Ciao sono Rocco. Questo è quello che mi è successo quando decisi di cambiare palestra.Per avere nuovi stimoli decisi che era giunto il momento di cambiare ambiente e mi iscrissi ad una nuova palestra. Cominciai a fare le prime conoscenze: sia maschili che femminili. In particolare entrai subito in confidenza con Alberto: un signore sui 50 anni. Anche lui era nuovo dell’ambiente poiché si era trasferito in città con la famiglia da pochi giorni.Visto che i nostri orari combaciavano decidemmo di allenarci insieme. Dopo un mese eravamo diventati buoni amici ed avevamo raggiunto un buon grado di confidenza. Gli argomenti trattati erano i più svariati, ma nell’ultima settimana non si fece altro che parlare di sesso e soprattutto del rapporto fra lui e la moglie. “Ormai dopo 20 anni di matrimonio i rapporti si fanno sempre più radi e soprattutto sempre più monotoni.” Era solito dirmi. “Ci vorrebbe qualcosa di nuovo, qualcosa che accendesse nuovamente la passione iniziale.” Sinceramente la cosa mi imbarazzava parecchio, ma rimasi ancora di più in imbarazzo quando Alberto mi invitò a cena a casa sua per festeggiare il compleanno di sua moglie. Mi presentai alle 21 a casa loro avevo in mano un mazzo di rose per la signora. Venne ad aprirmi Alberto, sua moglie era in salotto intenta a preparare il cocktail di benvenuto. Quando la vidi rimasi abbagliato dalla sua bellezza era una splendida bionda, occhi verdi e bocca sensuale. Aveva un seno abbondante tenuto a bada da uno stretto corpetto in pelle. Il suo bel culetto era fasciato da una stretta e corta gonna, anch’essa in pelle, che metteva in risalto le sue generose curve e faceva intravedere maliziosamente il bordo delle autoreggenti, portava scarpe con tacchi a spillo che le davano un aria da zoccola. Dopo le presentazioni e aver bevuto qualcosa cominciammo a cenare. Lara, questo era il nome della moglie, era molto spigliata e socievole, così le feci i miei complimenti sia per questo che per la sua straordinaria bellezza. La cena proseguì in modo piacevole e l’atmosfera, complice anche il vino, era molto festosa. Spesso il mio sguardo cadeva sul seno di Lara facendo pulsare e gonfiare il mio membro che ormai non controllavo più. Per rendermi utile volli aiutare Lara a sparecchiare, portai così alcuni piatti in cucina. Lei che mi aveva preceduto era china sul forno per controllare la cottura di una pietanza a quella vista il cazzo che era gia bagianotto raggiunse in un attimo la massima erezione. Senza toglierle gli occhi da dosso poggiai i piatti sul piatto ma confuso dalla celestiale visione mi rovesciai del sugo addosso. Accortasi della mia presenza e di quello che avevo combinato (ma soprattutto del gonfiore della mia patta) mi disse di non preoccuparmi e avvicinandosi con un panno umido si accovacciò davanti a me (nella classica posizione a smorzacandela). Aveva la faccia in direzione del mio uccello e così vicina che penso potesse vederlo pulsare. La scena vista dall’alto era meravigliosa: con una mano stendeva la stoffa dei pantaloni e con l’altra roteava il panno proprio sopra la mia cappella. Quando ebbe finito di pulirmi alzò lo sguardo verso di me e senza distoglierlo si tirò su: “La prossima volta spero di pulirti la cappella in altro modo” disse passandosi la lingua fra le labbra. Rimasi a bocca aperta come un babbeo mentre tornava in sala con un andatura da vera troia.La cena finì e andammo tutti e tre a sedere sul divano. Eravamo brilli: Alberto non faceva altro che decantare le doti della moglie palpandola e lei stava al gioco. Ad un certo punto squillò il telefono. Alberto dopo aver risposto ci disse che nel centro commerciale in cui lavorava era scattato un allarme ed era costretto ad andare. Non appena fummo soli Lara si venne a sedere accanto a me:”Mio marito, che spesso ti ha osservato sotto la doccia, dice che anche se moscio hai un cazzo di notevoli dimensioni e spesso abbiamo fantasticato su come sarebbe potuto essere quando è in tiro. Stasera gli ho promesso che ti avrei preso le misure”. Allungò una mano sulla mia patta sbottonandola ed estraendo fuori il mio arnese lo massaggiò con molta maestria. Vi avvicinò la bocca e cominciò a leccarlo lungo tutta l’asta. Dopo averlo lubrificato ben bene aprì la bocca e lo fece sparire dentro cominciando a spompinarmi. Ero al settimo cielo. Seduto suo divano potevo godermi la scena nello specchio di fronte a me: Lara era a pecorina sul divano e la sua testa a andava su e giù seguendo il ritmo della mia mano sulla sua testa, mentre l’altra mano esplorava il suo meraviglioso culo ormai bagnato. La feci sedere, le allargai le cosce e mi ci tuffai in mezzo alternando leccate alla fica e allo sfintere dicendole di guardarsi allo specchio quanto era porca. Quando ormai era zuppa fradicia la presi per le caviglie, le allargai le cosce e la penetrai: prima lentamente e poi sempre più violentemente. Mugnava come una cagna e dopo alcuni colpi venne.”Ora voglio che mi sfondi il culo, lo voglio sentire tutto dentro.” Si girò allargandosi le chiappe con le mani, poggiai la cappella nel buchetto e dopo una certa resistenza iniziale ci sprofondai dentro pompandola con vigore. La maiala intanto si sgrillettava dicendo: “Avvisami quando stai per venire che voglio bere il tuo sperma”. Ma non ero ancora sazio. La sollevai girandola senza toglierle il cazzo da dentro, mi misi seduto sul divano e lei cominciò a cavalcarmi a smorzacandela. Ormai era talmente bagnata dei suoi umori che il mio uccello andava e veniva senza trovare molta resistenza. La troia sembrava gradire molto la posizione e ormai si dimenava a un ritmo frenetico, praticamente io ero fermo e faceva tutto lei, con una mano si masturbava e l’altra la cacciava in bocca simulando un pompino. La scena che entrambi potevamo osservare nello specchio di fronte a noi era veramente eccitante. L’eccitazione aumento poi quando entrambi notammo nella penombra dell’ingresso la sagoma di un uomo che si stava masturbando: era Alberto che rientrato, si stava gustando la scena di sua moglie chiavata dal suo amico. “Vieni tesoro. Avevi ragione tu. Rocco ha un gran bel cazzo e lo sa usare molto bene. Ora vieni che voglio assaggiare due uccelli in contemporanea.” Alberto si avvicinò e impalò la moglie che a questo punto era riempita a dovere. Potevo sentire il cazzo di Alberto che scopava la moglie. Non mi trattenni più mi tolsi da dietro e offri il mio membro alla bocca della puttanella che con piacere cominciò a ciucciarlo. Fece così anche il mio compagno e dopo poco imbrattammo la faccia e il corpo di Lara con la nostra sborra. Aspetto i vostri commenti nella mia casella di posta elettronica.
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