– Dai, non fare così! Ti ho detto che tra quattro giorni sono di nuovo qui con te, d’altronde Carla, ne va della nostra vita, se mi danno quel lavoro staremo molto meglio economicamente – – dici bene tu caro il mio Piero! Tu vai a Roma ed io qui a casa nostra da sola! Lo vuoi capire che io ho paura, siamo in campagna e una ragazza di 24 anni non si lascia da sola in una casa isolata – – non ti mangerà nessuno! Al massimo una bella figa come te possono scoparla fino a morire! – dissi questo mentre abbracciavo la mia dolce e sensuale mogliettina palpandole le tette e facendole sentire il mio cazzo che la desiderava a tutte le ore, certo io 26 anni sposati da poco più di un anno che le parlavo in questo modo, se avesse frainteso avrebbe potuto prendere la cosa come un disinteresse da parte mia qualora lei avesse deciso di cornificarmi… ma lei era completamente “partita” e aveva solo voglia di scoparmi… sarei mancato per quattro giorni e lei voleva fare il pieno. Fu assolutamente fantastico, come di solito, leccai e violai il suo culetto splendidamente attorniato da due chiappe da spavento in cima a due gambe mai viste… la mia libidinosa moglie assecondava le mie spinte arretrando con il culo… – Spingiii… cosiiii… Dio è assolutamente fantastico, se avessi due cazzi sarebbe il Massimooo… devo trovarmi un amante per farmi scopare da voi insiemeee… – Era completamente fuori! Mi diceva che desiderava due uomini insieme e io provai una punta di gelosia… mi rodeva pensare di dividere la mia libidinosa mogliettina con qualcun altro… ma per un certo verso trovai eccitante la cosa e il mio cazzo ebbe un sussulto dentro di lei che se ne accorse. – Ti eccita porcone eh? Pensare che al tua Carla potrebbe scoparsi qualcun altro con te?- – Siii… la mia troiona… ti scoperei io la fica e lui infilerebbe il suo cazzone dentro il tuo splendido culo, come sto facendo io ora… sentiresti la sborra di tutti e due e coleresti come tuo solito…- – Dai amoreee… sto venendooo… scopami… inculami nooo… – Improvvisamente si tolse da sotto di me e io sconcertato non sapevo cosa volesse fare… lo capii… si impalò sul mio mandrino e calò giù con violenza… e riprese la danza dell’amore…mentre diceva… – dai amore, infilami due dita nel culo sii… un altro cazzoooo… un altro cazzooo… quanto lo vorreiiiii… siiiii… vengooo… godoooo…- E si accasciò sul mio corpo coprendomi di baci. Dopo fu dolcissimo un tempo fatto di coccole e ci addormentammo. Mi svegliai durante la notte e ammirai la sua meravigliosa figura sdraiata di fianco, mi beavo dei suoi grandi seni con i turgidi capezzoli in punta, il suo ventre piatto, e quel suo sedere a mandolino sempre ammirato da tutti… una volta ci vidi anche lo sguardo di suo fratello Massimo, un ragazzino diciottenne di una bellezza sconvolgente… biondo, occhi azzurri, un fisico asciutto e molto somigliante a mia moglie. In quella occasione lui si accorse che avevo capito dove fosse posato il suo sguardo e arrossì… distogliendolo. Ma avevo capito che un culo bello è un culo bello anche se è attaccato al corpo di tua sorella. Mi dispiaceva lasciarla da sola, aveva manifestato la sua paura a rimanere in quella casa isolata e non vi erano soluzioni, non potevo portarla con me perché mi sarei distratto e quella occasione era troppo importante per noi, per il nostro futuro. Una soluzione era chiedere a qualcuno di farle compagnia, ma chi? Sua madre era impegnata con la nonna che stava male, mia sorella era sotto esame e non poteva essere distratta, forse la soluzione era quella di chiedere a Massimo di farle compagnia. Mi distolsi da questi pensieri, avrei chiamato mio cognato l’indomani e gli avrei chiesto la cortesia, ora volevo solo godermi un altro poco di tempo insieme alla mia Carla coccolandola ancora un po’ e la abbracciai. Come una gattina si strofinò a me e mi abbracciò a sua volta, iniziando a fare le fusa… – Non dormi amore mio? – mi chiese. – No, stava pensando a come risolvere il problema della tua compagnia – – Facciamo così mi faccio subito l’amante così posso dormire con lui… – Provai un’altra fitta di gelosia, ma mi riaccese i sensi… – Sei una puttanona… davvero scoperesti con qualcun altro? – – Certo! Se tu mi lasci da sola… ma noo… che vai a pensare… però… certo che l’idea di due cazzi insieme non sarebbe male… insieme a te intendo! E poi – disse guardando la mia erezione – eccita anche te la cosa… – Si piegò e prese il mio cazzo nella sua bella bocca ed iniziò un meraviglioso, succulento pompino che finì con l’orgasmo nella sua bocca… mandò giù tutto e si sdraiò al mio fianco. Ci abbracciammo di nuovo e le dissi dell’idea di chiedere compagnia a Massimo fino al mio arrivo. E aggiunsi che così avrebbe avuto un altro maschietto dentro casa mentre non c’ero. Oltretutto anche bello! – Figurati! Bello è bello, ma un ragazzino e per giunta mio fratello, oltretutto non credo abbia grandi interessi verso il sesso, anzi talvolta ho anche pensato che fosse un po’ finocchio, mi dispiace dire questo di mio fratello, hai visto che culetto che ha? – – Ma che dici Carla! – protestai io. – Quello che penso! Penso possa piacere soprattutto ai maschietti, perché tu non te lo faresti? – e scrutò la mia reazione… – – A me piacciono le donne, dovresti saperlo! – – Ma che c’entra con un corpo come il suo, senza un pelo, un viso più bello del mio e il culo? Lo hai visto il culo? Scommetto che se rientrando ti trovassi lui nel letto al buio, sdraiandoti dietro di lui… gli potresti toccare le chiappe e sono sicura che arriveresti a incularlo con il massimo del piacere forse reciproco… – Mi ritrovai con un’altra erezione mio malgrado, non avevo mai pensato fino a quel momento che mi sarei eccitato per un uomo… ma ero forse omo e non lo sapevo? Questa idea mi spaventò e se ne accorse Carla che sorrise e disse: – Dai non fare quella faccia, è normale che ti ecciti un bel corpo sia maschile che Femminile la bellezza attrae sempre dove essa sia, pensi che a me non piaccia una bella ragazza? – – Davvero? Non ti sapevo anche lesbica… – – Perché tu non ti sei eccitato quando ho parlato del culetto di mio fratello? E per questo nono sei gay! Siamo al massimo bisex, ci piacciono a tutti le fantasie… Sapessi quante volte ho guardato il bel culo di Gianna con la voglia di palparlo e forse infilarci la lingua dentro mentre con le mani le palpo le tette! – – Carla stai parlando di mia sorella! – – Dai Piero, prima parlavo del culo di mio fratello e ti si è rizzato il cazzo! – – Accidenti che discorsi stiamo facendo… – tentai di sviare il discorso. – Discorsi che comunque ci eccitano… dai facciamo l’amore… scopiamo pensando ognuno a quello che gli pare… – e si girò provocandomi con il suo splendido culetto… Io chiusi gli occhi e poggiai la mia erezione in mezzo a quel solco e spinsi ad occhi chiusi… In quel momento stavo immerso in quel gorgo di perdizione, lei muoveva voluttuosamente i glutei e mi scoprii a pensare alle chiappe di un bel ragazzetto quale era mio cognato… Venni subito… e urlai il mio piacere… lei spinse le meravigliose colline di carne verso il mio scettro di carne rigida che la violava e urlai ancora… lei venne insieme a me… Ci trovammo allacciati e lei mi chiese chi avessi sodomizzato… pensai mi avesse letto nel pensiero e non parlammo fino a che lei disse di stare tranquillo e che avrebbe atteso il mio ritorno insieme a suo fratello. La mattina partii prestissimo dandole un bacio mentre il mio angelo dormiva. Arrivai a Roma prima di mezzogiorno e andai subito a lasciare la valigia in Hotel. La stanza era stata prenotata dalla società con cui ero in contatto, d’altronde ero un esperto informatico molto conosciuto nonostante la mia giovane età e con il lavoro che avevo per un grosso colpo di fortuna, la malattia di un mio collega, fui mandato a riparare il grande danno provocato da un virus informatico presso la filiale del mio paese di questa grande azienda dove conobbi il dottor Serra, un tipo strano che fu talmente contento del lavoro svolto da me che mi convocò nell’ufficio del direttore locale facendomi tanti complimenti e facendomi capire che in quel posto ero sprecato e avrei avuto una carriera più veloce nella sede romana della sua azienda. Avevo appuntamento nel pomeriggio con Serra, il quale mi aveva prenotato un hotel di lusso, si vedeva come entravi nella hall, il lusso era confermato dai camerieri in livrea. Posai la valigia davanti la reception e porsi i documenti al direttore il quale mi accolse con un sorriso cordiale e chiamando un ragazzo, gli consegnò le chiavi e gli ordinò di accompagnarmi. Lui prese la mia valigia e si avviò verso l’ascensore cedendomi il passo. Arrivati al piano mi precedette nella stanza che aprì e mi disse: – Il dottor Serra si è raccomandato di trattarla con particolare riguardo ed è molto amico del direttore. In che cosa posso aiutarla? – Fu in quel momento che lo osservai, un ragazzetto, poteva avere diciotto, al massimo diciannove anni, un bel ragazzo moretto come me senza un filo di barba e nonostante la divisa si notava che avesse un bel fisico. Il tutto era valorizzato dal suo sguardo magnetico forse per gli occhi di un blu profondo. Fui sorpreso come mi vennero questi pensieri e come avevo notato tutte queste cose in un ragazzo, un del mio stesso sesso, cosa stava succedendo in me? Comunque mi disse che l’avevano messo a mia completa disposizione.. Accentuò troppo quest’ultima cosa… che voleva dire? Forse nulla e il mio pensiero era frutto del discorso che avevo fatto nella notte con mia moglie, comunque, Ricky, così mi disse chiamarsi, sarebbe sceso lasciandomi solo e che se avessi avuto bisogno di lui non avrei dovuto esitare a farlo chiamare, lui si sarebbe messo a mia disposizione completa e che più tardi mi avrebbe accompagnato lui presso la sede della Star Connection. Detto questo si avviò alla porta e il mio sguardo si posò sulle sue natiche molto ben fatte accentuate da un pantalone morbido, di seta che si infilava nel suo bel culo… Ma che andavo a pensare! Presi il cellulare e telefonai a Carla. – ciao Piero – rispose lei – tutto bene il viaggio? – – Bene Amore! Sono in un hotel bellissimo, mi dispiace solo che tu non sia con me, vedessi che bella stanza e che servizio! Pensa che ho a mia disposizione un cameriere che al quale è stato detto di accompagnarmi dovunque ed essere la mia giuda. Per essere sincero la cosa non mi quadra, non capisco, ma mi piace! – – Com’è il cameriere, giovane? – – Si – – Bello? – – Si – – Bel culo? – – Che cazzo dici? I discorsi di stanotte mi hanno eccitato, ma non sono gay! – – Lo so bene amore! Ma un’avventuretta… – – Massimo ha fatto storie per farti compagnia? – – No amore, sta arrivando, gli preparo qualcosa da mangiare poi andremo a fare un giro. – Tornerete a casa col buio? Non avrai paura? – – Non essere apprensivo amore se dovesse succedere qualcosa te lo farò sapere, comunque mi farò coccolare dal mio fratellino tanto grazioso… anzi stanotte lo farò dormire nel nostro letto con me… – – Sei una troia quando parli con i sottintesi, non vorrai per caso farti tuo fratello? – – Chissà… e tu scommetto sei eccitato, vero? – – Noooo… – mentii – Dai amore mio non hai a disposizione “completa” il bel ragazzo? Fatti un’avvventuretta così torni più ricco e chissà cosa faremo poi col cognatino… – – Smettila… – – Ti eccita la situazione vero? Stanotte pensa che cosa potrei fare… comunque ce lo racconteremo qualsiasi cosa faremo… – – Voi due? – – NOI DUE! – – Io sono solo qui! – – Non mi risulta da quanto hai appena detto… – – Ma non sono gay – – Nessuno dice questo ma io una ragazza prima o poi me la farò davanti a te! Ma adesso riposati un pochino amore ci sentiamo dopo essere stato in ditta. Ti amo mio tesoro e mi raccomando mi dovrai raccontare tutto ciò che farai… – – Ciao amore – non le risposi alla richiesta ma il mio cervello viaggiava veloce, troppo veloce… – Feci una doccia e mi rilassai sdraiandomi nudo sul comodo letto. Sentii un bussare discreto e chiesi chi fosse. – Ricky… – – Sono nudo – ed aprii. – Permesso – e senza aspettare la risposta entrò. Mi sentii osservato dal suo sguardo penetrante nel frattempo che mi avviavo verso il letto e la cosa non mi infastidì, anzi mi eccitai con mio notevole imbarazzo, non potevo nascondere la mia erezione e non volevo voltare le spalle, mi accorsi che aveva portato un carrello con il pranzo, con posate di argento. – Offerto dal dottor Serra, deve essere molto prezioso per lui… – disse in uno strano tono, quasi con gelosia – riserva questo trattamento a poche persone… però devo dire che ha buongusto per questo…- Disse questo facendo scorrere lo sguardo sul mio corpo, sentii come una carezza. Ero col cazzo dritto nudo in camera con un ragazzo, eccitato come se fossi con una delle tante donne che avevo scopato nel passato… imbarazzo era quello che provavo in quel momento, ma ero eccitato… cosa mi era preso? – Posso chiamarti Piero? – mi chiese. – Si – risposi – Finisco il mio turno alle 20, se ti va usciamo insieme, si va a mangiare una pizza, poi un drink e quello che ci andrà di fare… sempre se non hai impegni. – E cosa ne penserà il dottor Serra? – – Non mi interessa non mi ha comprato! Esco con chi voglio! – mi diede il biglietto da visita col suo cellulare e andò via. Il mio stato d’animo era un disastro, avevo capito che Ricky era gay, amichetto del dottor Serra, quindi Serra era gay, cosa voleva quindi il mio futuro capo da me? Ed io perché ero eccitato in presenza di Ricky? Ero affascinato da lui e mi andava l’idea di uscire la sera con lui, ma dove voleva e volevo arrivare? Ero sconvolto e sentivo il bisogno della mia Carla della sua voce, del suo amore… la chiamai… raccontai tutto e lei mi convinse ad accettare. Ci saremmo sentiti la sera. Nel pomeriggio andai al colloquio con i dirigenti, Serra mi fece sentire protetto dal suo potere in azienda e le prove andarono bene, ci aggiornammo all’indomani. Nel congedarmi Serra mi raccomandò di andare a divertirmi la notte perché Roma offriva una miriade di divertimenti per tutti i gusti e che un giovane bel ragazzo come me avrebbe saputo approfittare dell’assenza della moglie… Tornai in hotel alle 19 e andai in stanza, nella hall non incontrai Ricky, decisi per una doccia e mi sdraiai sul letto, poi presi il cellulare e telefonai… – Ciao Ricky sono Piero volevo avvisarti che sono in stanza e se passi da me ci Accordiamo per la nostra serata…- nell’attesa telefonai a Carla mettendola al corrente della decisione, fu contenta e mi disse che lei era ancora in paese e che tra poco sarebbero rientrati a casa per passare la notte. Bussarono ed aprii nudo così com’ero, sorprendendomi del piacere che provavo senza neanche nasconderlo, nell’esibirmi a Ricky nella mia totale nudità. – Piero ti dispiacerebbe se facessi la doccia qui da te? Sai abito distante e perderemmo un’ora della nostra serata se andassi lì. Tanto tra noi maschietti… – non aspettò la risposta e si tolse i vestiti sotto il mio sguardo… quanto era bello! Due natiche da Adone… gambe snelle il torace scolpito… mi stavo eccitando di nuovo alla vista del suo corpo… era di spalle, si voltò, la sua eccitazione era esattamente come la mia, ma la sua era una erezione maestosa… aveva un pene di dimensioni mai viste… ed era eretto per me…io per lui… ero spaventato dalle sensazioni nuove che stavo provando… bellissime! Lo segui con lo sguardo mentre entrava in bagno e non ebbi il coraggio di seguirlo, sentivo lo scroscio dell’acqua e Rick che canticchiava. Decisi di vestirmi per accelerare i tempi e scelsi un paio di jeans e una bella magliettina che mi aveva regalato Carla. Stavo pettinandomi quando Ricky uscì nudo dal bagno ancora gocciolante mi venne vicino facendomi sentire il profumo di bagno schiuma che il suo bellissimo corpo emamnava, – Carino! – disse e mimando una sfilata mi passò davanti facendomi ammirare per l’ennesima volta le sue belle, scultoree natiche.- Mi vesto subito, dato che tu sei pronto! Ma comunque qui a Roma tutto è senza fretta e avremmo potuto approfittare per rilassarci un pochino insieme prima di uscire. – E dopo avere asciugato il suo corpo si sdraiò a pancia in sotto sul mio letto facendo ancora bella mostra del suo meraviglioso culo… ero eccitato e si vedeva… lui si girò e mi chiese se era un difetto dei jeans quel bozzo sul davanti… e alzandosi mise in bella mostra il suo grosso cazzo in erezione… – come va con tua moglie? So che sei sposato… – e girò elegantemente intorno a me, portandosi alle mie spalle da dove mi abbracciò sfiorando con le labbra il mio collo. Provai un lungo brivido e scese con le mani fino ad afferrare il mio cazzo eretto e facendomi sentire la sua erezione tra le mie natiche… – bene… – risposi con la voce roca per l’eccitazione… – sono etero… – dissi con poca convinzione più per me che per quello che stava accadendo. – So anche quello… ma ora non si direbbe che la situazione ti dispiaccia… mi vesto e andiamo – Provai una punta di delusione… e andammo con la sua macchina passando dalla porta di servizio, Lungotevere e poi a destinazione Trastevere dove entrammo in un locale piccolino, nell’aria musica sudamericana e luci soffuse con piccoli tavoli fatto per coppie, lo conoscevano tutti ed era amico di tutti. Passammo un paio di ore mangiando e ballando ritmi di samba, salsa e merengue. Mentre stavo ballando si avvicinò a me una mora fantastica, alta mora, con due tette da sballo che strabordavano dal generoso top messo su una minigonna vertiginosa… dovevo aver fatto colpo perché ci provava spudoratamente, strofinando il suo corpo contro di me… sotto lo sguardo di Ricky dove percepii un sorriso strano… lui stava parlottando con un bel ragazzo con il quale sembrava avere intimità. D’un tratto si alzò venendomi vicino e mi disse: – abbiamo fatto conquiste! Si vede proprio che piaci ai maschietti! – fu solo allora che mi accorsi dell’equivoco… era un trans… alla quale chiesi scusa per congedarmi e andai fuori con il mio amico al quale dissi che volevo telefonare a Carla. – Carla?… pronto? – – Ciao amore mio – disse con una strana voce – come stai? Notte folle, nevvero? – – Folle al punto che sono in Trastevere con un gay e vengo abbordato da un trans, ma che voce strana che hai… stavi dormendo? Eppure sono solo le undici di sera! – – Si! Sono a letto – percepii un sospiro nella sua voce… – A letto dici, ma dormivi? – chiesi con ansia ed eccitazione. Conoscevo bene la mia mogliettina libidinosa, a cosa corrispondeva quel tipo di sospiro… – Stavo scopando!!! – – Come scopando? Con chi? – chiesi ancora più eccitato… – Con il mio fratellino che in questo momento è nella mia fica col suo bel cazzetto e mi sta traa..panando… dio come sto godendo… che puttana di moglie che hai, al telefono con te mentre si sta facendo chiavare da suo fratello e te lo racconta in diretta. – – Non è vero… dimmi che non è vero… – balbettai… – Certooo… ahhh… godoooo… sto venendo per la quarta volta ed ora mi farò inculare… – – Zoccola! Troia!!! – le dissi ma ero eccitato come un caprone infoiato. – Certo la tua zoccola però!!! Dopo però gli faccio io il bel culetto col vibratore che abbiamo così te lo preparo per quando arrivi… ora vai a divertirti e lasciami scopare dopo richiama che ti racconto ancora… – clic… riappese il ricevitore. Dovevo essere sconvolto perché Ricky mi venne vicino chiedendomi cosa fosse accaduto , non risposi e dissi che volevo andare a letto. – con piacere… – disse. – Da solo! – specificai leggendo nel suo sguardo delusione. – Stanco a tal punto? – chiese – avevo un programmino per la serata… – – Scusami ma ho discusso con mia moglie e sono nervoso… – – Al punto di non voler proseguire la serata? – – Dai! Dove siamo diretti? – – Serata tranquilla o discoteca? – chiese. – Serata tranquilla – risposi io. – D’accordo, ti va un locale strano dove si può parlare, ballare musica tranquilla? – – Cosa vuol dire strano? Ma poi mi fido di te sono nelle tue mani… – E andammo… il locale era vicino Villa Borghese e si entrava solo da tesserati e lui lo era. Una musica lenta mi avvolse mentre andavamo al tavolino in un angolo appartato… ci servirono una bibita fresca che mi gustai appieno come la brillante conversazione che aveva iniziato il mio nuovo amico. Ad un tratto mi chiese se volevo ballare con lui… la cosa mi sconvolse… lui però mi fece notare ciò che fino ad allora mi era sfuggito… le coppie erano tutte dello stesso sesso… un locale gay! E mi lasciai trasportare al centro della pista in un abbraccio con lui… cose mai fatte prima, avevo bisogno di rallentare… tutto era così veloce… ma sentii che si stringeva a me facendomi sentire il suo grosso membro sul mio entrambi eccitati… e piano piano scese con le mani abbrancandomi le natiche… soffiandomi sull’orecchio un: – mi piaci da impazzire Piero… andiamo a casa mia? – – scusa ma non sono pronto… – risposi. – Non si direbbe… – disse mettendo una mano tra di noi toccandomi spudoratamente il cazzo. – prendiamo un altro drink prima? – mi chiese dandomi coraggio. – Si… – dissi facendogli capire che era si per tutto, ormai ero partito… Arrivammo a casa sua, un bellissimo ed elegante monolocale, arredato con buongusto, stile moderno, un ampio divano dove mi sedetti mentre lui accendeva lo stereo con una musica strana, credo indiana che ben coniugava con l’odore di incenso che era nell’aria. – scusami – mi disse mi vado a mettere comodo… – e andò in bagno chiudendo la porta dietro di sé, mentre io più frastornato che mai per la situazione e per quello che stava facendo mia moglie con suo fratello… approfittai della situazione per chiamarla raccontando dov’ero e cosa facevo. Mi disse di godermi la cosa e poi raccontarle tutto…lei intanto disse che stava inculando suo fratello con il vibratore e se la stavano godendo un mucchio… mentre scopavano lei le infilava il dildo nel culetto facendolo godere e facendogli confessare che a Massimo sarebbe piaciuto farlo con il mio cazzone nel suo culo… agganciò, proprio mentre rientrava nella stanza il mio prossimo amante… lo sapevo fin d’ora… Si avvicinò a me coperto dal suo leggero kimono di seta e profumava… mi sussurrò nell’orecchio: – vuoi farti la doccia prima? – e mi morse il lobo… un brivido…percorse tutto il mio corpo…e andai… lui mi seguì e togliendosi il tessuto leggero che indossava venne nella doccia con me… ci insaponammo gustando tutte le sensazioni del tatto e della pelle dell’altro a contatto della propria i nostri membri eccitati che si toccavano… d’improvviso si chinò e prese il mio cazzo tra le sue morbide labbra e fece scorrere iniziando delicatamente a succhiare… ero partito… lo feci rialzare, avevo voglia di sentire ancora il suo enorme membro appoggiato al mio, avevo voglia di prendere tra le mani le sue bellissime chiappe… e lo feci… sentii subito le sue labbra sulle mie e la dolce violenza della sua lingua alla ricerca della mia… un bacio meraviglioso… uscimmo dalla doccia con i nostri corpi che anelavano piacere… andammo sul divano dove mi fece sedere e ricominciò con la bocca sulla mia cappella… • che bel cazzo che hai… mi piace sentirlo nella mia bocca… succhiarlo… ti farò venire sul mio palato e poi ti bacerò… – dicendo questo, mi fece allungare sul divano e giratomi mi leccò le natiche penetrando con la lingua tra le pieghe del buchetto… che sensazioni… avevo voglia di essere penetrato… di succhiare quel cazzo maestoso…
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