Tutto inizia circa 6 anni fa, eravamo finiti vicini di banco per la prima volta nella nostra vita. Era la seconda superiore e pian piano iniziavamo a conoscerci e a scambiarci i nostri primi pareri sulla tenera e triste età della adolescenza. Eravamo lì io e te, Ale. E non so perché iniziammo a scambiarci dei bigliettini con sopra scritto quello che pensavamo della nostra vita e degli altri. Durante questo anno mi ricordo ci scambiammo migliaia di parole scritte con tutti i tipi di contenuto, ma soprattutto iniziammo a conoscerci. Poi il caso volle che anche l’anno successivo in terza superiore finimmo vicini di banco e mi ricordo bene che la nostra amicizia era sempre molto forte, ma da quell’anno sembrava volere diventare qualcosa di più. Mi ricordo quando per giocare un po’ con te ti chiesi cosa sarebbe successo se fossimo rimasti io e te soli in una stanza e tu mi rispondesti che sicuramente tu avresti provato a baciarmi. Poi mi ricordo ancora quando più tardi ti consigliai di fare attenzione con la verginità, e tu dopo poco mi raccontasti invece di avere finalmente fatto l’amore: -…ho avuto un po’ di dolore, anzi tanto, ma mi è piaciuto…- Ed io stavo lì in silenzio aspettando che qualcuno fosse finalmente venuto a prendermi sotto braccio per diventare finalmente anch’io uomo. Mi ricordo come quella notte in gita ti baciavo leggermente il viso senza mai sfiorare le tue labbra mentre tu in un finto sonno quasi sorridevi. Ma quella notte poi, per farti divertire, ti ricordi come muovevo tutto il mio uccello lungo il tuo fondoschiena, era bellissimo e poi con un po’ di ingenuità dissi: -Ops, qualcosa si deve essere allungato là sotto…- E la tua risposta dolce fu: -Eh sì, l’ho proprio sentito…- Poco dopo tutto tornò comunque normale perché ci volevamo bene e tu per circa un’ora hai dormito su di me, montandomi come un fantino. Eravamo amici, forse più che amici, forse leggeri amanti, forse solo confidenti, ma d’altra parte io volevo bene a tutte le ragazze che mi stavano vicino e tu avevi proprio un ragazzo del cavolo. Poi ricordo un anno dopo in sala computer, nel periodo in cui ti andava male e ti eri lasciata con quel tuo ragazzo pieno di problemi, che mi mettesti una mano nel cavallo dei pantaloni e mi iniziasti ad accarezzare la coscia con un massaggio molto gentile facendomi indurire quasi fino a scoppiare ed invitandomi ad avvicinarmi un poco a te: -Sai ho una gran voglia di fare l’amore con te, ti prego…- E poi iniziasti quasi a piangere, ed io che cercavo di lottare tra ciò che mi diceva la testa e quello che mi diceva la mia asta in tiro risposi: -Come? Ma sarà forse solo un brutto periodo… passerà…- -No, io ho voglia di fare l’amore con una persona dolce, sensibile e carina come te…- Proprio quel maledetto giorno me lo dovevi chiedere, proprio in quel periodo in cui stavo rincorrendo una delle tante mie illusioni di avere trovato la ragazza. Così per farti piacere ti infilai anch’io una mano tra le gambe ed iniziai a massaggiare facendo del mio meglio e poi dissi che uno di quei pomeriggi ci saremmo senz’altro visti per chiarire (o forse per farlo veramente). Esattamente anche questa volta avevo rimandato, come mio solito, tu lo sai che le cose che mi fanno paura le rimando sempre. Ma sbagliai. Il tuo ex ragazzo ritornò e tu non so perché ci tornasti assieme. Il tempo passava e tutte le volte che io e te eravamo seduti vicini tu allungavi sempre la mano per farmi quel gentile massaggio alla coscia che subito mi eccitava tanto. Io ti volevo bene, ma in quinta poi successe che smisi di parlare con molte mie compagne di classe, forse senza ragione o forse perché ero troppo orgoglioso di me, e tra queste c’eri anche te. Poi, dopo circa quattro mesi che non ti parlavo, mi venne voglia di ristabilire i contatti, perché vedevo che tu non ci stavi bene e perché in fondo tu non mi avevi fatto nulla di male. Così: -Scusa Ale, potresti darmi il tuo numero di cellulare, vorrei mandarti un messaggio per chiarire…- La tua risposta fu felice e ricevetti il tuo numero con una nota di mandare messaggi solo in certe fasce orarie a causa del tuo sempre più geloso ragazzo. E tu fosti lieta di perdonarmi, ma tutto non finì lì continuammo a sentirci via messaggi. Purtroppo però devo confessarti che tu mi causavi qualcosa di strano in me: ogni volta che tu ti avvicinavi a me io avevo una strana sensazione ed il mio uccello mi si rigonfiava nei pantaloni, poi a casa iniziai anche a pensare a te mentre mi masturbavo e finalmente decisi di mandarti un messaggio che esprimeva ciò che tutto il mio corpo voleva: -Ale scusa, ma è un po’ di tempo che ho una gran voglia di fare l’amore con te…- E tu fosti sorpresa di ricevere il mio messaggio che quasi per gioco si portò avanti nel tempo fino a quando quasi non stavamo per mettere in piedi un vero e proprio piano per vederci e non fare sospettare di nulla il tuo ragazzo. Ma poi un giorno ci sentimmo per telefono finalmente, io chiamai per saper se tutto questo era realizzabile oppure se non lo era, e dire, per giustificarmi, che tutto era solo un gioco dal principio e che ci eravamo tutti e due spinti troppo oltre. Ti sentivo parlare: -Beh una parte di me avrebbe tanta voglia, ma poi c’è un’altra parte che mi dice di no…- Poi mi raccontai del tuo ragazzo che era purtroppo da un po’ di tempo impotente e ciò mi fece sentire quasi un verme, mi raccontasti anche del tuo difficile rapporto con le tue amiche ed amici per via della tua gelosia e poi: -Mah secondo me è una cosa molto importante, ho bisogno di una storia seria per poterlo fare…- A quel punto io decisi di tagliare il discorso e scelsi di dire che era tutto solo un gioco dal principio come avevo già in mente. Purtroppo sì, lo riconosco, sicuramente ho sbagliato, ma io non ero pronto ad iniziare una storia seria con te, purtroppo io non volevo che tu tradissi un ragazzo che già ne aveva parecchie addosso, io non volevo trattarti male, io non volevo quel tipo di ragazza come eri tu, con cui iniziare qualcosa. Io non potevo. Mentre tutto stava per tornare a posto io mi allontanai da te, perché avevo paura della mia reazione standoti vicino e avevo forse anche paura che tu avessi capito che volevo solo una cosa: fare l’amore con te. Tre settimane fa ti ho rivisto in discoteca, in principio non ti ho salutato ma poi, vedendo che non avevi più il tuo ragazzo, ho chiesto di poterti parlare. Così ci siamo allontanati finalmente soli, ci siamo trovati un luogo appartato sotto le scale e qui ti ho chiesto scusa per tutto dicendo anche: -Beh ho fatto un po’ di sbagli, ma ora credo di essere cambiato…- Tu intanto mi dicevi di come ti trovavi male nel posto dove ora lavori, ed io in un gesto veloce ho preso le tue mani e le ho aperte: così ci siamo abbracciati. Mi sono messo a sedere sotto le scale e ti ho tenuta abbracciata davanti a me, eravamo faccia a faccia. Qui ti ho baciata il collo, ti ho baciato l’orecchia ed ho stavolta anche inserito la lingua dentro, poi ho iniziato a baciare il tuo viso ovunque tranne nelle labbra mentre tu parlavi e le mie mani intanto si muovevano lungo il tuo corpo, lungo la schiena e poi giù prendendo il tuo culo ed avvicinandoti a me in una stretta sempre più forte. Ti stavo eccitando e lo volevo. Così dopo un attimo mi tirai indietro un secondo per dire una cosa e vidi che tu mi guardavi solo le labbra, tu pendevi dalla mia bocca, eri calda ed eccitata ed io avrei tanto voluto baciarti e invece ti ho baciato ancora sul collo e ti ho stretta a me ancora più forte, facendo in modo che il mio uccello troppo in tiro ti sbattesse completamente contro lo stomaco e la sua punta sotto i pantaloni quasi si facesse fare una spagnola dal tuo seno. Mi piaceva da matti ma poi ripresi coscienza e tu mi dicesti: -Mi dispiace è tardi devo andare, la mia amica mi sta aspettando…- Io colsi l’attimo e ti chiesi un bacio, ma non volevo un normale bacio sulla guancia, volevo un bacio molto più vicino, sulle tue labbra. Tutte le volte che mi avvicinavo tu ti facevi un po’ da parte ed io: -Stai un po’ ferma, per piacere…- Ti baciai leggerissimamente sulle labbra e poi ancora un altro bacio. Poi tutto finì e uscimmo finalmente da quel sottoscala. Da quella sera non ti ho più rivisto e sentito, un poco mi dispiace, avrei voluto che questo quasi gioco tra noi due continuasse, fino a quando finalmente: -…Ale, io e te, faremo l’amore…- Qualcuno forse si chiederà che cos’è che mi spinge verso il fare l’amore con lei: beh non lo so. Ma sinceramente credo che tutti questi piccoli assaggi che ho ricevuto negli anni, mi abbiano messo in testa che deve essere veramente bellissimo stare con lei in un letto e credo che in verità anche lei pensi la stessa cosa di me. Comunque penso che se deve succedere, allora succederà…
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