Alterego Verona, credo 1995 c’era la serata Tic Tac memorabile, io lavoravo dentro al discoteca e quindi avevo il libero accesso alle stanze (più che stanze appartamenti) al piano superiore. Avevo conosciuto quella sera una ballerina di nome Elena, di Bergamo, bionda, e molto bella, con un figlio a casa ma non ricordo se maschio o femmina. Anzi se per caso leggi questo mio racconto mandami una mail che devo dirti una cosa. Ebbene durante una pausa nella quale io la sua amica Pamela e lei eravamo al piano superiore , loro erano intente a parlare del più e del meno. Io ero appoggiato con la schiena sulle sue gambe e non la vedevo in faccia, seduto per terra e lei aveva le gambe accavallate. Bene interrompo la loro discussione per dire a loro, io ho una cosa davvero particolare e nel dire questo mostro a loro la mia lingua, che è davvero un grosso pezzo carne. Pamela mi guarda stupita e mentre ho la lingua fuori intento a sfoggiarla sento Elena che dietro di me si muove come per cambiare posizione, bene mi sposto per un attimo e questa esclama “sei anche capace di usarla?” io mi giro la guardo e lei è reclinata sullo schienale della sedia con le gambe ancora accavallate e il ghigno satanico. In quel momento avverto che c’è lo spiraglio e le dico “dammene la possibilità” e facendo questo le metto le mani sulle ginocchia mentre lei inizia a sorridere del tipo “ma dai cosa ti sei messo in testa” Ma la sua resistenza fisica era debole e riuscii a divaricarle le gambe senza fatica mente ero ancora seduto per terra ai suoi piedi e lei continuava a ridere e Pamela dietro ammutolita, Quello che mi si presentò davanti era una meraviglia, il suo perizoma nero, quelle gambe liscie e quel lembo di pelle che è appena di fianco al suo segreto e che finisce sulla coscia. Mi sono avvicinato istintivamente al suo perizoma con la faccia mentre lei mi teneva lontano con la mano sulla mia testa ma in maniera molto timida e continuava a ridere. Sono riuscito a leccarle quel lembo di pelle e senza usare le mani toccando sempre con la lingua un lembo delle sue labbra spostando un pò il perizoma proprio con la lingua. Assaggiato il suo miele mi sono allontanato mentre l’altra era ammutolita e questa continuava a ridere, ero stordito. Bene non so se mi crederete quella notte alla fine della serata abbiamo fatto l’amore a lungo nella mia macchina in mezzo ad un deposito di camion dalle parti di Verona Sud, ed è stato bello, ma la scena della discoteca non la potrò mai più cancellare dalla mia mente e ad oggi la considero una delle scene più erotiche che io abbia mai avuto la fortuna di vivere. Nel momento in cui lei mi fece venire con la sua mano sul suo ventre (dentro non potevo perchè non prendeva precauzioni) le eiaculai una quantità di sperma incredibile con fiotti che la ricoprirono sui peli, sul ventre, sul seno.Non è mai più tornata a lavorare all’Alterego io l’ho sentita un paio di volte al telefono ma non ci siamo mai più rivisti, lei lavorava per un certo Emilio di Treviso che boh chissa dove l’ha mandata era l’impresario più famoso dei tempi in Veneto quindi qualcuno lo conoscerà.
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