Sono quella ragazza Turca di nome Suzan che ve l’avevo scrittoin precedente lettera la mia avventura con quel uomo genovese. Ora voglio parlarvi un po’ di me. Sono una ragazza di una famiglia ricca che viviamo in Istanbul. Quando avevo 16 anni alla mia prima esperienza sessuale, unragazza mi ha messa incinta. Mia famiglia mi ha mandato in Svizzera per farmi abortire. Pero dopo sono venuta in Italia per studiare all’università. A Pisa ho avuto anche delle esperienze con una mia amica. Mi considero una bisex e sono fiera di esserla. Per me conta il piacere sessuale e lascivi. Chiunque che mi da questo piacere e valida per me. a volte quandola mia famiglia va in ferie, mi sento proprio scatenata dallavoglia e chiudendo tutte le pareti della nostra casa, mi spoglioe mi piace girare per tutta la casa tutta nuda. Mettendo un cassette techno al registratore, ballo e giro tuttanuda in ogni posto della nostra casa. Naturalmente mi accarezzo le cosce e i miei seni sovreccitati. A volte mi divento cosi furiosa, corro sul letto, e mi masturboaccarezzando selvaggiamente la mia fighetta fradicia. Qualche volta chiamo la mia amica più intima Ayscia e cosi dueragazze passiamo una giornata intera nel letto con i nostrigiochi più perversi e più lussuriosi. Ci lecchiamo le nostre fighette bollite a vicenda e cimasturbiamo quasi sempre alla posizione 69. Mi piace sentire l’umore che scivola alla mia bocca dallafighetta fradicia della mia amica. Una volta ero andata a casa del mio zio che si trova vicino almare. Rimasi li una settimana e quando gli inquilini della casaandavano sabato sera a divertirsi io restavo con il camerieredella casa. Naturalmente l’ho sedotta. Far l’amore con una persona dalla servitù, sempre mi ha fattoeccitare. Quel cameriere, poveraccio, eccitava e come, vedendomi per tuttala giornata con il bikini e topless intorno la piscina del miozio. E quando il mio zio e la zia sono andati al party, io entrai allacamera di Al!i, cioè cameriere. Chinando davanti di lui, cominciai a leccare i suoi piedi. Poveraccio era cosi eccitato, mi salto addosso. E io non volevo perdere il tempo, mi spogliai davanti ai suoiocchi e mi salto nel suo letto disordinato e sporco chissà datanto tempo. Lui mi sfondo tante volte fino la mattina. Io gemevo, gemevo e godevo. Lui leccandomi la mia figa e il buchetto del mio culo io urlavourlavo. Non persi il tempo e cominciai a leccarti il suo cazzo duro comeun marmo.La prima volta lui venne alla mia bocca che il suo seme aveva unsapore stupenda. Poi seconda volta, venne al mio culo e la terza alla figa. Io ero proprio al settimo cielo coi suoi colpi fra le mie gambe. L’ultima volta lui ha goduto sul mio piede, di cui comincio aleccarlo per farla pulire il suo seme stesso. Era una notte piena di libidine.
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