Aveva una voglia matta, oramai non ricordava quasi piu’ come si facesse.Doveva, in qualche modo, farlo.Ma non sapeva come, la sua ultima relazione affettuosa era finita da tempo, non conosceva altre ragazze con cui poter affrontare questo aspetto in termini accelerati come la sua urgenza gli stava richiedendo: stava proprio passando un brutto periodo sotto il profilo delle relazioni interpersonali.Fu questa urgenza, questo bisogno indicibile a guidarlo, quasi senza che se ne accorgesse, verso quelle strade in cui sapeva che avrebbe potuto trovare qualche professionista.Era pomeriggio luminoso, caldo pur senza esserlo eccessivamente, la luce estiva inondava la macchina.Non aveva piena coscienza di cio’ che stava facendo.Dapprima vide alcune nere, con i pantaloni elasticizzati, che gli facevano cenno di fermarsi in modo sfacciato, poi una ragazza dai capelli biondissimi, poteva essere un’ucraina o comunque dell’Europa orientale, poi due ragazze dai capelli neri e lisci, una con una lunga gonna dallo spacco che saliva fin oltre alle anche ed un top che evidenziava i seni, l’altra con una specie di shorts estremamente aderente, sgambato, chiuso sul davanti da una cerniera ed un top, che sarebbe stato piu’ serio definire un reggiseno.Piu’ avanti ancora altre due ragazze, una con un vestito corto che lasciava vedere il cavallo degli slip, aderentissimo, l’altra con un abito abbottonato sul davanti, ma ampiamente aperto sulle gambe e sul seno.Poi ancora altre ragazze.Passava lentamente lungo la strada guardando da entrambi i lati, osservandole. Penso’ tra se’ come fosse la prima volta che si avvicinava a quel mercato, non l’aveva mai fatto prima, non sapeva neppure come fare per approcciarle, per chiedere …, per farle salire, ecc…Quando si rese conto che oramai aveva passato la zona interessata, inverti’ la marcia e torno’ indietro, notando come qualcuna delle ragazze non fosse piu’ sul posto, evidentemente aveva trovato clienti.Ripercorse la strada, senza riuscire a fermarsi, ma sentiva gia’ degli umori bagnargli i peli del pube.Non si decideva a fermarsi, non sapeva neppure se lo volesse piu’.Torno’ nuovamente indietro, rifacendo la stessa strada.Decise.Voleva una bianca, gli sembrava poco bello il fatto che le nere portassero quei fuseaux elasticizzati, aderenti, che gli avrebbero dato problemi nello spogliarle.Ma si chiese se doveva essere lui a spogliarle o se l’avrebbero fatto da sole.Voleva una con una minigonna o gli shorts, voleva poter toccare le gambe gia’ appena salita e, possibilmente, anche la fica, il piu’ presto possibile.Senza sapere come e senza rendersene conto, vide avanti a se’ una ragazza che poteva rientrare negli schemi che si era dato, guardo’ il retrovisore, noto’ che le macchine dietro a lui erano abbastanza lontane per potersi fermare senza problemi per il traffico, lo fece.La ragazza gli si accosto’ e lui non ebbe il tempo neppure di aprire la bocca che lei gli disse una cifra chiedendogli se voleva andare.Lui chiese se avesse una camera, ma lei rispose negativamente; la fece salire comunque, senza rendersene conto, chiedendole di guidarla.La ragazza parlava appena italiano, lo guidava in silenzio, facendogli cenno con la mano di dove dirigersi, quando arrivarono lei porse la mano per il pagamento.Incassato il danaro, lo ripose nella borsetta, ne trasse un profilattico e, senzaparlare, gli fece cenno di aprirsi i pantaloni. Lui esegui’ meccanicamente senza coscienza, quasi dimenticando di essere in pieno giorno ed ogni altra precauzione.Non appena ebbe slacciato i pantaloni, lei fece cenno di calarli e di abbassare le mutande, gli prese in mano il cazzo, apri’ l’involucro del preservativo e glielo’ infilo’ velocemente, quasi con un gesto consuetudinario.Si abbasso’ sul cazzo, lo prese in bocca, iniziando a fargli un pompino. Lui tento’ di baciarla, lei si scosto’ impedendoglielo; incastrato sullo schienale del sedile tento’ di passarle un braccio sulla schiena, per scendere verso il culo.La ragazza continuava a pompare con la bocca, velocemente, a tratti aiutandosi con una mano in una simbiosi pompino/sega.Lui le toccava il culo, sopra agli shorts, venne improvvisamente, meccanicamente, senza gusto, senza piacere, senza partecipazione.La ragazza era ancora vestita come quando era salita, non era riuscito neppure a toccarle i seni.La ragazza ertasi dalla posizione precedente, gli porse un fazzoletto di carta, lasciando che si pulisse e si sfilasse il profilattico da solo.Non gli rimase che risistemarsi, alla meglio, che lei gli fece cenno di ritornare alla sua posizione.Quando la ragazza scese dall’auto, non lo saluto’ neppure.Lui provava un grande senso di vuoto, un’arsura alla gola, niente altro che un vuoto ed un’arsura.Si ripromise che non l’avrebbe piu’ fatto, cosi’.
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