Vorrei raccontare una bella storia che non ho vissuto personalmente, ma è come se lo avessi fatto, perché è stata vissuta da Luisa, la mia amica.Luisa non ha più fatto ciò che hai letto in quella storia, e la sua vita sessuale è continuata nella assoluta normalità sino al giorno prima del suo matrimonio. Io e lei non abbiamo più avuto rapporti sessuali, ma, seppure con un breve periodo di crisi seguito alla storia con me e Franco, poi abbiamo ricominciato ad essere confidenti come prima. Lei aveva dei sensi di colpa, e tendeva ad addossarci le colpe di quello che era successo fra noi. Poi il giorno del suo addio al nubilato, le amiche, per farle una sorpresa le hanno fatto trovare tre bei maschietti, un giovane africano sui 30 anni, un uomo sulla quarantina ed un giovanissimo ragazzino biondo, poco più che ventenne disposti a tutto. ed ecco l’inizio del suo racconto: …..ad un certo punto, fra risatine e commenti strani, sono comparsi quei tre. A tutta prima non ho ben capito cosa volesse dire la loro apparizione, poi, quando hanno iniziato a spogliarsi e a fare mosse oscene, ho intuito subito. Ho urlato alle mie amiche che erano pazze se pensavano che avrei potuto fare qualche cosa con quei tre, e per di più con una decina di ragazze, di cui alcune assatanate dal fatto di non avere visto uomini da mesi, come spettatrici. Piano piano, però, forse anche a causa dell’alcol che inevitabilmente avevo bevuto, sono salita sul grande tavolo con i tre. La mia intenzione era quella di giocare un poco e finire tutto con alcune semplici allusioni. Ero vestita con una gonna corta ed una maglietta che mostrava l’ombelico, immediatamente, il più grande dei tre, mi si è avvicinato, e, con fare da vero porco, leccandosi le labbra, mi ha attirato e mi ha baciato sulla bocca. L’africano era già nudo completamente, aveva la pelle lucida ed un cazzo grosso e nerissimo, eretto e luccicante sulla punta. Si masturbava con lentezza, ed io cominciavo a sentire una strana sensazione all’inguine. Mi sono loasciata andare al bacio profondo dell’uomo, e subito mi si è avvicinato da dietro il ragazzino. Non lo vedevo, ma siccome il nero era davnti a me, e continuava a menarselo, ho capito che le mani che mi insinuavano sotto la gonna erano le sue. Non ha perso molto tempo, e mi ha abbassato le mutande, ho cercato di divincolarmi, ma devo dire che l’ho fatto senza troppa convinzione, e loro se ne sono accorti. Lentamente, l’uomo mi ha fatto inchinare, mi sosteneva per le spalle, e mi portava ad assumere una posizione a novanta gradi. Il nero si è avvicinato ed ha aiutato l’uomo a sfilarmi la maglietta, si è messo sotto di me, e mentre l’uomo continuava a tenermi per le spalle, e ad accarezzarmi la testa, l’africano mi massaggiava le tette, con le mani e con la lingua. Io ero quasi appoggiata a lui, che ha slacciato i pantaloni all’uomo. La mia posizione ha fatto si che il cazzo dell’uomo si trovasse all’altezza della mia bocca, non so come, non volevo, ma l’ho preso in bocca ed ho cominciato a succhiarlo. Lui continuava ad accarezzarmi la testa, il nero mi martoriava le tette, e l’altro…. l’altro ha cominciato a leccarmi. Mi massaggiava le chiappe, le leccava, e piano piano ha cominciato a leccare il buchino posteriore. Io ero terrorizzata, il giorno dopo mi dovevo sposare e non avevo mai messo le corna a Paolo. Ma non riuscivo a resistere. La maggioranza delle mie amiche avevano le mani tra le cosce e si sditalinavano furiosamente, alcune si titillavano con vari oggetti come cetrioli, candele o altro. Il ragazzino intanto (ho poi scoperto che era lui il più smaliziato) mi procurava sensazioni violentissime da dietro. Sentivo la sua lingua letteralmente penetrarmi il buco del culo, alternava leccate leggerissime a penetrazioni veloci e profonde, prima solo con la lingua, in seguito anche con un dito, e poi due ed infine tre dita (almeno credo) insieme. Io non avevo più avuto sensazioni così profonde dal culo, da quando tu e Franco mi avete fatto di tutto nella barca quell’estate. Non resistevo più, il mio pompino era violento, l’uomo mi è venuto in bocca senza permettermi di estrarre il suo cazzo, ho ingoiato tutto lo sperma senza neanche sentirne il sapore, avevo intanto allungato le mani sul nero bastone dell’africano, che ad occhi chiusi si godeva la sega, facendo cenno ad una delle mie amiche, la più puttana che c’era, di avvicinarsi. Ma la mia attenzione continuava ad essere rivolta al ragazzino e a quello che mi faceva. Il membro dell’uomo era ancora durissimo nella mia bocca, e lui continuava ad andare avanti e indietro come se mi stesse scopando. Il ragazzino ha cominciato a leccarmi anche la figa, io ero un lago di umori, quando mi ha sfiorato il clitoride ho tremato convulsamente, e sono venuta per la prima volta. Non capivo se godevo col culo o con il clitoride, ma godevo come una forsennata. Era esperto il piccolo, non smetteva l’avanti indietro nel mio buco posteriore, ed aveva cominciato ad infilarmi le dita dell’altra mano nella figa. Credo abbia inserito direttamente due o tre dita, io ero completamente dilatata e lubrificata, e lui ogni tanto mi afferrava il clitoride fra le dita, e, devo dire con una certa forza, lo stringeva. Era un sensazione nuova per me, mai provata, mista fra dolore e goduria infinita. Ricordo che l’ho assimilata un po’ a quella che ho provato quando tu mi hai inculato quella volta. Poi le sue dita hanno cominciato ad allargarmi sempre più, sentivo le grida di sorpresa e di goduria delle mie amiche, il ragazzino mi insultava anche, e questo mi faceva arrabbiare molto, ma ormai non mi potevo più sottrarre. A quel punto cominciavo a sentirmi un tantino esagerata, mi rendevo conto che non avevo alcun ritegno. Ma tutto sommato, anche se non ero perfettamente consapevole di ciò che facevo, la cosa mi intrigava. Avevo paura, qualcuno avrebbe potuto parlare, ed io mi dovevo sposare il giorno dopo. La posizione alla quale ero costretta cominciava a stancarmi, anche se l’uomo che avevo in bocca mi sosteneva con forza. Le sensazioni più profonde continuavo a sentirle dal ragazzino. Ad un certo punto mi sentii la figa completamente allargata e piena, controllai con la mano e scoprii una cosa che mi fece rabbrividire. Toccavo solo il polso del ragazzino, mi aveva penetrata con l’intera mano, avevo quasi paura, pensavo che sarebbe potuto essere doloroso, per la verità non pensavo che si potesse fare qualche cosa del genere, non sentivo altro che un gran piacere, oltretutto avevo anche qualche altra cosa nel culo. Penso che lui continuasse a leccare il mio buco di dietro e ad infilarci alternativamente le dita dell’altra mano. Cominciò a muovere l’intera mano dentro di me, ed io non riuscivo a trattenermi dal toccarmi il clitoride. L’uomo uscì dalla mia bocca e mi aiutò ad inginocchiarmi. Si abbassò anche lui e cominciò a baciarmi sulla bocca. Si era accorto che non ero del tutto a mio agio, e cercava di rassicurarmi. Mi sussurrava parole di conforto, mi diceva di stare calma che stavo andando bene e che non c’era niente da avere paura. Il ragazzino invece mi insultava ferocemente, per lui ero una troia in calore, una puttana da strada con l’aria da angioletto, e giurava che mi avrebbe spaccato fino a farmi sanguinare. Il nero si sostituì nella mia bocca all’uomo, io non avevo mai visto un uccello così strano, non era più lungo del normale, ma solo più grosso, facevo fatica ad accoglierlo fra le labbra, la cosa mi eccitava da morire. Cercai di non pensare alla mano che avevo davanti e mi concentrai al lavoro con la bocca. L’uomo si portò di lato e cominciò a massaggiarmi le tette, e finalmente il ragazzino uscì dai miei buchi. Aiutata dall’uomo mi inginocchiai, e solo allora ebbi la possibilità di gettare uno sguardo sul ragazzino. Era quasi imberbe, faticavo a credere che fosse stato lui a farmi tutte quelle cose. Aveva l’uccello sottile e piccolo, ma che si ergeva dritto con una impertinenza incredibile. Non ci crederai, ma, leccandosi le labbra, mentre guardava ciò che mi stavano facendo gli altri due, se lo menava. Si masturbava con foga, e continuava a insultarmi: ‘spaccatela, allargale bene la bocca, falla soffocare, e ci avevano detto che forse non saremmo riusciti a farle niente’. L’uomo intanto si portò dietro di me e mi penetrò. Ebbi paura, non prendo la pillola, e mi resi conto di quanto potesse essere pericoloso ciò che stavo facendo, lui era già venuto nella mia bocca, e se qualche goccia fosse finita nel mio utero Solo allora pensai anche ad altri pericoli, ma volli cancellare l’idea. Ero veramente fuori di me. Protestai, ma quasi con violenza lui cominciò a pomparmi. Era bellissimo, mi eccitavo da morire guardando il ragazzino che si masturbava. Volevo gustare quel piccolo uccello, lui sembrò leggermi nel pensiero e si mise vicino alla mia bocca continuando a masturbarsi, il nero venne, inondandomi la bocca ed il viso, il piccolo subito si è chinato a leccare dal mio viso quelle gocce. Incredibile, era pure finocchio, L’uomo intanto mi scopava con foga, io ho allungato le mani sul piccolo uccello del ragazzino e a quella mossa ho sentito che l’uccello nella mia figa cominciava a fremere. A quel punto la scopata del quarantenne si è interrotta, credo che lui l’abbia fatto per una sorta di rispetto nei miei confronti, tra l’altro devo dire che quell’uccello non mi procurava tanto piacere, io ho cercato di prendere in bocca quello del piccolo, ma lui mi ha bloccato il viso e, mentre il nero si posizionava sotto di me, lui me lo ha infilato nel culo. Non ci crederai, ma un uccello piccolo dietro mi procurava sensazioni ancora più profonde di quello grande. Mi hanno penetrato assieme, il nero da sotto nella figa, il piccolino nel culo. Ero stretta fra i due, ormai sdraiata, e nel frattempo la mia amica che era stata chiamata con un cenno dall’africano è salita sul tavolo ed ha cominciato a spompinare l’uomo. Mi sono sorpresa a pensare ‘ma guarda che troia’, poi mi son resa conto che nella mia condizione non ero in grado di giudicare troia nessuna altra. Godevo da matti, ed il nero mi mordeva il viso e le orecchie, non l’ho baciato sulla bocca, ma quando il piccolo ha infilato le mani tra il mio corpo e quello del nero per strizzarmi i capezzoli, ho cominciato a godere, ed anche l’africano. Pensa che pazza sono stata, ha goduto dentro di me senza precauzioni. Il giovanotto non ha tardato a godere pure lui, ma nelle mie terga, e, appena ha finito mi ha fatto sollevare e rimettere a quattro zampe e mi ha penetrata davanti. Quel piccolo uccello mi faceva godere come non m!ai, ma credo che tutta la situazione, il fatto che tante donne mi guardassero rose dalla voglia di essere al mio posto, io fatto che altri due scopassero proprio davanti a me, e mille altre cose insieme, tutto credo contribuisse a fare di me un vero animale.Abbiamo continuato a scopare in questo modo per un bel po’, quella stronza della mia amica ha anche cercato di baciarmi, voleva lesbicare, ma quello non l’ho fatto. Bè, la cosa più brutta è che, come sai, lei era sempre cotta di Paolo, e credo che sia andata a spifferargli tutto ciò che è successo quella sera, o meglio, forse tutto no, perché non credo che gli abbia detto che le mani che l’anno penetrata non sono state, come per me, quelle del ragazzino, ma quelle del nero. Comunque sia io aspetto un bambino, ma sono sicura che sia di Paolo, solo che lui ha dei dubbi. Non so se riuscirò a fargli credere che quello che quella stronza le ha raccontato sono solo balle, quello che è certo è che lei comunque aspetta un bambino e non ha marito. Sai anche una cosa?, l’unico che le sia venuto dentro è proprio il nero. Ho paura che passerà qualche casino in più di me.
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