Eravamo ormai sposati da più di vent’anni ma il nostro amore non si era affatto affievolito, anzi… Solo però in materia di sesso le cose non andavano molto bene. Ci cercavamo e facevamo anche l’amore con intensità, ma ormai in un mese le volte che facevamo sesso si contavano su di una sola mano. Ma comunque questo non guastava il nostro rapporto più di tanto. Un giorno però accadde qualcosa che cambiò la nostra vita. Ero dovuto andare a Napoli per lavoro. Mi sarei dovuto trattenere fino a sera, ma inaspettatamente dopo pranzo mi ritrovai libero da impegni. Pensai che a casa non avrei trovato nessuno visto che Maria, mia moglie, aspettandomi solo per sera inoltrata, era andata a casa della sorella. Decisi allora di girovagare un pochino visto che tutto sommato Napoli era sempre la mia bellissima città natale. Dopo aver preso un ottimo caffè in un noto bar mi diressi verso una zona che frequentavo da ragazzo con il desiderio di vedere di nuovo quei luoghi. … qui c’era la salumeria di Don Carmine… lì c’era il negozio di scarpe… e lì c’è ancora l’edicola… Già, l’edicola dove comprai tutto emozionato il primo giornale porno. Mi venne da sorridere nel ripensare all’emozione che provai nello sfogliare insieme ad un compagno quella rivista. Ricordo ancora che in copertina c’era una bella signora pettinata alla Moira Orfei con il seno scoperto ma con una striscia nera che copriva i capezzoli (la malefica pecetta). Ricordai allora che poco distante c’era un cinema che quando avevo 16 o 17 anni iniziò a trasmettere i primi films a luci rosse. Quasi istintivamente m’incamminai verso il cinema e quando arrivai restai piuttosto sorpreso nel notare che nulla era cambiato da allora. Diedi un’occhiata ai cartelloni: “la sorella di mia moglie”, “amore bestiale” ecc. Se ci riflettiamo un attimino quei titoli, in un altro contesto, avrebbero avuto un significato del tutto normale, ma lì indicavano qualcosa di ben preciso. Decisi però di non fermarmi più di tanto. Non avrei voluto che qualcuno mi avesse visto e creduto che volessi entrare. Ma mentre mi allontanavo lessi il titolo del film del giorno: “Una trans per me e mia moglie”. Che razza di titolo. Come era possibile? Fui incuriosito e mentre cercavo di rendermi conto come una trans avesse potuto soddisfare sia un uomo che una donna decisi, visto che avevo molto tempo a disposizione, di entrare. Diedi un’occhiata in giro e una volta resomi conto che nessuno badava a me, entrai. Mi avvicinai alla cassa cercando di tenere la testa bassa quasi come per non essere riconosciuto, ma la cassiera mi diede biglietto e resto senza alzare neanche di un millimetro lo sguardo dalla sua rivista. Andai allora verso la fatidica porta che un giorno mi aveva procurato tante emozioni e ancora me ne procurava. Mi parve di riconoscere il tizio che staccava i biglietti e salutava ossequioso in attesa di una mancia. Si, era sempre lui. Logicamente molto invecchiato. Come fui dentro fui avvolto dall’oscurità. Mi ci volle più di un minuto per iniziare a rendermi conto di ciò che mi circondava. Piano piano mi avviai verso il fondo della sala. Il cinema era quasi deserto. Non c’erano più di una quindicina di persone. Mi accomodai in una delle ultime file e mi accinsi a guardare il film. L’inquadratura era per un uomo e due donne che parlavano sorseggiando qualcosa seduti in un salotto. Non mi ci volle molto per capire che una delle donne era un travestito. Dopo pochi attimi i tre furono completamente nudi. L’uomo aveva un fisico da palestrato con un cazzo che seppur moscio era quasi il doppio del mio. La donna invece era piuttosto in carne, non grassa, ma con misure giunoniche e due tette da capogiro. Ma le tette che aveva il travestito erano veramente eccezionali: due meloni che facevano meritare al chirurgo plastico l’oscar. E poi… e poi aveva un cazzo che praticamente somigliava a quello di un asino. Come l’inquadratura indugiò sul primo piano di quell’arnese sentii dietro di me un ansimare piuttosto forte. Era sicuramente qualche gay che alla vista di cotanta grazia andava in estasi. Sorrisi pensando che sicuramente il tizio lo avrebbe voluto tutto per se. L’orgia iniziò non senza meravigliarmi in quanto ero convinto che il travestito si fosse dedicato all’uomo, mentre invece quel cazzo asinino andò subito a cercare la fica della donna. Iniziai ad eccitarmi e la cosa non mi dispiaceva. All’improvviso nell’inquadratura comparve anche l’uomo che da sotto iniziò a leccare la fica della donna mentre il cazzo del travestito entrava ed usciva lentamente. Pensai che solo un pazzo avrebbe leccato la fica di una donna con un altro cazzo dentro, ma mentre elucubravo il cazzone uscì dall’antro della donna ed andò ad infilarsi tutto nella bocca dell’uomo che invece di rifiutarlo accettò con entusiasmo. Era incredibile, un uomo stava sbocchinando un travestito mentre questi alternava i suoi colpi tra la fessa della moglie e la sua bocca. Ma la cosa più incredibile era un’altra: avevo il cazzo talmente duro per l’eccitazione che addirittura mi faceva male. Ma era mai possibile che una scena del genere mi potesse eccitare? Non ci volevo credere ma intanto sentivo il bisogno di toccarmi e più mi toccavo più mi eccitavo. – Perché non te lo tiri fuori?All’improvviso un voce da dietro mi fece sobbalzare. Mi girai e dietro di me, quasi affacciato sulla mia poltrona, c’era un uomo che mi guardava.- Dai, tiratelo fuori, così ti puoi masturbare meglio.- Ma io… non…- Se vuoi ti do una mano.Rimasi di ghiaccio. Avevo avuto una proposta da un altro uomo. Il tizio senza perdere altro tempo si alzò e scavalcando la fila di poltrone si sedette alla mia destra. Io continuai a rimanere fermo quasi impaurito da quella nuova situazione. L’uomo nel sedersi si era abbassato i pantaloni iniziando a masturbarsi sotto il mio naso.- Dai, tiratelo fuori e fai come meEro spaventato ma allo stesso tempo come ipnotizzato da quella situazione. Lentamente allora mi sbottonai i pantaloni tirandomeli giù insieme agli slip. Mi guardai intorno per sapere se qualcuno mi potesse vedere, ma l’uomo subito mi rassicurò:- Non preoccuparti, tanto qui dentro stanno tutti per la stessa cosa. Dai, fammi vedere come ti masturbi.Mi presi allora il cazzo in mano e lentamente iniziai ad andare su e giù.- Hmmmm, come è bello…. Ti piacerebbe fare quello che stanno facendo nel film?Alzai lo sguardo verso lo schermo e vidi che il travestito stava facendo un pompino con i fiocchi all’uomo. Non so cosa mi prese, ma per me fu istintivo annuire con la testa. Il tizio allora si avventò sul mio cazzo ed iniziò a spompinarmi avidamente. Sentivo la sua saliva bagnarmi tutte le palle. Contemporaneamente al pompino con le mani mi trastullava i ciglioni. Dopo pochi attimi gli riversai in bocca una discreta quantità di sperma che lui provvide immediatamente a ingoiare. Stavo cercando di riprendere fiato quando un’immagine spaventosa mi si presentò davanti agli occhi: l’uomo si era alzato in piedi e indirizzava il suo cazzo verso di me. le sue intenzioni erano evidenti: voleva che gli facessi lo stesso servizio che lui aveva fatto a me. All’improvviso fui preso dalla paura. Quell’uomo aveva un aspetto minaccioso e tra le altre cose altri uomini si erano avvicinati e tutti con il cazzo di fuori. L’uomo mi prese per la nuca e mi tirò a se. Cercai di non aprire la bocca ma sentivo il calore del suo cazzo che mi strofinava in faccia. Poi un gesto eloquente mi convinse ad aprire la bocca per accogliere quel bastone nodoso. All’inizio i miei movimenti erano freddi e meccanici. Tutti mi stavano guardando e tutti sembravano aspettare con il cazzo in mano il loro turno. Man mano che sbocchinavo quell’uomo mi resi conto che il mio cazzo stava riprendendo vigore e addirittura dopo un po’ me lo ritrovai di nuovo completamente duro. Era incredibile: fare un bocchino ad uno sconosciuto mi arrapava. Fino ad allora, tranne qualche masturbata a vicenda con un mio cugino all’età di tredici anni, non avevo mai avuto nessun rapporto con uno del mio stesso sesso e in pochi minuti mi ritrovavo contento di prendere un cazzo in bocca. Il movimento del mio primo pompino iniziò ad essere più dolce e deciso allo stesso tempo. Poi quasi con timidezza iniziai anche a leccare. Un uomo sulla nostra destra non resistette e schizzò tanta di quella sborra che per poco non mi colpì. Avvertii allora che il tizio stava per avere il suo orgasmo nella mia bocca. Di nuovo la paura mi prese, ma non feci in tempo che mi ritrovai la bocca piena di sperma. Feci per lasciare quel cazzo per liberarmi la bocca, ma l’uomo non mi lasciava. In un attimo mi passò per la mente il fatto che probabilmente avrei dovuto accontentare tutti i presenti. Ero terrorizzato. Con un colpo di reni mi liberai e con le braghe in mano scappai verso l’uscita. – Signore, è successo qualcosa? – la maschera mi vide sconvolto ma il fatto che mi stavo riabbottonando i pantaloni lo fece sorridere – ah, capisco…Brutto stronzo!Me ne uscii dal cinema e incurante dei passanti che mi vedevano sputare. Ero sconvolto. Per la prima volta mi ero ritrovato con un cazzo in bocca e addirittura la cosa mi piaceva e probabilmente se non fossi stato preso dal panico avrei continuato a sbocchinare altri uomini. Camminavo a passo di bersagliere come per allontanarmi il più possibile da quel luogo. Poi mano mano il mio passo rallentava la mia mente iniziò a liberarsi dalla paura per fare spazio ad altre sensazioni. Iniziai a riflettere. Pensai che la sborra di un altro uomo mi avrebbe dovuto fare schifo, mentre invece tutto sommato mi aveva lasciato in bocca un buon sapore. Ricordai al calore del cazzo dell’uomo che me lo strofinava in faccia e la cosa non mi era affatto dispiaciuta. Ma allora… allora mi piacevano gli uomini? Ero un gay? Un nuovo vortice all’improvviso mi attanagliò il cervello. Ma come era possibile una cosa del genere se le donne erano sempre state l’oggetto dei miei sogni. Com’era possibile che avessi potuto fare sesso con un altro uomo e per giunta mi fosse piaciuto. Lungo l’autostrada la mia mente era presa da questi pensieri e quasi mi distoglieva dalla guida. Decisi allora di fermarmi ad un’area di servizio per riprendermi. Ordinai un caffè che deglutii quasi di botto nonostante fosse bollente, poi andai nei bagni per pisciare e darmi una rinfrescata. Mi avvicinai agli orinatoi e tiratomi fuori il cazzo iniziai una pisciata che sembrava essere interminabile. Mentre pisciavo notai che al mio fianco era sopraggiunto un ragazzino. Notai che quest’ultimo pur tenendo il cazzo di fuori non pisciava affatto. Alzai allora lo sguardo e potei notare che aveva gli occhi rivolti verso il mio membro. Mi stava guardando e con molto interesse. Nello scrollarmi dalle gocce di pipì indugiai cercando di mettere in mostra il più possibile il mio affare. Lui ne fu contento e subito iniziò a masturbarsi poi guardandosi intorno con timidezza allungò le mani verso il mio cazzo. Me lo prese ed iniziò lentamente a masturbarmi. Era dolce e ci sapeva fare. nonostante la sua giovane età sicuramente era molto esperto. Dopo un attimo ce ne venimmo entrambi imbrattando tutto il pavimento. Gli feci una carezza e un radioso sorriso fu il suo ringraziarmi. In macchina mi sentivo molto più tranquillo: la seconda avventura, vissuta in tutt’altro modo, mi aveva calmato e addirittura ero contento del fatto che mi era piaciuto e che avevo avuto una nuova esperienza. Quando Maria rincasò mi trovò già in pigiama- Ciao Mario, come mai già in pigiama? Sono appena le otto.- Sono tornato prima e ne ho approfittato per fare un bel bagno- Che strano, tu odi il bagno.- E’ vero, ma sai una volta tanto…- Sapessi cosa ci è successo oggi…- A chi? – dissi pensando invece a ciò che era successo a me- A me e mia sorellaMaria allora iniziò a raccontare che erano andate in giro a fare spese e che erano entrate in un negozio per vedere delle scarpe. Roberta, mia cognata, aveva chiesto alla commessa di misurare un paio di stivali ma avendo dei pantaloni piuttosto stretti aveva bisogno di un camerino per toglierseli. La commessa allora le aveva accompagnate in un retrobottega dove Roberta si era potuta spogliare in tutta tranquillità.- E allora? Cosa c’è di tanto strano?Maria continuò il suo racconto. La commessa era poco più di una ragazzina ma sembrava piuttosto sveglia. Quando Roberta fu rimasta sola con un paio di tanga la ragazza le propose di provare più di un tipo. Conoscendo mia cognata non rimasi affatto stupito nel sentire che aveva accettato volentieri. La ragazza portò cinque paia di stivali e accovacciatasi a terra aiutò Roberta a misurarli. Nel farlo indugiava sui suoi piedi quasi ad accarezzarli per poi far risalire le mani all’altezza dei polpacci e sotto la piega delle ginocchia. Roberta iniziò ad avvertire qualcosa di strano e s’irrigidì, ma la ragazza lesta s’interruppe e descrivendo un paio di stivali deviò l’attenzione di mia cognata. Quando vide che Roberta si era di nuovo rilassata si accovacciò di nuovo questa volta incurante che la mini che indossava le risalisse completamente su lasciandole completamente scoperte le cosce. Maria disse che la ragazza non portava slip e che in quella posizione aveva messo in mostra tutta la sua fica. Roberta era come ipnotizzata e imbambolata si lasciava toccare dalla ragazza che si era fatta piuttosto audace arrivando a lambire i glutei di mia cognata. Anche Maria era ipnotizzata da quella situazione e rimaneva senza reagire. Poi all’improvviso la voce del titolare del negozio le richiamò alla realtà. Quando uscirono Roberta si ritrovò con un paio di stivali che probabilmente non avrebbe mai messo. In compenso però aveva provato una nova sensazione.- Allora tua sorella è lesbica – dissi sogghignando – questo non me lo aspettavo proprio- Non fare lo stronzo. Il fatto è che ci siamo ritrovate in una situazione strana- Non mi dire che anche tu…- Con te non si può mai parlare seriamente. Voglio solo dire che ci siamo trovate in una situazione alquanto imbarazzante.- Scusa tesoro, ma una situazione viene definita imbarazzante nel momento in cui non si sa che cosa fare. Vuoi quindi dire che se la commessa fosse stata più esplicita l’avreste lasciata fare?- No, non dico questo… però…- Senti amore mio, anche a me oggi è accaduto qualcosa che mi ha lasciato alquanto perplesso che però mi ha fatto riflettere un pochino.Maria mostrò subito la sua curiosità costringendomi a raccontarle cosa mi era accaduto. Logicamente modificai la storia per non farle capire che avevo avuto dei rapporti con altri uomini. Le dissi delle strade che percorrevo un tempo e che ero entrato in un cinema a luci rosse. Lei in un primo momento rise divertita ma poi prestò la massima attenzione al mio racconto. Non le nascosi che il film era più che esplicito e neanche dell’argomento che trattava. Maria mi chiese cosa avevo provato a quelle scene e io le dissi di aver avuto la sua stessa sensazione della mattina:- E se io ti dicessi che mi sarebbe piaciuto essere al posto di Roberta? – disse scherzando- Sarei costretto a dire che mi sarebbe piaciuto stare al posto di uno dei due.La risposta spiazzò mia moglie che rimase a bocca aperta- Scusa tesoro, ma tu faresti mai l’amore con un’altra donna?- Ma sei pazzo, che dici?- E allora ti sembra possibile che io lo possa fare con un altro uomo?Maria non parlò. Forse perché la sua risposta non era stata sincera. Continuai il mio racconto dicendole che nel cinema avevo visto alcuni uomini fare sesso tra di loro.- Veramente dici? Ma come, lì davanti a tutti?- Si e senza preoccuparsene più di tanto.- E cosa facevano?- Vuoi che te lo dica esplicitamene?- Non mi dire che…- Si, uno stava facendo un pompino all’altro e un altro s’inculava un ragazzo- Ma… ma come.. lì nel cinema? E… erano nudi?- Non completamente. Mi resi conto che Maria iniziava ad essere eccitata dal mio racconto e di proposito incalzai la mano inventandomi le cose più strane. – Pensa che ad un certo punto il ragazzino si era messo in ginocchio su di una poltrona e mentre un tizio lo inculava lui faceva un pompino ad un altro che aveva un cazzo enorme.- Accidenti, non credevo che in un luogo pubblico potessero accadere queste cose.- Pensa che quando l’uomo con il cazzo enorme ha goduto, gli ha spruzzato in faccia una tale quantità di sperma che alla fine gli colava tutto. Altri uomini si sono tuffati a leccarlo.- Senti… ti volevo chiedere una cosa…- Dimmi, cosa vuoi sapere?- Ma lì nel cinema… c’erano… delle donne?Mentii spudoratamente:- Si, c’era una coppia poco distante da me.- E cosa facevano?- Guardavano visibilmente eccitati.- E poi- Poi mi sono reso conto che lui la toccava- E allora?- Dopo poco se ne sono andati.- Accidenti, chissà cosa provavano.- Già, sicuramente avranno fatto l’amore.- Sai una cosa? Sarei curiosa di andarci anche io- Se vuoi ti ci porto- Non lo so, poi vediamoIn pochi minuti ci rendemmo conto che qualcosa stava cambiando nella nostra vita sessuale. A letto facemmo l’amore come mai l’avevamo fatto. Maria era scatenata e sicuramente mentre la chiavavo pensava alla mia avventura al cinema o alla fica della commessa del negozio di scarpe. Dal canto mio le immagini di quei cazzi che mi circondavano mi arrapavano al punto che sborrai ben tre volte senza che il cazzo mi si ammosciasse più di tanto. Facemmo l’amore anche la sera dopo e quella dopo ancora. La domenica mattina seguente rimanemmo a letto un bel po’. Ad un certo punto mi rivolsi a Maria.- Senti cara, hai notato che in questi giorni abbiamo fatto sempre l’amore?- Si è vero. Evidentemente siamo ritornati giovani – disse sorridendo- Sono d’accordo con te, ma cosa lo ha provocato?- Senti Mario, voglio essere sincera: quello che è accaduto qualche giorno fa mi ha sconvolto ma non negativamente. Da quella sera provo qualcosa dentro di me che mi fa sentire sempre eccitata. Forse è perché cerco d’immaginarmi le scene che mi hai raccontato- O forse pensi alla commessa che metteva in mostra la sua fica.- Non ti nascondo che anche quella ragazza mi ritorna in mente molto spesso. Però è un’altra l’esperienza che vorrei fare.- Cioè?- Vorrei entrare in un cinema a luci rosse per vedere dal vivo ciò che vi succede.- Cara, sei sicura di quello che dici? Io ti ci porto, ma devi prima capire che una volta dentro può accadere di tutto- Ma tu sarai vicino a me.- Questo è fuor di dubbio. Ma io non mi riferivo tanto a quello che potrebbero fare gli altri, bensì a ciò che potrebbe accadere alle nostre menti.- Cosa vuoi dire?- Voglio dire cha ad un certo punto l’eccitazione potrebbero essere tale da far perdere il controllo di se stessi.- Ma allora vuoi dire che quando ci sei andato ti sei eccitato a guardare tutti quegli uomini fare sesso tra di loro?- Allo stesso modo in cui ti sei eccitata tu pensando ad un rapporto tra donne.Maria rimase un attimo senza parole come chi è stato scoperto in fallo.- Hai ragione. Non volevo ammetterlo neanche a me stessa, ma l’atteggiamento di quella ragazza mi eccitava e anche notevolemente. Vedere poi che mia sorella la lasciava fare…- E allora confessiamocelo tranquillamente: nessuno di noi due ha mai avuto rapporti bisex, ma guardare due uomini o due donne fare sesso tra di loro ci procura una notevole eccitazione.- Penso che sia proprio così- E allora oggi pomeriggio ti porto in quel cinema, ma ti ripeto che tu devi essere pronta a tutto.- Lo sono.Ci baciammo con passione. Ancora una volta però avevo ritenuto opportuno nascondere a Maria che avevo fatto sesso con altri uomini: doveva essere una cosa graduale. Nel primo pomeriggio ci preparammo per uscire. Consigliai a Maria d’indossare qualcosa di poco vistoso se non voleva che subito qualcuno ci abbordasse, anzi le dissi addirittura di infilarsi qualcosa che nascondesse il più possibile la sua femminilità. In macchina non parlammo molto. Eravamo entrambi ansiosi di arrivare. Una volta parcheggiata la macchina ci avviammo verso il cinema. Per strada non c’era nessuno vista la canicola. Entrammo. La stessa cassiera questa volta alzò lo sguardo verso di noi e sorpresa della presenza di Maria, ma non più di tanto, ci diede sorridendo i biglietti. Per evitare il ghigno malizioso dell’addetto al controllo dei biglietti mi avvicinai a lui direttamente con una banconota da 10 euro in mano. L’effetto fu quello sperato in quanto scappellandosi a dovere ci salutò e ci augurò un buon proseguimento nella maniera più educata possibile. Dopo un attimo ci ritrovammo nella sala. In un primo momento nessuno fece caso a noi, ma come ci dirigemmo in fondo iniziai a sentire le poche persone presenti mormorare. Ci sedemmo. Subito un uomo ci si avvicinò ma io con un gesto deciso ed eloquente lo feci allontanare. La cosa fu notata sicuramente da tutti in quanto per il momento nessun altro tentò un approccio. Solo allora mi resi conto che non avevo neanche visto che film davano, ma la cosa non aveva molta importanza. Le immagini sullo schermo per il momento indugiavano su di un panorama al punto che Maria sorridendo mi chiese se era quello che proiettavano nei cinema a luci rosse. Non ebbi il tempo di risponderle che l’inquadratura cambio posizionandosi su di un cazzo enorme che stantuffava una fica altrettanto grande:- Accidenti – disse Maria – ma è enorme.- Effettivamente.- Io non so se riuscirei a farmelo entrare.Nel frattempo avevo adocchiato nell’angolo due uomini che si stavano baciando con passione. Diedi una leggera gomitata a Maria indicandole con la testa i due. Mia moglie stava per lasciarsi scappare un grido, ma io fui pronto a trattenerla.- Ma si stanno baciando. In bocca. Due uomini- È proprio ciò che succede qui. Vedrai che tra poco faranno altroNon finii neanche di dirlo quando uno dei due si accovacciò a terra e abbassò i pantaloni dell’altro prendendogli immediatamente il cazzo in bocca. Maria ebbe un sussulto ma non disse nulla. A stento riuscì a deglutire. I suoi occhi erano fissi su quei due. La situazione aveva già fatto effetto su di me in quanto il mio cazzo già sembrava voler scoppiare. Maria mi appoggiò una mano in mezzo alle gambe avvertendo subito la mia erezione. – Accidenti, è già duro. Allora ti piacciono proprio gli uomini che fanno sesso tra di loro.Non risposi ma continuai a godermi lo spettacolo. Dopo aver succhiato per un po’ l’uomo in ginocchio si rialzò e sbottonatosi i pantaloni li lasciò scivolare a terra insieme agli slip. I cazzi dei due si toccavano. Una terza persona si avvicinò iniziando a palpeggiare il culo di uno dei due che sembrò gradire l’attenzione. Maria era completamente presa tanto da non accorgersi che al mio fianco si era seduto un uomo che senza pudore aveva i pantaloni completamente giù e mi mostrava volgarmente il suo cazzo duro. Rimasi quasi ipnotizzato da quel cazzo che mi svettava davanti agli occhi come una bandiera al vento. Maria si girò ed io questa volta non feci a tempo a farla trattenere dall’emettere un grido sia pur smorzato. Rimanemmo entrambi immobili mentre il tizio si masturbava a pochi centimetri dai nosri volti. Poi indirizzò le sue attenzioni verso di me dicendomi a bassa voce di prenderglielo in bocca. Io rimasi immobile. Il desiderio di sentire dentro la bocca quel grosso cazzo era enorme, ma la presenza di Maria mi bloccava. La guardai negli occhi e lei capendomi al volo disse:- Sai che prima, guardare quell’uomo che faceva un pompino mi ha eccitata un mondo? Mi è piaciuto talmente che ora mi ritrovo tutta bagnata.Era un chiaro segnale: mia moglie voleva che prendessi in bocca quel cazzo. Confortato quindi stesso da Maria aprii la mia bocca ed accolsi senza indugio quel cazzo. Iniziai a succhiarlo con avidità mentre Maria, toccandosi tra le cosce:- Dai caro, succhialo. Succhialo forte. Fagli un bel bocchino. Leccagli il cazzo. Così… dai… fammi vedere come lo spompini… sei magnifico, lo fai benissimo… sei un gran pompinaro… sei il mio amore… dai… leccagli la cappella… fallo sborrare…Le parole di Maria, inaspettate, ebbero un effetto devastante sul tizio che dopo pochi attimi mi riversò in bocca una quantità infinita di sperma. Maria con prontezza allontanò l’uomo e subito mi schiaffo la sua lingua in gola succhiando parte di quella sborra- Amore mio, sei stato bravissimo. Ti amo tanto specie ora che so che ti piace il cazzo in bocca.- Ma… a te…- Vuoi dire che ciò che hai fatto dovrebbe farmi incazzare? Sei proprio uno stupido. Pensa che invece ho avuto un orgasmo senza neanche toccarmi la fica. È stato leggero ma bellissimo e ora voglio godere di nuovo.- Anche io vorrei godere.- E allora cosa aspetti? Perché non ti cerchi qualcuno che ti faccia un bel bocchino?Non finì neanche di dirlo che si avvicinarono due ragazzini, uno dei quali senza neanche un preambolo mi invitò ad alzarmi. Una volta in piedi mi calò i pantaloni e gli slip, poi s’inginocchiò e fagocitò letteralmente il mio cazzo. Mi succhiava come una troia e contemporaneamente mi solleticava il culo. All’improvviso si accesero le luci per la fine del primo tempo e ci ritrovammo completamente alla vista di tutti. In effetti già erano tutti vicini a noi. Il ragazzino continuò a sbocchinarmi mentre Maria non più sussurrando mi incitava:- Dai amore mio, riempigli la bocca di sborra… fagli vedere quanta sborra hai….siii mi piace… guarda come ti sbocchina bene… sembra proprio una donna in calore… siii, ti sta toccando il culo… . ti piace farti toccare il culo amore mio?… Maria era completamente partita tanto che iniziò ad incitare il ragazzino ad infilarmi il culo:- Forza bello… infilagli due dita nel culo… vedrai che ti sborra subito in bocca… Come mi sentii le dita del ragazzo violarmi il culo me ne venni in una copiosa sborrata. Maria si tuffò a baciare l’autore di quel superbo bocchino rubandogli tutto lo sperma prima ancora che lo potesse ingoiare. Poi se lo sputò tutto in mano e me lo passò sul culo. Rivolgendosi ai presenti:- Chi di voi si vuole inculare mio marito? A chi lo fa per premio gli piscio sul cazzo. Allora, forza, fatevi avanti.- Senti stronza – intervenne un tizio che mi fece sussultare – noi il culo a tuo marito glielo spacchiamo comunque, ma tu fatti da parte. Se vuoi puoi guardare e aiutarlo a godere, ma con noi non sperare di fare nulla. A noi piacciono gli uomini.Maria rimase per un attimo allibita. Si trovava di fronte a degli uomini che la rifiutavano. Io senza perdere altro tempo mi piegai in avanti a 90 gradi:- Allora forza, fatemi vedere cosa sapete fare. Vediamo chi è in grado di spaccarmi il culo. E tu – rivolgendomi a Maria – fammi un bocchino mentre m’inculano.Le luci si spensero di nuovo. Maria si accovacciò a terra e mi prese il cazzo in bocca succhiandolo con foga. Un attimo dopo sentii il primo cazzo cercare di farsi strada nel mio culo leggermente lubrificato dalla mia stessa sborra. Un colpo, due colpi… e fu tutto dentro. Provai non poco dolore che però fu subito sostituito da una goduria immensa. Maria mi spompinava ed uno sconosciuto mi faceva il culo. Sentii lo sperma del mio sodomizzatore inondarmi le visceri. Poi all’improvviso mi sentii il culo libero. L’uomo dopo aver sborrato se ne era uscito facendo spazio ad un altro. Infatti subito dopo mi sentii di nuovo il culo pieno e questa volta il cazzo che avevo dentro doveva essere piuttosto grosso. Ma non provavo dolore. Pochi colpi e anche il secondo sborrò e lasciò il posto al terzo cazzo che però era di dimensioni minori. Questa volta sborrai prima io nella bocca di Maria e furono le mie contrazioni a far sborrare il tizio. Ormai tutti avevano avuto la loro parte. Io mi ritrovai con il culo gonfio di sperma accasciato sulla poltrona esausto. Al mio fianco Maria stava con le cosce aperta sulla poltrona davanti che si masturbava con forza. Dopo un attimo urlò dal godimento. Urlò tanto ma la sua voce era coperta dagli urli di un’attrice intenta anche lei a masturbarsi. Quando Maria ebbe modo di calmarsi vidi un fiotto uscirle dalla fessa: stava pisciando incurante di dove si trovava, poi mi sussurrò:- Amore mio, è stato magnifico vederti fare il frocio. Ho goduto un casino. La prossima volta tocca a te.- Vuoi dire che vuoi fare sesso con una donna?- Si e ti assicuro che sarà magnifico. Ma ora ti prego, andiamo a casa. Ma per favore, cerca di non farti uscire neanche una goccia di sborra dal culo. A casa voglio riprendere con la telecamera mentre la cacci.- Sei proprio una porca.- Si, amore mio, proprio come te.Ci ricomponemmo in fretta e accompagnati dal sorrisino della maschera uscimmo per strada. Non mi fu facile trattenere tutto quello sperma, ma ci riuscii. Ci fermammo ad un bar per prendere un caffè ristoratore. Ci guardammo negli occhi e capimmo di essere innamorati l’uno dell’altra come non mai. Ci baciammo a lungo tanto che la gente che passava ci guardava. Bevemmo il nostro caffè e ce ne tornammo a casa. Maria mantenne la promessa: mi fece spogliare completamente nel bagno e mi fece mettere alla pecorina a gambe larghe. Poi attivata la telecamera mi disse di liberarmi. Un misto di sborra e merda usci dal mio culo. Sembrava non voler finire mai. A letto ci rivedemmo le immagini e ridemmo a crepapelle.Il giorno dopo telefonai in ufficio e con una scusa non andai a lavorare. Rimanemmo a letto a lungo a chiacchierare.- Sai tesoro, non avevo mai goduto tanto in vita mia. Se penso al fatto che per tanti anni ci siamo persi tutto questo…- E già, è proprio vero. In tanti anni non siamo mai andati oltre i limiti- Eppure mi sento che abbiamo ancora molto da scoprire.- Questo è vero. Ricordati ancora che devi fare l’amore con una donna.- Già, è vero. Ma come trovarne una donna disposta a fare sesso con me?- Ho un’idea. Più tardi ti accompagno in quel negozio di scarpe.- Sei pazzo, poi chi la sente Roberta…. – Maria si sarebbe voluta mangiare la lingua- E cosa c’entra tua sorella? Cara, tu mi nascondi ancora qualcosa.- Hai ragione, ma mi sento imbarazzata.- Ancora imbarazzata dopo quello che abbiamo fatto al cinema? – Ma sai…- Ho capito – dissi facendo l’offeso – non vuoi confidarmi tutto.- Ma no caro, ora ti dico tutto.- Racconta allora.Maria iniziò a raccontare che sua sorella Roberta non era rimasta affatto insensibile ai toccamenti della commessa e quando erano uscite dal negozio le aveva confidato che si sentiva tutta bagnata e le avrebbe fatto incontrare di nuovo quella ragazza. Maria le aveva detto che era una pazza e che quella era una sconosciuta. Se proprio voleva fare sesso con una donna era meglio con una che conosceva:- E dove la trovo una lesbica che conosco? Se pure lo è certamente non lo viene a dire a me.- Bè… io… – Tu?… tu sei lesbica?- No, cosa hai capito? Non sono lesbica.- E allora?- Non sono lesbica,… ma sarei curiosa… insomma non mi dispiacerebbe provare con un’altra donna… e se poi quella donna fossi tu…Roberta non disse nulla ma prese la sorella per mano e guardandosi negli occhi si avviarono verso casa di mia cognata. Una volta entrate, incuranti della presenza della colf si fiondarono sul divano nel salone iniziando a pomiciare. La lingua di Roberta andò a lambire immediatamente il collo di Maria che subito ricambiò. Poi le mani iniziarono a stringere le tette convulsamente fino a che caddero gli ultimi taboo e i vestiti volarono via. Le due sorelle iniziarono un 69 da paradiso e l’orgasmo arrivò diverse volte già dai primi minuti. Le dita andavano alla ricerca dell’intimità anale delle due mentre il miele delle due fiche scorreva nelle loro bocche. Godettero da matte. E godette anche la colf, che già pagata profumatamente da mia cognata di sicuro approfittava della situazione per ottenere qualche altra gratifica.Il racconto di Maria mi provocò un’erezione mostruosa al punto che mentre lei raccontava io mi masturbavo violentemente sotto i suoi occhi fino a che schizzai un mare di sborra. Ma appena ripresomi dissi a Maria:- Visto che tua sorella è lesbica…- Ma non è lesbica e neppure io lo sono- Allora visto che è bisex così come lo sei tu e come del resto lo sono io, credo che sarà divertente organizzarci- Che intendi dire?- Intendo dire che sarà divertente andare a cinema in tre.- Come? Vuoi portare al cinema anche Roberta?- E perché no? Credo proprio che sarà divertente- E chi ti dice che lei accetti?- Accetterà, vedrai che accetterà.Vidi negli occhi di mia moglie come un lampo e un sorrisino beffardo le si stampò sulla bocca.

