Cinzia litigava con la serratura e finalmente riuscì ad aprire la porta. Entrò, gettando la borsa ed il cappotto sul divano nel salone. Scuoteva la testa per liberarla dai fiocchi di neve e si lisciò con le mani i suoi lunghi capelli rossi. Si stropicciò un pò i suoi occhi, verdi, poi si avvicinò al divano e vi si sedette. Accese la Tv e cercò di forzare il suo corpo a rilassarsi dopo quella maledetta festa. Era appena rientrata da una festa pre-natalizia organizzata dalla locale squadra di calcio. Non era mai stata interessata a quelle feste e alle persone che vi partecipavano. Tutte quelle stupide bionde e alte more, con le tette grandi, ognuna accompagnata da un calciatore. Normalmente non sarebbe stata invitata a quella festa, ma il suo migliore amico Michele era da poco entrato nella squadra, e l’aveva supplicata di accompagnarlo ; e lei aveva accettato. Aveva indossato un grazioso e corto vestito blu con le bretelline molto sottili come spaghetti e avvolse le sue nude spalle con un caloroso scialle, che rapidamente scomparve appena entrò nel locale. Cinzia non aveva bevuto molto durante la festa, sapeva bene che follia sarebbe stata e non si aspettava che Michele si buttasse su di lei come invece avvenne. Aveva ballato e scherzato tra loro, stringendosi i glutei a vicenda, ma poi Michele le aveva palpato un seno.Era restata senza fiato e cercò di farlo allontanare ma, lui la strinse più forte, premendo le tette sul suo petto. “Mi——!!” Cinzia aveva cercato di protestare, ma lui la baciò, ricacciando nella sua bocca il grido. Cinzia sentiva il sapore dell’alcool che aveva bevuto. Michele le mordicchiava le labbra, dicendole quanto la desiderasse, quanto desiderasse il suo corpo, i suoi seni, la sua fica. Poi fece scivolare una mano lungo la schiena di Cinzia e le palpò il culo. Lei lo allontanò, spingendolo con le mani sul petto e riuscì a farlo smettere e andò via dalla festa. Ora sedeva lì, guardando il canale satellitare dei cartoni animati pensando a Michele. Non le piaceva ma doveva ammettere che la situazione l’aveva lasciata un pò eccitata. Fece un grosso sbadiglio e spense la Tv. Si avviò verso la camera da letto. Avrebbe desiderato stare a casa dai genitori , ma loro erano partiti per la Francia, così decise che sarebbe stato meglio restare nel suo appartamento. Lo aveva addobbato in modo delizioso perché amava il Natale. Aveva organizzato una festa il giorno prima e il giorno seguente gli amici sarebbero andati da lei per aprire insieme i regali. Aprì la chiusura lampo del suo vestito e lo gettò sul letto. Le calze , il perizoma e il reggiseno lo seguirono presto. Si massaggiava il seno, terza misura, facendolo rilassare dopo una giornata intera costretto nel reggiseno. Entrò in bagno ed aprì il rubinetto della jacuzzi. Desiderava un bagno rilassante, ne aveva bisogno. Da un armadietto prese i sali da bagno e li aggiunse all’acqua. Si guardò nel grande specchio. Pelle chiara, occhi verdi, capelli rossi, i suoi occhi si abbassarono per guardare i seni sodi, con i capezzoli di cui era sempre stata fiera, scrutò il ventre e poi la sua fica depilata. Si toccò lì e sorrise, ricordando come la toccava Michele. Si girò , chiuse il rubinetto e accese l’idromassaggio. Attentamente entrò nella gran vasca circolare, il vapore che si liberava dall’acqua odorava di menta e di Natale. Lo inspirò profondamente, poi si sedette, pensando ancora ai palpeggiamenti di Michele. Che cosa sarebbe successo se lei non lo avesse respinto? La sua mano, incontrollata, scendeva giù, verso la fica e iniziò a fare su e giù lungo la fessura. Cinzia inalò ancora i vapori di menta e le sue gambe si schiusero leggermente. Che cosa sarebbe successo se lo avesse lasciato continuare ? Probabilmente l’avrebbe afferrata e trascinata via dalla festa….. , la mente di Cinzia cominciò a pensare a questa idea mentre le dita pizzicavano le labbra e una mano si spostò sul seno.Forse l’avrebbe condotta direttamente a casa sua e, chiusa la porta l’avrebbe sbattuta contro il muro. La sua schiena premeva sul bordo della vasca.Le mani di MIchele le avrebbero afferrato nuovamente le tette, sfregandole e stringendole, così come ora faceva la sua mano. Scivolò ancora un po sul fondo della vasca e sentì un getto d’acqua colpirla la mano che aveva tra le gambe. “Che meraviglia ” disse mentre, togliendo la mano, offriva la fica al caldo getto. L’acqua le provocava un iniziale e leggero formicolio dentro, come se qualcuno le avesse infilato una piuma nello stomaco e la muovesse. Immaginava che Michele avesse la testa tra le sue cosce dopo averla legata a letto. Le mani di Cinzia stringevano i seni come aveva fatto Michele poco prima, e l’acqua era diventata nella sua mente la lingua di Michele, che la leccava, la carezzava e la esplorava. I suoi fianchi si muovevano contro il getto d’acqua e sentiva la pressione crescere nel suo stomaco, la sensazione di piacere cresceva e si espandeva dallo stomaco su verso le tette e nei capezzoli. Immaginava Michele che la baciava, improvvisamente nudo, che strofinava il suo cazzo intorno alla fica, tormentandola. La bocca le si schiuse e gemeva come un animale mentre si immaginava legata, immobilizzata ed il suo amico, piegato su di lei, le afferrava le tette e strofinava la sua erezione tra le labbra della fica e contro il clito. I fianchi accelerarono il movimento ondulatorio, facendo uscire l’acqua dalla vasca; il suo respiro divenne più affannoso e lei gemeva, in modo forte. Le dita dei piedi si arricciavano e rilassavano mentre il piacere dei getti di acqua la stava portando verso vette di piacere altissime. Nella sua mente, Michele la baciava fortemente sulle labbra, sul collo e scendendo sui seni, li mordeva, li succhiava; la pressione tra le cosce cresceva cresceva …… All’improvviso, ma non inaspettatamente, l’intero corpo di Cinzia tremò e i suoi occhi si aprirono, appena il suo Michele immaginario la penetrò, profondo dentro di lei ed il groviglio nel suo stomaco si ruppe, mandando onde di estati attraverso il corpo tremante. Le gambe si alzarono dall’acqua e ricaddero sui bordi della vasca.Avvicinò la fica ad una delle bocchette della vasca, inarcò la schiena in attesa che passasse lo scombussolamento. Restò stesa nell’acqua profumata alla menta ancora per un pò pensando a quanto successo. Poi si sedette ed il getto ancora le massaggiava la fica, stupendola per quanto sensibile era diventata. Uscì dall’acqua non curandosi dell’acqua che trasbordava. Sentì il campanello della porta suonare , si avvolse in una asciugamano. Si precipitò verso la porta, dove trovò Michele, che la guardava dispiaciuto. Gli sorrise maliziosamente e lo fece entrare.
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