La mia storia inizia quando avevo all’incirca 17-18 anni era il periodo che mi sparavo seghe a ripetizione, mi chiudevo in bagno e leggevo quei fumetti porno dove i protagonisti erano super fiche e uomini robusti e dotati, io mi eccitavo in modo particolare, quando il protagonista era disegnato come un tipo orso irsuto un po’ su con gli anni diciamo la cinquantina con una corporatura massiccia con pettorali sviluppati coperti da folto pelo con addominali coperti da un leggero strato di grasso una pancia pelosa, due gambe tornite e un culo sodo, con due braccia muscolosissime e dulcis in fondo un cazzo disegnato in maniera stupenda, io speravo con il tempo di poter semmai assomigliare fisicamente a un uomo simile, ed anche ora mi avvicino a lui solo per il cazzo. Fatta questa premessa, sempre in quel periodo era mia abitudine gironzolare con la mia bici per le stradine di campagna vicino a casa, quando un giorno mi affianco’ un’ape con a bordo un tipo di mezza età, la prima cosa che notai era che aveva un viso virile, maschio, con una barba da fare, mi fece un cenno di fermarmi, lui fermo’ l’ape poco avanti e scese, era enorme rispetto a me era in canottiera da lavoro blu e pantaloncini corti di carnagione abbronzata, era pelosissimo usciva da tutte le parti con braccia e gambe grosse un po’ di pancia io mi vidi davanti un personaggio uscito da fumetti che leggevo, mi ero eccitato. Si avvicino’ e mi chiese se sapevo indicargli una fattoria, io risposi che il luogo lo conoscevo, lui prese la palla al balzo e mi chiese se potevo accompagnarlo, lì per lì non sapevo cosa fare lui insistette in modo tale che non potei che rendermi disponibile accettai!! Prese la mia bici e la carico’ dentro il cassone dell’ape, e mi disse di salire in cabina, appena dentro mi resi maggiormente conto di quanto era grosso e peloso, aveva degli avambracci e delle mani anche loro grosse. Mentre gli indicavo la strada da percorrere tra buche e avvallamenti delle stradine era impossibile non toccarci io mi stavo eccitando maggiormente, il cazzo si era indurito e mi scoppiava dentro gli slip, ero imbarazzato non sapevo cosa fare avevo paura che se ne accorgesse e che mi dicesse poi qualcosa, a un certo punto per colpa di un sobbalzo più violento perse la presa del volante con una mano e per non perdere il controllo del mezzo l’appoggio sul mio cazzo che stava esplodendo e se ero a casa avevo già liberato dalla quella gabbia e maneggiato violentemente. Non disse che queste parole mi chiese se glielo facevo vedere, anche in questa occasione non sapevo cosa rispondere presi un po’ di tempo mentre lui aveva la sua mano sempre ferma sul mio uccellone che ad un certo punto gli dissi che glielo facevo vedere. Continuammo ancora un po’ di strada, lui non faceva che guardarsi intorno poi ad un certo punto fermo l’ape e con una scusa banale scendemmo entrambi, io la zona la conoscevo bene e questo un pò mi tranquillizzo, incominciò a camminare indirizzandosi verso una folta vegetazione con alberi e cespugli dove era impossibile notarci, arrivammo a una piccola radura, lui si appoggiò ad un tronco d’albero io ero davanti a lui a circa un metro, allungo la sua mano verso di me e afferrò il mio cazzo ancora dentro gli slip e mi portò verso di lui il mio viso era a contatto con il suo torace aveva un pelo soffice, mentre lui mi maneggiava il pisellone quell’altra mano prese un mio braccio e se lo porto sul suo pacco, quando misi la mano sulla patta dei suoi pantaloncini mi accorsi che anche il suo era duro ma la cosa che mi colpi era che il suo era più grosso, lui mi strinse a se io sparivo fra le sue braccia, mi trafficò un po’ in quella posizione, incomincio poi a spogliarmi al momento che ero nudo come un verme si mise a leccarmi prima il collo poi scendeva verso il torace, si soffermo maggiormente attratto dai miei capezzoli che leccava con fare godurioso all’inizio mi dava fastidio sentire la sua barba che mi bucava, graffiafa poi questa sensazione divenne piacere con le manone mi toccava da per tutto cazzo culo ma il suo interesse a quel punto fu il buchetto di culo, mi girò avevo il culo che si appoggio al suo cazzo ancora dentro i pantaloni, continuo a giocare con i mie capezzoli ogni tanto mi maneggiava la fava e lui sfregava il suo cazzone ancheggiando sul bacino oltre a questo i suoi bracci mi stringevano a lui e sentivo quanto erano potenti e pelosi questo strusciarsi sul mio corpo rendeva ancor di più massima l’eccitazione non capendo poi cosa voleva appoggio la sua mano sulla schiena e mi trovai a pecora, si chino e con un braccio andò acercare il mio cazzo passando fra le cosce il pelo che sfregava sulla pelle mi eccitava lo prese in mano e poi sentii la sua lingua che inizio a leccarmi il culo e il fiorellino vergine, la barba che mi graffiava le chiappe la lingua che leccava il buchetto, tutto questo mixer di cose mi fece venire e godetti come un maiale. Arrivo il momento che anche lui si spoglio il suo pelo lo copriva totalmente aveva un cazzo enorme e due palle……… mi disse di leccargli il petto i capezzoli era quasi difficile trovarli da quanto era villoso, ma il suo pelo mi inebriava emanava un odore di selvaggio maschio forse colpa del sudore ,io passavo da un capezzolo all’altro che sentii appoggiare la sua mano sul mia testa e facendo forza mi spinse la testa verso il bigolo che aveva tra le gambe, io rimasi impietrito non sapevo cosa fare, lui mi chiese con modi molto persuasivi e gentili di dargli un bacino, glielo diedi di fretta e furia per evitare di contraddirlo fatto sta che mi disse dai ai visto non è successo niente dagli un altro bacino, fatto sta che bacino ora bacino dopo mi senti riempire la bocca con quell’affare di ciccia e pelo, lui con la mano dietro il collo ritmava la mia testa a suo piacimento, mi sentivo soffocare quando cercava di farmelo ingoiare fino in fondo, tossivo ero in tensione non mi piaceva era diventato un movimento violento, volevo smettere riuscii a dirglielo e come per incanto lui lo tiro fuori e smisi di fargli il pipone, ma mi accorsi più tardi che ero caduto dalla padella alla brace, mi fece di nuovo girare nel frattempo il mio uccello si era di nuovo indurito e pronto per essere ancora maneggiato, pensai subito che ora stava a me a godere, invece sentii il suo cazzo che mi puntellava il culo, con un braccio mi strinse a lui e con quell’altra mano mi masturbava stavo quasi per venire di nuovo, se ne accorse e si fermò dicendomi che voleva godere insieme a me, eravamo ancora in quella posizione quando la mano che mi masturbava me la mise sulla bocca dicendomi di leccargli le dita erano grosse si fa per dire quanto un cazzo, io leccavo lui mi toccava da per tutto, poi tolse le dita dalla mia bocca e ancora bagnate di saliva andò a sfiorarmi il buchetto, era un godere sentire le sue dita che trastullavano l’orifizio…… Fino a che non iniziò a cercare di infilarmi un dito dentro, io non volevo ma non ci fu verso di liberarsi, lui continuò a bagnarsi le dita poi sentii frugare dentro di me sentivo un po’ di bruciore ma era sopportabile, tiro fuori il dito e io feci un sospiro di sollievo ma con mossa esperta mi mise a pecorina, pensai di nuovo che avrebbe iniziato a fare come prima leccare il culo e farmi una sega magica, invece sentii il palmo della sua mano che aveva accuratamente bagnata che si strusciava fra le mie chiappe mi strinse maggiormente a lui e cominciai a sentire la sua cappella turgida nei dintorni del mio fiorellino vergine, cerco di penetrarmi ma non riuscendoci decise allora di prendere qualcosa dai suoi pantaloni era un tubetto di crema credo vasellina e vidi che se la spalmo su tutta la cappella poi unse anche il mio buchetto fatta questa operazione di lubrificazione mi prese per i fianchi e sentivo sempre di più la sua fava che cercava di entrare non riuscendoci ancora con una mano afferrò una mela allargandomi il culo, io cercavo di fare resistenza cercando di contrarre i muscoli del glutei, ma fu questo mio atteggiamento che fece incazzare il tipo che non fece discorsi con un colpo bene assestato mi fece entrare la cappella dentro di me, io urlai dal dolore ma lui non allento la presa delle sue braccia, mi ricordo che piangevo dal dolore ma lui li fermo per alcuni minuti rimasi in quella posizione e mi diceva di continuo di non piangere perché il dolore a breve sarebbe passato, ma non fini li, dopo poco sentii che stava con entrambe le mani allargandomi le mele dicendomi che così avrei sentito meno male, quando pensò di avermi ben bene allargato il culo e io non piangevo quasi più, ecco che sentii dentro di me tutto quello che era rimasto fuori del suo cazzo credo circa 18/20 cm. Fu allora che il dolore divenne insopportabile stavo per cadere in avanti anche per cercare di togliermi di dosso quella montagna d’uomo ma lui mi resse e mi stendere a terra avendo cura di non sfilarmelo dal di dentro, appena fui sdraiato incomincio a stantuffarmi come mi capitava di vedere nelle vignette di quei giornalini che leggevo, andava su e giù con una cadenza regolare, sentivo la sua massa su di me il pelo che strusciava sul mio corpo gli avambracci erano vicino alla mia bocca cercai di morderlo ma poi non so perché inizia a leccarli, mentre lui continuava a dirmi di essere rilassato che a breve tutto sarebbe passato e il dolore però non passava, e continuava su e giù ad ogni colpo sentivo le palle che sbattevano sulle mie chiappe, non so per quanto tempo rimase sopra di me a chiavarmi, ma tutto ciò ben che il dolore, il bruciore non passavano io stavo per venire si accorse che stavo godendo e come mi aveva detto voleva venire insieme a me inizio a farmelo scorrere dentro di me per tutta la sua lunghezza io nel fra tempo venni e dopo poco anche lui mi senti riempire il culo da un fluido caldo, e poi sentii il suo corpo che si era abbandonato su di me ero coperto da quell’uomo, la sensazione era che tutto ciò fosse un sogno, poi sentii che il peso del suo corpo si faceva meno pesante aveva iniziato a levarmelo di dentro, quando poi si alzo da sopra di me, la prima cosa che feci era di capire cosa fosse successo con la mia mano andai a toccare le parti doloranti cercando di far passare il bruciore, nel fra tempo lui si era rivestito e già avviato verso la strada io mi attardai alcuni minuti e quando anche io arrivai sulla strada, trovai la mia bici li per terra e lui che con la sua ape era già lontano non feci altro che prendere la mia bici e avviarmi verso casa senza mai appoggiare il sedere sul sellino da dolore che avevo, rientrato in casa corsi subito in bagno cercando con l’acqua fredda di calmare il bruciore. Questa è stata la mia prima esperienza sessuale per la seconda dovetti aspettare alcuni giorni fino a che non terminai di avere il culo in fiamme. Tornai spesso in quelle stradine di campagna ma di quell’orsone non vidi più orma. PECCATO
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