È mezzogiorno passato quando mi sveglio.Non so quanti uomini si siano sbattuti la mia ragazza, ieri sera.Non ho idea di quanti gliel’abbiano messo nel culo.Non oso immaginare quanti passanti l’abbiano vista in azione attraverso le vetrine del bar dove tutto è accaduto.Mi alzo dal letto con un forte mal di testa, lasciando Arianna ancora sotto le lenzuola, nuda e sporca della sborra che gli uomini le hanno riversato addosso. Mentre sono in bagno i miei pensieri si fissano però sulla prima parte della serata, quella nella quale la mia ragazza ha avuto una decina di orgasmi facendosi masturbare al cinema e poi c’ha provato gusto a mettere in scena uno spogliarello per una ventina di spettatori paganti. Non credo (credo!) che le sia piaciuto farsi scopare e inculare da tutti gli intervenuti, ma certo all’inizio non ha dimostrato di essere a disagio.Mi faccio la doccia e mi preparo un caffè. Mentre lo bevo do un’occhiata alla posta elettronica e rimango di sasso. Mi trovo davanti una mail di Franco Lombardi con allegate due foto: un dettaglio del culo di Arianna spaccato da un cazzo che le penetra fino in fondo all’intestino, ed un primo piano della mia bella brunetta con la bocca aperta a ricevere un fiotto di sborra da parte di un uomo che la tiene per i capelli. Mi si annebbia la vista davanti a quelle immagini: ieri sera non mi ero assolutamente accorto che qualcuno stesse scattando delle foto, e la qualità mi sembra troppo alta perché siano state fatte con la camera di un telefonino. Queste sono ben altro che le foto di nudo che le ho scattato a Nizza qualche mese fa e che ci hanno messo in questo guaio… un guaio che a questo punto non sembra certo vicino a risolversi… Alle due e un secondo del pomeriggio suonano alla porta. So già chi è prima ancora di rispondere al citofono: nella mail Lombardi aveva preannunciato la sua visita. Quello che non so è cosa quel viscido giornalista abbia in mente per me e – soprattutto – per la mia ragazza.Arianna è in bagno quando l’uomo entra e senza aprir bocca si accomoda sul divano. La mia ragazza sbianca quando arriva in salotto e si trova davanti il suo tormentatore, bello sorridente.”Il signorino qui ti ha fatto vedere le foto di ieri sera?”Arianna mi guarda. No, non le avevo ancora detto nulla.”Beh… voi magari non ve ne siete accorti, ma il padrone del bar si è premurato di fare un bel servizio fotografico dello spettacolino che hai messo in piedi”.Alla mia ragazza cedono improvvisamente le gambe, e si ritrova inginocchiata per terra.”Brava: per una cagna in calore come te, quella è la posizione da tenere”.Negli occhi di Arianna leggo completa sottomissione, la speranza che la cosa possa finire l’ha ormai abbandonata.”Ma in fondo io sono un buono di cuore, Arianna. Vi propongo un accordo, anche se tu non te lo meriti. Visto che ieri non abbiamo potuto fare nessuna foto dello spogliarello con cui hai deliziato i tuoi clienti, voglio ripetere il tutto oggi, e voglio filmarlo. Se accetti, è l’ultima cosa che ti chiedo. Se rifiuti, i tuoi genitori, i tuoi amici e i tuoi colleghi avranno di che divertirsi…””Va bene” risponde decisa la mia ragazza. Mi sorprende questa decisione, ma evidentemente è pronta a tutto pur di mettere fine a questa storia.”Perfetto. Cambiamo luogo, però. E all’inizio cambiamo tipo di spettacolo. Ce l’hai un tanga bianco?”Arianna annuisce, alzandosi da terra.”Ottimo. Un paio di scarpe coi tacchi alti?”Annuisce di nuovo.”Mettili. Le scarpe e il tanga. Poi metti quella giacca di pelle color carta da zucchero, quella leggera che si chiude con i bottoni e la cintura “.La mia ragazza si gira per andare in camera a cambiarsi.”Non indossare nient’altro: solo queste tre cose”.Arianna si blocca un istante, poi se ne va senza dire nulla.”Tu che fai il fotografo, sai anche usare una videocamera, vero?”Annuisco senza parlare.”Perfetto, sarai tu a riprendere tutto. Io sarò il regista e tu il cameraman. All’inizio le riprese saranno un po’ complicate, ma sono sicuro che saprai fare un buon lavoro. Anche perché, se le immagini saranno inutilizzabili ci toccherà ripetere il tutto…”Arianna torna da noi vestita esattamente come Lombardi le ha detto: scarpe rosso fuoco con tacchi da dieci centimetri, un tanga bianco che non riesce a coprire completamente il folto bosco di peli neri che la donna della mia vita ha sul monte di Venere ma che in compenso mette in risalto le sue belle natiche, ed infine una giacchetta che quand’è allacciata non dà modo di intuire la grandezza dei suoi seni ma che le arriva appena sotto il culo. Lombardi la fa girare su se stessa e quando ci si mostra di schiena mi rendo conto che coi tacchi la sua figura è particolarmente slanciata – le sue gambe sono una meraviglia – ma anche che di dietro la giacca le arriva a metà delle natiche. Natiche che non sono per nulla coperte dal tanga…Lombardi si alza e le va vicino, senza dir nulla le apre i tre bottoni che le chiudono la giacca. Arianna lascia fare. L’uomo aggiusta la giacca in modo che non copra troppo le tette quinta misura della mia ragazza, poi la richiude solo con la cintura. È chiaro già a prima vista, in quel modo, che la mia ragazza non indossa nient’altro che un ridotto tanga candido.”Splendido. Andiamo.”Arianna ha un sussulto: di certo preferirebbe non dover attraversare il nostro palazzo “vestita” a quel modo, ma Lombardi la prende sotto braccio e la trascina di peso verso la porta d’ingresso. A me non resta che alzarmi, chiudere tutto e seguire i due fuori del nostro appartamento.Percorriamo il corridoio lentamente, all’andatura voluta da Lombardi. Arianna cammina a capo chino, stringendosi nelle spalle, quasi a voler scomparire. Io indosso una tuta da ginnastica grigia che dubito sia particolarmente pulita, ma certo la mia bresciana è in una situazione ben peggiore della mia… Quando arriviamo all’ascensore e lo troviamo occupato immagino lei stia morendo dalla paura, ma quando le porte si aprono la cabina è vuota: evidentemente l’occupante è sceso al piano superiore. Attraversiamo l’atrio ed usciamo in strada. Cammino qualche passo dietro i due, Arianna trema visibilmente mentre Lombardi la tiene sempre sotto braccio. Tutti quelli che incrociamo la squadrano da capo a piedi, tutti si girano per guardare il culo a questo splendido esemplare di donna che se ne va per le vie di Milano praticamente nuda. Se possibile, ancor più sensuale che se fosse nuda.Davanti all’auto di Lombardi ci fermiamo, ma lui non apre le portiere. Apre invece il bagagliaio e ne tira fuori la borsa di una videocamera, obbligando così Arianna a rimanere immobile sotto lo sguardo di tutti i passanti.”T’ho. Studiatela, intanto che andiamo: non voglio casini con le riprese.”Apre la portiera dell’autista, poi quella dietro e quindi fa il giro e apre quella del passeggero. Arianna sale davanti e Lombardi le fa tirare indietro il sedile.”Ottimo. Adesso reclina un po’ lo schienale e appoggia i piedi sul cruscotto”. La donna della mia vita fa come indicato e Lombardi si immette nel traffico. Il colore olivastro della carnagione di Arianna dà alla sua pelli l’impressione di essere sempre abbronzata, e dona alla sue gambe una bella lucentezza, che certo non sfugge agli autisti che ci affiancano lungo il percorso dei bastioni.Arriviamo dalle parti dello stadio di San Siro che sono da poco passate le tre. Quando ci immettiamo sulla via Novara, la strada statale che collega Milano al capoluogo piemontese, finalmente il nostro ricattatore inizia a spiegarci il suo piano. Agghiacciante.”10 Euro un pompino, 30 la fica, 50 il culo.”Arianna lo guarda (forse) senza capire, fino a quando la macchina non si ferma.”Tu stai qui a battere il marciapiede e guai a te se ti nascondi o mandi via qualcuno. Li soddisfi in macchina, nel parcheggio della stazione di servizio qui davanti. Noi saremo lì a guardarti. Il tuo ragazzo filmerà tutto. Coi prezzi che ti ho detto i clienti non ti mancheranno di certo”.Si sporge verso la mia ragazza e le apre lo sportello. Senza dire una parola, Arianna scende e l’uomo le richiude la portiera dietro le spalle, poi abbassa il finestrino: “Metti in mostra la mercanzia!”Facciamo in fretta il giro – la via Novara è una strada a due carreggiate con tre corsie, trafficatissima nell’ora di punta – e ci appostiamo proprio davanti a dove la mia ragazza se ne sta in piedi, immobile, pallidissima. Lombardi mi fa cenno di iniziare a riprendere. Accendo la videocamera e inquadro la mia ragazza, che se ne sta praticamente nuda ad osservare spaventata tutte le auto che passano. E ogni auto che passa rallenta, qualcuna rallenta fin quasi a fermarsi: immagino che gli uomini al volante non possano credere alla bellezza della puttana che si trovano di fronte, proprio in questa strada frequentata soprattutto da travestiti e battone di una certa età.Dopo un paio di minuti di “appostamento”, Arianna inizia a camminare lungo il marciapiede. Solo pochi passi avanti e indietro, immagino più per sollevare il peso del corpo dalle caviglie che non per dare l’impressione di essere davvero una troia da marciapiede. Fa comunque in tempo a fare avanti e indietro solo un paio di volte prima che un’auto finalmente si fermi. La vedo abbassarsi per infilare la testa nel finestrino, sicuramente dando al possibile cliente una bella vista dei suoi grossi seni. Faccio una zumata e ho la conferma di quello che pensavo sul “panorama”. Il possibile cliente è un tizio grassoccio e sudaticcio, intorno ai 50. Inquadro la mia ragazza mentre indica il parcheggio dove stiamo noi, sicuramente spiegando all’uomo che lei è disponibile solo lì. L’uomo getta un’occhiata nella nostra direzione e poi annuisce in quella di Arianna, che si rialza per salire in macchina. Mi ritrovo con l’obiettivo invaso dal suo tanga bianco e dai suoi peli neri, visto che abbassandosi la giacca le si è aperta ancora di più.Nel giro di trenta secondi, la Punto grigia è parcheggiata vicino a noi. Vedo e riprendo l’uomo discutere per qualche secondo con Arianna, che appare piuttosto contrariata. Mi sorprendo che l’uomo non si preoccupi di noi o di chiunque altro possa arrivare, come se la legge contro gli atti osceni in luogo pubblico non lo riguardi. Poi mi rendo conto che Arianna non ha con sé neanche un preservativo, e capisco che la sua irritazione arrivava dalla consapevolezza che avrebbe dovuto prendersi l’uccello del tipo senza alcuna protezione. Ma, prendersi… dove? Vedo l’uomo sbottonarsi i calzoni e Arianna scendere con la testa vicino al volante per succhiarlo, ma immagino che ai prezzi imposti da Lombardi questo non sia che l’inizio: 40 Euro pompino e scopata… Infatti, non passa molto prima che la mia bella fidanzata si rialzi e l’uomo tiri indietro il sedile reclinabile su cui lei è seduta e quindi si piazzi sopra di lei. Vedo le gambe affusolate di Arianna tendersi verso l’alto e sbattere contro il tettuccio della macchina quando l’uomo inizia a pompare. La FIAT Punto non ha gli ammortizzatori particolarmente rigidi, ma l’uomo sta tirando dei colpi micidiali dentro la mia fidanzata perché l’auto oscilla da far paura. Arianna abbassa i piedi e stringe le cosce intorno al corpo dell’uomo che la sta penetrando – il primo cliente della sua carriera da battona da strada. Quando – immagino – l’uomo le sborra in pancia, la mia ragazza torna ad allungare le gambe più che può, irrigidendo tutti i muscoli mentre riceve i fiotti di sperma del suo primo cliente.Dopo un paio di secondi l’uomo si risiede al volante e si allaccia i pantaloni con aria piuttosto scossa e provata, mentre Arianna rimane distesa al suo fianco. Vedo chiaramente l’uomo porgerle i soldi e quindi aprire lo sportello. Arianna scende, un po’ intontita. L’uomo si china e le allunga il tanga, che la mia ragazza si era dimenticata sul pavimento dell’auto. Quando la Punto si allontana, Lombardi abbassa il finestrino e fischia – non chiama: fischia – per far venire la mia ragazza verso di noi. Faccio un bel dettaglio del suo cespuglio di peli che si avvicinano. È davvero scossa, non pensa neanche più a coprirsi. Lombardi si fa dare i soldi, 40 Euro come avevo immaginato.”C’hai goduto, eh?”Arianna sgrana gli occhi e diventa rossa come un peperone. Allora ha goduto davvero! Ha avuto un orgasmo a darla via per soldi! Per questo ha irrigidito la gambe, perché stava venendo… C’ha goduto a farsi sbattere da un ciccione per 40 Euro… Qualunque sia lo scopo di tutto quello che Lombardi le sta facendo fare, ormai la trasformazione della donna della mia vita in puttana di prima categoria è completa!”M’è venuto dentro”, dice Arianna guardando a terra.Lombardi fa spallucce: “Battendo scivolerà fuori. Rimettiti le mutandine e torna sul marciapiede”.”Fino a quando?””Ci aspettano per le nove”.Sono le quattro meno un quarto. Arianna abbassa la testa, si infila il tanga e torna verso la strada.”Riprendile il culo. La vedi la sborra?”Metto il sedere della mia ragazza in primo piano, e non mi può sfuggire quel rivoletto di seme biancastro che le scende lentamente lungo la coscia. Arianna controlla alla sua sinistra che non arrivino auto e poi attraversa e scavalca il guardrail di cemento che separa le due carreggiate. Facendolo, dà involontariamente alla mia videocamera una bella vista delle sue grazie, poi le tocca rimanere in mezzo alla strada qualche secondo per non farsi investire prima di tornare sul marciapiede appena è passata lentamente un Volvo verde. Lombardi me la indica con la testa: “Scommettiamo che torna indietro?”. Passa meno di un minuto, ed ecco la Volvo verde passarci di nuovo davanti per tornare fino al semaforo e fare nuovamente inversione in modo da caricare la mia fidanzata, che se ne sta lì sul marciapiede con le tette di fuori ed un perizoma bianco che farebbe arrapare un toro. Prima che la Volvo faccia in tempo a tornare, però, arriva da Arianna un motorino guidato da un ragazzo senza casco. Avrà sedic’anni ad esagerare e non sembra italiano. Sul portapacchi dietro il sellino porta una cassetta di quelle per la birra. Sento che Lombardi ride e mi giro a guardarlo.”Quello è il ragazzo che porta da bere alle puttane. È pagato dai loro magnaccia, e non credo che a loro farà molto piacere sapere che c’è una ragazza nuova sul marciapiede. Soprattutto visto che è così bella e non farà fatica a fregare tutti i clienti alle altre…”Il ragazzino fa un paio di domande ad Arianna, che risponde senza parlare o al massimo a monosillabi, poi riparte a tutto gas andando in senso contrario a quello di marcia. Arianna lancia un’occhiata preoccupata nella nostra direzione mentre la Volvo verde si ferma davanti a lei. Questa volta l’autista è un ragazzo di poco più di trent’anni, biondo e con la faccia del figlio di papà. Sorride quando Arianna gli dice i suoi prezzi e la fa salire in auto. Gli indica il “nostro” parcheggio e il giovane annuisce. Un paio di minuti dopo si ripete davanti a noi la stessa scena che abbiamo già visto prima, solo che il ragazzo non ha voluto il lavoretto di bocca prima di fottersi la mia donna.”Eccoli”, dice Lombardi. Mi giro verso la strada e vedo un furgone bianco con un tizio all’apparenza nordafricano alla guida, che si guarda intorno. Il passeggero gli fa un cenno nella nostra direzione e il furgone riparte. Torno a guardare verso la Volvo e vedo che il ragazzo si sta accendendo una sigaretta. Arianna è seduta al suo fianco che si stringe in qualche modo la giacca sopra le tette, senza chiudere i bottoni. Infila i 30 Euro guadagnati per la marchetta nella tasca che ha sopra la tetta sinistra e scende dall’auto. Quando è a fianco della nostra auto, arriva nel parcheggio il furgone di prima. Vedo che gli occupanti sono tre, non due come pensavo, ma effettivamente devono arrivare dall’Africa del nord. Parcheggiano di fianco a noi e scendono piuttosto incazzati. Anche Lombardi scende dall’auto e io faccio lo stesso, ma mentre lui si avvicina ai tre sconosciuti io vado dalla mia ragazza per provare a farle un po’ di coraggio in questa situazione allucinante.”Lo so, lo so… – sento dire a Lombardi – ma è solo per oggi. Vi assicuro che stasera ce ne andiamo e questa ragazza non la rivedrete più sulle vostre strade. Vi do metà del suo incasso, se la lasciate continuare”.I tre parlano tra di loro, ma non sembrano convinti.”Facciamo così: oltre alla metà dei soldi che la nostra Arianna guadagna facendo rizzare i cazzi ai milanesi, vi offro anche una scopata gratis. A tutti e tre”.A questo punto i tre guardano con attenzione Arianna, che si irrigidisce al mio fianco. Lombardi si volta verso di noi e le fa cenno di avvicinarsi, poi le apre la giacca e mostra ai tre quello di cui stanno parlando. Le loro espressioni dicono chiaramente che gradiscono quello che vedono, solo che poi vedono anche il fiume di sperma che ancora le cola dalla fica per i due carichi che le hanno riversato in pancia.”Sì, vi capisco. Ma non possiamo usare i preservativi. Ma vi capisco. Facciamo così: invece di scoparvela, glielo potete mettere nel culo. Eh?”Mezzo secondo è sufficiente perché i tre accettino l’offerta, non prima di aver ricordato a Lombardi che nell’affare c’è anche metà dei soldi che Arianna guadagnerà battendo il marciapiede per tutto il resto del pomeriggio. E così, la mia bella fidanzata sta per prendersi nel culo anche i cazzi di questi tre. Ma Lombardi non finisce di “stupirci”.”Sentite, facciamo così: il suo ragazzo qui è uno che ci gode a riprenderla mentre scopa con gli altri, per ammazzarsi di seghe durante la notte riguardando le acrobazie della fidanzata. Perché non vi fate riprendere mentre le spaccate il culo? State tranquilli che non riprenderemo i vostri volti”.Scrollando le spalle, i tre accettano.”Bene. Facciamolo sul retro del vostro furgone, così c’è spazio per tutti”.Solo che il furgone ha il retro chiuso, e non c’è abbastanza luce per effettuare le riprese. Lombardi risolve la situazione con un’altra delle sue pensate. Decide di dar vita alle ingroppate tenendo aperto il portello, che però è rivolto verso la strada. La prima auto che passa, all’autista gli prende un colpo. La prima volante che passa, ci portano a San Vittore diretti e buttano via la chiave. Ai tre, comunque, l’idea piace.La mia ragazza entra nel furgone insieme a quello dei tre che era alla guida. Io resto in piedi fuori del furgone, con a fianco Lombardi e gli altri due papponi. L’uomo si spoglia completamente e dà aria ad un uccello di notevoli dimensioni anche se è completamente moscio. Arianna si toglie la giacca e quindi il tanga, ricevendo fischi di approvazione dai due africani vicino a me, poi si inginocchia davanti al “suo” uomo ed inizia un lento pompino che fa ben presto effetto sul cazzo dell’uomo. Appena ce l’ha dritto, fa mettere Arianna a quattro zampe, col culo rivolto verso di noi in modo che io possa riprendere facilmente l’inculata. Senza star lì troppo a pensarci, le mette la mani sulle chiappe aprendole leggermente, punta la cappella contro il buchetto e spinge a fondo. Arianna urla di dolore mentre metà di quell’uccellone nero le penetra nell’intestino. L’africano si tira indietro e le esce completamente dal culo. Arianna di accascia sul pavimento del furgone ma l’uomo la tira subito su e la penetra di nuovo, ancora più violentemente. Stavolta le arriva in fondo, e l’invasione provoca l’improvvisa fuoriuscita di un bel po’ di sperma dalla fica di Arianna. I tre spettatori che sono vicino a me scoppiano a ridere mentre l’uomo inizia a cavalcare il culo della mia ragazza, la quale non sembra neanche riuscire a trovare la forza di urlare. Se ne sta con la testa riversa a terra, le tette che strusciano sul pavimento, a subire passivamente i colpi. Inquadro in dettaglio il cazzo che le entra ed esce dal culo, in modo che si veda bene che ad ogni penetrazione un altro po’ di sperma le esce dalla fica. Poi mi sposto per provare ad inquadrarle il viso e la trovo quasi completamente voltata verso di me, con la bocca aperta alla ricerca di aria e gli occhi che sembrano guardarmi disperati. Le si legge un’espressione di completa rassegnazione, oltre che di gran dolore. Tutto sommato, mi rendo conto di trovare quella vista eccitante. Allargo il campo in modo da inquadrare tutta la scena, tutta l’inculata. Torno a zoomare sul particolare quando mi rendo conto che l’uomo sta per venire, e immagino non abbia nessuna intenzione di uscirle dal culo per sborarre. Invece mi sorprende tirandosi indietro, e subito mi sorprende di nuovo penetrando la fica della mia ragazza e sparandole in pancia quello che immagino essere un litro di sborra bollente. Tutti ridono e applaudono mentre l’uomo esce da lei, si scrolla l’uccello sopra il suo culo e si riveste con calma. Arianna rimane a terra a cercare di prendere fiato. Ancora quello sguardo, e stavolta sono sicuro che stia guardando verso di me. Di certo vuol dirmi qualcosa, con quello sguardo, ma proprio non riesco a capire cosa.Quando il primo inculatore si è rivestito, se ne va verso il minimarket della stazione di servizio e un altro prende il suo posto. Questo si dimostra subito più violento del primo, perché prende Arianna per i capelli e la costringe e mettersi a quattro zampe, tenendosi sulle mani e sulle ginocchia.”Ehi, niente lividi!” è l’unica cosa che Lombardi dice per proteggere la mia ragazza.L’uomo annuisce e la posiziona a favore della mia videocamera. Lui non ha bisogno di un pompino, c’è l’ha già bello duro e non fa fatica a penetrare tra le chiappe di Arianna. Questo davvero sembra cavalcarla, perché porta i piedi oltre la vita della mia ragazza e si piega in avanti per smanacciarle le tette. È praticamente seduto sopra di lei, quando le affonda il cazzo in culo strizzandole forte le tette. Va lento, dà colpi profondi e rotea i fianchi per farglielo sentire bene. Arianna sembra sopportare meglio questo secondo giro, rispetto al primo. Evidentemente la serata di ieri non aveva lasciato molte tracce nel suo ano e la prima penetrazione l’ha allargata nuovamente. Anche questo secondo tizio le esce dal sedere prima di venire e le penetra la fica, aggiungendo il proprio seme a quello degli altri tre che sono passati prima di lui. Quando scende Arianna non si muove neanche, rimane lì a quattro zampe con le gambe e il culo spalancato e con la fica piega di sborra, ad aspettare l’ultimo assalto. Il primo uomo è tornato e passa una lattina di birra al secondo, poi entrambi si siedono per terra a godersi lo spettacolo della terza inculata di fila alla mia fidanzata.Quando vedo il terzo uomo capisco che sarà davvero uno spettacolo, per noi che guardiamo, perché si ritrova con un uccello di almeno trenta centimetri che sarà largo quasi come il mio polso. Il cazzo di Damonti, che l’ha sverginata analmente ieri sera, era forse lungo quanto questo ma certo non era altrettanto grosso. Spero che Arianna non l’abbia visto, perché certamente morirebbe dalla paura prima ancora che per il dolore… Ci pensa comunque l’uomo ad assicurarsi che la brunetta si renda conto della consistenza della mazza che tra poco le sfonderà letteralmente il culo, mettendosi davanti a lei e facendoselo succhiare. Arianna ci dà ancora le spalle, così non posso – per fortuna – vedere l’espressione del suo viso, ma quando l’uomo le passa dietro e si prepara ad incularla la vedo abbassare la testa sotto le sue grosse tette per cercare di vedere cosa succede dietro di lei. Poi lancia un’occhiata verso di me e stavolta non ci sono dubbi nell’interpretazione del suo sguardo: non è paura né rassegnazione, ma rabbia.Il nordafricano appoggia la cappella tra le burrose natiche della mia ragazza e spinge. Un gemito gutturale le esce dalla bocca, e forse inconsciamente si tira in avanti cercando di scappare. La penetrazione non riesce e l’uomo ci riprova. Di nuovo, però, lo sfintere di Arianna gli resiste e la ragazza fa un altro mezzo passo in avanti. A questo punto l’uomo la afferra saldamente per i fianchi e riprova a penetrarla, di nuovo senza successo: ha il cazzo troppo grosso per il suo culetto. Ancora una volta, sembra che Lombardi abbia la soluzione in mente. Lui e l’africano confabulano un attimo, poi il nostro ricattatore si va a sedere vicino agli altri due uomini mentre il terzo prende Arianna per i capelli e la obbliga ad alzarsi. La fa scendere a terra e la piazza a novanta gradi sul pavimento dal furgone, inginocchiata per terra. In questo modo, è ovvio, non potrà scappare con il corpo e in pochi secondi si ritroverà ripiena di cazzo. In questa posizione, immagino che Arianna farà anche più fatica a rilassarsi e la penetrazione sarà probabilmente più dolorosa. In più, visto che siamo parcheggiati prima delle pompe di benzina e il furgone è messo in diagonale, se uno si ferma per fare rifornimento la prima cosa che vede è Arianna che lo prende in culo.L’uomo le apre le chiappe con le mani mentre la mia ragazza inizia a piagnucolare e chiedere pietà. Anche lei ha capito che soffrirà le pene dell’inferno, senza possibilità di accompagnare col corpo la penetrazione e senza possibilità di scappare. L’uomo spinge e questa volta è lui ad emettere un gemito. Spinge ancora e Arianna lascia partire un urletto. La cappella le sta sforzando lo sfintere. Un’altra spinta e penetra del tutto, accompagnata da un grido più deciso della mia ragazza. L’uomo si ferma un secondo e poi spinge, e spinge, e spinge, penetrandole nel sedere un centimetro alla volta. Arianna sussulta e piange e urla e grugnisce ad ogni spinta, ma in quella posizione non può far nulla se non subire passivamente. E quando finalmente le arriva in fondo al culo, l’uomo alza le braccia e mostra i muscoli agitando i fianchi, ricevendo come risposta un’ovazione dai suoi amici e un pianto da parte di Arianna. Poi la afferra per i fianchi e inizia ad andare dentro e fuori. Si tira indietro completamente, lasciandole nell’intestino solo la cappella, prima di tornare a spingere fino in fondo. Pensavo che i primi colpi sarebbero stati difficoltosi, invece sembra che il suo cazzo viaggi nel passaggio anale della mia ragazza senza troppe difficoltà. Ma certo non senza dolore per lei, a giudicare dai suoi piagnistei e dal modo in cui le sue gambe fremono ad ogni penetrazione. Bastano pochi colpi perché l’uomo riesca a prendere un buon ritmo, mentre vedo Arianna coprirsi la testa con le mani, quasi a volersi nascondere dal dolore.Sento un’auto arrivare alle mie spalle, ma non ci faccio caso. L’auto, comunque, si ferma vicino ad una delle pompe di benzina e l’autista scende e si avvicina a noi mentre l’africano continua a pompare come un forsennato nel culo della mia fidanzata. Il nuovo arrivato arriva al mio fianco e osserva per qualche secondo lo spettacolo, prima di scuotere la testa divertito e dare della gran puttana alla mia fidanzata. Intanto, il pappone continua a spingere il suo grosso cazzo in fondo al culo di Arianna, e solo adesso mi accorgo che le ha anche piazzato una mano sulla bocca. Evidentemente il dolore per l’inculata è tale che la mia bella brunetta non riusciva ad evitare di urlare, e visto il luogo in cui ci troviamo ci mancava pure quello…Il tizio dev’essere ormai vicino all’orgasmo, comunque, perché aumenta visibilmente la velocità dei colpi, colpi che sono però sempre stati belli violenti. Mi chiedo se anche lui non abbia intenzione di tirarsi indietro all’ultimo momento e venirle nella fica come hanno fatto i suoi due amici, ma mi risponde indirettamente afferrando Arianna per i fianchi e spingendole un’ultima volta l’uccello in fondo al culo, sparandole il suo carico di sborra nell’intestino mentre lei urla e piange disperata. L’uomo le esce di colpo dal sedere facendola sussultare e le tiene le chiappe aperte per mostrare alla mia videocamera il cratere che ora si ritrova al posto del buco del culo e che sputa fuori un liquido di sborra mista a sangue che testimonia la violenza dell’inculata. Sfinita dalle tre sodomie subite, quando l’africano la lascia Arianna scivola lentamente a terra, finendo per sedersi nella pozza di sperma che il suo stesso culo ha appena espulso. L’uomo che l’ha appena spaccata, però, non la lascia respirare, afferrandola per i capelli e costringendola a succhiargli l’uccello per ripulirlo. Quando è soddisfatto si allontana, e Arianna si lascia cadere a terra supina. La osservo mentre fissa il cielo con gli occhi sbarrati, osservo le sue grosse tette che si alzano e si abbassano a ritmo col suo respiro affannoso. L’uomo al mio fianco, il tizio della macchina, ride di gusto a quella vista e mi dà una pacca sulla pancia prima di andarsene finalmente a fare benzina. Solo adesso torno ad avere coscienza del mio corpo, e solo adesso mi rendo conto di avercelo duro come il ferro. La mia erezione è ben visibile sotto i boxer e la tuta da ginnastica., e capisco che è proprio questa la ragione dello sguardo rabbioso che Arianna mi ha rivolto prima dell’ultima inculata: era incazzata nera che ci provassi gusto a vederla in quella situazione. Ma d’altra parte, lei non ci aveva mica goduto a fare la zoccola da marciapiede, col suo primo cliente? “Avanti, tirati su: hai ancora un sacco di lavoro da fare e tra poco è l’ora di punta. Nel retro del minimarket c’è un bagno: vai a lavarti la faccia”.La mia ragazza si rialza a fatica e attraversa barcollante la piazzola, completamente nuda eccezion fatta per le scarpe rosse col tacco, sotto lo sguardo dell’autista arrivato da poco, che ne approfitta anche per darle una sonora pacca sul culo quando lei gli passa vicino.Lombardi parlotta con i tre africani accordandosi per la consegna della loro parte dei soldi guadagnati nella giornata da puttana della mia brunetta e poi i tre se ne vanno. Quando Arianna torna, Lombardi le restituisce il tanga e la giacca e la rispedisce senza tante cerimonie sul marciapiede.L’ora di punta arriva, un marea di macchine intasa la via Novara e diventa difficile fare le riprese rimanendo in auto. Mi rendo conto, guardando Arianna passeggiare stanca sul marciapiede, che le troie che battono questa zona non devono essere poi così avanti con l’età: due scopate e tre inculate, e la mia ragazza sembra quindic’anni più vecchia di quel che è. Forse anche per questo il resto della giornata va a rilento, come clienti, ma Lombardi non se ne preoccupa. “L’importante è che lei sia lì sul marciapiede adesso che c’è traffico e le auto vanno lente, così chi guida può guardare bene in faccia quella vacca della tua ragazza! Magari passa pure qualcuno che la conosce…” Sono le 19:30 quando il furgone con i tre nordafricani ritorna. Arianna è impegnata con un cliente che se la sta sbattendo alla pecorina nell’auto parcheggiata al nostro fianco. Uno dei tre uomini si avvicina all’auto e sbircia dentro i finestrini, e rimane lì a guardare fino a quando il cliente della mia donna non ha finito, poi ci raggiunge. Arianna si rimette il tanga e la giacca appena scesa dall’auto: adesso fa freschino e la giacca le serve più per coprirsi che per nascondersi. Lombardi passa agli africani quanto pattuito e questi se ne vanno senza dire una parola di più.”Ottimo lavoro, bella. Ma la serata che ci aspetta è ancora lunga. Togliti la giacca, ma tieni il tanga”.Guardandolo con uno sguardo di completa rassegnazione, Arianna si spoglia.”Perfetto. Avrai bisogno di molte energie, stasera. Vai nel minimarket e prenditi qualcosa da mangiare, quello che vuoi”. Così dicendo, le allunga una moneta da un Euro.”Ma… che ci compro con 1 Euro?””Oh, sono sicuro che troverai il modo di farti fare uno sconto”.A testa bassa, senza protestare, Arianna cammina lentamente verso il minimarket e io la seguo filmando tutto su indicazione di Lombardi, che resta in macchina ad aspettarci. Il benzinaio guarda la mia ragazza con gli occhi di fuori. Non è possibile che non si sia reso conto di quanto è successo per tutto il pomeriggio, non è possibile che quel cliente che è arrivato mentre ad Arianna spaccavano il culo non gli abbia detto niente, ma probabilmente non si aspettava che questa bella ragazza entrasse nel suo locale. Per di più, nuda con l’eccezione di un tanga che copre ben poco.Facendo involontariamente sobbalzare le sue tettone quinta misura, Arianna si avvicina al bancone e piazza la moneta che le ha dato Lombardi sul piattino vicino alla cassa.”Io… ho avuto una giornata pesante… e la serata non è ancora finita… Avrei bisogno di qualcosa da mangiare per riprendere un po’ le forze… e questo è tutto quello che ho”.Il benzinaio – un tizio più vicino alla pensione che alla punta dei suoi piedi – la fissa per qualche secondo senza parlare, poi prende l’iniziativa.”Beh, prendi quello che vuoi dagli scaffali, bellezza. Poi facciamo i conti”.Essendo il minimarket di una stazione di servizio, negli scaffali non c’è molto più che merendine e cose simili. La mia fidanzata fa incetta di queste cose che certo non sono sufficienti a tenerla in piedi seriamente e le porta alla cassa. L’uomo le guarda e decide che con un pompino il conto è saldato. Arianna, diligente, si inginocchia ai suoi piedi e si prodiga in una pompa che certamente dura molto più di quello che pensava, ma l’uomo ha ormai una certa età e neanche una strafiga come lei riesce a farglielo tirare davvero. Alla fine, comunque, la blocca per la nuca e le sborra in gola. Invece di lasciarla andare, però, la obbliga a togliersi il tanga e sdraiarsi per terra, poi la ribalta letteralmente, mettendola con le sue stesse ginocchia praticamente vicino alle orecchie. Tenendola in quella posizione con una mano, prende la biro che ha sul tavolino ed inizia ad infilargliela nel culo. Visto il lavoro di cazzo che Arianna ha subito oggi pomeriggio, l’uomo avrebbe potuto tranquillamente spingergliela tutta nel sedere con un colpo solo, invece gliela infila dentro lentamente, un centimetro alla volta, in modo che la mia ragazza possa osservare la scena e rendersi conto di quello che sta subendo. E infatti Arianna guarda la penetrazione ad occhi spalancati, con la bocca socchiusa e le labbra che tremano per la vergogna di quell’umiliazione. Centimetro per centimetro, guarda il suo sfintere assorbire la penna sempre più in profondità. Alla fine, il benzinaio dà un’ultima spinta e fa penetrare nell’ano della mia ragazza tutti quei 15 centimetri di plastica, poi ci infila anche un dito per assicurarsi di fargliela finire bene nell’intestino. Finalmente soddisfatto, le permette di rialzarsi e rivestirsi. Così, con indosso solo un paio di scarpe rosse con i tacchi alti e un tanga bianco quasi trasparente e ormai lurido, e con una penna a sfera infilato su per il culo, la donna della mia vita esce dal locale camminando lentamente e ancheggiando eccessivamente. Quando Arianna gli racconta cos’è successo Lombardi scoppia a ridere e mette in moto l’auto. Torniamo a casa nostra per un breve intervallo. La notte non è ancora nemmeno iniziata.
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