Napoli…….. Aprile 2001 Mercoledì delle ceneri…….. le lancette segnano le diciotto, in ufficio solo poche persone ormai, qualcuno è andato in ferie ed altri via prima, in questo piano sono rimasti in tutto tre dipendenti oltre che i titolari dell’azienda, Laura deve aspettare che finisca la riunione, per chiudere tutto e poter andare a trascorrere le festività al paese natio, dove ad aspettarla troverà gli anziani genitori, e Carlo il fidanzato di sempre, quello di una fanciullezza trascorsa a giocare tra i vigneti, si conoscono praticamente da quando sono nati, da piccoli andavano in giro per i campi, oppure a curiosare nel vicino allevamento di cavalli da corsa, più di una volta, di nascosto, mentre erano arrampicati sul fienile, avevano assistito alla monta, non capivano perché tale rituale attirava tutto il vicinato ed un sacco di curiosi poi tutti erano stranamente euforici, in fondo si trattava di Nerone, un muscoloso e possente sauro, con la sua livrea di colore nero aveva calcato le ! piste di tutti gli ippodromi d’Italia, ed ora era lì, a nitrire e scalciare mentre saliva con le zampe anteriori sulla schiena della puledra di turno, cercando di far entrare il suo poderoso arnese nella cavità, a volte non ci riusciva, e allora il coso dondolando andava a sbattere ovunque, facendo rumore, d’altronde, non doveva essere facile prendere la mira, allora scalpitava irrequieto, quindi il veterinario lo prendeva con le mani e lo dirizzava sotto la coda della cavalla, allora Nerone iniziava ad agitarsi, dal muso la bava scendeva copiosa, sino a quando si stancava, poi scendeva e quella cosa nera che aveva tra le zampe spariva misteriosamente, così come era arrivata…… Beata innocenza…….. ma si sà, è normale che le cose assumano un aspetto diverso, secondo l’età e le angolazioni dalle quali uno le guarda, ma non riuscivano a spiegarsi come mai, poi tutti sparivano inspiegabilmente e loro rimaneva da soli liberi di uscire dal nascondiglio ed avvicinarsi alla staccionata, e stavano appunto già per uscire dal loro comodo nascondiglio, quando Franco, il figlio del proprietario, un ragazzotto pieno di boria entrò nel fienile insieme ad una delle sue cugine, una tutta lentiggini e con i capelli rossi, si terrorizzarono credendo di essere stati scoperti, invece loro erano lì per caso, avevano ben altri interessi, Franco si mise ad orinare in un angolo, mentre la ” rossa ” anziché voltarsi dall’altro lato come faceva lei con Carlo, lo fissava, proprio lì in mezzo alle gambe, come aveva fissato la scura protuberanza dello stallone pochi minuti prima, il bulletto pavoneggiandosi con il suo coso in mano anziché riporlo dentro i calzoni, lo lisciava, ed il cosino aumentava lentamente di misura diventando più grosso…….
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