Ormai eravamo smaliziati nella creazione di tante situazioni molto stuzzicanti, una delle stravaganze è stata quella di andare a passeggio per strada con mia moglie, senza mutandine e reggiseno e fare un sacco di fotografie porcelle e non solo foto. Una domenica d’estate con un sole caldissimo e la voglia in corpo di fare porcate, siamo partiti con la macchina verso una meta improvvisata, praticamente non sapevamo nemmeno dove eravamo, l’unica cosa che ricordo era una strada alberata che portava ad un meraviglioso ristorante con tavoli allestiti sotto un pergolato, una leggera sensazione di fresco che attutiva il calore della caldissima giornata. Erano quasi le tredici e quindi abbiamo pranzato, ma ci stuzzicava l’idea di fare qualche fotografia, il cameriere ci propone i piatti del giorno, ordiniamo un antipasto, un primo di insalata di riso ed un secondo con prosciutto e melone, pietanze fresche visto la giornata particolarmente calda. Appena arrivato il cameriere con l’acqua ed il vino mi predispongo ad iniziare il ‘servizio’ fotografico, come lo chiamo quando ci divertiamo con la macchina fotografica. Mia moglie indossa una leggerissima gonna nera a portafoglio, con il sormonto sul lato, ed una camicetta blu elettrico che copre a malapena il prosperoso seno. Il cameriere ci lascia ed allora porto la macchina digitale sotto il tavolino, ammicco a mia moglie che allarga le gambe e facendo scorrere sulle ginocchia la gonna mi permette di fotografarla fra le cosce, appena fatto lo scatto controlliamo insieme e vediamo che l’immagine ritrae la figa aperta e vogliosa, se questo è l’inizio chissà il seguito. Mangiamo tranquilli e beviamo il fresco vino che ci scioglie in poco le voglie di porcate, e così mentre attendiamo il caffè fotografo mia moglie che, non vista dagli altri clienti, si solleva la camicetta scopre i seni e si strizza un capezzolo, poi un primo piano al viso mentre si passa voluttuosamente la lingua sulle labbra, quasi pregustasse le prossime porcate. Terminato il pranzo ci alziamo ed andiamo a sederci su un dondolo sotto al porticato, che permette di godere del leggero venticello che rinfresca l’aria, così mentre mia moglie si siede ed accavalla le gambe posso fare un altro scatto fra le sue cosce e immortalare la fighetta senza mutande, poi seduta con le gambe spalancate e le gonne sollevate alla giusta misura posso riprendere la figa in primo piano, ma dobbiamo fare attenzione una coppia uscita dal ristorante si avvicina e potrebbe vederci, il rischio di essere sorpresi accentua la nostra eccitazione. La voglia di vederla in posizioni oscene mi prende sempre di più ed allora gli suggerisco uno scatto particolare, chinata con la gonna sollevata mentre la riprendo da dietro con le natiche aperte ed il buchino in bella vista, mentre ripeto lo scatto per non rischiare di sfuocare la foto mi sento il cazzo che preme prepotente fra le gambe, lo dico a mia moglie che si affretta a massaggiarmelo leggermente ma questo gesto mi stimola sempre di più, allora ci incamminiamo tranquillamente verso uno spiazzo circondato da diversi alberi che possono dare copertura per le nostre porcellate. Arrivati al bordo del prato ci addentriamo fra gli alberi e così possiamo dare sfogo alle nostre voglie, mia moglie mi estrae il cazzo dai pantaloni e senza attendere altro tempo se lo infila in bocca e comincia un pompino sublime, la riprendo col mio cazzo fra le labbra e lei si sente stimolata a succhiare con più forza, non resisto più e lo dico, ma lei imperterrita continua fino a sentire la mia sborra scorrere sulla sua lingua, succhia ancora ed io spruzzo le ultime gocce nella sua bocca, lei beve e gusta come fa di solito fino ad avere la bocca vuota dal nettare del gustoso pompino poi si adagia sull’erba in attesa di essere anche lei soddisfatta fino all’orgasmo, si apre la gonna e mi mostra la sua figa, spalanca le gambe e mentre mi guarda si passa la lingua sulle labbra come una puttana smaliziata, questo fare da troietta mi stimola moltissimo, mi chino su di lei e comincio a leccare la figa fino a sentire scorrere il liquido della voglia, lo succhio e lo bevo con desiderio, gli succhio il clitoride fino a sentirla tremare mentre comincia a godere, le gambe spalancate e sollevate tenendole sotto le ginocchia mi permettono di vedere anche il buchino del culo che vibra di voglia, mi stacco un solo attimo il tempo di fare una fotografia da vicino che immortala la figa gocciolante ed il culo che si schiude dalla voglia.Non resisto più appoggio a terra la macchina fotografica e mi avvento sulla figa vogliosa, mentre con un dito la penetro fra le labbra, la sento mugolare e mi sussurra: “dai porcone infilami il tuo cazzo nel culo, voglio godere come una troia, lo sai che sono la tua vacca, maiala e porca ed ora voglio che mi apri il culo, allargami il buchino, fallo diventare un bucone, fammi godere daiiiiii”. Non mi trattengo ed infilo il mio cazzo nel buco del culo tenendolo aperto con le mani posate sulle natiche, la cappella entra lentamente nel buco e lo slabbra, mia moglie lancia un lamento di goduria, si dimena fino a raggiungere l’orgasmo ed allora mi urla: “siiii siiii mio bel cazzone allargami il culo riempilo della tua sborra e fammi godereeeeee siii oraaaaaa dai sfondami … aprimi il culo … godooooo siiiii”. Appena mi sfilo dal suo culo dopo averlo riempito con la mia sborra, non contenta si infila contemporaneamente due dita nella figa e nel culo e si strizza il clitoride fino a godere nuovamente, ed io scatto un’altra foto mentre si masturba furiosamente culo e figa, poi esausta si rilassa sull’erba del prato che fa da giaciglio alle nostre porcate, ecco allora un’altra istantanea ad immortalare quella gran figa di mia moglie. La guardo e ancora di più siamo innamorati e soddisfatti nel godere dei nostri corpi liberi dai legami di assillanti pregiudizi.
Aggiungi ai Preferiti