Mi chiamo Lucia, ho 42 anni e un figlio di 18 Piero, con mio marito sono divorziata da oltre 6 anni, e con mio figlio ho dovuta per forza fare il padre e la madre, chiaramente la confidenza fra noi è massima, non ci sono tabù nei nostri discorsi, l’ho cresciuto con questo modo di pensare, e oggi non mi pento assolutamente, si è diplomato con il massimo, e adesso è iscritto alla Facoltà di Ingegneria, ma sono un paio di mesi che lo vedo che fatica a concentrarsi nello studio, è spesso distratto e svogliato, non lo vedo come il solito ragazzo sempre pieno di vita e allegro, eravamo a pranzo e affrontavo l’argomento, che cosa hai tesoro gli chiedevo, e lui abbassando lo sguardo mi rispondeva, niente mamma, quando non mi guardava negli occhi, c’era sempre qualche cosa che non andava, insistevo con le domande fino a che non crollava con un pianto convulso, conosco molte ragazze mamma, mi rispondeva, ma quando è al dunque non ho il coraggio di andare avanti, mi blocco e non so perché, in che senso ti blocchi le chiedevo, è che iniziamo a baciarci, e quando inizio a toccarle nel seno o in mezzo alle gambe, mi vergogno perché il pisello non mi segue in quello che faccio, io ero quasi certa di aver capito, quel non mi segue, ma volevo la conferma da mio figlio, e insistevo con la domanda, spiegami cosa vuoi dire con il non mi segue, e lui continuava, io quando sono solo al bagno o a letto, mi sego e va tutto bene, ma se ho vicino a me una ragazza che mi piace, mi blocco e non mi si addrizza, e ricominciava a piangere disperato, mi stringeva il cuore sentire il mio ragazzo disperato in quel modo, mi alzavo dal tavolo, lo abbracciavo e stringevo a me, e poi lo portavo nella sua camera, doveva stare in un luogo suo che conosceva bene, e poi maternamente le dicevo, adesso vediamo se la mamma ti può aiutare amore, ma tu cerca di fare il possibile per essere naturale, togliti i pantaloni e le mutande le dicevo, una volta che era nudo dalla cintola in giù, notavo che anche se era moscio aveva un bel pisello, lo prendevo in mano e cominciavo a carezzarlo, lo scappucciavo delicatamente ma il risultato era deludente, continuava a rimanere moscio, ma quando sei solo le chiedevo, ti si addrizza senza problemi? e lui sempre con lo sguardo basso mi rispondeva, si mamma, basta che penso che mi devo segare e il tempo che tiro giù le mutande è dritto, facendo uno sforzo con me stessa, mi slacciavo il reggiseno e tiravo fuori le mammelle, non per vantarmi, ma ho due belle zinne della quarta misura che ancora si tengono bene, ero in ginocchio davanti a lui seduto sul suo letto, gli prendevo le mani e me le portavo sopra i seni, poi le dicevo, adesso carezzali bene anche i capezzoli, e vediamo se funziona in questo modo, mi bagnavo molto bene la mano di saliva, e gli riprendevo in mano il pisello facendolo bagnare bene sulla cappella, iniziavo a segarlo con due dita ancora moscio, adesso sentivo che prendeva vita lentamente, gli dicevo continua con i seni amore, lo senti che sta crescendo, vedrai che fra poco sarà completamente dritto, infatti in pochi secondi avevo in mano un cazzo di tutto rispetto, stavo segando quasi venti centimetri di bastone, duro come il legno, e poco dopo il primo schizzo me lo faceva in faccia, e poi mi bagnava tutto il seno, Piero era affannato e molto soddisfatto, mi baciava sulla fronte dicendomi, mamma sei stata la fine del mondo, mi è piaciuto moltissimo, è la prima volta che non mi sego da solo, ma sentivo che quel bel cazzo di mio figlio di scendere non ne aveva voglia, lo bagnavo di nuovo e ricominciavo dicendole, ma davvero ne hai ancora voglia amore? e lui piegandosi all’indietro mi rispondeva, dai mamma continua che non ce la faccio più, ricominciavo lentamente a fargli scorre la mano per tutta la lunghezza, e ricominciava a godere veramente forte, smanettare quel manganello cosi lungo e duro, chiaramente mi aveva eccitato, non volevo che lui si accorgesse della cosa, e anche se non era la mia parte preferita, con la sinistra avevo cominciato a sgrillettarmi anche io, e poi quel suo toccarmi i seni e stringere i capezzoli mi faceva impazzire, e infatti poco dopo, lui non lo sapeva, ma io stavo sborrando nel suo stesso momento, e quando l’ho visto era più forte di me, l’ho imboccato, e finalmente dopo tanti anni, mi sono dissetata alla fontana che a me piaceva in assoluto, adesso il mio ragazzo lo vedevo sorridente e rilassato, e mentre ci stavamo lavando in bagno lui baciandomi un seno mi diceva, adesso mamma lo so come cominciare, prima gli tiro fuori i seni, e dopo che li ho sentiti e baciati, tiro fuori il pisello, ma promettimi una cosa mamma, se non dovesse funzionare, mi fai riprovare ancora con te? me lo stringevo a me che avevo ancora i seni scoperti, era naturale che la mano mi scendesse in basso, e afferrato il pisello di nuovo duro come il marmo, ricominciavo a fargli una pippa con tanta delicatezza, mi piaceva sentirlo per tutta la sua lunghezza prima di smanettarlo di nuovo, mi abbassavo e gli bagnavo bene la cappella di saliva, e come ricominciavo, sentivo che le sue labbra si erano attaccate a ventosa sul mio capezzolo destro, e naturalmente la mia mano sinistra raggiungeva la fica, ma essendo senza gli slip, potevo menarmela molto meglio, e poco prima di sborrare ho pensato, speriamo che alla prossima donna Piero vada in bianco, altrimenti come me li godo questi momenti dolcissimi.
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