Un mese e mezzo dopo il loro primo rapporto completo, mentre Andrea stava dormendo nel suo letto, Giada sgusciò nella stanza del fratello e si infilò sotto le sue coperte. Lo svegliò con un bacio e gli sussurrò: “Buon compleanno amore…” Ad Andrea ci volle qualche attimo per rendersi conto di quanto stava accadendo, ma neanche il più addormentato del mondo può restare sdraiato con una bellissima ragazza nuda premuta contro il suo corpo senza avere una qualche reazione. E infatti la reazione di Andrea ci fu e fu la solita. Infatti, dalla notte in cui Giada si era fatta sverginare da suo fratello, i due avevano fatto regolarmente l’amore e vivevano il proprio rapporto come una normale coppia. Oggi era il compleanno di Andrea, e Giada gli aveva annunciato che gli avrebbe fatto un grosso regalo. Andrea, che era assolutamente e perdutamente innamorato di Giada, aveva aspettato il giorno fatidico con una specie di formicolio continuo alle parti basse che minacciava di sopraffarlo. Cominciarono a farsi le coccole in silenzio. Ormai erano bravissimi a fare sesso senza emettere neanche un suono, per non svegliare mamma e papà in fondo al corridoio. Poi Giada fece alzare Andrea e si mise al suo posto nel letto. Si mise con il cuscino sotto la pancia e le chiappe, tenute aperte con le mani, svettavano con l’invitante buchino che pulsava in mezzo. Giada non portava nessun indumento, se non un paio di calze traforate, che erano il capo di abbigliamento preferito di Andrea. Senza dire nulla, alla luce fioca dei numeri della sveglia elettronica, Andrea cominciò a leccare il buchino per umettarlo a dovere. Poi fu il turno di Giada, che leccò il membro di Andrea e lo coprì di un’abbondante e lucente pellicola di saliva. A quel punto Andrea si mise alle spalle di Giada e appoggiò la punta della cappella al culo. Spinse leggermente e gli parve che il foro indietreggiasse di fronte alla sua avanzata. Quindi cominciò a penetrare lentamente. Ma un gemito di Giada lo costrinse a fermarsi. “Un colpo solo è meglio” gli sussurrò lei. Andrea allora prese il coraggio a due mani, afferrò i fianchi della sua Giada e con una sola, poderosa spinta infilò tutta la sua asta nell’orifizio caldo. Poi cominciò ad andare avanti e indietro prima piano, poi sempre più velocemente e guardando bene di far godere Giada quanto godeva lui. Infatti, la caratteristica principale nel rapporto carnale di questi due fratelli era che ognuno badava più al piacere dell’altro che al proprio. Quindi Andrea fece alzare Giada e, senza estrarre il suo cazzo dal culo della sorella, la fece mettere in piedi. In quella posizione riusciva a baciarla sul collo, l’avvinghiava con le braccia per andare a palparle i capezzoli e quando seppe che stava per venire, portò le mani sulla passera di lei e, mentre con una teneva aperte le grandi labbra, con le dita dell’altra mano giocava, esplorava, stuzzicava. Giada si morse due volte il labbro per non gridare dal piacere, e Andrea fece lo stesso ben tre volte. E quando i due raggiunsero l’orgasmo, lo fecero come al solito all’unisono amplificando l’uno il piacere dell’altra. Quando si baciarono per lasciarsi, nessuno dei due si stupì nel sentire il sapore del sangue nella bocca dell’altro.
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