Telefonai a casa per dire che non sarei tornato a dormire, nonostante i miei trent’anni ancora mia madre aspettava il mio ritorno la sera, e continuava ad essere preoccupata finche’ non sentiva la porta di casa che si apriva. Erano tutti ancora li’, non era successo nulla. Paola davanti al fuoco del camino, Maurizio con la chitarra in mano Eleonora ed Anna che canticchiavano su quelle poche note che lui strimpellava. Non era successo niente. O meglio, sembrava che non fosse successo niente e a guardarli neanche si supponeva niente. Solo un paio d’ore prima eravamo tutti sul tappeto a masturbarci e ad incularci l’uno con l’altra, la mia donna, Anna, l’aveva succhiato ripetutamente a tutti e due e potevo scorgere ancora sul tappeto i segni della mia sborrata finale. Anna aveva pulito tutto con uno straccio umido ma io ne vedevo ancora le tracce, forse era solo una impressione mia. Paola venne verso di me. – cos’hai?- -nulla, pensavo- -a che pensavi, si puo’ sapere?- -a tutto questo…sono un po’ frastornato.- -ma ti e’ piaciuto?- -non lo so, li’ per li’ si…ma ora non posso fare a meno di pensare- -ti da fastidio che Anna fosse cosi’?- -non lo so, sai queste sono le cose che magari uno sogna per una vita e poi quando ti ci trovi in mezzo…- -io ho reagito nella stessa maniera quando lo fecero a me, stavo da poco con Maurizio, fu Anna a rompere il ghiaccio- – ah si?- – mi fece delle avances, e nonostante io non abbia grossi problemi, mi sentii imbarazzata, soprattutto quando Maurizio entro’ in camera…che figura, stavo con il seno di fuori e Anna me lo succhiava, poi sono degli stronzi perche’ era Maurizio che aveva detto ad Anna di provarci, io una sera avevo detto a lui che mi sarebbe piaciuto provare con una donna…e guardacaso provarci proprio cosi’.. All’inizio cercai anche di giustificarmi….–eravate voi tre?- -no c’era una festa a casa di una nostra amica, forse la conosci, Valentina.- -no, non la conosco- -non ti sei perso niente- – e insomma..?- -alla fine Maurizio mi ha portato fuori dalla stanza, io non sapevo che dire e lui mi chiese se era stato bello, non parlavo piu’ ma ero eccitata, pero’ non volevo darlo a vedere a lui, avevo paura che mi lasciasse. Siamo andati in bagno a parlare e incominciammo a fare l’amore, mi disse che secondo lui non c’era nulla di male in quel che avevo fatto, l’mportante era che io fossi certa di amare solo lui. Sinceramente a quel tempo piu’ che amare Maurizio avevo una grossa cotta ma non lo dissi, anzi mi sbilanciai molto sull’amore- -cioe’ gli hai detto che lo amavi alla follia?–piu’ o meno..- e rise. -e poi?- – e poi e poi, quante cose vuoi sapere…nulla e’ finita li’. Qualche giorno dopo lui mi disse che Anna voleva rivederci, io capii l’antifona e ero un po’ restia ma Maurizio mi convinse, mi disse che non dovevamo per forza fare qualcosa, e mi decisi ad andare, pero’ mi vergognavo un po’. Eleonora era fidanzata con uno, ed era a casa di Anna anche lei- -ah, vi siete conosciute li’- -si- -e insomma…?- – niente, eravamo li’ e Anna mi ha chiesto di accompagnarla di sopra, sono salita e abbiamo parlato, mi disse che Maurizio lo conosceva da tanto e che non c’erano problemi, se a me piaceva andava tutto bene, …insomma poi comincio’ a baciarmi, e poi e’ venuto anche Maurizio e facemmo l’amore in tre. – e gli altri due?- -quando siamo scesi stavano scopando, anzi no, il ragazzo di Eleonora se la stava inculando per l’esattezza, ma a me lui non piaceva tanto, era volgare, non lo so dove l’ha preso quello.Ci siamo rieccitati subito, e fu li che vidi per la prima volta Maurizio prendere il cazzo di un uomo in bocca, rimasi un po’ cosi’ ma non mi diede fastidio piu’ che tanto, avevo capito il tipo. In pratica Maurizio fece un bocchino a Paolo e Anna stette dinuovo con me.- -Eleonora ?- -non mi ricordo se anche con lei..- -La finite voi due- disse Anna fingendosi gelosa e venne verso di me – di che parlate?- -mi chiedeva come ci eravamo conoscute- -lunga storia- Anna mi accarezzo’ dolcemente e sorrise, Paola si alzo’ e si avvicino’ a Maurizio che ancora suonava -ti ha dato fastidio quello che e’ successo?- -non lo so, ne stavo appunto parlando- -sei deluso di me?- -no, sono frastornato, e poi non avevo mai succhiato un…- -ma dai!- -ma dai, sembra che per te sia naturale che un uomo lo succhi ad un altro!- -che hai provato?- -ero eccitato, mi e’ piaciuto…ma ora mi sento ancora il sapore in bocca- -mangiati un biscotto- -non mi va- -io ce l’ho un modo per toglierti il sapore dalla bocca- e mi bacio’, a lungo, profondamente, intensamente. -Ale, io mi sa che ti amo- -sei sicura- -mmh, mi sa di si- Dio come era bella, i capelli biondi, poco sopra la spalla e un sorriso perfetto, non era altissima ma per la mia statura, che e’ di 1.75 il suo metro e sessanta andava piu’ che bene. -Ale- mi sussurro’ all’orecchio – mi stanno tornando le voglie…- -anche a me- sussurrai a mia volta -andiamo su in camera- cosi’ dicendo si alzo’ e mi tiro’ su con lei. -dove andate?- chiese Maurizio -affari nostri…- Anna rideva contenta -Maiali!- fecero eco gli altri Entrammo nella camera di Anna, io ancora non ero abituato alla sua casa ma conoscevo il suo letto ad una piazza e mezza. Si lascio’ cadere sul materasso e mi invito’ allargando gambe e bracchia a fare lo stesso. Mi straiai su di lei e abbassai la zip dei suoi jeans. Lei inarco’ il corpo quel tanto che basta per sollevare il sedere e mi aiuto’ a sfilarli, poi sentii che le mani andavano sulla mia cintura e che in un attimo avevo i pantaloni aperti. Cominciammo a baciarci e le nostre mani ci masturbavano a vicenda. -sbattimelo dentro…- mi disse finendo di togliersi i pantaloni. In un colpo solo anche le mutandine sparirono e lei si sporse verso il mio cazzo. Comincio’ a succhiare in maniera stupenda e io rimasi in piedi a guardarla. Rideva con gli occhi aveva il mio cazzo in bocca e i peli della fica fradici. La testa si muoveva avanti e indietro avidamente e ad ogni pompata faceva fuoriuscire la mia cappella dalla sua bocca. La mia sborra cominciava a sgorgarle dalle labbra e lei non faceva nulla per trattenerla, anzi sembrava le piacesse sentire quei rigoli che colavano sul mento. Le mie palle stavano per esplodere e Anna si accorse che da un momento all’altro le avrei allagato la bocca. Si stacco’ dal mio cazzo e prese dal bordo del letto una enorme matita di legno che era attaccata ad una cordicella con un cuore appeso. Non so come stacco’ la cordicella e si punto’ la testa arrotondata della matita fra le gambe, poi prese la mia mano e fissandomi negli occhi mi disse -spingila dentro come se fosse un cazzo- -ma ti faccio male- -Ale…, sono un lago…!- La spinsi e questa entro’ come un coltello caldo nel burro. La figa di Anna era enorme, quasi sproporzionata rispetto a lei, io muovevo la matita e questa affondava in quella voragine bagnata facendo quel classico rumore di quando si scopa una donna fradicia di umori. Notai che la mia compagna si era infilata l’indice della mano destra nel culo e lo muoveva come se fosse un piccolo cazzo. Io ero ancora in piedi davanti a lei con il cazzo duro e rosso da far spavento, era rimasto scappellato, e di tanto intanto uscivano delle gocce di sperma trasparente. -ma quanta sborra mi dai oggi…- disse Anna con una voce porca assatanata Si tolse il dito dal culo e afferro la matita piantandosela ancora piu’dentro -sfondamela sta fregna…dai…- Io sfilai la matita dalla fica e la puntai sul suo culo, lei si sposto’ un po’ per permettere l’operazione. Il suo sfintere era allargato e pulsava. -sbattimela nel culo prima che si asciughi senno’ me lo rompi…- Feci pressione e la testa dell’arnese di legno entro’, Anna gemette e si divarico’ ancora dappiu” -…spingi…piano…spingi…oddio..mi rompi il culo cosi’…si rompilo dai.. rompimi il..- Affondai di colpo e gli infilai la matita su nell’intestino, Anna sbarro’ gli occhi poi li richiuse e lascio cadere la testa all’indietro. Il buco del culo era allargato allo spasimo e la matita era entrata per circa quindici centimetri. La tirai un po’ fuori e la rispinsi dentro, entro’ ancora dippiu’ e lei gemette di dolore. La porta della camera si aprii e Maurizio, Paola ed Eleonora entrarono – E noi niente?- La mia donna aveva ancora la matita piantata nel culo e si stava facendo un ricco ditalini con la fregna semi allargata. -eh dai! lasciamoli soli – disse Paola quasi scocciata con Maurizio -non se ne parla- -Ale…dai..dai…- -la matitona!- disse Eleonora ridendo -dalla a me- – eh dai Ele, piantala! – Paola si stava scocciando -Ele, vieni qui- intervenne Maurizio che nel frattempo si era spogliato del tutto Eleonora, un po’ scocciata si giro’ e si dedico’ a Maurizio mentre Paola finiva di spogliarsi. Sfilai la matita dal culo della mia donna e lei gemette di nuovo. Immediatamente Eleonora che si era tolta le mutande, ma non la gonna, la prese e dopo essersi sdraiata perterra se la mise fra le cosce iniziando a pomparsela avanti e indietro. -Ragazzi…e’ stupendo…mmmhh…la voglio anche io una matita cosi’- Paola si mise a cavallo della faccia di Eleonora e questa comincio a leccargli la figa depilata. La lingua passava sul taglio di Paola e lei godeva dicendo parole senza senso. Maurizio si avvicino’ ad Anna e protese il cazzo vero la sua bocca. io ero in piedi e io ero in piedi e la inculavo. Anna non si fece pregare e inizio’ a succhiare il cazzo di Maurizio che ben presto divenne duro come il mio. Come faceva prima con me, la cappella di lui entrava e usciva completamente dalla bocca di Anna. Eleonora continuava a leccare la figa di Paola e con le mani spingeva la matita nel suo utero con colpi ritmati e secchi. Era talmente bagnata che stava colando umori sul pavimento di parquet. -oddio sborroooo…- disse all’ improvviso Anna allargandosi la figa con le mani Da Eleonora parti’ un fiotto di urina -ragazzi io piscio…- -e dai…non qui in camera…- la riprese Paola con un filo di voce -dai…dai…- diceva Eleonora mentre continuava e schizzare e a masturbarsi con l’arnese Da Paola usci’ un fiotto giallo che allago’ la facci della sua leccatrice la quale ne parve contenta perche’ tolse le mani dalla matita (ben attenta a lasciarla piantata nella figa) e afferro’ le natiche di Paola portandosele ancora dippiu’ sulla faccia. Si stava leccando tutto e nel frattempo schizzava anche lei. Anna non parlava e si stava godendo la sua sborrata. Si fece piu’ avanti con il bacino fino ad uscire dal bordo del letto -pisciami dentro Ale…- era quasi una supplica, e io pisciai nel suo intestino. Anna colava, di umori e di urina, Eleonora continuava a schizzare fiotti di pipi’ a terra, bagnando tra l’altro anche lo scendiletto. Maurizio imperterrito continuava a farsi spompinare dalla mia donna che ormai si comportava come una vacca al pari delle sue amiche. Anna venne. Il culo continuava a colare, e io non toglievo il cazzo da dentro, volevo pisciare ancora ma lei mi interruppe -Fammi alzare amo’ che vado a prendere uno straccio, abbiamo fatto un casino… inculati quella li’ – e indico’ Ele – guarda che sta’ a fa..- Sfilai il cazzo dal culo di Anna. Il suo buco ere divenuto enorme e si vedeva chiaramente l’interno. Appena si mise in piedi dei rigoli scivolarono lungo le cosce ma lei non se ne curo’ e prima di uscire dalla camera mi bacio’ sulle labbra. Andai verso Eleonora. Lei capi’ che la dovevo inculare e senza togliersi la matita si mise su un fianco e allargo’ le natiche. Il suo buco di culo era enorme, scuro, largo e fradicio. Paola si tolse e rivolgendosi a Maurizio chiese di essere fottuta -…dai entrami…- si allargo’ la figa con le mani e lui la sfondo’. Lei caccio’ un piccolo urlo piu’ per godere che altro -sfondami, dai sfondami…-ripeteva convulsa mentre continuava a muoversi. – oddio che cazzo che hai , ….oddio mio che cazzo….si, spaccami la figa, dai spaccala ..dai..- un altro fiotto di urina scaturi’ dalla sua figa e bagno’ la pancia di Maurizio -non mi pisciare addosso- gli disse mentre puntava il cazzo sul culo di lei. Poco piu’ in la io inculavo Eleonora con colpi secchi. Lei teneva i denti serrati, e con le mani divaricava le natiche allo spasimo. -..dio quanto e’ grosso Ale…affonda dippiu’…- Sentii le mani che mi allargavano le natiche e una lingua che mi leccava il buco del culo, era Anna che voleva farmi godere. Cominciai a pisciare nel culo di Eleonora e mentre pisciavo affondavo sempre piu’ dentro. Maurizio si paro’ davanti a me con il cazzo teso come un’ asta. mi prese la testa fra le mani e mi disse -succhiamelo- sembrava un ordine e io non mi feci pregare. Allargai la bocca e permisi alla sua cappella di entrare. Sentivo il suo odore, un odore di cazzo, di sborra. Sentivo il suo sapore salato e la cappella sotto la mia lingua dura come un tamburo. Ero ormai senza ritegno e mentre continuavo ad inculare Eleonora, ormai il mio cazzo entrava fino ai coglioni, succhiavo avidamente Maurizio nell’intento di farlo sborrare. -succhi bene Ale…si…si..mi sa che sborro..sii…- godevo talmente tanto, tra il colo della troia che avevo sotto e quel bellissimo cazzo che erra nella mia bocca che inizia a sborrare nell’intestino di Eleonoera. -ooddiooo…pisci o sborri Ale?…-chiese la troia che si sentiva allagata Mi sfilai il cazzo di Maurizio dalla bocca -sborro, piscio,…non lo so.- Sentii una mano sfilare il mio cazzo dalla culo dell’amica e metterselo in bocca -ecco la fidanzatina che vuole la sborrata del suo ometto..- disse Paola in tono sarcastico. Sentivo la mia donna che succhiava disperatamente la mia cappella, e io gli regalai una sborrata che per poco non la strozzo’. Ripresi in bocca il cazzo di Maurizio che aveva iniziato a farsi una sega schizzando sperma sui nostri corpi avvinghiati a terra. Appena le mie labbra circondarono la sua cappella un fiume di lava mi riempi’ la bocca e io affondai ancora dippiu sul suo cazzo. Un secondo schizzo. Un terzo. Iniziai a deglutire. -non ti fermare…dai muoviti- Mossi ancora la mia bocca sul suo cazzo e altra sborra usci dalla sua cappella che pulsava freneticamente. Lasciai fuoriuscire la sborra dalla mia bocca e la feci colare su Eleonora che era ancora li’, sotto a noi. -Vengo, vengo anche io…-si pianto’ la matita talmente dentro che io pensavo si facesse male, ma sborro’ anche lei. Il mio cazzo era ancora nella bocca della mia donna che lo stava ripulendo con la sua lingua esperta quando Maurizio si sfilo” dalla mia bocca e porse il cazzo ormai esausto a Paola. Lei gli afferro’ il cazzo con due mani e inizio’ a menarlo con colpi delicati e secchi, poi un attimo dopo lo prese in bocca anche lei. A terra era un lago, schizzi di sborra e di piscio erano dapertutto, l’asciugamano che Anna aveva preso era intriso e buttato li’ in un angolo. Mi alzai e mi poggiai con la schiena letto di Anna. Ero esausto, non sborravo cosi’ tanto e cosi’ bene da anni. La voce di Paola ruppe quell’istante di silenzio. -…io vorrei venire…sempre che non vi dispiaccia…- Qualcuno rise e le due ragazze si avventarono su di lei. Io e Maurizio ci guardammo e capimmo che non ci saremmo mossi. Anna inizio a leccare la figa di Paola con maestria. Passava dal taglio al buco del culo, e poi di nuovo al taglio. Stavolta fu Eleonora a sedersi sulla faccia di Paola e questa comincio’ a leccargli la sorca ormai fradicia e piena di sborra. La fica di Anna era ancora mezza allargata e rossa, forse un po’ di sangue gli usciva dal culo per via della matita di prima. Non distinguevo bene, ero appannato. Ad un tratto Paola presa la testa di Anna e la schiaccio’ ancora dippiu’ sulla figa. -…siii….siii..dio…siii- -sborra troia, sborra…- gli fece eco Eleonora che si era allargata la fica con le mani e aveva cominciato a pisciare sulla faccia di Paola che continuava a leccargli la fica in maniera concitata e ormai senza piu’ alcun ritmo. Ci placammo, tutti seduti a terra con la camera che odorava di sesso all’impazzata. Fissai la mia donna e capii che la serata doveva ancora finire.
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