Erano le 9:45 di una calda giornata d’agosto, il sole illuminava ancora i palazzi circostanti alla villa, le voci dei ragazzi dell’oratorio si spegnevano nell’imbrunire. Avevo appena terminato la cena con tutta la famiglia quando questa storia ebbe inizio. Mi spostai dalla cucina estiva, in mansarda dove per il troppo caldo dovetti accendere il condizionatore. Lo avevamo preso da circa un mese e sembrava un acquisto fortunato perché la mansarda era spaziosa e il calore entrava da ogni angolo e la rendeva un forno. Invece per mezzo del nuovo acquisto era diventato il luogo ideale per guardare la televisione, leggere o addirittura per schiacciarci un breve sonnellino. Accesi la televisione per consultare il televideo in cerca di qualche programma decente da vedere; con mio grande stupore notai che proiettavano un film dell’orrore alle 23:15 di conseguenza avevo il tempo necessario per cambiarmi e organizzare il bivacco nell’attesa della sua proiezione. Scesi in camera incontrando nel corridoio mia sorella Maria che non curante della mia presenza si preparava per fare una doccia. Maria era una ragazza di 25 anni, magra non tanto alta ma con un fisico in forma e ben proporzionato. L’avevo vista molte volte nuda e senza alcuna titubanza e vergogna l’informai sul film. Non fu di molte parole; disse che avrebbe fatto una doccia veloce e mi avrebbe raggiunto. Indossai un paio di pantaloncini leggeri e una maglietta intima e una volta prese le bibite mi diressi nuovamente in mansarda. Dopo qualche minuto arrivò Maria domandandomi se era già iniziato. Vidi immediatamente che indossava un paio di slip neri con un reggiseno coordinato della Perla e sopra una vestaglia completamente trasparente. Era veramente sexy per poco non notò il rigonfiamento nei miei pantaloncini. Si sdraiò sul divano e si mise a guardare la televisione. Non riuscivo a staccarle gli occhi, perdevo lo sguardo tra le sue forme. Il monte di venere risaltava dalla stoffa, i capezzoli sembravano bucare le coppe. Il film iniziò puntuale e una serie d’immagini e suoni avvolsero la stanza… contemporaneamente le luci del mondo esterno stavano ormai svanendo. Una serie di pensieri perversi mi affollò la mente e non trovavo rimedio o distrazione che mi aiutava a superare quella situazione imbarazzante. Dopo tutto cosa potevo fare, era mia sorella; come potevo pensare di fare strani giochi erotici con lei. La tentazione e il desiderio crescevano fino a quando un movimento inconsulto delle sue gambe mi fecero nascere una battuta provocante che lei accolse con un commento: -Porcone cosa fai, guardi tra le cosce di tua sorella- di tutta risposta, chiaramente agitato dalla sua reazione le dissi: – Non riesco a guardare la televisione se continui ad agitare le gambe! E poi la porca qui sei tu!- Rise e tutto sembrò finire li. Tuttavia in quel momento ebbi un’idea incredibile su come avrei potuto provocarla e istigarla a togliersi la vestaglia per meglio guardare le sue forme. Con un pretesto accusai un dolore alla schiena e con indifferenza le proposi di farci un massaggio a vicenda al meno la cosa sembrava normale. Lei contenta mi disse di iniziare pure che poi sarebbe toccato a lei. Mi avvicinai e le sollevai la piccola trasparente vestaglia lasciando così scoperto il suo piatto ventre e delicatamente cominciai a massaggiare. Aveva un corpo vellutato come la seta, profumava di pulito e per un istante persi la testa. Lei mi risvegliò dicendomi che per evitare che le mani si arrossassero potevo andare a prendere una crema in bagno. Con mia riluttanza corsi immediatamente a prenderla, e tornando scoprii che aveva cambiato posizione. Si voltò e mi disse di spargerla sulle mani e di incominciare a massaggiarle le spalle. Mi sedetti affianco e iniziai con movimento piano e leggero la mia opera. Una volta terminate le spalle passai alla schiena che mostrava ben la sua colonna vertebrale. Le slacciai il reggiseno dicendo che non riuscivo a massaggiarle la schiena con quel coso di mezzo. Lei non rispose e mi lasciò proseguire. Mi spinsi sempre più in basso giungendo all’elastico dei suoi slip e con delicatezza le sfilai l’indumento lasciando in mostra i sui glutei. Continuai a massaggiarli e poco a poco sentii il suo respiro farsi più forte. Tra un sospiro e l’altro mi disse-Luca se non fossi mio fratello farei subito l’amore con te!- e inoltre aggiunse che quello era un punto erogeno e quindi di spostarmi su un’altra zona. Capivo che era titubante ma a quel punto colsi l’occasione e scostando le chiappe misi alla luce il suo piccolo buchino e senza pensarci due volte infilai un dito. Incominciò ad incitarmi a metterle dentro tutta la mano, che desiderava sentirla dentro il suo piccolo ano. L’adrenalina s’impossessò della mia mente e del mio corpo e senza più alcun’inibizione le sfondai il culo con la mano e poi il braccio. Godeva silenziosamente per non attirare l’attenzione dei miei, ma ormai era mia!. Le sollevai il bacino e le sfilai completamente gli slip, poi le divaricai le gambe e per qualche istante rimasi ad osservarle la figa sudicia dei suoi umori. Avvicinai le labbra aprendola con due dita c’infilai la lingua cominciando ad esplorarla. Mi diressi verso il clitoride gonfio, rosso e maturo come una ciliegia. Urlò dal piacere inarcando il corpo in preda agli spasmi di un orgasmo… poi venne colando i suoi umori sulla mia faccia e sul divano. Si riprese dopo qualche minuto e disse che era il suo turno. Mi fece sdraiare pancia in giù senza maglietta e tutta nuda si sedette sul mio sedere e iniziò a massaggiare. Sentivo le labbra della sua figa attraverso il tessuto dei pantaloni che si muovevano e di conseguenza mi divenne duro. Nella posizione in cui ero mi faceva male e non potendo muovermi più di tanto, alzai leggermente il sedere. Notò subito i profitti della sua opera e con un movimento deciso si sollevò e mi calò i pantaloni mostrando il mio sedere. -Ora ti sentirai più libero- con tono malizioso. -Si non ne potevo più- e rapidamente mi afferrò il cazzo menandolo su e giù. Mi fece voltare e con la bocca iniziò un pompino fantastico; sentivo la sua lingua calda e morbida percorrere tutta la lunghezza dell’asta e con movimento regolare massaggiarmi le palle. Poi insinuò la lingua sulla punta del glade provocandomi un piacere raro e indescrivibile. Stavo per venire e osservando le contrazioni del cazzo ridendo mi sussurrò:-Non è ancora il momento fratellino-. Lasciò la presa e divaricando le gambe introdusse il cazzo nella figa bollente. -Ora desidero sentirti dentro- chiavami , fammi diventare una cosa sola- inseguito a queste sue parole incominciò un movimento lento con il bacino,. Sentivo le pareti della figa aderire perfettamente al mio cazzo e quelle forti sensazioni s’impossessarono del mio corpo. Avevo la testa che scoppiava le orecchie come il resto che bruciavano, la vista cominciò a mancare e in preda al piacere venimmo assieme in un orgasmo fortissimo e copioso. Le inondai la pancia di sperma caldo che accettò con piacere e sempre sopra di me si accasciò. Passarono dei minuti di silenzio e poi mi disse di non preoccuparmi che prendeva la pillola. Fortunatamente non ci sarebbero state conseguenze catastrofiche di quest’atto impuro e incestuoso. M’infilò la lingua in bocca e limonammo amorevolmente poi si alzò e corse in bagno a fare pipì e a darsi una pulita. Il film era ormai a buon punto ma per quella sera avevo visto troppo e goffamente andai verso la porta e con una lieve paura pensai a come sarebbero cambiate le cose tra me e mia sorella.
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