Sono Arianna, ho 25 anni ma ne dimostro meno di venti. A mio marito, Roberto 28 anni, è sempre piaciuto farmi esibire con vestiti particolari. Abbiamo cominciato con le fotografie in tutte le pose e maniere, in casa, per strada, in auto e in ogni luogo possibile. Ma il suo massimo desiderio è sempre stato di farmi chiavare da altri. Quando uscivamo la sera mi vestivo da prostituta e camminavo tra la gente, lui mi seguiva per vedere l’effetto che facevo sugli altri uomini, e il risultato non mancava mai! Roberto interveniva solo quando mi trovavo in qualche situazione particolare, a casa, poi, scopammo riparlando delle situazioni e degli uomini che mi avevano avvicinata e più mostravo le tette e le cosce più mio marito si arrapava e meglio mi chiavava. La sera che è rientrato dal lavoro con uno scatolone, tutto raggiante, capii che ne aveva escogitata un’altra delle sue; curiosa volli vedere il contenuto, si era comprato una telecamera, quella sera stessa mi fece il primo filmino a casa, dopo qualche giorno di riprese a casa, presa confidenza con l’apparecchio, mi propose di farmi riprendere per strada tra la gente, uscimmo la sera, io passeggiavo per il centro con il mio abbigliamento da puttana, lui mi riprendeva da una certa distanza cercando di cogliere tutte le mie esposizioni volute o involontarie, ma soprattutto cercava di riprendere le reazioni degli uomini che mi incontravano, la molla scattò quella sera stessa, mi ero seduta su un muretto in una strada poco transitata e avevo aperta la camicetta e scoperte abbondantemente le gambe e qualcosa di più (come ho potuto verificare dalla proiezione del filmato) si accostò un’auto e l’uomo alla guida tentò di caricarmi, mi aveva presa per una prostituta vera! Roberto fermò la ripresa, si avvicinò facendogli credere che eravamo dei turisti e che lui mi stava riprendendo per ricordo. Appena in macchina volle subito tornare a casa per vedere quel pezzo di filmato. La scena comincia con me che cammino fino al muretto con le tette ben in vista, e sotto la luce giallognola dei lampioni mi siedo, come d’accordo, faccio in modo che la gonna si apra per permettere alla telecamera di sbirciare sotto e notare che sono anche senza mutandine, mentre sto in quella posizione e guardo la strada la macchina si ferma e l’autista mi parla dal finestrino, il tempo di vedermi girare verso di lui e cercare di ricompormi e si interrompe, lo guardammo e riguardammo più volte fantasticandoci sopra e alla fine eccitatissimi scopammo come mai prima. Nei giorni seguenti abbiamo parlato spesso di quell’esperienza, guardando e riguardando il filmato; il trasporto con cui facevo l’amore davanti a quel filmetto, mi fece capire che dentro di me desideravo che nel nostro gioco fossero coinvolte altre persone, con le quali condividere le nostre performance. Che io mi eccitassi vedendo una scena erotica era scontato, ma quel filmato mi arrapava in modo inconsueto, quell’esperienza mi faceva capire che quella era la strada da seguire. Ne parlavo, con Roberto, e ci fantasticavo sopra, ed ogni volta sentivo crescere il desiderio, il desiderio di ripeterla, quando giovedì sera Roberto mi ha fatto la proposta: "Sabato sera voglio realizzare un filmato con te che interpreti una prostituta in attesa dei clienti e io faccio la parte dei clienti che ti fanno salire, ti portano in albergo e ti chiavano in tutti i modi e poi ti riportano ogni volta dove ti hanno presa, e tu continui a battere e riprendere tutto con la telecamera"; il ricordo della forte sensazione provata quando quell’uomo mi ha chiesto: "Quanto vuoi?" e la mia eccitazione nel vedermi esposta ai suoi occhi mi hanno fatto accettare. Roberto ha scelta una strada non eccessivamente trafficata, con un’illuminazione simile a quella dell’altra volta, abbiamo scelto insieme l’abbigliamento e programmate tutte le riprese, mio marito mi avrebbe lasciata sul marciapiede per qualche minuto, poi si sarebbe riavvicinato per fare la trattativa. Abbiamo preparato tutto meticolosamente, studiando le frasi, le richieste, gli accordi e deciso che nelle varie situazioni, almeno tre o quattro, avremmo contrattato rapporti in macchina, in albergo e a casa del cliente con tutti i particolari per ogni situazione, abbiamo anche fatto un sopralluogo scegliendo anche il posto dove avremmo dovuto appartarci, una stradina culminante in uno spiazzo poco illuminato dove si fermano le coppie. Sabato sera ho indossato la minigonna con spacco, scarpe con tacco alto, giacchetta aperta davanti senza reggiseno, senza calze e senza mutandine. Prima abbiamo girato per un po’ in macchina, arrivati in prossimità del posto scelto mi sono sbottonata bene la giacchetta in modo che uscissero le tette, aperta la gonna e ripreso il trucco come mi ha consigliato Roberto, un po’ forte. Sono scesa dalla macchina e lui si è spostato di qualche metro per fare l’inversione per poi tornare e caricarmi. Mentre passeggiavo avanti e in dietro sul marciapiede, Roberto si è accostato e mi ha fatto due colpi di clacson, mi sono girata e avvicinatami ho aperto lo sportello, mi sono piegata in modo che sia la giacchetta sia la gonna si aprissero bene, la scena l’ha voluta riprendere da tutte le posizioni, mentre mi avvicino, mi piego, ha voluto che rimanessi a trattare la prestazione più a lungo fuori dalla macchina, invitandomi a scoprire bene le mie tette e chiedendomi di piegarmi il più possibile verso di lui, quando l’ho fatto l’ho sentito dire, mentre guardava nello specchietto, "speriamo che riesca a vederti bene", non m’ero accorta che a pochi metri, dietro la nostra, si era fermata una macchina con un uomo solo; Roberto mi ha fatta salire e abbiamo iniziato la trattativa, come previsto ci siamo accordati sul pompino, l’ho portato nel posto prescelto e apertagli la patta ho cominciato a succhiarglielo mentre lui riprendeva ogni istante, non ha voluto che lo finissi visto che dovevamo girare le altre scene. Mi ha riportata sul marciapiede, l’ho salutato e sono scesa, lui si è allontanato, mi stavo preparando al secondo incontro quando sento la macchina che si avvicina alle mie spalle, i fari m’illuminano, controllo che l’abbigliamento sia tutto in ordine, il petto è scoperto, la gonna aperta, tutto in ordine, ecco i colpi di clacson, mi giro ed ho un tuffo al cuore, non è la nostra macchina, cerco mio marito ma non lo vedo, la macchina si ferma e fa ancora due colpi di clacson, mi sta chiamando, vedo Roberto che è sceso dalla macchina, guardo verso di lui, mi sta riprendendo, lo capisco dalla lucetta rossa lampeggiante della telecamera, si sta ripetendo la situazione dell’altra volta, sono in strada con le tette e la passera al vento davanti ad un uomo che mi crede una prostituta, la differenza è che questa volta lui ha assistito alla mia trattativa con un altro "cliente", nella fantasia avevo voluto che questa situazione si verificasse, ma trovandomici realmente mi sento morire, come l’altra volta vorrei scappare e spero nell’intervento di Roberto che non arriva. L’uomo vedendomi esitare mi chiama: "Allora?" Lo guardo, lancio un’occhiata a Roberto che ora è più vicino e continua a riprendermi, mi fa dei cenni, mi incita ad avvicinarmi alla macchina, vuole che porti avanti il gioco, è questo che vuole mio marito? La risposta alla mia domanda me la danno la lucetta rossa della telecamera che continua a lampeggiare e i gesti d’incitamento di Roberto ad avvicinarmi alla macchina, è l’occasione che ha sempre desiderato, il suo grande desiderio, farmi chiavare da un altro uomo, ma devo confessare che anche io sono attratta dall’idea di andare con un altro, il solo pensiero di farlo mi eccita, in fondo perché sono qui? Ripenso a quante volte, nelle mie uscite serali vestita da prostituta, avvicinata da uomini che facevano apprezzamenti e richieste, anche pesanti, ho desiderato che l’intervento di Roberto in mio soccorso non arrivasse e avrei voluto, invece, che il gioco si spingesse oltre e a quante volte, dopo, ho fantasticato su quelle situazioni cercando d’immaginare come si sarebbero potute sviluppare, a quella sensazione, ogni volta più intensa, nel vedermi per strada avvicinata dall’uomo che mi scambia per una professionista, a tutte le domande di Roberto, "Cosa gli avresti detto? Come ti saresti comportata? Fino a che punto saresti arrivata? Cosa gli avresti concesso? Quanto gli avresti voluto chiedere?", alla mia delusione quando il filmato s’interrompe, mi vengono in mente tutte le frasi e i comportamenti studiati e preparati con tanto interesse per le finte situazioni d’incontro con dei clienti. Mi rendo conto che sono qui per essere e comportarmi da puttana e decido di soddisfare il desiderio di mio marito e mio, sarò puttana sul serio, senza finzioni! Mi giro verso l’uomo e mi indico per chiedere "Io?", alla sua risposta affermativa, eccitatissima, mi avvicino alla macchina con un sorriso invitante, apro lo sportello, e piegandomi verso di lui: "Ciao" "Ciao, Non ti avevo mai vista prima, sei una nuova?" "E’ la prima sera che vengo qui" "Ti ho notata prima mentre trattavi con quell’altro, quando ti sei piegata avevi tutto il culo scoperto, come adesso, e mi hai fatto arrapare, quanto vuoi?" Mi rendo conto che anche in questo momento sto offrendo il mio culetto nudo agli sguardi di altri automobilisti, con la coda dell’occhio controllo e ne vedo un paio che, attirati dal mio abbigliamento e dalla mia esposizione, si sono fermati dietro il primo e stanno guardando interessati quello che mostro, ne provo un piacere pazzo, sono una vera puttana, e mi piace, sto trattando il mio corpo con uno sconosciuto mezza nuda per la strada davanti agli sguardi vogliosi di altri due uomini e ne provo tanto piacere che mi tremano le gambe, la sua richiesta mi eccita, perdo ogni ritegno e cerco di scoprirmi di più sia per lui sia per gli altri: "Dove vuoi farlo?" "In macchina" Avrà sì e no 30 anni, se gli sparo le cifre che dice mio marito lo faccio scappare, decido una cifra che mi sembra più giusta "In macchina 50.000, ma solo bocchini!" "Va bene, sali" E’ fatta, sono una vera prostituta, ho avvicinato un cliente, mi sono offerta, ho contrattato il prezzo della prestazione e sto salendo in macchina per appartarmi con lui, gli farò un bocchino per 50.000 lire, col cuore in gola salgo in macchina, chiudo lo sportello e, secondo le istruzioni di Roberto, mi faccio dare subito i soldi, poi gli indico la stradina dove soddisfo la sua richiesta, durante il percorso mi volto e vedo che Roberto ci sta seguendo. Quando siamo ritornati mi ha liquidata con un semplice "Alla prossima volta". Appena si è allontanato mi si è subito accostato Roberto che fattami salire mi ha subissato di domande mentre tornavamo verso casa. Ha voluto vedere subito il filmato, superata velocemente la parte in cui lui fa la parte del cliente, Roberto ha voluto che gli commentassi e riportassi tutto quello che non aveva potuto sentire. Cammino lentamente sul marciapiede, di spalle al senso di marcia, la macchina mi si accosta e si ferma, mi volto, mi avvicino, apro lo sportello e mi piego per parlare con l’uomo alla guida, nel farlo la minigonna si solleva scoprendo abbondantemente il mio culetto nudo, si vedono le altre due macchine accodarsi alla prima e assistere a tutta la trattativa, salgo sulla macchina e prendo i soldi, partiamo, arrivati nella stradina, anche se la ripresa è da lontano e abbastanza buia, si capisce inequivocabilmente il tipo di prestazione che sto facendo dalla posizione dell’uomo e dal movimento della mia testa, poi scendo dalla macchina e mi avvicino a quella di Roberto e salgo. Abbiamo scopato guardando le immagini e parlando dell’uomo, del suo arnese, del bocchino, dei suoi giudizi e delle mie sensazioni e non ho potuto nascondere il mio piacere. Nei giorni seguenti non ho fatto altro che pensare a quella mia performance, anche perché Roberto, quasi tutte le sere, voleva che rivedessimo insieme quel filmato, ed ogni volta le sue domande si facevano più pressanti e mirate, finiva sempre con scopate favolose, mi ha fatta rivestire nello stesso modo e mi ha riportata sul posto dove ha voluto che ripetessi con lui tutto quello che avevo fatto con l’altro, facendosi spiegare ogni minimo particolare.
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