Abitavamo, insieme a mia sorella gemella Rita ed i miei genitori, in una fattoria di campagna immersa nella natura e circondati da animali, gatti, due cani, galline ed un cavallo di nome Amedeo. Amedeo è proprio il protagonista di questa storia.Erano ormai più di dieci anni che con mia sorella avevamo iniziato una specie di relazione incestuosa, ogni momento era buono per rinchiuderci in qualche stanza, e metterci a scopare come ossessi, una volta perfino dentro al pollaio. Per di più poi dormivamo nella stessa stanza, in un letto matrimoniale viste le piccole dimensioni della casa. Per cui quasi ogni notte qualcosa succedeva, pompini e leccate di fica, inculate o scopate selvagge, fistfucking e ogni genere di porcheria che due menti perverse come le nostre riuscivano ad immaginare. A volte le infilavo ogni genere d’ortaggio, di grandi dimensioni ovviamente, nella fica mentre le leccavo il buco del culo, oppure ci pisciavamo addosso mentre ci masturbavamo. Il mio divertimento preferito era quello di toccarle la fica mentre era al gabinetto a fare la pipì e lei mi ricambiava spompinandomi e bevendo l’intera mia sborra senza sprecarne nemmeno una goccia. Godevamo, sempre, senza porci alcun problema morale, ma stando tremendamente attenti ai nostri genitori, che, essendo comunque già di una certa età, difficilmente si sarebbero potuti accorgere di qualcosa.Una notte stavamo scopando dentro al nostro letto e, prima di venire, Rita mi fece una richiesta alquanto particolare.- Domani voglio scoparmi Amedeo e tu devi aiutarmi che da sola non posso farcela.- Ma il pisello di un cavallo e gigante. Rischi di strapparti la fica…- Non ti preoccupare, grazie a te è ben allenata, ho bisogno di te che mi tieni fermo Amedeo e comunque credo sia uno spettacolo che non ti vorrai perdere. È tanto che ho voglia di farlo e adesso mi sono decisa.- Va bene, basta che poi farai scopare anche me. Mi è venuta voglia di mettertelo in culo. Girati…Così me l’inculai bene bene, le venni dentro e ci addormentammo tranquilli.La mattina dopo i nostri genitori partirono per la città e sarebbero stati via l’intera giornata, perciò quale occasione migliore per Rita di sperimentare le doti sessuali di Amedeo…Uscimmo subito fuori e spogliatici ci avvicinammo al recinto dove Amedeo beatamente stava pascolando. Alzò subito il muso verso di noi come se già presagisse l’avventura che gli stava per accadere. Rita s’inginocchiò sotto l’animale e stimolò il suo uccello che in un men che non si dica si gonfiò mostruosamente. Lo prese subito in bocca ed iniziò a leccargli la cappella, mugolando come la troia che era. Io arrapatissimo, iniziai a farmi una sega e a toccare la fica e le chiappe di mia sorella, pensavo di prepararla e di farla bagnare, ma ci aveva già pensato la sua troiaggine in quanto era un lago di umori. Mi avvicinai così alla sua bocca e gli infilai anche il mio cazzo dentro.- Brava puttana, succhiaci tutti e due i nostri cazzoni, brava che sei troia.Rita muoveva la lingua da vera esperta, ma ad un certo punto mi escluse dai giochi e si concentrò solo sul cazzo dell’animale che aveva già iniziato a sputare fuori del liquido bianco e vischioso che lei gradiva molto.* Dai che è arrivato il momento – e la feci piegare in avanti proprio sotto il ventre del cavallo, appoggiò le mani in terra e fu così il mio momento. Afferrai il cazzo di Amedeo ed iniziai a strofinarlo nelle labbra della fica, lungo il clitoride di mia sorella che iniziò a dare in escandescenza godendo come una porca. Cercai di abboccarlo bene all’entrata, quindi glielo infilai dentro. Saranno entrati almeno 30 cm, ma sembrava che a Rita non bastassero, si mise ad indietreggiare con il culo, afferrò da sola l’uccello con le sue mani ed iniziò a muoverlo avanti e indietro. Per conto mio, come vidi il suo buco di culo che si apriva e si richiudeva ad ogni sua mossa iniziai a leccarglielo. Questo la mandò direttamente in orbita.- Dammelo nel culo. Voglio sentirmelo dentro, voglio godere con i vostri due cazzi, insieme, dai, sfondamelo, fami godere, fammi sentire una troia come mai prima lo sono stata…Così, smisi di leccarglielo e cercai di allargarglielo con due dita, ma non ce ne fu proprio bisogno in quanto era già di per se ben dilatato. Così, mi misi a cavalcioni sul cazzo di Amedeo e, d’un sol colpo, me la inculai. Iniziai da subito un ritmo forsennato, lei godeva, m’incitava a sfondarglielo.- Dai porco, spaccami il culo godo come una troia, come una puttana, come la più lurida delle bagasce. Sono la tua sorellina porco inculami, incula la tua sorella mentre si fa scopare nella fica da un cazzo di un cavallo.- Si, godi puttana, sei una vera vacca, sei la più troia di tutte messe insieme, tieni, prendi il cazzo di tuo fratello che ti sfonda il culo.- Si, sfondamelo e toccami le tette, le mie due grandi e sode tette, senti che capezzoli che c’ho, strizzameli, strappameli….- Si puttana, te li strappo, e ora ti vengo nel culo… puttana vengo…VengooooE le sborrai dentro. Una volta uscito notai subito che il suo buco del culo era tremendamente slabbrato, così mi venne un’idea: le tolsi il cazzo di Amedeo dalla fica e pianino pianino glielo schiaffai nel culo. Iniziai a leccarle la fica e lei prese a masturbarsi fino a che non venne in una cascata di umori che m’investì in pieno.Poi fu il turno di Amedeo che le scaricò nell’intestino litri e litri di sperma che Rita cercò di afferrare per potersi gustare come premio per le sue fatiche.* Te lo do io il premio – le dissi mettendoli il mio cazzo in bocca. Iniziò così a farmi un super bocchino, l’afferravo con le mani e me la sbattevo addosso facendomelo ingoiare tutto. Sentivo le pareti della sua gola con la mai cappella, le sentivo addirittura le tonsille… e poi le venni dentro, e mi bevve tutto senza sprecare una goccia e leccandosi le labbra addirittura. Mi piegai, iniziammo a pomiciare come due porci, mentre da sopra Amedeo ci guardava ormai con aria soddisfatta. Credo che in quel momento, non avrebbe disdegnato una bella sigaretta.
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