Fin dall’età infantile abbiamo vissuto a casa nostra solo con la mamma. Nostro padre era deceduto per una malattia, lasciandoci qualcosa da parte e soprattutto un’azienda artigianale che dava buoni profitti. Subito dopo la morte di nostro padre la mamma si è trovata a dover tirare avanti noi figli e l’azienda, ma per fortuna è stata aiutata dallo zio Piero, il fratello della mamma, che sovrintendeva tutti i lavori. Piero, come ci siamo abituati a chiamarlo io e mia sorella Federica, essendo nostro zio non ci ha mai trattati male, anche se ci ha fatto da padre non ci ha trattati da vero e proprio padre, piuttosto da fratello maggiore. Piero ha condotto l’azienda in maniera da renderla più ricca e proliferante; ha saputo trarre il massimo vantaggio per tutti noi e anche per i dipendenti che si sono visti elargire dei premi di produzione importanti.Vivevamo bene ed avevamo raggiunto un ottimo livello e tenore di vita. All’epoca dei fatti io avevo 18 anni mentre mia sorella Fede ne aveva 19. Noi due eravamo anche amici oltre che fratello e sorella.Un pomeriggio successe un fatto che cambiò radicalmente il nostro modo di vivere. Rientrati in anticipo da una passeggiata che in realtà doveva essere più lunga, sentimmo delle voci sommesse provenire dalla camera da letto di nostra madre. Subito pensammo a qualcosa di strano facendo degli ammiccamenti su nostra madre in quanto, anche se non era più giovanissima, era pur sempre una bella donna sulla quarantina. Così ci avvicinammo al buco della serratura e ci accorgemmo che la mamma era a letto con un uomo. Ridevamo sottovoce per ciò che vedevamo, ad un tratto Fede (era il suo turno di guardare) descrivendomi la scena che vedeva, disse che l’uomo era in ginocchio sul letto e la mamma glielo stava prendendo in bocca (questo linguaggio non ci scandalizzava in quanto io e mia sorella ci dicevamo ogni cosa). L’uomo era quasi di spalle e non lo si distingueva in viso. Poi venne il mio turno di guardare e mi godetti la figa di nostra madre in primo piano in quanto lei aveva le cosce spalancate in direzione della porta. Vedevo il movimento della testa di nostra madre sull’asta dell’uomo andare avanti e indietro. Toccò nuovamente a Fede guardare e mentre mi diceva che l’uomo stava eiaculando in bocca a nostra madre, emise un grido soffocato. Si staccò dal buco della serratura. La vidi seria in viso e con la mano mi invitò a dare un’occhiata. L’uomo che era a letto con nostra madre era Piero, suo fratello. Immediatamente andammo via. Fede si mise a piangere e io cercai di consolarla. Quella sera non cenammo per il forte dispiacere. Nei giorni seguenti guardavamo il comportamento dei due amanti ma non vedevamo in loro nessun atteggiamento che potesse tradirli.Qualche giorno dopo, approfittando che eravamo soli con la mamma in casa, Fede si fece coraggio e disse alla mamma che l’avevamo vista far l’amore con Piero. La mamma abbassò gli occhi e Fede prese a farle un sacco di domande: “ma come puoi far l’amore con tuo fratello?”, “ma come puoi amare sessualmente tuo fratello?” ed altre ancora.Io stavo a guardare la scena e lo strazio che provava mia sorella. Poi la mamma, stringendosela al petto, disse: “io non amo Piero sessualmente, è vero che è mio fratello, ma anch’io sono una donna ed ho ancora i miei appetiti sessuali, quindi mi è sembrato meglio far l’amore con lui e non andare con un altro uomo che magari poi avrebbe potuto pretendere di entrare a far parte della nostra famiglia e dirigere l’azienda e altre cose. Il mio rapporto con Piero è quello di sfogarmi sessualmente e basta, non ho alcuna intenzione di farmi mettere incinta”. Rimanemmo ammutoliti e da un punto di vista capimmo che la mamma aveva ragione, se non altro per il fatto di non rischiare l’azienda dandola in mano ad uno sconosciuto. Quello fu il punto di partenza di ogni cosa. Io ho cercato di continuare a vivere la mia vita, mentre Fede aveva assunto un atteggiamento diverso. Lei andava all’università e quindi era molto indipendente, non so se avesse o meno il ragazzo, ma da quel giorno in poi si comportò con me in modo diverso. Innanzitutto mi chiamava spesso nella sua camera facendosi trovare con le sole mutandine addosso e mentre mi parlava delle cose che le erano capitate quel giorno si toccava. Poi il suo discorso andava sempre a cadere su ciò che avevamo visto dal buco della serratura quel pomeriggio. Allora si toglieva le mutandine e a cosce aperte di masturbava davanti a me dicendo che anche a lei sarebbe piaciuto di prendere un bel cazzone in bocca. Io non ero fatto di legno e mi veniva duro oltre che per le sue forme, anche per ciò che diceva. Ed io glielo dicevo di lasciar perdere in quanto le sue forme non mi erano indifferenti. Uno di quei giorni Fede mi disse: “ma se l’ha fatto la mamma con suo fratello, perché non lo possiamo fare tra di noi?” La cosa mi andava a genio, forse perché ancora non ero stato a letto con una donna e glielo dissi. Fede mi rispose che non obbligatoriamente si doveva far l’amore, bastava limitarsi a fare il petting. Mi denudò lei stessa e in un lampo mi trovai con le mani di mia sorella tra le mia cosce intende a palparmi il pene per farmelo diventare duro. In effetti il mio pene faceva un po’ puzza, ma sembrava che a lei non importasse più di tanto. Se lo infilò in bocca succhiandolo avidamente e velocemente come altrettanto velocemente le venni in bocca. Mi tirò sul letto facendomi distendere supino e si mise sopra di me nella posizione del 69, mi mise la sua figa in faccia e mi indicò i punti da leccare. Sul momento anch’io sentii la puzza della sua figa, forse perché aveva già goduto, ma dopo un po’ non capii più niente, leccavo, succhiavo e mordicchiavo come fosse un qualcosa che ti rendeva goloso. Entrambi raggiungemmo l’orgasmo e si vede che abbiamo urlato talmente forte che la mamma ci sentì. Eravamo ancora nella posizione del 69 quando lei entrò sorprendendoci. Guardai il viso di mia sorella e la vidi sorridente verso mamma, era come una sfida che lei faceva. La mamma rimase ammutolita ma subito Fede le disse che il mio pene era veramente delizioso. Così dicendo invitò la mamma a prendermelo in bocca. Mi prese un freddo sudore pensando alla reazione della mamma la quale se ne stava ancora sulla soglia a guardare muta. Ad un tratto Fede si alza e la prende per mano portandola fino al letto. La fa sedere e la invita nuovamente a prendermelo in bocca. Io stavo ancora supino, anzi mi ero tirato su con i gomiti e il mio pene si stava risvegliando pian piano. Ormai non capivo più nulla, lasciavo fare a loro due che erano più grandi di me. La mamma si sedette sul letto e Fede le prese una mano portandola sul mio pene. Sentivo la mano della mamma che mi massaggiava il pene facendomelo diventare nuovamente duro. Poi la vidi abbassarsi verso la mia asta senza che nessuno di noi due gliel’avesse detto. Mi spompinò mentre Fede prese a baciarmi in bocca. Poi prese a spogliare la mamma mentre questa ancora mi spompinava. Avevo già raggiunto l’orgasmo due volte, quindi la terza ci avrei messo un po’ di tempo in più. La mamma sembrava impazzita, golosa del mio pene bello duro e continuava ad inforcarselo in bocca.Intanto Fede aveva finito di spogliarla e da dietro le leccava la figa incurante della puzzetta che si sentiva. Dopo qualche minuto la mamma emise un sospiro profondo e iniziò a godere dicendo: “sono la vostra troia” e così dicendo continuò a menarmelo con la mano facendosi sborrare sul viso.La mamma aveva goduto e aveva la mia sborra sparsa sul viso, sulle guance e sulle labbra. Ad un certo punto Fede l’abbracciò iniziando a leccarle il viso e quindi la mia sborra, perfino dalle sue labbra fino a unire la sua bocca con quella della mamma in un lungo bacio. Andammo tutti e tre a fare la doccia e l’unica cosa che ci raccomandò la mamma fu quello di evitare che Fede rimanesse incinta. Fede era diventata una grande maiala in fatto di sesso. Non passava giorno che io e mia sorella non scopavamo. Ormai ci sentivamo attratti l’uno per l’altra e in casa giravamo nudi eccitandosi a vicenda e ci toccavamo appena potevamo. Ma non risparmiavamo neanche la mamma che spesso era al centro delle nostre attenzioni e poi si andava a finire tutti e tre nel letto. Un giorno, mentre eravamo tutti e tre a letto, la mamma mi disse: “ti va di sborrarmi dentro la figa?” io risposi: “e se poi rimani incinta?”, “non ti preoccupare” continuò lei, “ho iniziato a prendere la pillola”. Da allora scopo entrambe le mie donne sborrando loro nella figa. E’ tremendamente bello.

