Tania lavorava da circa 3 anni in una nota multinazionale giapponese, che produceva cosmetici e con succursali in tutto il mondo. Si era laureata in Ingegneria chimica alla sola età di 26 anni e dopo la sua laurea aveva concluso un MBA negli Stati Uniti. E’ in altri termini una donna brillante, molto intraprendente e nello stesso tempo molto bella. Capelli neri corti, occhi azzurri come il mare, un bellissimo viso e delle splendide forme. E’ infatti alta circa 1.78 con misure che facevano invidia ad una indossatrice. Se a ciò si aggiunge una dose di simpatia, di grinta di abilità nel comunicare si può immaginare che ella avrebbe avuto una carriera ricca di soddisfazioni. Purtroppo però fino a quel momento non era andato tutto così bene. Infatti per quanto ella si impegnasse nella sperimentazione, tuttavia non aveva ancora raggiunto quei traguardi professionali che una donna come lei avrebbe meritato. Continuava a ricoprire le mansioni di assistente ad un gruppo di colleghi più anziani di lei, la maggior parte uomini, anche se vi erano almeno tre donne come lei, che inspiegabilmente erano state inserite nel team di progettazione, senza tuttavia avere titoli come lei. Il momento peggiore lo attraversò quando, dopo un progetto di ricerca per una nuova crema idratante da donna, prodotto innovativo sul mercato, al cui lancio sul mercato Tania aveva dato un forte contributo, andando ad eseguire numerosi test di non alterazione della pelle che il nuovo composto avrebbe potuto avere, i due direttori giapponesi della filiale di Londra non la avevano convocata per quella agognata promozione, ma anzi nemmeno elogiata personalmente come avrebbe meritato. Pochi giorni dopo, per un banale problema di competenze tra colleghi, ormai con il morale a terra, scoppiò a piangere, in presenza di Midori, una giovane donna anche lei molto bella di Hong-Kong. Tania in quella occasione confessò alla collega tutta la sua delusione e la sua amarezza, dando dei bastardi ad alcuni suoi colleghi più anziani, che secondo lei non avrebbero sottolineato ai due direttori di area il valido contributo da lei prestato. Midori allora pensò che era ormai il momento di spiegare tutto a Tania, riguardo al funzionamento di quell’ufficio ed in particolare di alcuni taciti costumi giapponesi, che vigevano in quell’azienda e che ovviamente penalizzavano il lavoro delle donne, soprattutto se straniere. “Sai- le disse- ci sono delle abitudini qui, non certo molto belle per le donne e comunque molto segrete cui nessuno penserebbe mai di parlare perché facenti parte della filosofia giapponese e soprattutto della impenetrabilità.” “Ti prego potresti spiegarti meglio?” “Certo- replicò Midori- devi sapere che secondo i principi della antica società giapponese le donne in generale e le straniere soprattutto non sono considerate al pari degli uomini. E’ impensabile che una donna, per di più se europea, possa far carriera più velocemente di un uomo, anche se la donna fosse più brava, chiamalo come vuoi clientelismo, nepotismo o stupidità. Tuttavia questo ostacolo può essere agilmente superato, ma il suo costo può anche essere spiacevole, dipende dai punti di vista.” “Capisco, ma puoi continuare? Cosa intendi per costo ed in ogni modo come potrei riuscirci, se lo volessi?” “Bè vedi, il fatto stesso che occupi una buona posizione anche con meno titoli di te ti fa capire che io ho deciso di pagare quel prezzo, perché proprio non mi andava di fare una lunga gavetta, al termine della quale sarei comunque rimasta anche con un pugno di mosche in mano. Quello di cui ti parlo ha un nome si chiama bukkake. Si tratta di un rito sessuale che viene praticato da moltissimi anni in Giappone e fa parte delle sue tradizioni.” “In cosa consiste, non ne ho mai sentito parlare?” chiese Tania incredula. “In pratica la donna viene coperta si seme e nella maggioranza dei casi fa in modo che gli uomini intorno a lei eiaculino in una scodella o spesso in un bicchiere, al termine della cui operazione, ella ne beve il contenuto fino all’ultima goccia” Tania era allibita e completamente senza parole.”D’accordo ma che c’entra con il fatto di fare carriera e di entrare a far parte del gruppo di progettazione?” “Se proprio ci tiene credo che questa sia l’unica soluzione, Tania” replicò Midori. “Il fatto che occupi questa posizione implica che ho deciso di prendere parte al rituale.” “Scusa, poi chi sarebbero gli uomini nel momento in cui una donna decide di sottoporsi a questo costume? E come avrebbe luogo?”; Tania in realtà non poteva credere ai suoi occhi e non riusciva ad immaginare come poteva fare una donna a prendere parte ad un simile gioco. “Gli uomini sarebbero 4-5, ovviamente i due direttori giapponesi e due o tre dei tuoi colleghi del gruppo di progettazione cosmetici. Quanto al come fare per ottenere la possibilità di prenderne parte e di fruire di tutti i vantaggi del caso, se la prova venisse apprezzata dai due boss e dagli altri componenti, bèh in quello posso aiutarti io chiedendo ad uno dei due direttori, attraverso uno dei miei colleghi. Lo so non è una decisione facile da prendere ci sono passata anche io e come te altre nostre colleghe, ma se posso darti un parere ne è valsa la pena, sia perché la cosa è stata molto eccitante e soprattutto per i benefici di cui ho goduto in seguito. Sono pronta ad aiutarti, dandoti altri particolari. Pensaci e fammi sapere” Tania era sconvolta e fuori di sé. Le sembrava tutto un sogno ed anche molto stupido. Promise a Midori di pensarci ed andò via. Mentre tornava a casa nel solito pulman londinese non poteva smettere di pensare a quello che le aveva detto la collega. Ovviamente di questo non poteva parlare né con i suoi genitori in Italia, né con i suoi amici, né tantomeno con un ragazzo che frequentava da poco. Pensò a se stessa fra cinque anni, ancora a fare i compiti più spiacevoli, essendo trattata come una stupida segretaria dai suoi colleghi uomini. L’idea non le piaceva affatto e tanto meno sopportare la loro presunzione ed arroganza. In fine dei conti se questa poteva essere il suo trampolino di lancio, alla fine sarebbe stato ben poca cosa di fronte alle possibilità di promozione e di mettersi in luce anche all’esterno dell’azienda. E poi, per quanto difficile potesse essere prendere parte a quel gioco, alla fine si trattava di bere un po’ di sperma e pensò che la cosa in fondo poteva anche piacerle. Dopotutto aveva letto su una rivista che il seme maschile è molto nutriente e contiene delle proteine e degli ormoni ottime per la pelle femminile. L’indomani in ufficio Tania pensò di chiedere a Midori altri dettagli per la questione discussa il giorno precedente. Così dalla sua scrivania compose il numero della stanza dell’amica. “Ciao, come va!” “Ehi!! Ciao. Aspettavo una tua telefonata, dopo la chiacchierata di ieri.” rispose Midori “Midori, volevo parlarti proprio di questo. Desidero farlo nella pausa pranzo, per cui volevo chiederti se ti va di pranzare insieme.” “Ok, oggi finirò la riunione con i responsabili della produzione intorno alle 13.00, dopo di che sarò libera almeno per un’ora. Quindi potremmo pranzare da qualche parte, magari vicino Kingsway road.” “D’accordo ma preferirei un posto dove si può parlare di certi argomenti…capisci e soprattutto vorrei un posto dove non c’è la possibilità di incontrare nostri colleghi” “Allora si potrebbe andare a Barbican, non è lontano da qui e stai certa che non incontreremo nostri colleghi”. “Va bene, vuol dire che ci troviamo alle 13.15 sotto il nostro palazzo” “A più tardi Tania, buon lavoro” concluse Midori. Quando arrivarono al ristorante suggerito da Midori, Tania chiese al cameriere se potevano sedere in un tavolo sulla terrazza, che era abbastanza lontano dagli altri dove erano seduti gli altri clienti, così che potessero parlare tranquillamente di quella faccenda tanto delicata. “Sai sto pensando che forse varrebbe la pena prendere parte a quel rito di cui mi hai parlato…” “Ti riferisci al bukkake vero? Non posso che condividere la tua scelta, Tania. Anch’io ero spaventata e nervosa all’inizio, ma poi ho riflettuto con lucidità e razionalità ed ho pensato: perché buttare all’aria un’opportunità del genere, magari continuando a sgobbare come una cogliona, senza avere alcuna garanzia che alla fine qualcuno ti tiri sul suo carro… Capisci che intendo vero?” “Beh sì è quello che pensavo anch’io ieri sera.” osservò Tania. “Parlandoci chiaro si tratta solo di spompinare quattro o cinque uomini e di mandare giù un po’ di sperma. Inoltre io amo lo sperma, è la mia bevanda preferita insieme allo champagne. E ti confesso che quando ho fatto il bukkake mi è piaciuto moltissimo, per cui l’ho mandato giù tutto avidamente.” Tania era senza parole. Era la prima volta che sentiva parlare Midori in questi termini. Certo avevano parlato di uomini anche altre volte, ma in termini così chiari mai. “Tania, sono sicura che i direttori si sentiranno onorati se decidi di prendere parte alla cerimonia” Tania allora pensò di chiedere alla amica di organizzare il bukkake, ma le raccomandò di farle sapere con un anticipo di almeno quattro o cinque giorni, e soprattutto avanzò la richiesta che il numero di partecipanti non superasse 4 uomini. “D’accordo, tra oggi e domani ne parlerò con uno dei due nostri boss. Quello che posso dirti è che qualunque uomo qui dentro vorrebbe al posto di quei quattro uomini sapendo che la protagonista di questo rito è una bellissima donna come te. Ad ogni modo ti farò sapere” concluse Midori. L’indomani mattina Tania trovò una posta elettronica nel suo computer, il cui mittente era proprio Midori, in cui potè leggere: “i direttori si sono detti estremamente felici della tua richiesta, ritenendo che qui dentro non ci sia donna così bella e così affascinante. Devi sapere che sari costretta a firmare un liberatoria, in cui dichiari di aver chiesto espressamente loro di avere rapporti orali. Inoltre tutta la prova dovrà essere firmata da una telecamera, del cui filmato otterrai una copia. Ovviamente avrai tutto il diritto di vedere i test clinici e medici dei partecipanti, per sincerarti della loro salute. La data è stata fissata per martedì sera, intorno alle 20.00, quando ormai tutto il personale di servizio sarà uscito. Il tutto avverrà nel salottino nella stanza di Hujitsu Samori, uno dei direttori. La cosa divertente è che sarò io a riprendere il filmato ed Monique, la segretaria di Samori assisterà i partecipanti al bukkake. In ogni caso ti darò altri dettagli tra oggi e domani. Midori” Ormai tutto era organizzato e Tania pensò che non poteva certo tirarsi indietro, pena una figuraccia e per di più sarebbe apparsa come una donna emotiva e insicura, cose che non la avrebbero aiutata per il suo lavoro. Al diavolo si disse “voglio fare bukkake, svuoterò le palle di quegli stronzi, dopo di che berrò tutto il loro seme fino all’ultima goccia. Così tra qualche mese mi occuperò anche io della progettazione e lo metterò in culo ai colleghi, che continuavano a trattarla come l’ultima arrivata.” Però pensò anche ad una piccola vendetta che avrebbe messo in pratica quella sera, per l’umiliazione a cui si sarebbe sottoposta. Martedì sera arrivò e Tania si preparò a lungo psicologicamente per quella dura prova. Alle 20.00 squillò il suo telefono. “Buonasera Tania, sono Monique il signor Samori mi ha pregato di farla accomodare nel salottino antistante il suo ufficio.” “Grazie Monique, mi dia solo due minuti e sarò lì” Il momento fatidico era arrivato. Tania si avviò verso la stanza di Samori che era sul piano superiore in fondo al corridoio. Quel giorno aveva deciso di indossare degli abiti che mettessero in mostra le sue splendide forme (il culo spettacolare, sodo e duro come il marmo e i suoi morbidi seni, anch’essi sodi e rotondi. Tania infatti portava una terza di seno ma poteva sembrare addirittura una quarta) Ovviamente anche il viso era molto curato: un ombretto metteva in evidenza il suo splendito viso ed i suoi dolcissimi occhi. Quando Tania entrò i partecipanti non potevano credere ai propri occhi tale era la splendida figura che si presentava loro. L’ingegnere che era a capo del gruppo di Tania era visibilmente impacciato. Probabilmente l’impatto emotivo era troppo grande ed avrebbe volentieri evitato quel magnifico rituale. Mitzumoto fu il primo a rompere il ghiaccio offrendo a Tania da bere del vino bianco. Tania accettò, non mancando di ringraziare il suo direttore. Poteva notare che come le aveva detto la sua collega gli uomini erano quattro: i due direttori giapponesi, Richard Mintze, capoufficio di Tania ed Davide Piccolo, anche lui italiano come Tania ed anche lui nel gruppo di progettazione. C’erano poi come d’accordo Midori, che abbracciò e baciò l’amica e Monique, la segretaria di Samori. Mitzumoto fu il primo a parlare, rivolgendosi a Tania:”Siamo molto onorati che lei ci abbia chiesto di organizzare un bukkake, nobile arte che esiste da anni in Giappone e che rappresenta uno dei costumi più raffinati nella nostra società. Una donna che chiede spontaneamente di partecipare ad un simile rito, merita la massima considerazione e un grande apprezzamento a livello personale e professionale, soprattutto poi se è così bella come lei. La sua collega ci ha accennato al fatto che lei non è molto contenta delle sue mansioni qui in azienda. Che ritiene ormai giunto il momento di entrare a far parte del gruppo di progettazione. L’ing. Mintze ci ha parlato delle sue ottime qualità, ma sa a volte in un’azienda per guardare al prodotto non si sottolinea abbastanza bene il lavoro dei singoli.” Finalmente Tania capiva che quell’occasione era per lei un’ottima opportunità e tutto quello che stava accadendo confermava quanto le era stato detto dalla collega. Ad un certo punto Samori si rivolse a Tania, dicendole”Penso che la sua collega Midori le abbia già parlato per grandi linee di come si svolge il bukkake, vorrei parlare a lei ed agli altri partecipanti di alcuni dettagli. L’idea che abbiamo è questa: può cominciare a lavorare prima il membro dell’ingegner Piccolo, il più giovane del gruppo, facendo uso solo delle mani e della bocca. Il suo compito sarà quello di far eiaculare il nostro collega in questo bicchiere. Poi procederemo con l’ing. Mintze, sempre allo stesso modo. Poi toccherà a Matzumoto ed infine al sottoscritto. Ovviamente dopo che ognuno di noi avrà espulso tutto lo sperma a disposizione nel bicchiere, lei terminerà il rito nel migliore dei modi, ovvero bevendo tutto il contenuto, che ci auguriamo abbondante e di suo gradimento.” Così porse a Tania un bicchiere con il collo molto lungo e stretto, di quelli che si usano per assaggiare il vino. Esso poteva contenere all’incirca 25 cl di vino, ovvero un quarto di! bottiglia di vino. Dopo aver firmato la liberatoria e dopo aver esaminato con cura le cartelle cliniche dei partecipanti, Tania studiò il bicchiere. “Tania dimenticavo di farle presente, che uno dei suoi obbiettivi sarà quello di non far cadere nemmeno una goccia di sperma sul pavimento, sarebbe un peccato. Tutto dovrebbe finire nel bicchiere preposto allo scopo” si raccomandò Samori.”In particolare raccomando agli uomini, che sanno di essere sul punto di espellere sperma, che facciano un pronto cenno alla signorina Monique, che terrà pronto il bicchiere. So bene che voi tutti gradireste eiaculare nella bocca della vostra bellissima collega, ma vi invito ad attenervi alle mie istruzioni” “Non si preoccupi, Signor Samori, seguirò alla lettera le sue istruzioni con un tocco di creatività che mi contraddistingue e farò in modo che questo possa essere il miglior bukkake, cui lei ha mai partecipato! Non sa nemmeno quanto mi sento onorata di partecipare a questo rito!” rispose Tania (che pensava che se avesse eseguito un buon bukkake tutto nella sua carriera sarebbe cambiato). Senza indugiare Tania si diresse verso Riccardo Piccolo, il quale per l’emozione e la tensione che viveva in quel momento disse a Tania:”Non ho mai potuto fare a meno di ammirare il tuo splendido volto” Tania, capendo l’imbarazzo del giovane, dovuto forse alla timidezza, ringraziò con un bellissimo sorriso, che lasciò il Piccolo completamente estasiato, poi aggiunse: “Adesso devi solo rilassarti e lasciare fare a me, ma mi raccomando quando sei per schizzare, non ti sognare di farlo sulla mia faccia o nella mia bocca, tutto il tuo seme deve finire nel bicchiere, nemmeno una goccia deve essere sprecata.” “Va bene Tania farò del mio meglio” Così la donna si chinò, liberò l’uomo dalla cinta e dai calzoni e cominciò con l’indice a seguire i lineamenti del membro sullo slip. Quindi tolse gli slip, ma contrariamente alla sua aspettativa non vide la cappella gonfiarsi. Allora con l’indice ed il pollice incominciò a scappucciare il collega, cercando di sfregare con i polpastrelli il glande, che aveva privato della sua pelle. Cominciò quindi a maneggiare la cappella dell’uomo, esercitando una pressione con il pollice destro. Il passo successivo fu il frenulo. Lo teneva tra il pollice e l’indice e decise di sfregarlo con il pollice, conscia del fatto che tale operazione provocava all’uomo dolore ma anche un piacere indescrivibile. Decise sperimentare le conseguenze mordicchiando il frenulo. Un urlo di dolore misto a piacere la fece arrestare. Potè costatare con fierezza i risultati di un simile lavoro: la cappella ormai gonfia e viola che si contraeva. Tania decise allora, per prendere tempo decise di esercitare una forte pressione sulla spaccatura della cappella del giovane, così fronteggiare un eventuale fiotto di sperma, ormai imminente. “Il bicchiere, il bicchiere, voglio venire…. Aaaaahhhhrrrr” Monique prontamente passò il lungo bicchiere a Tania, che affondava l’indice nella cappella dell’uomo. La donna introdusse il pene gonfio e duro nel bicchiere, sicura che quand’anche quello sbarbatello fosse venuto, tutto il suo seme sarebbe stato contenuto in esso. Chiese aiuto a Monique, pregandola di reggere il bicchiere, mentre lei avrebbe fatto cacciare all’uomo tutto il seme. Senza nemmeno scappucciare, le bastò fare scorrere le mani sulla cappella che un enorme fiotto di sperma caldo raggiunse il fondo del bicchiere, seguito da altri tre fiotti altrettanto notevoli. Durante l’eiaculazione il giovane aveva urlato tanto violentemente che chiunque si fosse trovato sul piano l’avrebbe avvertito, ma Samori tranquillizzò tutti dicendo che comunque erano tutti a casa a quell’ora. Comunque uno scroscio di applausi salutò il lavoro di Tania, la quale superbamente si alzò per bere un sorso di succo di arancia e per riprendersi qualche attimo. Era ad ogni modo concentrata sul prossimo: Richard Mintze. Il gruppo dei partecipanti comunque si congratulò con Piccolo per la quantità di sborra offerta. “Complimenti Tania, ma con me non avrai vita facile” replicò il tedesco. “Vedremo” rispose Tania con un sorriso, che mise in evidenza lo splendore del suo volto. Al contrario del ragazzo lo spettacolo offerto alla donna fu completamente diverso. La cappella era gonfia e non aveva bisogno di essere lavorata. Tania la esaminò con cura con il palmo della mano e notò che la spaccatura alla punta era leggermente dilatata. Decise che quello il punto chiave su cui lavorare. Allargò la fessura con l’indice ed il medio e vi introdusse la lingua. Il capoufficio cacciò un urlo di piacere. Decise di esplorare la cappella sulla parte anteriore. Con una mano tenne ferma la asta e quindi la privò completamente della pelle, poi cominciò ad esercitare una pressione con il pollice proprio sulla punta. La sentì contrarsi ed allora decise di tirare con forza il cappella verso di lei. Seguì un urlo di piacere dell’ingegnere. Tania continuò a sfregare la punta della cappella con il medio “Ormai ci siamo eh?” chiese sorridendo. Continuando a sfregare prese il bicchiere e lo sistemò attorno ad essa. Il tedesco urlò ed una grossa quantità di seme raggiunse il fondo del bicchiere, mescolandosi a quella del giovane. I due giapponesi applaudirono di nuovo. “Ci sono tutti i presupposti per il miglior bukkake che io abbia mai visto” ribattè Matzumoto. Midori ovviamenete filamava tutto. “Guardate la quantità di sperma sta crescendo più del previsto. Sarà un bukkake indimenticabile” osservò Midori. “A me il compito di far degustare alla signorina un quantità ancora maggiore di seme. Sarà la più grande bevuta di sperma che Tania ha mai fatto”. “Lasci che le faccia i miei più vivi complimenti per il suo lavoro superbo e di gran lungo al di sopra delle nostre aspettative, Tania” aggiunse Matsumoto. “La ringrazio molto signor Matzumoto, le sue parole mi rendono molto orgogliosa, farò di tutto allora per continuare su questa strada e per stupirla ulteriormente.” Tania aiutò il suo direttore a liberarsi degli slip ed ebbe subito modo di ammirare la verga turgida dell’uomo con una cappella molto gonfia. “I miei complimenti signor Matzumoto per il suo superbo glande” sottolineò la donna. “Sono lusingato ma vede per noi giapponesi è una questione di rispetto nei confronti della donna, ancor di più se così bella come lei. Spero che questo le possa far scusare l’ingegnere Piccolo per la magra figura che ci ha fatto fare” disse il direttore scherzando. Tania intanto era concentrata ad esaminare l’enorme glande che aveva di fronte. Si passò le dita della mano destra in bocca, imbevendole di saliva, e lubrificò con essa la cappella del direttore, provvedendo a tirare completamente giù lo strato di pelle che la ricopriva. Quindi decise di adottare la stessa tecnica di prima con il collega. Iniziò con il polpastrello del pollice ad esplorare la fessura sulla punta del glande, divaricandola quanto bastava per infilarci la lingua. Quindi introdusse la cappella gonfia in bocca e cominciò a spompinarlo con delle tremende succhiate, ma comunque senza muovere la testa verso il basso. “AHHHHHRRRR, che meravigliosa pompinara…” urlò Matzumoto che cominciava a conoscere anche certi termini italiani. Quando la giovane donna si rese conto che sarebbero bastate altre due o tre succhiate per ingerire tutto lo sperma del direttore si fermò e pensò anche ad alla piccola vendetta per i tre anni e più passati a sgobbare in ufficio senza nemmeno un semplice apprezzamento per il suo lavoro e per la grinta e la passione che metteva in esso. Estrasse la cappella ormai che si contraeva, con la mano sinistra tenne saldamente la base del pene, completamente privo della pelle che ricopre la cappella, e il pollice e l’indice della mano destra afferrò delicatamente il frenulo dell’uomo, proprio dove questo congiunge il glande con la asta, poi lo tirò bruscamente verso il basso. L’uomo non potette fare altro che urlare per il dolore ed il piacere, che tale operazione gli provocò. La cappella si fece viola e cominciò a pulsare. Il giapponese nel frattempo lanciava delle urla animalesche “Voglio cacciare fuori tutto lo sperma che ho nelle palle, la prego mi aiuti…” “Monique, presto, venga qui con il bicchiere, il signor Matzumoto sta per avere una copiosa eiaculazione” disse Tania. Monique prontamente tenne il bicchiere proteso verso il pene dell’uomo, mentre Tania vi inserì il glande giusto un po’ dentro, in modo da non far cadere alcuna goccia all’esterno. Continuò quindi a massaggiare con le dita la cappella. Gli schizzi furono cinque tutti copiosi ed abbondanti, facendo notevolmente aumentare il grande quantitativo di seme presente in esso. Quando gli schizzi terminarono ed anche le contrazioni del glande si esaurirono, l’uomo fece per allontanarsi oramai esausto, ma la bella dipendente lo trattenne a sé dicendogli che non era ancora finita perché occorreva fare la prova della goccia. “Voglio essere sicura che il suo glande non contenga più nemmeno una goccia di questo delizioso succo, Signor Matzumoto” spiegò Tania. Quindi allargò la fessura sulla sommità del glande e contemporaneamente cominciò a spremerlo. Altre due gocce caddero nel bicchiere e si andarono ad aggiungere al seme degli altri uomini. Ma oramai l’uomo era completamente ko, il suo volto era diventato pallido, appariva visibilmente sudato, le gambe gli tremavano, insomma estenuato da quel superbo lavoro. Quindi Monique lo prese sottobraccio e lo invitò ad accomodarsi sul divanetto, sul quale venivano fatti accomodare i clienti in attesa di un appuntamento. Quindi prese del ghiaccio in tovagliolo e glielo passò sul volto incredibilmnete sudato e gli sussurrò:”quella donna è stata superba, penso che una simile opera non potrà dimenticarla facilmente. Inoltre anche lei si è difeso molto bene, espellendo tutto quel liquido, di gran lunga superiore a quello degli altri due dipendenti. Voglio proprio vedere come farà la sua dipendente a berne così tanto”. Fece notare al suo capo il bicchiere che ormai era per circa metà pieno, e che secondo lei in esso c’erano buoni 15 cl di seme. Era venuto il turno di Samori. Dopo di che ci sarebbe stata la parte più interessante del bukkake: la bevuta. Intanto Tania stava lavorando il glande dell’uomo. Lo osservò meticolosamente millimetro per millimetro e decise di cominciare a sfregare la cappella con l’indice ed il pollice. Inutile dire che dopo poco la cappella diventò turgida. Quindi cominciò a succhiarla avidamente, senza permetterle di muoversi nella sua bocca. “Lei è una pompinara magnifica, Tania, non ho mai visto niente di simile. Mi piacerebbe scaricarle in gola tutto il seme che ho, ma abbiamo stabilito delle regole” urlò l’uomo. Quando la giovane donna avvertì le prime contrazioni del glande, decise che era il momento di sospendere le succhiate. Quindi tenne eretto saldamente con la mano sinistra il pene eretto, con la cappella completamente nuda e eseguì la stessa operazione fatta al collega. Prese tra il pollice e l’indice della mano destra il frenulo e lo tirò con forza verso il basso. Un urlo animalesco uscì dalla bocca dell’uomo. A quel punto la donna decise di cominciare a scappucciare lentamente ma con estrema decisione. “Il bicchiere, presto, voglio cacciare fuori il mio sperma” urlò Samori. Monique con estrema rapidità introdusse lo strumento attorno alla cappella dell’uomo. “Vediamo un po’ quanta ne ha nelle palle” gli domandò Tania sorridendo. Samori espulse quattro zaffate di liquido bianco denso. A quel punto fu ripetuta anche per lui la prova della goccia, ma dalla cappella esausta non ne venne fuori nemmeno una gocciolina. “Brava Tania, hai messo completamente ko quattro uomini e soprattutto in maniera superba” gridò Midori, applaudendo e invitando anche gli altri presenti a salutare la collega con un fragoroso applauso. Ormai era giunta la parte più bella ed entusiasmante del bukkake: la bevuta di tutto quel seme contenuto in quel lungo bicchiere. Tutti si congratularono con Tania. Samori a nome di tutti le fece i complimenti. “Abbiamo apprezzato molto il tuo lavoro e non lo potremo mai dimenticare. Ora prima di concludere il rito, bevendo il contenuto del bicchiere, vorremmo che facessi un breve discorso relativo a quello che è avvenuto stasera. Poi ci auguriamo che altrettanto piacevole per noi e per te sia la fine. Ricorda che le regole del bukkake sono severe: non potrai sputare nemmeno una goccia di seme e dovrai ingerirlo fino all’ultima goccia” spiegò Samori. “Non cela farà, ne berrà un pò, e comincerà a piangere come hanno fatto alcune sbarbatella che lavoravano qui con noi qualche anno fa” sussurrò Monique a Matzumoto. “Sono estremamente orgogliosa di avere preso parte a questa nobile tradizione” cominciò Tania, visibilmente fiera ed eccitata, ma altrettanto sicura e decisa come sempre. “Non conoscevo l’esistenza di questo eccitante costume. Sappiate che intendo bere fino all’ultima goccia il seme contenuto in quel bicchiere e prego Midori di filmare tutto. Evviva il bukkake!” urlò, brandendo il bicchiere. La vista del liquido bianco e denso, che veniva ingerito dalle fauci della bellissima Tania fu il più bello spettacolo a cui tutti i partecipanti avevano assistito. Ella si staccò dal bicchiere solo quando esso fu completamente ripulito. “Brava Tania, Brava Tania…” urlò Midori, che aveva filmato il tutto. “Tania è senz’altro la regina del bukkake. Evviva Tania” e corse ad abbracciare la bella collega, complimentandosi con lei. “E’ stato bellissimo Midori, non avrei mai immaginato di riuscire a bere tanto sperma, ma devo dirti che, come mi aspettavo, è stato delizioso, non c’è cosa più buona di tale succo. Vorrei fare bukkake più spesso. Che peccato aver scoperto questa divina tradizione soltanto ora” “Tania la ringrazio a nome di tutti gli uomini presenti lei è stata eccezionale. Oggi io ed i miei colleghi abbiamo potuto ammirare la sua superba bellezza, su cui penso nessuno abbia mai discusso e poi le sue ottime performance nella nobile arte del Bukkake” disse Samori. “Non credi Matzumoto che questa donna meriti di entrare stabilmente nel gruppo di progettazione, di fare una bella carriera per la sua dedizione al lavoro e di ricevere la nostra targa?” domandò al collega. Così tirò fuori dalla scrivania una targa placcata d’oro e con finissime lavorazioni in radica recante “For Tania, Bukkake’s Queen” (ovvero a Tania la regina del Bukkake) e la consegnò alla donna, tra gli applausi dei presenti.
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