Per studiare intensamente in quel torrido Luglio decidemmo di andare a casa di Laura in montagna. Eravamo Laura, Giovanna ed io alle prese con quel esame così pesante. Giovanna era l’amica del cuore di Laura, tanto intelligente quanto brutta. Grassa con due tette spropositate ed un viso per niente attraente. Laura invece era bellissima. Alta un metro e settantacinque, capelli lisci, sottili e biondi, un visino angelico, due tette piccole e ben sode ed un culo da favola.Io mi ero già montato la testa e speravo che quel week-end di studio mi desse finalmente l’occasione di realizzare il mio sogno proibito: scopare Laura. Arrivammo a casa il Venerdì pomeriggio e trascorremmo il tempo allegramente preparando la cena insieme, cenando e chiacchierando amabilmente sulla veranda. Feci di tutto per fare la corte a Laura che lanciava segnali contraddittori. Quanto avrei voluto che Giovanna non fosse lì. La secchiona, però, era utile alla causa. Verso le undici fu proprio Laura che, con mio grande dispiacere, decise che era ora di andare a letto. Mi sistemai in una delle stanze degli ospiti, mentre Laura e Giovanna occuparono i letti di Laura stessa e della sorella. Mi addormentai solo dopo essermi masturbato pensando al mio angelo biondo e a quello che le avrei fatto se….Continuai a sognarla anche durante la notte. Eccola ora che si avvicina a ma mi bacia e mi dice che non vede l’ora di scoparmi. Decisa mi infila una mano nei boxer e me lo stringe. Mi bacia sul petto e scende sulla pancia ed ancora più giù. Sento e le sue labbra umide ed avide attorno alla mia asta. Oh, che bello!Ma, un momento. Questo non è un sogno!!Mi sveglio. Un po’ di luce filtra dalla finestra. Sono scoperto e con la maglietta sollevata e…Non posso crederci! Mi sta facendo un pompino. I miei sogni si avverano. Vedo la sua testa alzarsi ed abbassarsi ritmicamente. Sento il caldo della sua gola. Con una mano mi accarezza i coglioni. Oh, Laura non credevo fossi così porca, penso.Le mette una mano sulla testa per accompagnarne i movimenti e lentamente mi metto a sedere. Dalla testa la mia mano scende a cercare le sue tette ed eccole calde, mordide, grosse… GROSSE?Ma allora?!”Giovannna, ma che cazz…”Cerco di divincolarmi, ma lei quasi me lo morde ed accelera il suo movimento.Allibito, voglio scappare, urlare, ma allo stesso tempo il mio cazzo ormai vuole godere.La ragazza più brutta che conosca, lo zimbello dell’Università che…Se lo sapessero i miei amici.Eppure succhia bene!!!Come al solito le sensazioni fisiche hanno il sopravvento.Decido di lasciarla finire, chiudo gli occhi e penso a Laura.L’idrovora continua il suo lavoro e dopo poco godo. Lei beve tutto e poi viene a sdraiarsi vicino a me. La scaccio in malo modo e corro in bagno a lavarmi. Adesso ho anche una lieve sensazione di schifo. Dopo poco entra anche lei in bagno. I capelli arruffati, il viso paonazza. E’ proprio brutta.”Che c’è, non ti è piaciuto?” mi chiede.”No, non è quello. È che…” non so cosa dire, non voglio ferirla.Lei mi si avvicina e ricominci ad accarezzarmelo.”Hai proprio un bel cazzo sai?”Non reagisco. Chi l’avrebbe detto che la secchiona fosse così troia.”Scopami, ti prego” mi dice.Non so perché, ma mi sto eccitando di nuovo.La faccio appoggiare al lavandino e la prendo alla pecorina, senza dire niente, senza nessuna dolcezza. La sbatto e basta.Lei apprezza ed incomincia a gemere e a dimenarsi.La sua figa è caldissima e molto mobile. Me lo stritola. Dopo un po’ lei gode, e le contrazioni della sua figa mi mandano in visibilio. Lo tolgo e le schizzo tutto sulla schiena. Ci sdraiamo a terra.Non capisco cosa mi succede. Ho goduto, ma sono arrabbiato con me, con lei. La voglio punire. Prendo una spazzola appoggiata al lavandino e senza dirle niente, senza darle tempo di reagire le infilo il manico nella figa. Lei non è arrabbiata, anzi, pare gradire. La scopo con la spazzola e lei gode e sbrodola a litri. Vedo le sue tettone enormi ed un po’ flaccide sobbalzare. È tutta sudata e respira affannosamente.”Sei una gran troia, lo sai?” le dico.Lei raggiunge un altro orgasmo, ma io non ne ho abbastanza. La faccio girare faccia a terra. Con i suoi umori le bagno il buco del culo e la inculo sempre con la spazzola. Lei caccia un urlo, ma poi si rilassa e incomincia ad accompagnare il movimento del manico. Sono sconvolto e, malgrado tutto, di nuovo eccitato. Le sfilo il manico della spazzola, mi sdraio su di lei e la inculo brutalmente. Lei spinge forsennatamente il suo culo verso di me.”Si, sfondami. Spacca il culo alla tua schiava” mi dice.Non mi faccio pregare ed aumento il ritmo.”Zitta, cagna” le dico.”parla solo quando ti interrogo” le intimo.Le stringo il collo,, respira a fatica.”Sei la mia schiava, cero?””Certo, faccio tutto quello che vuoi”.Continuo a sbatterla e poi, mentre sento montare l’orgasmo, le do degli schiaffi sui fianchi.”prendi brutta vacca, prendi” e le sborro nell’intestino.Esausto, crollo.Da allora lei è una docile schiavetta sottomessa alle mie voglie.
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