Lavoravo da una diecina di giorni, in una Agenzia immobiliare, dopo la laurea in economia e commercio, feci un tirocinio di un paio d’anni in banca, ma non era il massimo delle mie aspirazioni, mi sembrava di essere ritornato a scuola, poi mi ero stufato di scopare quasi ogni giorno, nel cesso con una collega mi ero veramente rotto, non era neanche tanto male, in più era il Direttore d’agenzia e dovevo sottostare ai suoi desideri, quando ne aveva voglia, lo prendeva in tutte le maniere, faceva dei pompini con l’ingoio, che ti risucchiava anche i coglioni, mentre mi spompinava, con una mano si sditalinava stando seduta sulla tazza del cesso, quando i colleghi andavano a mangiare, mi tratteneva quasi con forza, mi seguiva quando andavo a lavarmi le mani, chiudeva la porta e quasi pregandomi, lo prende in bocca e cominciava a ciucciare, aveva un quarant’anni, con l’uccello ci sapeva fare, il tutto durava mezz’ora circa, dopo che l’aveva succhiato fino all’ultima goccia, si appoggiava al lavabo con le mani, si chinava in avanti, se lo faceva scivolare nel culo, poi con una mano nella figa si masturbava, mentre i miei 18 centimetri di cazzo sparivano tutti nel suo culo, ritardava un pochino a raggiungere l’orgasmo, un attimino prima se lo infilava sempre da dietro tutto nella sua bella figona, che era più stretta del culo, perciò facevo anche fatica, si teneva forte perché le davo certi colpi, che sarebbe andata a sbattere con la testa contro lo specchio, quando godeva sembrava avesse le convulsioni, sborravo tutto dentro perché voleva cosi, lei incrociava le gambe, per tenerlo dentro più possibile, ansimava e continuava ad avere piacere, poi allargava le gambe per liberarmi, era una grande troia vogliosa, col marito diceva di non avere più rapporti, il bello che il giorno dopo raccontava a colleghi e amici, quello che avevamo fatto con me, come se lo avesse fatto col marito, le colleghe dicevano beata te che hai un uomo così. Comunque dopo un certo periodo, ho mollato la situazione non mi piaceva, come si dice “il troppo storpia”. All’agenzia immobiliare mi trovavo bene, la titolare una bella donna sui trenta sposata, suo marito s’interessava di attività commerciali, poi c’era una ragioniera, che teneva la contabilità e prendeva gli appuntamenti, io curavo il settore femminile, mentre la padrona curava il settore maschile, aveva diviso il lavoro in questo modo, e devo dire che funzionava, lei sapeva come prendere i clienti ed io in poco tempo, con i suoi suggerimenti avevo imparato tutto. Andavo in ufficio verso le dieci del mattino, organizzavo gli appuntamenti a mio piacimento, poi facevo le dovute telefonate e partivo con la mia ventiquattrore, quel giorno dovevo incontrare una cliente, per la vendita di un grosso appartamento, mi aspettava per le due, era un pomeriggio di pioggia, arrivai in perfetto orario, la signora mi fece dei complimenti per la puntualità, poi aggiunse lei assomiglia ad un attore, molto bello, non gliela mai detto nessuno, no risposi forse qualche volta mia madre, avevo 26 anni ero alto un metro e 78, occhi celesti capelli castano biondo, la signora invece avrà avuto 32 anni, un metro e 70, capelli castano lunghi, un bel viso ed un fisico nascosto da un voluminoso accappatoio, si chiamava Dolli Dandolo in Nardi, mi fece girare tutta la casa, era immensa 17 locali in più le camere della servitù, rimasi perplesso perché non potevo immaginare quella vendita, ci sarebbero voluti un pò di miliardi, ci fermammo un attimo nella lussuosa camera da letto, mi fece notare un grande specchio davanti al letto, che prendeva quasi tutta la parete, devi sapere ragazzo mio, mi chiamo Carlo le dissi, vedi Carlo, mio marito ha 72 anni, ormai per fare all’amore, si deve aggrappare a dei giochini che inventiamo di volta in volta, come quello che faremo noi adesso, io la guardai e lei continuò, vedi dietro quello specchio c’è lui, non si fà mai vedere, non si muove di casa se non per motivi urgenti, però lui vede noi, io le farò un segnale e aprirò il sipario, lui dal salotto vedrà tutto, si sipario perchè s’interessava di produzioni teatrali prima, a quei tempi facevo la ballerina di rivista, poi mi ha sposato e col teatro ho chiuso, però dopo la doccia, ci comporteremo come due sposini, alla prima notte di nozze, come se fosse una scena teatrale, io farò un pò di capricci, qualche moina, un balletto deve sembrare come una commedia, tu mi prenderai prepotentemente, con fatica, alla fine per te ci sarà un grosso regalo, e se farai il bis regalo doppio, è un gioco che facciamo una volta al mese, tutto viene filmato, ti metterai una mascherina, nessuno potrà riconoscerti, anche perché lo guardiamo solo noi due, la vendita della casa è una scusa, ci rivolgiamo alle agenzie, si premurano vengono a vedere e combiniamo l’affare, l’altro mese è venuta una bella donna, aveva telefonato mio marito, anche con lei è stato bellissimo, mi piace leccare la figa e farmela leccare, e poi mio marito più che mettermelo nel culo, non ha mai fatto ha lui piacciono più gli uomini, ammiccai e poi diedi un occhio al comodino, sopra c’era una mazzetta di banconote da 500 euro, la cosa mi ha subito eccitato, in precedenza avevo preso una mezza pastiglia di Viagra, avevo imparato che in certe occasioni aiuta, difatti già nella doccia avevo il cazzo duro, l’ho baciata e ha levato l’accappatoio, dentro c,era un gran pezzo di mignotta, aveva tutti i suoi attributi in ordine, dopo la doccia mi ha dato quattro colpi di lingua all’uccello, era diventato una mazza da baseball, poi mi ha preso la testa, e l’ha messa tra le sue cosce, una gran figa assomigliava alla Ferilli, autoritaria diceva:dai leccami che mi piace, fammi godere aveva una gran voglia, diceva se mi fai godere più volte vedrai, ti faccio ricco, dai, dai continua così, sei bravo dai, dai fammi sborrare sei un fenomeno, oh che lingua, dai continua, vennngo, dai godo, dai gooooooodo, mi faaaaai immmmmmppppazzzzirrrre, beeeeello,vai avanti, connnntinua, tanto quel pirrrrrla di mio marito può aspettare, brutto pederasta, dai ancora, ancora, io continuavo ad un certo punto, ha preso in bocca l’uccello e con una mano, si masturbava ancora, quando ho raggiunto l’orgasmo per la seconda volta, mi ha succhiato anche l’anima, quando siamo entrati in camera, era felice, avevo il cazzo in tiro e lucido, l’ho preso in mano e facevo finta di rincorrerla, lei giocava a non farsi prendere, avevo messo la mascherina e lei aveva aperto il sipario al froscio, ci siamo adagiati sulla moquette, a mo di 69, avevo tutta quella bella figa da mangiare, quando pensavo ai soldi aumentavo il ritmo, succhiavo il clitoride che grondava, gli umori era di sapore diverso, mi stava spompinando come in un sogno, a parte la figona della banca, le mie esperienze si limitavano a quando ero studente, aveva una bocca molto bella e quell’uccello se lo stava ciucciando, come fosse un gelato alla crema, abbiamo raggiunto contemporaneamente l’orgasmo, quel povero disgraziato del marito, probabilmente s’era fatto la solita sega e adesso stava magari tentando di farselo diventare ancora duro, lei mi aveva chiesto d’insultarla, gliene dissi di tutti i colori, tanto non avevo niente da perdere così l’accontentai, era tutta gioiosa rideva, si complimentava, ha tirato fuori dal frigobar una bottiglia di Vov e ne ho bevuto un bel bicchierone, poi è andata a prendere dei biscottini e abbiamo fatto un brek. Quando abbiamo ripreso mi sono disteso al centro del letto, avevamo fatto anche una doccia, come dicevo ero disteso, lei mi è venuta sopra, giocavo un pò con i suoi capezzoli,aveva un seno calante ma bello mi piaceva tutto di lei, intanto il mio cazzone dava segni d’impazienza, si è sollevata leggermente e con la mia mano ho infilato il cazzo nel culo, mentre il pollice scivolava nella figa, feci lo stesso con l’al tra mano, tenevo il mio uccello e i due pollici erano nella passera l’andare su e giù con i suoi buchi impegnati in quella maniera era una nuova posizione, le dicevo: dai vacca, brutta troia, godi schifosa, fammi sborrare nel culo, tanto a quel culo di tuo marito piace, dai bella zoccola, quando le ho detto bella zoccola, abbiamo sborrato insieme come una magia, un godere mai provato prima, lei si è appoggiata a me e con la lingua in bocca abbiamo dato temine agli ultimi spasimi, mi ha invitato per la prossima, anzi ha detto: mio marito settimana prossima deve andare a Torino due giorni, facciamo telefonare a lui così viene la ragazza dell’atra volta, vedrai ci divertiremo senza lo scassa palle. Prima d’andare via mi ha messo in mano 2000 euro, li ho contati mentre scendevo in ascensore.
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