È passata una settimana da quando la mia ragazza è stata costretta a fare un pompino al nostro amico Sandro e poi attraversare Milano coperta dalla sua sborra. E in tutta la settimana, Arianna non è mai uscita di casa. Né mi ha rivolto la parola. Come se fosse colpa mia, quello che è successo… Neanche Sandro si è fatto sentire, da allora. Ed meglio così perché proprio non avrei saputo come giustificare ciò che è successo: lui non sa niente delle foto di nudo che ho scattato ad Arianna in vacanza e che sono finite in mano a quel tizio che ci ha ricattati…Ho cercato di convincerla ad uscire, a tornare in ufficio e riprendere a svolgere il suo lavoro di public relations alle anteprime cinematografiche per la stampa. Non c’è stato niente da fare, è caduta in uno stato di apatia dal quale non mi riesce di smuoverla.Stasera mi sono trovato a dover andare ad un’anteprima organizzata dal suo ufficio in modo da dare alle colleghe una qualche ragione per la sua prolungata assenza. Inventandomi delle sonore balle, ovviamente. Fatto sta che sono nell’atrio del Plinius a parlare con Laura dell’allergia che ha colpito Arianna settimana scorsa quando mi ritrovo davanti proprio il “nostro” uomo, che mi saluta con un cenno della testa come se fossimo semplici conoscenti e poi saluta Laura con un bacio sulla guancia. Senza dirmi una parola, prende il press-book del film ed entra in sala. Io resto imbambolato a guardarlo… quell’uomo è un giornalista! Ha sempre saputo chi era Arianna, e chi ero io… Adesso mi rendo conto che gli basterebbe davvero poco per far girare le foto della mia ragazza e rovinare le nostre vite. Laura capisce che qualcosa non va, ma io le rispondo che è tutto a posto e le chiedo chi è quel tipo. “Franco Lombardi – mi risponde – era un mio compagno all’università; ci vediamo ancora spesso, anche fuori dal lavoro…”Adesso capisco la strana espressione che Arianna aveva avuto quando ha visto quell’uomo nel bagno delle donne del Colosseo: non era sorpresa di vedere un uomo nel bagno delle donne, quanto di trovarci quell’uomo – un giornalista molto amico di una sua collega – chiaramente preparato ad avere a che fare con lei.Annuisco in silenzio a Laura, poi entro in sala anch’io. La sala 5 del Plinius, dove l’ufficio di Arianna organizza la maggior parte delle loro anteprime, non arriva a 150 posti ma raramente si riempie per più di metà. Oggi, in particolare, non ci sono più di trenta giornalisti. Appena supero le tende blu ed entro in sala, Lombardi alza una mano e mi fa cenno di sedermi vicino a lui. Avrei voglia di andare là e spaccargli la faccia a suon di pugni, ma non sono nella posizione di discutere. Appena mi siedo, senza neanche guardarmi in faccia, Lombardi mi dice: “Venerdì la tua ragazza viene all’anteprima insieme con te. Mi fate compagnia durante la proiezione poi mi raggiungete al bar qui davanti”. Non se ne parla neanche, vorrei rispondergli, ma so che non posso rifiutare. Anche se mi chiedo quanto Arianna possa ancora sopportare, e quanto valga la pena di stare al gioco: ormai la nostra vita è rovinata comunque… Ma per ora non rispondo, me ne resto seduto in silenzio a guardare lo schermo grigio. Poi le luci si abbassano ed inizia la proiezione, ma a questo punto non ho proprio voglia di rimanere a vedere il film, mi sta venendo la nausea a star seduto vicino a Lombardi. Mentre mi alzo per andarmene lo sento che mi dice “Mi raccomando…” e ho quasi l’impulso di girarmi e prenderlo a sberle. Invece me ne vado senza dir nulla, e sono sicuro che lui è lì che se la ride…C’è voluta una furiosa litigata durata tutta la sera per convincere Arianna a venire al cinema come voleva Franco Lombardi. Non so nemmeno io cosa alla fine le abbia fatto cambiare idea, ma proprio il giorno in cui abbiamo un “appuntamento” con il nostro ricattatore la mia ragazza ha ripreso ad andare a lavorare in uffici, accettando ovviamente anche di presenziare all’anteprima serale. Vista l’occasione non proprio tranquilla, Arianna farebbe bene a vestirsi in maniera anonima ma mi rendo conto solo oggi che nel suo armadio non c’è un solo capo d’abbigliamento che possa definirsi “anonimo”… soprattutto con il suo fisico: due tettone come le sue sono ben difficili da nascondere ed il suo bel culo rotondo – tipico delle donne di Brescia – non passa inosservato qualunque tipo di pantaloni o gonna si metta… Così, stasera la mia bella bresciana indossa una camicetta bianca ed un paio di pantaloni di lino bianchi, tutto piuttosto leggero come si addice alla primavera inoltrata in cui ci troviamo, anche se poi l’idea di mettere un perizoma azzurro cielo ed un reggiseno in coordinato non brilla per intelligenza, vista la trasparenza dei vestiti.Ceniamo insieme, io e Arianna, ma nessuno dei due apre bocca per tutto il tempo. Arriviamo al cinema con buon anticipo, e non posso non gettare un’occhiata al Caffè degli Artisti, il “bar qui davanti” in cui Lombardi vuole portarci a fine proiezione. Quando i giornalisti cominciano ad arrivare, Arianna si mette al lavoro quasi come se niente fosse. Rimango seduto sul divanetto dell’atrio ad osservarla accogliere con poche parole la gente che arriva per vedere il film, poi la vedo rabbuiarsi: sta arrivando Franco Lombardi. Francamente non so che rapporto ci fosse prima tra loro due, io quell’uomo non l’avevo mai visto, per cui non so dire se il suo comportamento nei confronti della mia ragazza sia cambiato o meno. Però, come l’altra sera aveva fatto con Laura, la saluta baciandola sulla guancia. E mettendole una mano sul culo, noto. Le dice anche un paio di paroline sottovoce, che non riesco a sentire ma che Arianna non sembra apprezzare per nulla, poi si gira a guardarmi e mi invita ad accompagnarlo in sala.Ci sediamo in una delle file davanti, sul lato destro della sala, dalla parte dell’ingresso, con Lombardi che occupa il posto a lato corridoio lasciando vuoto il posto tra noi due, in modo che ci si possa sedere Arianna. La sala si riempie quasi del tutto e il film inizia senza che io e Lombardi ci si sia scambiati una sola parola. Nemmeno cinque minuti dopo, Arianna arriva da noi e si siede nella poltrona che le abbiamo tenuto libera. Non mi sfugge il fatto che, lasciandola passare davanti a lui, Lombardi le palpi le tette. Mi chiedo se qualcun altro l’ha notato, ma capisco che a Lombardi non gliene frega un cazzo di far fare ad Arianna la figura della troia… So che psicologicamente lei non sta per niente bene, così le stringo la mano sinistra nella mia destra per provare a darle il mio supporto morale. Pochi secondi dopo, noto che la mia ragazza ha un sussulto. Mi giro verso di lei e rabbrividisco: Lombardi le ha piazzato una mano tra le gambe. Non sulla coscia o sul ginocchio: proprio tra le gambe, e gliela sta sfregando sul Monte di Venere. L’uomo si china verso di lei e le sussurra qualcosa all’orecchio. Arianna si irrigidisce ma capisco che secondo la volontà di Lombardi dovrebbe fare qualcosa, perché lo stronzo si gira a guardarla e le fa sentire con forza la mano tra le cosce. La mia ragazza prende un respiro profondo, poi mi lascia la mano e si slaccia i pantaloni. Mi si accappona la pelle quando vedo la mano di quel viscido uomo scivolarle dentro i pantaloni, sotto il perizoma, ed accarezzarle la fica. Arianna spinge la schiena contro la poltrona quando le dita di Lombardi scivolano più in basso e tentano di penetrare nelle sue calde labbra vaginali. Il giornalista inizia a masturbarla, continuando a guardare lo schermo come se fosse concentrato sul film. Arianna invece chiude gli occhi e tira indietro la testa, iniziando a respirare un po’ più pesantemente. Evidentemente, anche in una situazione come questa il suo corpo risponde positivamente agli stimoli del nostro ricattatore.Non passano neanche due minuti, che la mia ragazza è completamente preda del piacere sessuale che le dita di Franco Lombardi le stanno regalando. Siamo all’interno di un cinema nel quale si sta proiettando un film horror, ad un’anteprima stampa nella quale Arianna svolge funzione di PR, circondati da giornalisti che conosciamo da molto tempo e con i quali lei dovrà avere ancora a che fare per lavoro, e ci sta godendo alla grande a farsi masturbare da quell’uomo. Quando poi allarga le gambe e pianta i piedi contro lo schienale della poltrona che le sta davanti, per meglio accogliere la penetrazione manuale di Lombardi, capisco che non è proprio possibile che quelli seduti dietro di noi non sappiano cosa sta succedendo. E quando arriva all’orgasmo, è talmente violento che si deve tappare la bocca con entrambe le mani per non urlare…Quando gli ultimi sussulti di piacere passano e può tornare a respirare normalmente, Arianna si abbandona sulla poltrona in cerca della forza per riprendersi del tutto. Ma Lombardi non smette di masturbarla. Poi, ancora una volta, si china verso di lei e le sussurra qualcosa all’orecchio. La mia ragazza si morde il labbro inferiore prima di sollevare il bacino e scivolare fuori dai pantaloni, lasciandoli cadere a terra attorno alle caviglie e ripetendosi poi con il perizoma. Nell’aria si spande un odore di sesso che lascia pochi dubbi a chi lo annusa… e il caso vuole che proprio adesso sullo schermo si svolga una scena ambientata tra i ghiacci, particolarmente luminosa, che mi permette di vedere bene come le dita di quell’odioso giornalista penetrino a fondo nella fica della mia ragazza. Il movimento che avverto alle mie spalle mi fa capire che qualcun altro si sta godendo lo spettacolo, ma sono troppo sconvolto – e troppo imbarazzato – per girarmi a dire qualcosa. Cosa vuoi dire, in una situazione del genere? Con la donna della tua vita seduta in un cinema a godersi il ditalino di un mezzo sconosciuto, ben sapendo che tutti intorno a lei la stanno a guardare… Stai zitto e immobile, sperando almeno che quelli dietro di te non ti conoscano…Il film dura un’ora e tre quarti, e per un’ora e tre quarti Lombardi va avanti a masturbare la mia ragazza, che in alcuni momenti si accascia in avanti come fosse preda di crampi allo stomaco e in altri si abbandona contro lo schienale della poltrona riversando la testa all’indietro, e in altri ancora mette i piedi contro la poltrona che le sta di fronte e muove i fianchi come se stesse scopando. Più volte l’uomo la porta all’orgasmo, ed ogni volta mi sembra più violento del precedente. La sala è avvolta dall’odore del suo sesso, e nonostante i rumori che provengono dal film a noi che le stiamo vicini arrivano chiari i suoi mugolii di piacere.Mi gira la testa, mi viene da vomitare a starle seduto accanto in una situazione ai limiti del credibile come questa… E sì che lei è anche sul posto di lavoro…Arianna è seduta sul bordo della poltrona con le gambe aperte e il culo spinto il più avanti possibile per andare incontro alle dita che la penetrano; nuda dalla vita in giù, con gli occhi chiusi, il respiro affannato e una mano che si accarezza un seno sotto la camicetta sbottonata. È così che la vedono gli altri quando i titoli di coda iniziano a scorrere e le luci in sala si riaccendono. Lombardi è stato pronto a ritirare la mano appena il film è finito e ad uscire dalla sala quando ancora era buio, ma Arianna è in uno stato di confusione tale che neanche si è resa conto di ciò che sta succedendo. Io, invece, mi rendo conto benissimo e vorrei sotterrarmi dalla vergogna…La donna seduta davanti a me si alza e si volta verso di noi, vedendo così la fica spalancata della mia ragazza. La donna – la sorella del capo di Arianna! – strabuzza gli occhi e lascia andare un “Puttana!” a denti stretti ma a noi chiaramente percepibile. Arianna spalanca di colpo gli occhi e si guarda intorno, improvvisamente conscia di dove si trova e di quello che è successo. Il volto le avvampa di vergogna e subito tira a sé le gambe per cercare di nascondere la sua nudità. Vedo gli sguardi curiosi di chi la nota in quello stato, vedo i loro sguardi eccitati, sconvolti, divertiti… Io resto seduto al mio posto, non riuscirei a muovermi neanche se volessi, mentre la mia bresciana trema come le ho visto fare dieci giorni fa per le strade di Milano.Quando la sala è ormai quasi del tutto vuota, Arianna si inginocchia tra le poltrone per riprendersi mutandine e pantaloni. Senza volerlo – almeno spero – dà una bella vista della sua fica bagnata ai pochi che ancora sono in sala e la stanno osservando. Fortunatamente ci siamo seduti in quarta fila e non c’è quasi più nessuno, ma Arianna non riesce a trovare i vestiti: probabilmente nella foga del piacere sessuale li ha scalciati lontano. Dovrei aiutarla, ma proprio non ci riesco…Arresasi all’impossibilità di riprendere i vestiti rimanendomi inginocchiata a fianco, la mia ragazza si alza in piedi e allora anche chi si trova dall’altra parte della sala a parlare del film appena concluso può vederla nuda, può vedere quel folto boschetto di peli neri che mi ha sempre fatto impazzire, può vedere le sue gambe abbronzate e ben tornite, anche se non esageratamente lunghe…La mia ragazza esce correndo dalla fila e aggira le poltrone davanti per andare a recuperare i suoi pantaloni, finiti addirittura a metà della fila. Ancora non trova il perizoma, però, poi si ferma a guardare dietro le mie spalle. Mi volto e vedo un ragazzo che conosco solo di vista – un tipo piccolino e piuttosto brutto, decisamente insignificante – che sorride tranquillamente facendo ondeggiare in aria il perizoma azzurro di Arianna. La quale cammina lentamente verso di lui con i pantaloni in mano. Quando arriva a fianco del ragazzo, questi lascia cadere a terra il perizoma. “Ops…”, dice sorridendo. Arianna lo guarda in silenzio ma sa che per recuperarlo deve scavalcargli le gambe. Lui non glielo permette, però, obbligandola praticamente a sdraiarsi sopra di lui. E mentre la mia bella amante è in quella posizione, allungata per riuscire ad arrivare alle sue mutandine, il ragazzo le piazza secco un dito in culo! Arianna fa un balzo ed emette un gemito, ma il ragazzo non la molla, spingendo anzi il dito a fondo.”Avanti, sono proprio lì… Non le vedi, le tue mutandine?”Arianna si allunga ancora di più per riuscire ad arrivarci, certamente strusciando il corpo contro l’erezione del tipo. Mi accorgo che quattro uomini sono rimasti in piedi all’altro capo della sala a godersi morbosamente lo spettacolo. Finalmente, la mia ragazza raggiunge il suo perizoma e si tira immediatamente in piedi. L’uomo la molla e lei si infila subito le mutandine, restando ad un passo da lui, poi si rimette anche i pantaloni e mi guarda. Finalmente mi scuoto e riesco ad alzarmi e seguirla fuori della sala. Va subito in bagno per provare a ricomporsi, magari a ripulire un po’ i pantaloni bianchi che portano i segni delle scarpe di chi li ha calpestati inavvertitamente quando se li è tolti. Io la aspetto nell’atrio, mentre anche gli ultimi che erano rimasti in sala se ne vanno. Il tizio insignificante, quello che ha infilato un dito nel culo della mia ragazza, esce per ultimo con quel suo ghigno insopportabile ancora stampato in faccia.Quando Arianna esce dal bagno, la prendo sotto braccio ed usciamo dal cinema. Per strada, davanti all’ingresso del Plinius, sono rimasti alcuni giornalisti, che probabilmente stanno parlando di tutto tranne che del film appena visto, che forse stanno parlando di Arianna… Facciamo praticamente finta di non vederli e ci allontaniamo camminando lentamente verso il Caffè degli Artisti, dove non sappiamo cosa succederà ma dove sappiamo ci sta aspettando Franco Lombardi.”Te la sei goduta, eh?” le chiedo mentre attraversiamo la strada. E’ la prima parola che ci scambiamo in tutta la serata, e certo non è lusinghiera nei suoi confronti. Ma d’altro canto, con tutto quello che è successo…”Sì” è la sua risposta…

