Anna entra in casa nostra quando vuole ed è la Regina. Ha la totale certezza della nostra sudditanza e si esprime e si muove con estrema sicurezza. Da tempo io sono uno dei suoi schiavi e di recente ha voluto fare un’altra acquisizione: mia moglie Paola. La padrona è seduta sul divano mentre io le massaggio e le lecco i piedi; Paola è di là che le prepara un tè. Quando Paola entra, Anna si fa servire il tè e mentre lo gusta fa inginocchiare Paola davanti a lei, accanto a me e le porge un piede. Si fa leccare a lungo mentre socchiude gli occhi e si gode le nostre lingue poi si alza in piedi e dice a Paola di togliersi la camicetta. Paola, che porta ancora sulla schiena i segni per aver rifiutato un ordine di Anna, esegue rapidamente, con timore: i suoi seni abbondanti sono ora a disposizione della padrona che li guarda voluttuosamente e ordina a me di liberarla dalla gonna e gli slip. Con una spinta mi fa mettere da parte e cingendo le spalle di Paola la attira a sé, volendo gustare il tepore dei seni sulle sue cosce. Anna strofina il suo sesso contro le calde mammelle di Paola e geme di piacere, poi allarga le cosce e un getto di calda orina comincia a scivolare sul petto di mia moglie e sul suo addome fino ad andare a inzuppare la sua gonna e le sue mutandine. Paola geme di piacere per l’intensità di quell’atto di sottomissione e per dimostrare la sua devozione e la sua umiltà si abbassa un po’ in modo da ricevere sul viso e nella bocca gli ultimi fiotti della pioggia dorata. Anna vede la mia eccitazione e mi ordina di leccare per terra, di succhiare e bere tutta l’urina caduta. Eseguo prontamente mentre sento i gemiti della padrona e della sua schiava e quando finalmente alzo la testa vedo che Paola ha il viso affondato nel sesso di Anna e lo sta leccando con passione e devozione. Paola viene fatta sdraiare con la schiena a terra e la padrona le si siede sul viso obbligandola a leccarle la fica e il culo. Mi dice di prendere il frustino che ci ha regalato e con quello comincia a toccare la fichetta di Paola. Le dà indicazione di spalancare le cosce e non appena Paola obbedisce la padrona comincia a somministrarle delle leggere frustate nella parte più tenera dell’interno delle cosce. Paola sussulta e si impegna a leccare più a fondo, ma Anna la sta addestrando a comprendere il linguaggio della frusta, affinché, senza che lei dica una parola, Paola sappia se deve leccare più o meno rapidamente o con maggiore o minore intensità. Anna agita il bacino e si strofina con forza sul viso di Paola che a momenti sembra soffocare; inoltre alcune frustate più intense strappano a Paola dei gridolini di dolore, mentre qualche segno violaceo comincia a comparire sulle cosce. Questo trattamento dura circa mezz’ora e quando Anna si solleva dal viso di mia moglie si vede che questa è veramente esausta. Ma è proprio in questi momenti che Anna tira fuori le unghie e colpisce più a fondo. Assesta in rapida successione quattro o cinque frustate sul seno di Paola e le comanda di rimettersi subito in ginocchio: il tronco poggiato sul divano e le cosce oscenamente spalancate. Anna prende dalla sua borsa un fallo di gomma e se lo allaccia in vita. Paola accortasi di quello che sta per accadere supplica Anna di possederla senza riguardo dicendole che il suo corpo non le appartiene più e che la padrona può farne ciò che vuole. Paola ha imparato presto la lezione; sa bene quanto piacere Anna tragga dal sentirsi supplicata e adorata. La fica di Paola è bagnata come non avevo mai visto prima e al primo contatto con il fallo spalanca ancora di più le cosce per favorire la penetrazione. Ingoia avidamente tutto quel cazzo mentre Anna torturandole i capezzoli con le unghie comincia a cavalcarla in maniera selvaggia, assestando dei colpi che fanno urlare Paola di dolore e di piacere. La padrona mi concede il privilegio di leccare il nettare che esce dalle loro orchidee ed io posizionatomi sotto le due divine creature svolgo attentamente il mio lavoro di lingua mentre godo come mai in vita mia. Dopo un po’ la fica di Paola è tutta a mia disposizione perché Anna si è spostata e ora sta penetrando mia moglie nel culetto. Il cazzo è un po’ troppo voluminoso e Paola fa fatica a riceverlo, ma Anna è inesorabile e con una serie di frustate sulla schiena e sui glutei costringe Paola a lasciarsi andare al dolore, fino a che porta il suo addome ad aderire perfettamente al culetto di Paola. Mentre si fa il culetto di mia moglie, Anna non le risparmia una bella sculacciata e solo quando i glutei sono rossi come un pomodoro Anna decide di fermarsi e sfilato il cazzo da quel dolce fiore comincia a leccare la schiena di Paola per lenire il bruciore delle frustate ricevute. Paola sa che questo gesto da parte di Anna richiede un’ulteriore sottomissione e allora poggiando delicatamente una mano sul pube della padrona le dice che sarà suo immenso piacere ricevere la sua urina tutte le volte che verrà a casa nostra. Anna mi guarda sorridendo e mi dice di non preoccuparmi che la mia dose di pioggerella non me la toglierà mai e che anzi se le porterò ancora da bere tra non molto ci sarà una gradevole sorpresa. Il pomeriggio trascorre nel piacere più dolce e la visione di Anna e Paola avvinghiate in un “sessantanove” senza fine mi mantiene in uno stato di erezione perenne. Ma l’ordine è di non disturbare e non posso nemmeno avvicinarmi a sfiorare quelle due stupende creature a meno che non mi venga richiesto da Anna. Dopo un paio d’ore la padrona sembra essere soddisfatta delle prestazioni di mia moglie e si rivolge a me dicendomi che finalmente mi farà scaricare tutto lo sperma accumulato. Mi concede di scopare Paola prima nella bocca, poi nella fica e infine nel culo, ma a quel punto interviene lei e mettendosi alle mie spalle, dopo aver di nuovo indossato quel fallo di gomma, inizia ad allargare il mio buchetto con le dita. Quando ritiene che sia diventato sufficientemente elastico vi appoggia il fallo e inizia una lenta e dolorosissima penetrazione. Paola accortasi di quello che sta accadendo si bagna ancora di più ed io ubriacato da quelle sensazioni così intense e soprattutto dal fatto di essere dominato da Anna la scongiuro di non avere pietà e di aprirmi il culo per il suo piacere. E allora Anna, fustigandomi la schiena con tutta la forza, comincia a stantuffare violentemente nel mio culo in modo che ogni suo colpo di reni si rifletta in un colpo nel culetto di Paola. Una sensazione ancor più forte delle frustate di Anna percorre a quel punto la mia schiena e inizio a eiaculare nel culo di Paola oramai dilatatissimo per tutti i trattamenti che ha dovuto subire. Anna si sfila dal mio culo e tolto il fallo si mette a gambe larghe sopra di noi e inizia a inondarci con la sua orina caldissima. Noi giriamo il viso verso l’alto per non perdere neanche una goccia di quel prezioso nettare, così come ha sempre comandato la padrona. Subito dopo vengo invitato a raccogliere con la lingua lo sperma che sta colando dall’ano di Paola e ad ingoiare anche quello prima che cada sul pavimento e sia poi obbligato a leccarlo da lì. Anna oramai ha preso gusto a venire da noi quasi tutti i giorni e spesso si ferma anche a dormire. Oramai la sua preda preferita non sono più io bensì Paola e capita spesso che rientrando dal lavoro le trovi abbracciate a leccarsi, con lo sguardo perso in chissà quali paradisi…
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