Erano le 2 del mattino di una calda serata d’estate e stavo uscendo da casa del mio ragazzo, luca, 23anni. Aveva organizzato un festicciola (come al solito) e mi ero stufata di stare in mezzo a tutti i suoi amici ubriachi… intanto sapevo benissimo che non ci sarebbero stati molti momenti di intimità e comunque non avrei potuto dormire fuori casa (una delle sfortune di avere una famiglia benestante, ma abbastanza all’antica).Arrivai dal motorino e di fianco al mio c’era ancora una ex compagna di classe di luca, seduta sul suo. Mi sorpresi subito visto che era uscita già da almeno mezz’oretta. Infatti le chiesi subito:- che ci fai ancora qui?- niente, ho litigato per un’ora col mio ragazzo al telefono – mi risponde Laura – dovevo andare a dormire da lui…Nonostante il buio vidi il segno delle lacrime sul suo volto. In realtà io non la conoscevo quasi, ma non avevo mai avuto una buona impressione su di lei; le voci le attribuivano molti rapporti con ragazzi e ragazze di varie età e avevo sempre pensato che fosse una stupida troietta. Ma in quel momento mi ha fatto quasi pena, tanto che mi sono vergognata per un attimo di aver avuto dei pregiudizi sul suo conto e di aver creduto a quelle dicerie. – Mi dispiace, posso fare qualcosa? – non sapevo esattamente cosa dire.- No tranquilla, ora mi riprendo -In un attimo cambiai la mia opinione su di lei, la sua voce era così sinceramente affranta mi fece molta tenerezza.- In più avevo detto ai miei che non sarei tornata a casa stasera, ora non so come fare. Che serata di merda! Ma non ti preoccupare, torno un attimo su, bevo qualcosa e mi rilasso un po’, poi si vedrà.In un attimo il sangue si gelò! Non potevo assolutamente permettere che lei dormisse a casa del mio ragazzo! Conoscendo lui, e le voci su di lei avevo proprio il terrore che finisse male. Tra loro non era mai successo niente, ma lei aveva più volte espresso apprezzamenti su Luca e, seppure troppo magra, aveva un bel viso e si era appena rifatta le tette in Brasile (da una zero a una seconda, niente di che, ma essendo cosi magra le bastavano ampiamente).Improvvisai così la prima scusa che mi venne in mente per portarla via da lì:- perché non andiamo a fumarci due cannette, ho appena preso quello che rimaneva a Luca perché se no avrebbe fumato tutto ed e’ già abbastanza gonfio. Dai che fra donne ci si capisce meglio.- Ma si volentieri, e’ proprio quello che ci vuole, dove andiamo?- Sotto casa mia c’è una spiaggetta dove non c’è mai nessuno, ti va? Ti viene scomodo?- No perfetto, andiamo!Sentivo dal suo tono di voce che avrebbe fatto qualsiasi cosa per non rimanere sola! Sorbirmi per due ore le disgrazie di una che quasi non conoscevo non era il mio massimo, ma avrei fatto qualsiasi cosa piuttosto di pensarla nel letto del mio ragazzo! Così prendemmo i motorini e partimmo. Sulla spiaggia non c’era nessuno, la pace più totale. Cominciammo con le presentazioni, praticamente, perché a parte qualcosina sentita da Luca e in giro, in realtà non sapevo molto di lei. Lei, Laura, 22 anni, studentessa di architettura, fidanzata con un 27enne pieno di soldi che si faceva tutta la città alle sue spalle. Io, Alice, 21 anni, studentessa in giurisprudenza.Presto ci trovammo in sintonia, scambiandoci qualche complimento e consiglio sul vestiario. Forse l’alcool e il fumo aiutavano, ma è strano come possano cambiare i giudizi sulle persone conoscendole.Parlavamo con semplicità del più e del meno, l’atmosfera era molto rilassata, poi lei sembrò tornare un po’ malinconica:- tu sei proprio fortunata: cosa vuoi di più! a scuole morivamo tutte dietro Luca! è bello e intelligente, ha veramente tutto. Sei stata brava a prendertelo tu!- beh, sai, a volte bisogna proprio sopportarlo, però nel complesso stiamo bene insiemeA quel punto mi fissò e mi disse – Ma guarda che tette che hai, sei magrissima, con quelle tette…che figa che sei! guarda siete proprio bellissimi, sono contentissima per voi! Anzi vi invidio, non sai quanto vorrei avere una situazione come la vostra piuttosto che queste mezze relazioni.Mi piaceva il suo modo sfrontato e ingenuo di dire le cose. Era probabilmente quell’istinto di dire tutto quello che le passa per la testa(e probabilmente farle) che aveva indotto tutte quelle dicerie sul suo conto. Sta di fatto però che non avevo mai ricevuto un complimento così sfacciato da una donna e la cosa ebbe un effetto alquanto straordinario su di me. Ero sbalordita, un brivido caldissimo percorse il mio corpo, non sapevo più cosa dire. Lei continuava a parlarmi dei suoi amori e dei suoi rapporti, io fantasticavo. Trovavo in lei quel coraggio di trasgredire, quella voglia di viversi le sensazioni fino in fondo. Sarà stata l’atmosfera vacanziera e il fumo, ma le sue parole mi fecero venir voglia di evadere. Continuammo a parlare dei suoi amori e delle sue esperienze. Mi ero straordinariamente innamorata della situazione. Ormai ero un’escalation di emozioni, pendevo dalle sue labbra…avrei voluto baciarla, fare quello che avevo sempre sognato, ma che pensavo non avrei mai osato! Avrei voluto fare il bagno nuda con lei, abbracciarla e sentirmi finalmente libera. Ma in realtà mi mancava il coraggio. Ormai mi sentivo completamente bagnata, potevo anche sentire l’odore dei miei umori e mi vergognavo della paura che lei potesse scoprirmi. Ad un certo punto, però, mi sentii troppo a disagio, così decisi di muovermi verso casa. Pensavo che così avrei potuto dare sfogo liberamente al mio piacere personale, ma allo stesso tempo ero delusa per non essere riuscita a liberare le mie fantasie. – E’ venuto tardi…sono stanchissima, meglio tornare a casa – dissi- Sì hai ragione, tornerò a casa anch’io, spero di non svegliare i miei, e se li sveglio sono sempre la loro figlia, non mi mangeranno mica…- Beh potresti venire a dormire da me, visto che siamo qua – dissi istintivamente, senza assolutamente accorgermi di quello che stavo dicendo. Penso anche di essere diventata subito rossa in faccia, appena me ne sono accorta.- No beh mi dispiace – rispose lei, non troppo convinta – ma sei sola?- Beh veramente c’e’ mio padre, ma dorme come un sasso e domani mattina parte sicuramente molto prima del nostro risveglio, mia madre e’ via, nessuno si accorgerà di niente! – Ma davvero? Saresti davvero gentilissima, non saprei come ripagarti di questo favore, ma non voglio disturbareCredo che lei non avesse capito che in quel momento non sognavo altro! lei aveva accettato in modo assolutamente innocente. Avevo la sensazione che lei mi considerasse una santarellina e che non avrebbe mai potuto immaginarmi come un suo sogno erotico, ma volevo dimostrarle che anch’io ero una donna con forti emozioni.Salimmo velocemente, io mi sentivo libera e vogliosa, mi sentivo una bomba sexy come mai prima. Appena arrivati in camera mia, chiusi la porta in silenzio e mi spogliai con naturalezza. Mi tolsi la gonna e la camicetta e rimasi con un tanga minuscolo ed un abbondante reggiseno. Lei mi guardò, forse un po’ sorpresa e sorridendo mi disse: – abbiamo le stesse mutande, guarda!Mi girai e la vidi togliersi la sua minigonna. Il suo sedere era perfetto, molto alto, rotondo anche se magro. Ebbi ancora un brivido, sentii forte l’odore dei miei umori e della mia voglia di sesso. Mi nascosi perché temevo potesse vedere il bagnato nelle mie mutandine. Hai proprio un bel sedere, sai! – dissi con insperata malizia. Ma parli? Guardati che belle gambe! E poi lo sai che sono innamorata delle tue tette, è sempre stato il mio complesso averle piccole.A quel punto feci per togliermi il reggiseno quando mi chiese:Hai mica un paio di mutande o pantaloncini? Non sopporto dormire col tanga. La vidi completamente nuda e rasata, rimasi quasi impalata, presi la prima cosa che avevo ebbi sotto mano e mi avvicinai. Le porsi le mutande e goffamente balbettai un – Tieni, metti queste.Il suo profumo mi inebriava, rimasi davanti a lei a guardarla, eravamo vicinissime, lei mi fissò e mi disse con naturalezza: – Lo vuoi un bacio?- Io non risposi, chiusi gli occhi e sentii le sue labbra sulle mie, quasi venni sul momento. Ci sdraiammo sul letto e ci baciammo a lungo; poi, iniziò a baciarmi le tette, con foga, quasi violenza e quando i mise le dite fra le cosce venni immediatamente. – Però sei bagnatissima!- Sìììì, ti desidero, riuscii a dire.Cominciai a leccarla fra le gambe. Era piacevolissimo vederla tutta rasata (infatti mi rasai qualche giorno dopo per la gioia dell’ignaro Luca)Il suo profumo era buonissimo, lei si contorceva, non avrei mai smesso.Continuammo così per tutta la notte, fino a svenire abbracciate. L’indomani rincominciammo, tutto il giorno nude a letto. Lei provò a dirmi: – Ora però servirebbe proprio un uomo, perché non chiamiamo Luca? – Io non volevo, quell’esperienza rimase mia. Nessun altro ne fu mai a conoscenza. Lei provò a richiamarmi più volte, voleva rifarlo, noi due, ma soprattutto in tre, con Luca credo. Io non volevo rovinare il ricordo di quella notte dal piacere irripetibile. La mia storia con luca continua felicemente, ma chissà che un’altra notte d’estate….

