A quel punto Franco aveva detto alla moglie che il progetto gli piaceva molto, soprattutto nella parte alla quale lei aveva alluso senza che io e Tania capissimo nulla, ma che ora aveva voglia di scopare e non vedeva l’ora di sentirla fremere gemere sotto i colpi del suo cazzo che, in qualche caso, letteralmente la sfondavano. Patrizia aveva risposto che anche lei aveva voglia di cazzo in fregna, dopo averne succhiato la notte e la mattina seguente. L’effetto che l’ascolto di tali confidenze aveva prodotto in me ed in Tania era denunciato chiaramente dalle dimensioni raggiunte dalla mia verga e dal lago creatosi nella sua fica. Eccitati al massimo, avevamo iniziato a scopare anche noi, senza curarci dei gemiti e delle grida che sentivamo aldilà della parete che, comunque, non erano certamente superiori ai nostri. Erano bastati pochi minuti a farci raggiungere l’orgasmo e dall’altra parte ci era giunto un grande silenzio. Anche Patrizia e Franco avevano goduto alla grande, evidentemente, ed ora si stavano godendo il giusto riposo. Non avevo ripreso subito sonno, al contrario di Tania, ed ero rimasto a pensare a quello che era accaduto in quelle poche ore. Avevo così deciso che avrei dovuto accelerare le mie manovre, anche facilitato dalle condizioni create da patrizia e Franco. La mattina successiva mi ero alzato di buon ora e avevo trovato gia svegli, intenti a preparare la colazione, i nostri due amici. Dopo un paio di sguardi significativi, mi ero avvicinato a Patrizia e, quasi sfiorandole il viso, le avevo detto che Franco era stato veramente fortunato a trovare una donna come lei, così sensuale e spregiudicata. Franco mi aveva chiesto perchè avessi detto quelle cose ed io gli avevo confessato che la notte precedente li avevamo sentiti mentre scopavano e, soprattutto, mentre parlavano. Anche loro avevano sentito noi e Franco mi aveva confessato che, un pò per le parole di Patrizia, un pò per quello che aveva ascoltato durante la notte, non sognava altro che di inculare Tania, avendo saputo dalla moglie che era ancora vergine. Io gli avevo risposto che anch’io avrei voluto scopare ed inculare Patrizia, visto che un bocchino già me lo aveva fatto, ma che non sapevo se saremmo riusciti a coinvolgere Tania. A quelle parole Patrizia aveva detto che ci avrebbe pensato lei a convincere Tania e che io e Franco avremmo dovuto soltanto fare quello che ci avrebbe suggerito lei al momento giusto, probabilmente proprio quel pomeriggio. In quel momento era arrivata Tania che ci aveva chiesto con aria sorniona come mai ci eravamo alzati così presto, anche in considerazione che non è che avessimo dormito molto tutti quanti. A me era parso di aver visto nei suoi occhi uno sguardo particolare che mi aveva fatto pensare che forse la situazione era cambiata e che se Patrizia ci avesse saputo fare i prossimi giorni ne avrebbero viste delle belle. Dopo lo spuntino pomeridiano, ci eravamo sdraiati in giardino a riposare quando Patrizia, con la sua ormai nota aria puttanesca ci aveva ricordato che occorreva andare al porto a comprare il pesce ordinato in mattinata ai pescatori locali e in paese a prendere il carbone per il barbecue. Al porto avrei dovuto andarci io in macchina, mentre in paese sarebbe andato Franco in bicicletta. Era apparso evidente a me ed a Franco che Patrizia aveva combinato tutto per rimanere sola con Tania e per far sì che almeno per un’oretta si ritrovassero lei, Tania e Franco. Io e Franco avevamo accettato con complicità, ma anche la stessa Tania non era sembrata contraria al programma. Anzi, aveva affermato con allegria, che finalmente sarebbero potute rimanere sole, lei e Patrizia, senza dover subire gli attacchi di noi maschi, che sembravamo assatanati, o di dover sentire parlare solo di calcio e di politica. Io avevo preso la macchina ed ero andato al portodove, però, avevo dovuto attendere più del previsto per il rientro delle barche. Avevo telefonato per avvisare, ma il numero di Tania risultava irraggiungibile, allora avevo provato con quello di Franco che, dopo diversi squilli, mi aveva risposto con un tono di voce un poco alterato, certamente non il solito, e mi aveva detto che lui era tornato da una mezz’ora e che era opportuno che mi sbrigassi a rientrare. Incuriosito ed eccitato dalle sue parole, avevo accelerato e dopo una decina di minuti ero arrivato davanti la casa. ormai era quasi buio, nel giardino non si vedeva nessuno e soltanto nella mia stanza, che dava verso il mare, si intravedeva una luce tenuta. In uno stato d’animo particolare mi ero avviato verso la casa ed ero entrato nel soggiorno, da dove avevo iniziato ad avvertire sommessi gemiti e mugolii. Allora mi era spostato verso la mia camera da letto e mi ero trovato davanti ad uno spettacolo inatteso, certamente, ma bellissimo. Tania era nuda, sopra Patrizia, in posizione di 69, soltanto che non leccava la fregna all’amica, come questa da sotto stava facendo a lei, ma aveva imboccato il cazzo di Franco che si era messo in ginocchio davanti a lei. La vista di mia moglie in quell’atteggiamento da troia, con il cazzo di Franco in bocca e le labbra e la lingua di Patrizia in mezzo alla fica, mi avevano lasciato di stucco, ma immediatamente il mio cazzo aveva reagito, indurendosi immediatamente:il primo dei tre a vedermi era stato Franco che con la mano mi aveva fatto segno di ok, facendomi capire che dopo mi avrebbe raccontato tutto. Poi si era subito riconcentrato sul bocchino che Tania gli stava facendo e le aveva chiesto di mollare la cappella e di leccargli le palle. La sua intenzione era evidente:voleva che, alzando il viso e la bocca dal cazzo, Tania si accorgesse che io la stavo guardando. E infatti era accaduto proprio quello;risalendo con la lingua dalle palle alla punta del lunghissimo cazzo di Franco, mia moglie aveva incrociato il suo sguardo con il mio, ma, dopo un attimo di sorpresa, aveva proseguito nel suo lavoro di lingua e, anzi, sempre guardandomi, aveva di nuovo ingoiato il cazzo di Franco, riprendendo il suo favoloso pompino. Ero rimasto un attimo sorpreso, ma poi avevo realizzato che quello che era il mio desiderio alla partenza per la vacanza si stava verificando dopo soltanto quarantotto ore. Eccitato come un mandrillo, mi ero rapidamente spogliato, avevo tirato fuori un cazzo mai così grosso e duro ed ero andato ad infilarlo nella fica bagnata di Tania, proprio in mezzo alle labbra di Patrizia che la stava leccando. La nostra amica, però, quando si era accorta del mio cazzo, lo aveva afferrato con la mano e, dopo averlo leccato bene bene, aveva gridato che lo voleva in fregna, finalmente, si era tolta da sotto mia moglie e mi aveva invitato sull’altro lato del letto per farsi scopare. Si era sdraiata sul letto a gambe larghe e con la fica spalancata, lucida e bagnata tra le piccole labbra aperte che reclamavano solo il cazzo, il mio cazzo, mi chiamava a sè. Uno sguardo a mia moglie, un’occhiata a Franco e dopo un attimo il mio cazzone era tutto sprofondato nella fregna di Patrizia che, prendendolo, e non essendo abituata alle dimensioni, aveva cacciato un piccolo urlo presto coperto dai gemiti di piacere. Era così iniziata quella che sarebbe stata la prima di una serie di magnifiche chiavate, ma anche l’avventura che avrebbe cambiato per sempre la nostra sessualità ed il nostro modo di godere. A quel punto, anche Tania e Franco avevano smesso di giocare e mia moglie, mettendosi alla pecorina, con il viso rivolto a me, mi aveva detto che finalmente dovevo essere contento perchè l’avrei vista scopare e godere con un altro, poi aveva chiamato Franco implorandolo di infilargli in fica quel suo cazzone lungo lungo, con il quale l’avrebbe quasi sverginata una seconda volta. E dovette essere proprio cos’, perche quando si era sentita arrivare il cazzo di Franco dove, nel suo corpo, nessun cazzo era mai arrivato, aveva gridato che la stava sfondando ma che non aveva mai provato una tale, bellissima, bestiale sensazione. Lo sentiva nella pancia, nello stomaco, quasi in gola, e godeva, godeva , godeva, davanti a me , pregustandosi la sborrata finale che avrebbe sentito nel suo più intimo e profondo. Dopo pochi colpi Franco era venuto e le aveva allagato la fica con un mare di sborra. Lei sentendosi invasa nel profondo da tutta quella crema calda e vischiosa aveva iniziato ad urlare più forte, chiamando il mio nome e ringraziandomi perchè l’avevo fatta scopare da un altro. a quel punto anche io non avevo resistito e con un grido di piacere avevo sborrato nella fregna di Patrizia che con le sue contrazioni sembrava voler succhiare tutto il mio sburro. Era stata una cosa sconvolgente, almeno per me, ma le sorprese, per quella volta, non erano ancora finite. Appena noi maschi avevamo sfilato il cazzo dalle fregne delle due femmine erano accadute due diverse cose: Tania, mia moglie, si era lanciata sul mio cazzo ancora bagnato e lucido e con la lingua sembrava volerlo pulire dei miei umori e di quelli di Patrizia;Franco, invece, era stato chiamato dalla moglie, si era infilato con la testa in mezzo alle sue gambe, e le stava leccando la fica dalla quale ancora gocciolava il mio sburro e mentre Patrizia lo incorraggiava raccoglieva con la lingua quello che rimaneva del succo del mio cazzo e lo beveva con avidità. Poi, con la bocca ancora impastata del mio sburro, era venuto davanti a me che mi stavo godendo il bocchino detergente di mia moglie e mi appoggiato le sue labbra sulle mie, facendomi appena percepire il gusto che c’era sopra;spinse un pò ed io aprii leggermente la bocca, nella quale lui infilo la lingua intera passandomi lo sburro che ancora non aveva ingoiato, facendomene sentire il sapore per la prima volta, e dicendomi che preso direttamente dalla fonte, secondo lui sarebbe stato più buono, e che avremmo dovuto provare. Anzi che lui e patrizia ne avevano parlato molto e che lui aveva proprio voglia di prendere un cazzo in bocca e che lo avrebbe fatto volentieri con il mio. queste parole avevano prodotto un triplice effetto:il mio cazzo si era indurito e ingrossato nella bocca di Tania;mia moglie lo aveva lasciato e tenendolo ancora in mano lo aveva offerto a Franco;Patrizia aveva messo una mano sulla testa del marito e lo aveva spinto verso il mio bastone svettante e pulsante.
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