Sono sempre stato un amante della lingerie, ora ho 45 anni, ma fin da ragazzo ho sempre avuto una passione sfrenata per l’intimo femminile. Rubavo mutandine, reggiseni, calze e reggicalze a mia madre, alle zie e cugine. Chiaramente correvo sempre dei rischi, ho ricevuto tante botte, ma la passione mi è rimasta addosso. Anzi approfittavo delle botte per poter toccare seno, gambe, mutandine con la scusa di difendermi. Ho vissuto da ragazzo in collegio e li ho incontrato altri ragazzi che avevano la mia stessa passione, al ritorno da casa condividevamo i nostri bottini, ce li scambiavamo, li indossavamo. Li ho avuto anche le mie prime esperienze omosessuali, a turno indossavamo l’intimo più sexy e chi l’indossava era la nostra puttana. Ho imparato a prenderlo in bocca, nel culo fino in fondo, a masturbare i miei amici, a farmi sborrare addosso, in bocca, in faccia. A 19 sono uscito dal collegio, ho incontrato nuovi amici, nuove esperienze. Donne, uomini in particolar modo travestiti e transessuali. Le donne quando sapevano che avevo la passione per la lingerie mi insultavano. Tra le tante ragazze conosciute una sola mi ha trattato normalmente e quando gli ho detto che avevo una passione per l’intimo femminile lei mi ha risposto: “Anche io c’è l’ho”. Quella ragazza è ora mia moglie, una splendida donna, una vera femmina. All’inizio del nostro matrimonio gli ho tenuto nascosto che ero bsx, anche se credo che lo sapesse. Ogni volta non mancavo di chiedergli di mettersi qualcosa di sexy e quando facevamo l’amore gli toglievo le mutandine e le indossavo io. Andavo e vado tutt’ora al lavoro con le sue mutandine, le sue autoreggenti. All’inizio non avevo tanto intimo, ed avevo sempre una gran voglia di comprarlo, ma avevo timore. Un bel giorno però ho indossato il suo perizoma più mini gli autoreggenti più sexy, ho indossato un paio di jeans e mi sono deciso. In un centro commerciale della mia città vi è un supernegozio di intimissimo, sono andato mi sono soffermato davanti alle vetrine, guardavo quell’intimo e mi eccitavo sempre di più, il mio sesso era completamente fuori dal perizoma e lo sentivo strusciare sui jeans, non mi toccavo perché avrei sborrato. Prendo il coraggio ed entro, due splendide commesse mi accolgono ed una mi dice: “Posso servirla?” rispondo “Si grazie, vorrei fare un regalo a mia moglie” “Che tipo?” “Un qualcosa di sexy…”. La commessa porta un catalogo e mi fa vedere alcuni modelli, “Vorrei qualcosa di più … ” Mi invita ad osservare vari modelli esposti “Non avete altro?” Le tempie già mi battevano forte, il sesso era all’estremo, ero sudaticcio, non riuscivo a distogliere lo sguardo dai modelli, dallo splendido seno della commessa racchiuso in una maglietta bianca attillata dove spuntavano i segni dei capezzoli. “Venga con me le mostrerò dell’altro”. Un cenno all’altra commessa e ci avviamo nel retro ove c’era un magazzino con scaffali, tante scatole, una debole luce e in un angolo un divano con uno specchio a figura intera di fronte. “Si accomodi torno subito”. La sento muoversi tra gli scaffali, muovere scatole, scatoloni, poi eccola tornare con una pila di scatole. “Guardi questo, o questo…”. Mi rendo conto che non so decidere è tutto bellissimo ed eccitante, alla fine decido per un modello. “Cha taglia ha sua moglie?” Chiaramente indico le mutandine un po’ più piccole della mia misura, il bustino della mia taglia, “La misura del seno?” “Quasi inesistente” le rispondo, “Peccato perché altrimenti le avrei consigliato questo modello” e dicendo questo si scopre il seno, una visione eccezionale, un reggiseno color celeste trasparentissimo che lasciava vedere i capezzoli turgidi, un seno di terza misura bello, perfetto. Rimango di sasso, inizio a sudare cerco di rispondere, ma la sua mano è già nei miei pantaloni, sente il mio sesso, tira giù la lampo e… vede il tanga, le autoreggenti, il sesso duro. “Lo immaginavo che era per te, da quando sei entrato hai il sesso in tiro, dai spogliati, che ti porto qualcosa, giusta per te”. Mi siedo sul divano e mi spoglio mi guardo allo specchio e vedo il mio sesso più duro che mai il glande viola, in piena erezione. Dopo un po’ di nuovo lei, calze di seta con ricami, reggicalze, corpetto trasparente ricamato con reggiseno imbottito, slip una favola, un tanga che non copriva niente, calzature con tacchi a spillo. Mi aiuta ad indossare le calze, il corpetto, il reggicalze ed infine tanga e scarpe con tacchi a spillo. “Guardati”. Mi metto davanti allo specchio e vedo una bellissima troia con un cazzo enorme, mi rigiro per vedere il mio culetto, è splendido. Mi soffermo a lungo davanti allo specchio. “Dai masturbati” mi chiede mentre lei seduta sul divano si accarezza il seno ed il sesso appena coperto da un tanga celeste. Sono a gambe divaricate davanti allo specchio, i tacchi a spillo slanciano la mia figura, il corpetto nasconde i peli residui della mia ultima depilazione totale, le calze ed il reggicalze fanno le mie gambe bellissime, lei dietro di me, sul divano, che si masturba. Prendo il mio cazzo, e mi masturbo furiosamente. Non occorre molto tempo che una sborrata lunga e violenta si infrange sullo specchio, mugolo ed il mio mugolio si confonde in quello di lei. Rimango in piedi davanti allo specchio per memorizzare bene questa scena, è stupenda. Al solo ricordo mi eccito ancora. Rimaniamo così per un paio di minuti poi l’altra commessa chiama “Gabriella poi venire?”. “Rivestiti metti tutto dentro una scatola e poi torna di la”. Si ricompone e torna nel negozio, nel frattempo mi rivesto indosso di nuovo le calze ed il tanga di mia moglie, i jeans, la maglietta, cerco di pulire lo specchio ma non vi riesco. Inscatolo il tutto e terno in negozio, due grandi sorrisi mi accolgono, vado alla cassa, pago e faccio per andar via, guardo le commesse e la commessa che era rimasta nel negozio arrotola una rivista e fa il gesto della masturbazione, “Torni quando vuole e grazie” “Grazie a voi, a presto”. Torno a casa, nascondo il tutto, non dopo aver ancora una volta indossato quelle calze e quelle mutandine. Passano alcuni giorni, ed io e mia moglie andiamo al centro commerciale per far compere. Passiamo davanti al negozio dell’intimissimo e lei dice: “Voglio comprarmi qualcosa che possa piacere a te”. Entriamo, le stesse commesse, ma non uno sguardo a me. La stessa storia “vorrei qualcosa…” “Venga con me…” e spariscono nel retro. Le sento parlare, ridere, momenti di silenzio e poi ancora risate, parlano sottovoce non si capisce cosa dicono. Cerco di avvicinarmi alla commessa rimasta, ma lei mi evita e non mi degna ne di uno sguardo, ne di una parola. Dopo una buona mezz’ora eccole di ritorno, si sorridono. Vado alla cassa, pago, meno dell’altra volta, e ce ne andiamo. Prima di uscire mi rigiro, guardo le commesse e sempre la stessa che mi fa ancora il gesto della masturbazione. Torniamo a casa sono molto eccitato, ma mia moglie taglia corto, “Non ora, stasera li proviamo”. Finalmente arriva il momento, “Vai a letto e spogliati, fra poco arrivo”. Mi sdraio sul letto completamente nudo, il sesso al massimo. Dopo un po’ ecco mia moglie coperta da una vestaglia di raso rosa. Apre un cassetto, prende una scatola e mi dice: “Indossali”, apro la scatola e vi trovo la mia lingerie appena comperata, balbetto qualcosa ma lei mi dice: “Non parlare” e mi aiuta ad indossare il tutto. Sono in piedi, con i tacchi a spillo, lei si accosta a me ed apre la sua vestaglia. Una visione stupenda, il suo intimo è lo stesso della commessa, un completino celeste trasparentissimo e sexy. Sono eccitato da morire, “Aspettami le sorprese non sono terminate”. Va in bagno e dopo un po’ ritorna al posto del tanga una mutandina in lattice con uno stupendo cazzo che le spunta davanti, “Vieni troia questa notte voglio scoparti io”. Me lo mette in bocca fino giù nella gola, la sento mugulare, gode come non mai, vuole che masturbi quel grande cazzo, poi lo bagna con un’olio e mi dice: “Girati che voglio scoparti”. Mi giro, l’aiuto allargandomi con le mani, lo sento entrare tutto, prima il glande, poi il cornicione, poi tutta l’asta, sento il suo corpo attaccato al mio, i suoi seni sulla mia schiena, le sue mani che cercano il mio cazzo da masturbare. Ma non voglio sborrare, voglio che tutto questo duri nel tempo, sento il suo cazzo andare su e giù nel mio corpo, il suo glande uscire e rientrare con forza, la sento urlare di piacere. “Dai godi puttana” mi dice, afferra di nuovo il mio cazzo e lo masturba a due mani, mi muovo avanti e indietro e ad ogni movimento un urlo di piacere. Alla fine non resisto più appoggiato a lei di schiena, il mio cazzo si libera da una sborrata abbondante sulle sue mani. Mi piego in avanti per permettergli di farlo entrare meglio e di fare ciò che vuole. Dopo una buona oretta anche lei viene, sfila quel suo grosso cazzo, la guardo e vedo le sue gambe bagnate all’interno. Mi inginocchio davanti a lei, cerco di toglierle le mutandine ma con stupore vedo che dentro le mutandine in basso c’è un altro cazzo rivolto verso di lei altrettanto grande, infilato totalmente nel suo sesso fradicio di desiderio. Ogni volta che mi muovevo lei si eccitava sempre di più, ogni volta che mi inculava, lei veniva penetrata. La spoglio di quell’arnese e lecco fino a bere tutto il suo nettare. In quella notte abbiamo fatto all’amore sino all’alba. Mi ha trombato e ritrombato a più riprese. Il giorno dopo siamo rimasti a letto esausti. Ho cercato varie volte di domandarle che cosa era successo nel retrobottega degli intimissimi, ma non mi ha mai voluto dire nulla. So solo che da quella volta, oramai circa 10 anni fa, quel negozio è il nostro negozio. Le commesse sanno che se hanno qualcosa per noi mettono una giarrettiera viola su una gamba in esposizione, il retro si è fatto più spazioso, più luce, il divano più grande, lo specchio più ampio, una porta che era sempre chiusa e dava sul cortile del retro è stata riattivata. Tante volte torno lì, le commesse sono cambiate, si sono passate le consegne, non vogliono essere toccate da me, ma si masturbano sempre. Non sempre sono convinto di essere solo quando sono li. Io e mia moglie ci siamo confidati fino in fondo, ci siamo raccontati i nostri desideri più intimi ed abbiamo scoperto di essere una coppia bsx. Ora la nostra casa è sempre piena di amici ed amiche, tra questi un trans di nome Ursula, che è l’amante di entrambi. Io sono sempre alla ricerca di trav, lei di lesbo. La passione per la lingerie ci unisce e facciamo a gara per chi ne ha di più e la più sexy. La passione invece di diminuire è aumentata. Sto diventando veramente una vera puttana.
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