Tutto è iniziato per caso, come sempre.Danilo veniva spesso nello studio legale, in quel periodo, in quanto stava preparando per la sua azienda una serie di contratti standard e usufruiva della consulenza di un nostro legale. Ci si vedeva giornalmente e mi aveva colpito, non solo perché era piacevole d’aspetto ma anche per la sua gentilezza, simpatia e per il fatto che non faceva mai il "furbo" come solitamente capitava. Non per vantarmi ma sono sicuramente un tipo interessante e, il fatto che non ci provasse, lo rendeva interessante ma nello stesso tempo m’irritava.Un pomeriggio Claudia, la consulente dello studio che lo seguiva, mi telefona perché malata chiedendomi se potevo, il giorno successivo, raggiungerla a casa sua con lui. Voleva proseguire il lavoro ma non poteva uscire da casa. La mattina esco da casa con il portatile e tutta la documentazione. Mi ero anche abbigliata per colpirlo, visto che almeno per il tragitto in auto potevo rimanere sola con lui. Sapevo che era sposato ma la cosa non mi preoccupava, volevo solo "provarlo".Eccomi pronta, giacca nera, body trasparente e niente reggiseno (tanto reggono benissimo), gonna corta con spacchetto, calze nere (per l’occasione mi sono buttata sulle autoreggenti) e tacchi medi (anche per non essere subito sfacciata).Un punto per me, il suo sguardo tradisce la sorpresa, almeno so che non è gay e che fisicamente lo interesso. Viaggio tranquillo. Lavoriamo sino alle 15.00 con impegno e qualche risata. Una mattinata piacevole, vedo che i suoi sguardi si posano spesso sulle mie gambe e quando i nostri sguardi s’incrociano sento il suo desiderio e mi eccito. Ora stiamo per andare e devo trovare il modo di rimanere con lui, Claudia mi aiuta, chiede se possiamo continuare da soli e mettere in bella il contratto. Ok risponde Danilo, torniamo alla studio e lavoriamo Annalisa ed io. Usciamo e, mentre saliamo in macchina, prendo coraggio e gli propongo di andare a casa mia. Uso come scusa il fatto che, se torniamo allo studio, rischio di essere assorbita dal quotidiano e dalle telefonate. Dice subito di si e si parte per casa mia. Entriamo e io preparo Pc e documenti sul tavolo. Adesso arriva la parte difficile, come portarlo a letto?Chiedo un po’ di riposo e preparo due birre, ci mettiamo un attimo sul divano e parliamo, comincio a lamentarmi delle scarpe che mi gonfiano i piedi, mi dice "toglile tanto siamo soli".Mentre le tolgo faccio i modo di fargli vedere che porto le autoreggenti e, con piacere, noto che il suo sguardo si dirige subito verso le mie gambe. Poi inaspettatamente mi prende un piede e dicendo "li senti gonfi?", prima che potessi rispondere inizia a massaggiarlo, poi si mette di fronte a me, si piega e inizia a massaggiarli tutte e due, li porta sulle spalle dicendo che cosi defluisce il sangue. Ora ha tutto il mio panorama davanti ai suoi occhi, il suo sorriso è diverso ora. Un suo bacio si deposita su un mio piede, poi le sue mani corrono sulle mie gambe e sento la sua testa tra le mie gambe e un bacio sugli slip. Afferro la sua testa con le mani e la premo sulla mia fessura eccitata. Le sue mani mi sfilano gli slip e sento la sua lingua aprirmi la mia fessura calda. La lingua s’insinua, poi affonda, poi veloce sul clitoride. Non sento più le sue mani ma penso, e spero che si stia liberando dai pantaloni. Chiudo gli occhi e sento il piacere bloccarmi lo stomaco. !Ora le sue dita stanno giocando con la mia fighetta bagnata , non sento più la lingua.Eccola che mi accarezza la bocca entra e mi bacia con calore, rimango con gli occhi chiusi a godermi gli attimi di piacere. Smette di baciarmi e spero che torni tra le mie gambe con la sua lingua. No, non scende. Sento qualcosa che mi passa sulle labbra, è il suo sesso turgido che si offre alla mia bocca. Apro le labbra e lo accolgo e comincio ad avvolgerlo con la lingua, lo lecco tutto e poi i testicoli, li prendo in bocca e sento il suo tremito poi riprendo il sesso in bocca e assaporo la sua eccitazione. Poi lo faccio sdraiare per terra e mi siedo su di lui. Lo guardo e mi eccito, prendo il suo sesso e lo porto verso la mia topina tutta bagnata e sento il piacere della sua penetrazione. Parto ho voglia e cavalco con forza ho bisogno di godere , frenetica mi muovo sino a quando non raggiungiamo l’orgasmo, mi sento tremare e poi la pace.Raggiungo la sua bocca e un bacio di ringraziamento.Ci spogliamo completamente e mentre parliamo mi ritorna la voglia. Comincio ad accarezzarlo con un piede e sento la reazione del suo sesso, allora passo i miei piedi su tutto il suo corpo sino alla bocca e me li faccio baciare. Si alza e comincia a baciarmi tutto il corpo, sento la sua lingua correre in ogni parte e poi fermarsi sulla mia seconda fessura, capisco i suoi desideri ma non voglio. La sua lingua continua e il piacere mi fa smettere di dire no. Le sue dita accarezzano i seni, stringono i capezzoli, giocano con il clitoride e io ho voglia ancora lo dico e lui mi dice che è pronto ma sento che non è la mia topina dove il suo sesso sta’ entrando, dico no ma non sono convinta. le sue dita mi stanno eccitando giocando con il clitoride e io sono eccitata, dico no ma non faccio niente e lentamente sento entrare il suo sesso, non voglio essere sodomizzata ma non voglio fermarlo. Lo lascio entrare, fa male ma ora lo voglio. Ora sono sua, il dolore c’è ma lui è delicato e mi sta’ masturbando con una mano e strizzando un seno con l’altra. Fa male ma è bello. Sono sua e quando spossata, dopo aver ricevuto i suo piacere, mi abbandono sul pavimento, l’unico pensiero che mi passa per a testa è che sono sua.
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