Era un pomeriggio moooooooooooolto caldo e dopo che io e la mia fidanzata avevamo trascorso un pomeriggio in bicicletta, raro per la verità nel periodo degli studi, ci attendeva una doccia per scacciare via la stanchezza. La mia fidanzata per prima e, quando era ormai ben asciutta e rivestita, mi annunciò che usciva per commissioni brevi, per ordinare delle pizze per cena ed altre cosette. La madre: ”Va bene! Preparo io l’accappatoio per lui”. La madre della mia fidanzata era rimasta vedova in età relativamente giovanile e non aveva avuto altre storie successive. Aveva circa 55 anni, ben portati, ma non costituiva per me un’attrazione particolare. Classica madre di famiglia dalla figura un po’ tozza, con tette culotto abbondanti, un viso gradevole con uno sguardo inquisitore. Entrò nel bagno semplicemente bussando, in quella casa non c’era il costume di chiudersi nel bagno e sulla porta non c’era chiave o chiavistello, proprio mentre uscivo dalla doccia con il pene semieretto. Cercai di coprirlo ma lei: ”Non ti preoccupare, figurati, con mio marito e mio figlio, tanti anni di lavoro da infermiera in ospedale, sai quante volte ho visto un uomo nudo!” e mi aiutò ad indossare l’accappatoio. Vedendo che cercavo di coprirmi il sesso, commentò: “Però! Ha scelto bene mia figlia. Fammi sentire se è effettivamente buono!” e così si mise in bocca il mio pene che a quel contatto s’irrigidì. Rimasi di sasso non sapevo cosa fare, mi sembrava irreale. Non sapevo se vergognarmi, distaccarmi in qualche modo, ma la futura suocera andava su e giù su quell’asta succhiando e facendomi sentire il risucchio fino alle palle, mi fece decidere per un abbandono totale a quella situazione. “Certo non sono una ragazza, ma so come farti felice. Poi voglio sentire che sapore hai” continuò ad andare quel suo dolce massaggio. Con la lingua passava nel solco del glande donandomi un piacere mai provato, e quando avvertì il primo sussulto si fermò e accarezzandomi lo scroto:”No, n! on sono ancora gonfi abbastanza, se ti faccio schizzare ora mi perdo troppo del tuo sapore”. Dopo un minuto o due riprese a succhiare ed andare avanti ed indietro sul mio cazzo. Avvertì di nuovo un fremito, tolse la bocca sentì la consistenza delle palle e: ”Tra poco ci siamo” aspettò un po’ massaggiando lo scroto, poi riprese il suo lento andirivieni tenendomi il cazzo impugnato in una mano e seguitando a massaggiarmi lo scroto con l’altra. Mi sentivo esplodere, avevo superato l’iniziale vergogna ed ora mi abbandonavo a quelle sensazioni che non avevo mai provato nemmeno con la mia fidanzata. La mia futura suocera aveva la capacità istintiva di capire tutto di un uomo: non c’era sguardo, fremito, colore, arrossamento che le sfuggiva. Sentì la prima goccia di sperma sulla lingua uscita dopo un nuovo lieve fremito, l’assaporò, “Sei pronto, caro, ora puoi venire!” e si rimise in bocca il mio cazzo succhiando con una tale forza che lo sperma fu espulso con un getto violentissimo,! ed ogni getto successivo veniva letteralmente risucchiato con forza che le palle venivano letteralmente svuotate. Lo volle tutto in bocca e lo deglutiva con: “Uhmmm! Buono questo seme, con questa crema mi darai nipotini veramente belli!”, assaporandolo come se stesse assaggiando qualcosa di molto speciale come un vino d’annata, o un dolce eccezionale. Poi, impugnandolo. mise il pollice alla base del pene che cominciava a perdere la sua rigidità lo fece scorrere fino al glande facendo gemere le ultime gocce di sperma presenti nell’uretra: “Ha scelto proprio bene Lia!”. Finii di asciugarmi mentre lei andava in cucina a preparare. Quando la raggiunsi succhiava una caramella alla menta: “Per non far sentire l’odore!” Mi spiegò poi che dalle sue parti era abbastanza comune “assaggiare” il genero perché le figlie, spesso inesperte, non potevano sapere se il fidanzato avesse qualche anomalia, o difetto che avrebbero scoperto solo dopo il matrimonio, e comunque troppo tardi. Mi raccontò di come sua madre avesse “assaggiato” suo marito e che si era accertata che non aveva le malattie che si prendono dalle prostitute, e che anzi non c’era mai stato e come tenerselo e non aver paura di tradimenti, perché comportandosi nel modo che le suggeriva, non l’avrebbe tradita mai ed il suo seme sarebbe rimasto in famiglia. E poi dicono delle suocere ………
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