Lino, scese al piano di sotto, trovo la fidanzata Carmela, che ascoltava interessata i racconti di gioventù che il padre e il suo amico Aldo il padrone di casa, erano soliti narrare, conditi da esagerazioni a volte cosi sfacciate, da strappare più di un sorriso, a chi li ascoltava.lino si avvicino a Carmela, e le diede un bacio in bocca.— che buon sapore che ai amore.— disse il cornuto pensando di fare un complimento alla sua donna, non sapendo che il gusto che aveva avvertito baciandola, era dovuto al fatto che poco prima, la fidanzata aveva fatto un gustoso bocchino a suo padre.rimasero a chiacchierare fino all’ora di pranzo, dopo aver mangiato con gusto, decisero per una sana cavalcata all’aria aperta.tranne tilde che preferiva rimanere in casa per un sonnellino pomeridiano e rocco che aveva un appuntamento in paese. nella stalla Aldo sellò i cavalli con abilità, Carmela avviso gli altri che aveva cavalcato solo una volta in precedenza e di non essersela cavata neanche bene, lino invece parti a razzo con il suo cavallo era un esperto cavaliere visto che frequentava la tenuta da quando era bambino.Mario lo segui –aiuta tu Carmela a montare– disse all’amico facendogli l’occhiolino e trotterello dietro suo figlio.quando sparirono dietro una vicina collina Aldo non perse tempo spinse non molto delicatamente Carmela dentro un box vuoto, casualmente era quello del cavallo montato da lino,la getto su un pagliericcio e cominciò a toccarla, tastarla dappertutto, i seni, la figa, il culo, Carmela gemeva a quelle carezze, dure ma non violente, eccitata anche lei tastava il cazzo duro, si baciavano avidamente.– vuoi farmi il culo vero porco… e allora dai cosa aspetti inculami– sbiaccicò queste parole con la lingua dell’uomo dentro la sua bocca.– dai.. allora girati che t’inculo — disse un arrapatissimo Aldo mentre si sbottonava i pantaloni– aspetta, prima dobbiamo lubrificarlo un pò– l’avverti Carmela e glielo prese in bocca lo lubrificò davvero, dopo che ebbe finito il cazzo di Aldo brillava e colava letteralmente di saliva.– dai girati, troia non resisto più — le calò i pantaloni e le mutandine insieme, giusto giusto a scoprirle il culo Carmela era sdraiata di fianco, Aldo le apri le chiappe e sputò nel buco di culo aperto, poi ci infilò l’uccello, Carmela senti un pizzico di dolore mentre quel cilindro di carne si faceva strada nel suo posteriore, il dolore si trasformo presto in godimento e prese a incitare l’uomo: Aldo mentre si godeva quel delizioso culetto le infilò anche due dita in figa stimolata nel culo e nella figa Carmela ebbe un orgasmo bestiale, seguita da Aldo che bestemmiando le riempi il culo di sborra, rimasero cosi ansimando per qualche istante il cazzo lentamente perse consistenza scivolando fuori dal culo colmo di sborra.– bravo ai mantenuto la promessa –disse Carmela –ME LO AI ROTTO IL CULO prima di sera.Aldo sorrise –andiamo ora quel cornuto del tuo fidanzato potrebbe cominciare a insospettirsi.Carmela sentiva sempre una fitta nella figa quando qualcuno apostrofava lino in quel modo specialmente se era l’uomo che le aveva appena sborrato nel culo e anche se aveva appena avuto un travolgente orgasmo provò un forte desiderio di altre porcate.montarono anche loro i cavalli, e grazie ai suggerimenti di Aldo dopo un pò Carmela comincio a cavalcare in modo corretto, raggiunsero gli altri due cavalieri, Carmela si avvicino a lino, Aldo diresse il suo cavallo verso Mario, cavalcavano di fianco e quando i due fidanzati si allontanarono, Mario chiese curioso all’amico– allora come il culo di mia nuora…?—- qualcosa di fantastico, non si puo’ spiegare a parole lo devi assolutamente provare– e quello che o intenzione di fare mio caro amico…stasera! –facendo l’occhiolino ad Aldo i due uomini avevano in mente qualcosa per godersi a fondo quella giovane baldracca, ed erano sicuri che Carmela non si sarebbe di certo lamentata, continuarono a cavalcare, per tutto il pomeriggio.verso sera tornarono alla tenuta, Carmela si era divertita quel pomeriggio, la cavalcata le era piaciuta, mentre gli uomini sistemavano i cavalli nella stalla lei si diresse verso casa, aveva l’interno dei pantaloni sporchi di sudore di cavallo e nel culo la sborra di Aldo, trovo tilde seduta in veranda, la salutò e salì nella sua stanza, andò in bagno, l’andrivieni del cazzo duro del padrone di casa nel suo culo l’avevano stimolata. poi si gettò sotto la doccia e si lavò a fondo molto a fondo.la sera a cena mangiò di gusto, Aldo era un ottimo cuoco, la cena era stata accompagnata da un gustoso vino rosso che aveva messo allegria all’intera comitiva, finito di mangiare Carmela si offri di preparare il caffè, Aldo la guidò in cucina mostrandogli il necessario e approfittandone per toccarla dappertutto, intuendo la situazione Mario volle la sua parte e con la scusa di dover prendere la grappa li seguì in cucina, stranamente trovo i due che preparavano tranquillamente il caffè.–ah sei tu, credevo fosse lino– cosi dicendo Aldo rimise la mano sotto la gonna e poi dentro le mutandine di Carmela, che si lasciava fare, Mario si uni al gioco infilando anche le sue mani nell’intimità di Carmela di nuovo eccitatissima, il gioco tra i tre continuò fino a quando la macchinetta del caffè si mise a sbuffare gli uomini le tolsero le mani di dosso e Carmela si diete una sistemata si aggiusto le mutandine che gli erano state spostate di lato per meglio tastarle il buco del culo e la figa, si tirò giù la maglietta coprendo i seni che i due uomini avevano toccato e leccato, poi riempi le tazzine, assunse la solita aria da brava ragazza e tornò dal suo fidanzato seguita dai due arrapati amanti con in mano non una ma due bottiglie di grappa, dopo il caffè versarono la grappa nei bicchieri, nessuno notò che il liquore che offrirono a lino e a sua madre proveniva da una bottiglia e quello che si versarono per loro e Carmela dall’altra, dopo aver bevuto, lino sentì le palpebre farsi pesanti, si alzò barcollando , scusandosi disse di volersi ritirare in camera, anche tilde avvertì una improvvisa stanchezza.–vieni anche tu Carmela, sarai stanca. –disse Lino.Carmela non era affatto stanca ma piena di voglia, fece finta di nulla, saluto a manlincuore i due uomini che durante il giorno l’avevano fatta godere e segui il fidanzato. pensando che lino volesse scoparla si mise nuda ma lino si infilo nel letto e comincio a ronfare, delusa si coricò anche lei, era ancora piena di voglia sdraiata sul letto aprì le gambe l’aria fresca che arrivava dalla finestra spalancata le carezzava la figa accaldata , se la sentiva persino nel culo rimasto leggermente dilatato dopo la visita di Aldo, a gambe spalancate cominciò a masturbarsi, quando all’improvviso la porta si aprì; ALDO E Mario nudi e con il cazzo in tiro, entrarono nella stanza spaventandola, richiuse le gambe e guardò lino che continuava a dormire.– non preoccuparti, non si sveglierà prima di domani mattina — la tranquillizzò Mario che si avvicinò con l’enorme cazzo davanti alla sua faccia.–che le avete fattò?– domandò.–nulla di grave, solo un innocuo sonnifero– la mise al corrente Aldo che inginocchiatosi sul letto di fronte le allargò le gambe, mettendogli in mostra la figa aperta.–stessa cosa abbiamo fatto con tilde, e il figlio di Aldo e rimasto a dormire in paese. nessuno ci disturberà mia bella troiona –disse ancora Mario avvicinando di più la cappella alla sua faccia.–siete due porci, due schifosi maiali.–due porci per una porca.– le rispose Aldo mentre si tuffava con la faccia sulla figa spalancata di Carmela infilandole la lingua dentro, strappandole un gemito a bocca aperta che subito venne riempita dal mostruoso cazzo del quasi suocero. la situazione era infernale, due uomini le stavano facendo cose che anche la più squallida delle puttane si vergognerebbe di fare, ma lei godeva come una pazza; e se pensava che tutto questo succedeva mentre il suo fidanzato dormiva drogato, sull’altro lato del letto il suo godimento aumentava ancora di più, sempre di più, finche godette agitandosi come un ossessa riempendo di umori la bocca di Aldo che le stava mangiando letteralmente la figa. con il corpo ancora scosso dal godimento Carmela, stupita chiese — come fate voi due… anzianotti come siete ad avere i cazzi cosi duri dopo, quello che mi avete fatto oggi?– merito delle scoperte della medicina moderna, due belle pasticce di viagra e siamo pronti a scoparti tutta la notte..– le rispose Mario strusciandole il cazzo sulla faccia.Aldo si alzo in ginocchio le piegò le gambe, le ginocchia di Carmela arrivarono all’altezza delle spalle, con il culo cosi rialzato la figa divenne una voragine una calda e umida accogliente voragine che Aldo riempì con il suo cazzo duro, giù fino alle palle. — prendilo tutto, puttana — la insultò Aldo mentre la trombava selvaggiamente, Carmela subiva godendo pazzamente l’andrivieni del cazzo che saliva e scendeva nella sua figa allagata, presi dalla passione i due amanti quasi non si resero conto che stavano fottendo sulla schiena del povero lino che narcottizzato dormiva beato, intanto Mario, sempre massagiandosi il pisello. guardava il cazzo che entrava e usciva dalla figa, gli umori che scivolavano fuori colando sul buco di culo aperto di Carmela, accecato dalla voglia, divise con forza i due,ricevendo le proteste di Carmela.– no cosa fai… rimmettilo dentro — pregava la troia. Mario la prese per un braccio e la fece alzare una macchia umida si era formata dove il culo della troia era poggiato; poi si sdraiò con la schiena sul letto, appoggiò la testa sul culo del figlio addormentato. i corpi di padre e figlio formavano una “T” sopra il letto, il cazzo di Mario duro e dritto puntava verso il soffitto.– dai, siediti sopra… impalati, col culo, non vedi come ti desidero dai vieni.– disse a Carmela, che non se lo fece ripetere due volte, salì in piedi sul letto guardava l’uomo arrapato dall’alto, con le mani si aprì le chiappe facendo strabuzzare in fuori il buco del culo. scese col deretano cosi oscenamente esposto, si fermò quando sentì il contatto con la cappella. –e troppo grosso.— disse impaurita. ma Mario impaziente la prese per i fianchi, e con un colpo di reni spinse cappella e metà cazzo nel culo sfondandolo, Carmela lanciò un urlo di dolore, calde lacrime gli rigarono le guance.– dai non fare cosi che sei abituata a prenderlo nel culo– le disse l’uomo che le aveva appena sfondato l’ano.ed era vero, passato il dolore del primo impatto Carmela ci prese gusto e spinse finche non sentì l’enorme randello tutto piantato nel culo. andarono avanti per ore i due uomini vollero provare tutto,diedero sfogo alla propria libidine, penetrando, leccando, ogni orifizio della giovane donna, che si lasciava fare di tutto, godendo e gemendo, partecipando attivamente con il corpo e con lo spirito, a rendere quella notte di sesso selvaggio, un ricordo indimenticabile per tutti e tre.le prime luci dell’alba filtravano dalla finestra, i corpi ansimanti e sudati, giacevano sopra il letto, lino ancora profondamente addormentato era stato spinto al lato, finche cadde con un tonfo sordo sul pavimento, padre e fidanzata saltarono giù dal letto, preoccupati, Carmela si rassicuro quando vide che lino continuava a dormire tranquillo, anche se aveva il corpo e le parti intime piene di saliva e sborra che durante la notte le erano state abbondantemente riversate addosso e dentro dai due attempati amanti.amava lino con tutto il cuore. e voleva sposarlo, sarebbe stata una buona moglie, non fedele certo, ma per tutto il resto giurò che avrebbe reso felice il suo uomo. Passarono i giorni e Carmela si ritrovò incinta, non sapeva di preciso chi fosse il padre, lo cominciò a lino, lui era convintissimo che fosse il suo, così portò Carmela all’altare, Mario organizzò un matrimonio da favola, e si tolse anche lo sfizio di incularsi Carmela vestita da sposa, anche Aldo che era stato invitato al matrimonio personalmente da lino, diede una bella ripassata alla sposina depravata.
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