fanciullesco della mano. I due uomini erano seduti l’uno accanto all’altro mentre le due donne in ginocchio avevano ragione dei loro falli sempre più congestionati finché Sandra spostandosi non offrì il sedere a Graziano -Franci, staccati che adesso mi faccio il sedere della tua amichetta–Amore aspetta che ti prendo la crema- disse solerte Francesca staccandosi dal pene, e preso dalla borsetta un flaconcino di gel fosforescente spalmò un po’ del contenuto sull’ano di Sandra. Graziano si infilò un preservativo alla mela verde piazzandosi dietro le natiche della loro amica e con un colpo di reni la penetrò. Sandra, smise di succhiare per un attimo scossa da un brivido di libidine, e quindi riprese immediatamente con foga. Sandra in preda al piacere sempre più intenso che le veniva dalla penetrazione e dal contatto sempre più serrato con lo sconosciuto sgusciava come un anguilla. Graziano le serrò le natiche conseguendo gli ultimi affondi. -Sei già venuto amore?- chiese Francesca prima di leccare in qualche modo la vulva di Sandra ormai imperlata di bianchi filamenti di squisita origine femminile. Ma non vi riuscì per molto perché giunsero al loro tavolo gli altri due amici dello sconosciuto e una delle loro amiche -Ciao sono Fabio, ci possiamo unire anche noi per scopare un po’ la tua donna?-Graziano si sfilò da Sandra informandolo -Lei è solo un’amica, comunque sei il ben venuto–Piacere, io sono la sua ragazza- si presentò Francesca.-E ti chiami?–Francesca- Intanto lo sconosciuto che si faceva chiamare Gigi aveva afferrato Sandra per i fianchi e sempre seduto l’aveva invitata sopra di lui penetrandola. Francesca prelevò un preservativo dal contenitore comune e lo offrì all’altro uomo che dopo esserlo indossato si preparò a penetrare Sandra, poi sfilò quello sporco e pieno di inservibile sperma questa volta dal pene del suo uomo preparandosi allo spettacolo della doppia penetrazione. Sandra con le palpebre socchiuse e la bocca aperta s’abbassò sul petto dello sconosciuto con appena un rantolo di piacere quando il secondo sconosciuto non la penetrò poggiandole il petto a sua volta sulla schiena. -Ciao sono Federica- disse la donna minuta dal volto allungato arrivata con i due sconosciuti prendendo per mano Francesca.-Ciao, quel divano può andare?–Si certo- sorrise la sconosciuta -… e tu come ti chiami?–Francesca- disse lei buttandosi a gambe aperte sull’ottomana.La sconosciuta che dimostrava un età compresa tra i trentacinque anni e i quaranta con molta semplicità si allargò le pieghe della vulva con due dita abbassandosi sul volto di Francesca.Graziano le seguì districandosi tra la selva di sedie e tavolini, e portatosi all’altezza del viso della sconosciuta le piazzò il pene tra le labbra. Si fermò a guardare la sua Francesca dal collo umido di rivoli caldi e profumati che leccava con avidità la sconosciuta; quella donna non più giovane ma tutto sommato simpatica aveva l’onere e il piacere di soddisfarli entrambi. Si fece succhiare finché non né poté più e allora solo allora diresse la testa della sconosciuta tra le gambe della sua donna. Si tenne il pene con le mani per evitare che il glande congestionato toccasse la testa femminile sotto di lui e alzò lo sguardo. Si girò e vide Sandra impegnata ancora con i due uomini, che si muovevano sopra e sotto di lei con un moto quasi perfetto certamente molto vicino all’impossibile. Poi tornò a guardare sotto di lui la fissandosi sulla lingua della sconosciuta che guizzava tra le pieghe di Francesca, le alzò il capo invitandola di nuovo a risucchiare in gola il suo pene. La sconosciuta lo succhiò fin quando Francesca non le pizzicò i fianchi facendole capire che stava raggiungendo l’orgasmo, allora si staccò prontamente da Graziano scivolando prima sul clitoride e poi sull’ano della ragazza sotto di lei. -Come ti chiami?- chiese Graziano-Federica- bofonchiò la donna con la bocca e il viso stretto tra le cosce di Francesca-Federica adesso ti scopo la fica, posso?-Un mugolio d’assenso provenne sempre dalle gambe divaricate di Francesca, la sconosciuta s’allargò le natiche e fece spazio a Graziano. Intravide il volto di Francesca sotto le gambe della sconosciuta appena il tempo per appoggiare il glande tra le grandi labbra ed immergersi in lei.Strinse le natiche e drizzò il capo in preda al formicolio del piacere, spinse con vigore un paio di volte avanti e indietro e poi rallentò verso un ritmo più blando. Drizzò nuovamente il collo e intravide Sandra sola e sdraiata sul divano che ad occhi spalancati guardava con cupidigia i due membri all’altezza del viso. I due uomini senza preservativo si masturbavano velocemente e dopo qualche istante Sandra gioì per il primo schizzo di sperma che le arrivò in viso. I lunghi fiotti le colarono sul gote, sul mento ed anche in gola malgrado fosse difficile per i due uomini dirigerle sulle labbra i pochi e fulminei getti. Graziano incrementò i movimenti eccitato dal quadretto di Sandra tanto che fu sul punto di raggiungere l’orgasmo. Lesto si sfilò scortese sbarazzandosi del preservativo e sempre brusco si abbassò su Francesca offrendole da succhiare il pene ormai prossimo all’orgasmo. La donna che aveva sino a quel momento penetrato gattonò verso Sandra ed suoi amici senza alcuna polemica. Francesca si mise comodamente in ginocchio di fronte al suo uomo e cominciò succhiargli il pene, tenendolo con entrambe, quasi con violenza tanto da congestionare il glande di Graziano -Piano, fai piano Franci- l’esortò finché non le esplose in gola. Francesca al contrario di Sandra non lasciò mai la gentile morsa al pene mantenendolo in bocca per tutto il tempo della polluzione. Ingurgitò ogni grumo senza lasciare cadere nemmeno una goccia. Nel divanetto d’angolo era appena arrivata una donna completamente nuda con una fiorente chioma di capelli crespi che teneva le gambe divaricate e poggiate sulle cosce di due accompagnatori che le stavano seduti accanto. Un giovane ragazza di non più ventidue, ventitre anni le era inginocchiata davanti con il viso conficcato in mezzo alle cosce marmoree mentre gli altri due ragazzi le baciavano un seno ciascuno carezzandola dappertutto.-Siete nuovi, qui?- chiese Federica, la sconosciuta che fino a qualche istante prima si era intrattenuta con Graziano e Francesca -perché credo d’averti vista in giro, sai?–Qui è la prima volta ma andiamo spesso al Primula Nera- rispose Sandra con un sorriso bagnato di sperma. -Ah, al Castello ecco allora dove ti ho vista, e forse anche lei- azzardò la donna indicando Francesca che sotto braccio a Graziano le stavano raggiungendo.-Lei è Francesca e lui il suo ragazzo, Graziano- li presentò Sandra-Piacere, ci siamo già conosciute prima- scherzò Francesca dandole la mano-E lui è mio marito Fabio- ricambiò Federica che al contrario delle due ragazze era completamente nuda e un leggera smagliatura le sgraziava le cosce di una quasi quarantenne.L’uomo che aveva detto di chiamarsi Fabio si sedette al fianco della moglie baciandola velocemente sulle labbra- Ciao a tutti, ora arriverà anche il mio amico Gigi e sua sorella–Vedi Sandra, tu che ti sentivi sola ad ammettere che il cazzo dei fratelli è sempre quello più vicino…- la canzonò Francesca.-Anche tu?- chiese aprendo con stupore gli occhi Federica -Io non ci sono mai riuscita!–Davvero, e perché?–Non l’ho mai capito, non mi eccito e basta a pensare d’essere scopata da mio fratello- confidò tranquillamente Federica -E dire che è anche bello, fascinoso e con un bel cazzo!–Per me sono balle- troncò il marito -Anche il Gigi, che lo conosco dai tempi dell’università, ha sempre scopato con l’Alessandra. Quando si usciva con lui alla sera ad una certa ora era sempre a casa… aveva più di vent’anni ma alle undici era sempre a casa- ricordò ilare -Chissà come mai?-Federica scrollò le spalle -Chiamalo scemo, se aveva da scopare… perché avrebbe dovuto finire la serata brillo con quattro froci come voi–E dove sono ora?- chiese Sandra guardandosi intorno -Lui è quello ricciolino e lei quella minutina con tante efelidi in faccia, vero?–Si, è lei e si chiama Alessandra- confermo Fabio. Poi cambiando tono -L’avevo vista assieme ad una negretta tutto pepe–Taci, non farti sentire buzzurrone!- Lo bloccò la moglie -Mi sembri uno dei miei ragazzi a scuola, si dice nero non negro!–Tu di quello che ti pare, ma la Felce è proprio una gran figa–Finché dici che è una gran figa le fai solo un complimento, ma non quando la chiami negra.–Insegni?- chiese curiosa Francesca-Si italiano e storia in un liceo–Si vede che sei più grande noi due- ed indicò se stessa e Sandra -Andiamo ancora in giro con il libretto universitario in tasca.–L’ho visto subito che siete giovani… avete un culetto strepitoso voi due, e anche lui…- disse Federica allungando una mano sul pene di Graziano -Però tu sei più grande di loro, vero?–Si, lavoro già qualche anno dopo la laurea–Balli Sandra- chiese Gigi facendo un eloquente inchino che fece ridere un po’ tutti.-Certo- acconsentì Sandra e cominciarono a ballare con estrema sensualità i lenti che in quel momento venino suonati da un orchestra composta da musicisti tutti rigorosamente nudi, uomini e donne. Sandra si strinse a Gigi appoggiando il suo bacino, completamente glabro al suo completamente ricoperto di peluria rossa e folta, strusciandolo leggermente al ritmo della musica. Quel contatto caldo, il profumo della pelle del suo collo su cui Sandra aveva appoggiato le labbra e la peluria inguinale ancora intrisa di sperma le procurò un violento spasmo alla cosce che la lasciò umida e profumata. A quella sua reazione fece eco l’erezione di Gigi che non passò inosservata, Sandra gli si strinse addosso ancora di più in modo da sentire il pene ritto contro di lei. Gigi cominciò a baciarle il collo ed infine decise di baciarla in bocca cosa che Sandra ricambiò facendogli sentire la sua lingua calda sul palato che ancora portava il sapore di Federica. L’uomo la strinse ancora di più ed assaporò con intenso piacere i sapori di tutte le altre donne che Sandra aveva conosciuto quella sera. Mentre la baciava le sue mani scorsero prima lungo tutta la schiena fino all’inizio del sedere e poi risalirono verso l’alto ad accarezzare i seni grossi e sodi dai capezzoli turgidi che facevano orgogliosamente sfoggio di se stessi. Erano completamente in estasi e dopo circa un quarto d’ora passato senza neanche parlare Sandra gli sussurrò in un orecchio -Hai voglia di venire di là con me, sul divanetto?- -Ehi, ma la tua amica sta facendo sul serio?- chiese Federica dando di gomito a Francesca che equivocando le mise le mani tra le gambe iniziando a masturbarla -E’ libero il Gigi?-Federica oscillò sulla sedia buttando indietro la testa -Si, e credo che sia anche alla ricerca…–Adesso mi sembrano normalmente avvinghiati per una banale scopata–Banale, Federica?- contestò Francesca -A me quella sembra una scopata da innamorati. Lo fanno alla missionaria e lui si muove piano, piano–Forse hai ragione, ma che ne diresti di andare anche noi sul divano, comode… e come le due scimmiette io lecco te e tu lecchi me?–Si tanto gli uomini sono ancora al bar che parlano di calcio–Si aspetta che glielo dico lo stesso- decise Francesca staccandosi un attimo da Federica e fatti due passi alzò la voce in direzione di Graziano in piedi vicino al bancone luccicante di specchi e bottiglie colorate -Amore noi andiamo a leccarcela, la, sui divanetti–Non mi vuoi in giro adesso, eh?–No amore è una questione tra sole femminucce.- e sparì mano nella mano con Federica. Sandra e Luigi si distesero sul materasso e cominciarono a baciarsi lasciando scorrere le loro mani sui loro corpi, esplorandosi a fondo. Lui risalì immediatamente le cosce sino ad arrivare al pube depilato e quando lei spalancò le cosce appoggiò l’intera mano sul sesso mentre con l’altra le massaggiava il seno. Ovviamente lei non attendeva gli eventi e con la destra era andata sul pene iniziando a masturbarlo con delicatezza -Perché non sei rimasto al bar con gli altri uomini?- le chiese giocosa.-Non sono mica frocio e tu sei la più bella creatura che mi è capitata di vedere negli ultimi sette, otto mesi- rispose Gigi titillandole il clitoride con il pollice mentre aveva introdotto le altre dita nella vagina e il mignolo introdotto nell’ano.-Esagerato, non ci credo neanche- ribatté maliziosa Sandra-Chiedilo un po’ al mio compare che hai in mano…-Gigi le sorrise e spostando di poco il bacino appoggiò prima il glande alle piccole labbra e poi con un colpo di reni fu dentro di lei. Sandra sospirò ad occhi chiusi gustandosi l’intrusione, poi si mise su di un fianco e volle essere presa alle spalle. -Oh, Gigi mi fai venire i brividi- lo accolse di nuovo lei quando su di un fianco e con la gamba alzata e poggiata su una sedia seguiva l’oscillare maschio di Gigi. Lui ansante si attaccava ora ai seni, strizzandole i capezzoli, ora ai fianchi mentre Sandra con una mano si masturbava.Francesca aveva il viso bagnato di umori lucenti e striati di bianco piovuti dall’alto dove ancora stavano le cosce aperte di Federica, dalle le rime bagnate e di mille colori sfumati e degradanti verso l’interno rosso acceso. Mise una mano su ogni natica e divaricandole mise in luce l’erotizzante filo del sedere che dall’alto scendeva superbo dall’ano grinzoso sino alla invitante vulva. Succhiò un ultima volta e il respirò già affannato di Federica riprese per qualche attimo a palpitare più forte.-Allora mi hai detto che il fratello di Sandra ha preteso che lei facesse del sesso con la sua ragazza?- chiese la donna alzando il sedere buttando lo sguardo sotto di lei, lungo il corpo longilineo e sudato di Francesca. -Si, ma non c’era nulla di strano. Sandra già si faceva portare nei privè dal fratello, e sempre lui in altri momenti ci portava ovviamente la ragazza. Allora un giorno ha detto alla sorella: io mi sono stufato di scoparti di nascosto da lei e così ho deciso che sabato ci vediamo tutti e tre e si scopa!–Ah però, e la sua ragazza?- chiese Sandra prendendo tra le dita la stoffa traforata del reggicalze in pizzo dal ricamo a grandi fiori le avvolgevano i fianchi -Bello, questo. Ti sta molto bene… io non potrei mai portarlo sembrerei…–Una troia!- finì Francesca per lei sorridendole complice.-Già, solo a voi ragazze sta bene- la ringraziò Federica per la comprensione avuta dalla giovane. -Ma anch’io non le metto spesso- aggiunse Francesca aggiustandosi un gancino -Però stasera era la prima volta che si veniva qui ed ho deciso di mettermi elegante–E lo sei ragazza, fai eccitare le donne… figuriamoci gli uomini!–Adesso mi fai arrossire- si schermì lusingata Francesca aggiungendo subito -L’ho comprato l’anno scorso e l’ho anche pagato una cifra… dovevo metterlo. Se poi conti che le mutandine e il reggiseno non le ho mai indossati… capisci che devo ancora ammortizzarlo?-Risero scambiandosi ancora qualche battuta sul modo di vestire pacchiano delle altre partecipanti e Federica tornò a chiederle seria -Allora Francesca, Sandra con la cognata… com’è poi andata a finire?–Cognata è una parola ancora grossa- scherzò Francesca sdraiandosi accanto a Federica -Lui alla Martina ha fatto lo stesso ragionamento e dopo circa una settimana le ha convinte tutte e due.–Ma qual’era il problema, la ragazza di suo fratello… Martina si chiama no? Ecco si lei era una di quelle che non aveva mai messo le mani e men che meno la lingua tra le cosce di un’altra?–No, no la Martina non si è mai fatta delle paranoie del genere… la figa che io sappia l’ha sempre leccata come ha sempre scopato… no, no quello che la spaventava era il dover dividere il suo uomo con Sandra–Ma che centra, lei è la sorella!–Esatto, ed è stata un po’ quella la riflessione che alla fine le ha convinte tutt’e due–Tu l’hai aiutata?–No all’epoca non li conoscevo ancora–E’ da poco che siete amiche?–Da questa estate, lui, Graziano intendo, mi ha chiesto di tornare assieme a lui e per festeggiare siamo andati in un privè–E li hai incontrato Sandra?–No, siccome io non c’ero mai stata in un privè… mia sorella mi ci ha portata prima…–Tu pensa che il mio primo marito era un bigottone da far schifo ed è stato per puro caso che un collega, che mi aveva sempre sbavato dietro, una sera che il mio ex era in trasferta mi ha portata fuori a cena, e poi qui.–Subito, la prima sera?!–Si, e che emozione! E’ stata la prima volta che mi toglievo le mutande in pubblico ed è stata una esperienza talmente emozionante che per almeno due mesi tutte le notti sognavo di spogliarmi in un teatro, o in un cinema–Ma cosa ti ha detto per convincerti ad entrare in privè?–Poco o nulla, mi ci ha portato e basta… poi quando ho visto tutte quelle persone che scopavano mi sono rifiutata di razionalizzare ed ho fatto parlare lei- raccontò toccandosi la vulva ancora umida di saliva e umori post orgasmo -E pensare che all’epoca non mi depilavo… una figura quando ho visto che tutte erano per lo più glabre, qualche strisciolina, un triangolino e comunque erano tutte depilate.-Sandra era conscia che non si poteva definire magra. Aveva un seno florido, forse un pochino grosso, ma era comunque sodo, elastico. Luigi le accarezzò a lungo il ventre e le gambe lunghe e ben tornite, poi non seppe resistere e rigiratala di schiena la baciò in mezzo alle cosce concentrandosi sul sedere ch’era un inequivocabile invito alla carezza ed al bacio.Quando la lingua di Luigi le toccò il clitoride tremò in un lungo e singhiozzante fremito ed alzato il prontamente bacino lasciò che la testa di Luigi si incuneasse meglio sotto di lei. Testa, viso e bocca erano tra le sue cosce sudate e odorose di passione, di maschio, di femmina. S’infilò un braccio sotto di se, in direzione della vulva, allargando con le dita le labbra della vagina così da permettere a Luigi di raggiungerla più in profondità. Mentre stava per raggiungere l’orgasmo urlò -Stringimi le tette, pizzicami i capezzoli- Luigi eseguì annaspando come poté le mani in direzione del busto, sopra la sua testa. Sandra muovendosi scomposta esplose in un furioso orgasmo gemendo e inarcando la schiena bagnando il viso di Luigi rosso e sudato.-Sto per venire, guarda che sto per venire- l’avvertì affannato Luigi. Sandra d’impeto lo rigirò e cominciò a baciarlo per tutto il corpo fino ad arrivare al pene. Leccava il glande con colpetti di lingua leggeri e veloci per poi lentamente scivolare lungo l’affusto fino ai testicoli che prese in bocca succhiandoli delicatamente. Fece parecchie volte il percorso contrario per poi ritornare sul glande fino a quando non si accorse che Luigi era effettivamente al limite, allora affondò la bocca sul pene. Lo ingoiò facendo ruotare la lingua attorno al glande tempestandolo con una gragnola di infiniti tocchi che ebbero immediatamente ragione di Luigi che esplose in un schizzo liberatorio. Sandra mantenne il pene dentro la bocca finché non ingollò, con gli ultimi sussulti di Luigi, le ormai preziose gocce di sperma. Non smise però di tempestare il glande con quei leggeri colpi di lingua che erano stati per lui semplicemente fatali, provocandogli ancora delle leggere scosse di piacere.
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