Giorni fa, di pomeriggio verso le 5, ricevo una telefonata di Daniele, un mio caro amico con cui scopo da diverso tempo e che ha partecipato a diverse nostre orgette, tanto che per lungo tempo ha avuto l’appellativo di essere il mio amante ufficiale. Daniele mi chiede se voglio essere l’unica donna dell’addio al celibato del suo amico Giovanni che si sposerà sabato 21 dicembre. Il tutto è organizzato per la sera di mercoledì 18 dicembre nella villa di uno di loro, nei dintorni di Orte, ad una cinquantina di chilometri da Roma. Chiaramente mi presento con mio marito Alex, anche se di Daniele mi fido ciecamente, non vorrei trovarmi in qualche guaio da sola. Arrivo vestita normalmente, con una mini gonna, un maglione, cappotto, autoreggenti e tacchi a spillo chanel da 13 cm., ma chiedo subito di poter andare in una stanza per potermi cambiare. Mentre vado di sopra con mio marito e Daniele, vedo che ad occhio e croce saranno una ventina di ragazzi, ma Daniele mi dice che altri ancora ne devono arrivare! Riscendo giù nel grande salone, con il camino acceso, vestita con un abito di pizzo nero lungo con le bretelline completamente trasparente, tanga e delle scarpe a zoccolo nere di vernice aperte avanti con il tacco a spillo da 15 cm. Inizio a ballare sensualmente su un tavolo, poi scendo ed inizio a togliermi il vestito per poi iniziare a spogliare lo sposo. Camicia, scarpe, pantaloni, boxer e calzini vanno via in pochi minuti e lascio così Giovanni nudo davanti a me; ha un fisico possente ed un cazzo di tutto riguardo, dritto e duro come il marmo; la cappella grossa e gonfia gli arriva all’ombelico, e sotto due palle dure e gonfie di sperma. Mi inginocchio davanti a lui, seduto sul divano, ed inizio a passarmi il suo gran cazzo in mezzo alle tette, cominciando un via vai come me lo stessi scopando, ed ogni volta che lui lo spinge verso il mio viso, io apro la bocca e con la lingua lecco la sua punta bollente di desiderio. Poi, me lo infilo tutto in bocca e lui mi mette una mano dietro la nuca, dando il ritmo che vuole alla mia pompa, scopandomi in bocca sempre più velocemente e forte, tanto che ogni tanto devo estrarlo un po’ per riprendere fiato, poi, improvvisamente, tenendomi la testa con una mano, me lo infila più a fondo e mi sborra in gola un getto di lava infinita, che, nonostante ce la metta tutta, non riesco ad ingoiare per intero, buona parte mi cola fuori imbrattandomi il collo e le tette. Appena finisce di schizzare nella mia bocca, Giovanni mi prende, mi fa girare e mi mette alla pecorina, facendomi allargare bene le gambe in modo che i miei due buchi siano bene in mostra e dilatati; si abbassa dietro di me, un paio di leccate che mi percorrono le labbra della fica fino ad arrivare al buchetto del culo, poi si sistema meglio e mi penetra con un colpo solo nella fica! Emetto un gemito, poi inizio a lamentarmi dal piacere che mi da essere fottuta da un cazzo di simili dimensioni. Giovanni pompa vigorosamente, estraendolo e poi penetrandomi fino a far sbattere le palle sul mio culo. Ormai sono andata e dalla mia bocca iniziano ad uscire parole da troia e gemiti sempre più forti: ”Mmhhmmm! Ssiii! Daiiii! Più forte! Spaccami tutta! Che cazzooo che hhaaiiiii!!”, e Giovanni, che non è da meno, preso dalla foga mi urla di tutto:“Che vacca che sei! Sii, sei proprio un gran puttana!! Tieni puttana! Tieni il cazzo!” mi urla sbattendomi più forte ed afferrandomi per i tacchi a spillo, tirandomi a se ad ogni suo affondo. Dopo avermi scopata per buoni dieci minuti, durante i quali ho avuto ben cinque orgasmi, Giovanni sposta il cazzo bagnato dagli umori della mia fica sul buco posteriore ed inizia a spingere; facilitato dalla lubrificazione della mia fica, la cappella, enorme, entra subito, poi si ferma un istante, mi afferra per i capelli e da una spinta forte e decisa ed il suo cazzo scompare tutto nel mio buchetto posteriore. Lancio un mugolio di godimento altissimo, poi, conficcato tutto dentro, Giovanni resta immobile per alcuni secondi, per poi iniziare a pompare: ”Ti piace eh troia?” i suoi colpi sono sempre più forti, il mio culo è dilatato al massimo ed il cazzo di Giovanni scivola dentro e fuori che è un piacere. Vengo sconvolta dall’ennesimo orgasmo, travolta da un piacere intenso, animale: ”Daiii! Fottimi bene il culo! Spaccami tutta, daiiii!!!” Giovanni pompa come un matto, a volte lo estrae fino alla cappella e poi lo ficca di nuovo dentro fino in fondo, ormai sente l’orgasmo salire: “Ti voglio sborrare in gola, vieni qua puttana!” mi dice, poi esce dal mio culo ed io mi rigiro su me stessa, sempre alla pecorina ed afferro il suo cazzo con la mano, portandomelo alla bocca, mentre lui mi afferra di nuovo la testa con la mano ed io ingoio il suo cazzo aiutandomi con la mano. In un lampo inizia a spararmi litri di sborra in gola, tossisco per quanta è tanta, e mi cola dappertutto non essendo riuscita ad ingoiarla tutta! Giovanni estrae il suo cazzo dalla! mia bocca soddisfatto, resta in piedi e mi dice: ”Ora puliscimelo bene, con la lingua troia!” Eseguo con sommo piacere il suo desiderio, mentre i suoi amici mi si avvicinano ed iniziano a toccarmi ovunque. Quando mi stacco dal cazzo di Giovanni, vedo che ce ne sono 7 che sono già nudi, pronti a scoparmi ed incularmi, ma anche io sono di nuovo pronta a prendere altro cazzo! Iniziano a leccarmi dappertutto, mi infilavano le dita nella fica e nel culo, poi mi sento già penetrare, mentre sono sdraiata sul divano a gambe larghe, con un cazzo in bocca e due in mano, non so nemmeno chi ha già cominciato a scoparmi. A turno mi scopano tutti nella fica, poi si tirano fuori per mettermi il cazzo in bocca e mi sborrano in gola, almeno otto ragazzi. Ingoio una quantità incredibile di sperma. Quelli rimasti, non so quanti ma più di una decina, si mettono in cerchio intorno a me, mi fanno inginocchiare, e mi invitano a sbocchinarli tutti quanti. Poi mi mettono alla pecorina, ed ecco che ricomincio ad essere scopata da alcuni ed inculata da altri e come prima, al momento dell’orgasmo si sfilano e me lo piantano in bocca, sborrandomi in gola. Dopo averne presi altri otto, ecco che un ragazzo si sdraia a terra e mi fa impalare la fica sul suo cazzo, mentre un altro si mette dietro e mi incula ed un terzo si fa succhiare l’uccello; ora sono veramente riempita in tutti i miei buchi e vengo sconvolta ancora da orgasmi violenti, specialmente quando sento i cazzi eruttare sulla mia pelle fiumi di sborra che mi riempiono le chiappe, le tette, la faccia, la schiena, mentre finiti anche questi, altri prendono il loro posto e mi urlano: ”Godi! Godi vacca!” Finiti gli amplessi, gli uomini continuano a strusciare i loro cazzi sul mio viso, sulle mie labbra, incitandomi a tirare fuori la lingua ed a leccare le aste sporche di sborra e dei miei stessi umori. A questo punto ho bisogno di una doccia e quando scendo nel salone, visto che si è fatta già mezzanotte, sono rimasti soltanto cinque ragazzi, oltre a mio marito: Daniele, Giovanni lo sposo, il proprietario della villa ed altri due. Ancora musica e mi rimetto a ballare. Mi dicono che sono bellissima, bellissima e molto troia, che lo farei drizzare anche ad un morto. Daniele mi prende per le spalle e mi spinge sul divano, mi apre le gambe e mi infila, me lo pianta tutto in un colpo. Urlo come una troia, urlo e lui inizia a pomparmi, a ficcarmelo dentro sempre più a fondo. Urlo come una gran troia e lo sto prendendo tutto. Sono ultra bagnatissima, urlo e godo! Sto godendo come una pazza e Daniele continua a pomparmi senza sosta, mentre gli altri quattro più mio marito si stanno preparando intorno a me, nudi e con il cazzo in tiro. Giovanni mi prende la testa e me lo infila in bocca., e mi lancio in uno dei miei rinomati pompini. Dopo che Daniele mi ha riempito la fica del suo sperma (da lui mi faccio anche venir dentro senza problemi), Giovanni prende il suo posto ed inizia a chiavarmi come prima, forse anche più di prima, pompandomi con ancora più foga, ed io continuo a gridare ed a godere. Dopo che anche Giovanni porta a termine il suo lavoro, sborrandomi ancora in bocca, tocca al proprietario della villa, che si chiama Angelo. Me lo infila in bocca, mi mette una mano sulla nuca e me lo ficca tutto in bocca. Mi impegno, da brava e grandissima troia, a dimostrare tutta la mia arte di maestra indiscussa nell’arte del pompino e dopo pochi minuti ricevo l’ennesima dose di sborra in bocca! Stravolta, con le gambe larghe, la figa aperta, bagnatissima, gocciolante e piena di sperma, uno dei due rimasti si inginocchia ed inizia a leccarmi la fica, che è ancora piena dello sperma di Daniele. Mi fa godere, gli urlo di continuare e mi fa venire un’altra volta, poi viene anche lui facendosi una sega sulle mie tette, riempiendomele di sborra! Poi, il quinto si sdraia a terra e mi fa mettere sopra di lui, dandogli le spalle, facendomi impalare il suo cazzo nel mio culo. estasi! Estasi totale, che diventa poi delirio puro, quando mio marito si mette sopra di me ed inizia a scoparmi. Vengo ancora sconvolta dagli orgasmi causati dalla doppia penetrazione, urlo e godo come una vera vacca in calore. Altre due sborrate, poi qualche minuto di pausa. Ora siamo tutti nudi. Angelo, il padrone di casa, ha portato un vassoio con delle tazze di tè. Lo bevo, stando seduta sul divano in mezzo ad Angelo ed a uno dei due amici di cui non ricordo il nome. Poso la tazza ed allungo le mie mani sui due cazzi. Un cazzo per mano, passo da uno all’altro infilandomeli a turno in bocca, leccandoli e ingoiandoli fino alle palle. Arriva Giovanni, che ha già il cazzo di nuovo in tiro. Mi fa girare, e mentre continuo a spompinare gli altri due, mi infila il suo bastone nel mio culo ormai allargato all’inverosimile. Tre, quattro, cinque spinte e me lo trovo piantato fino in fondo. Non riesco neppure a gridare, un cazzo nel culo e due in bocca e sto godendo come una maiala! S! to di nuovo godendo! Pian piano, anche Daniele, l’altro ragazzo e mio marito si ritrovano con i loro cazzi in mano di nuovo duri. Diventiamo un groviglio di corpi nudi. Io in mezzo ed i miei sei stalloni su di me, che mi scopano nella fica, nel culo, in bocca, sono piena di cazzi ovunque, anche nelle mani. Dentro e fuori dai miei buchi, i cazzi tornano indietro e ritornano dentro, ogni volta sempre più dentro. Mi stanno sfondando e godo! Cazzo se godo! Ormai è un delirio totale! Accidenti che grandissima troia sono! Andiamo avanti ancora per un paio d’ore, un paio d’ore con questi sei cazzi sempre in tiro che mi chiavano in tutti i modi possibili, in tutti i buchi possibili, facendomi gridare e godere! Verso le due e mezza, io ed Alex ce ne torniamo a casa, seguiti da Daniele con la sua auto e facciamo la strada insieme. Sull’autostrada, verso le tre di notte circa, decidiamo di fermarci a prendere un caffè all’autogrill subito dopo il casello di Roma Nord. Dentro, oltre a no! i tre ed agli inservienti, a un tavolino ci sono tre uomini sui 35/40 dalla parlata straniera, precisamente camionisti spagnoli. Mentre sorseggiamo il caffè, dico ad Alex e a Daniele che uno dei tre mi stava fissando e mi sorride. Alex la guarda e mi dice: “Capirai, adesso che sei tutta imbardata nel cappotto gli fai questo effetto, pensa ti avesse visto prima cosa farebbe!” Io, di rimando, dico che si può sempre rimediare, quindi mi apro il cappotto facendo alzare un po’ la gonna, mettendo in mostra il bordo delle autoreggenti. Così messa, faccio finta di guardare i prodotti sugli scaffali ed intanto faccio di tutto per farmi ammirare dal trio, mentre Alex e Daniele si godono la scena dal bancone. Poi ci dirigiamo verso l’uscita, sempre sotto il loro attento sguardo, che io ricambio passandomi la lingua sulle labbra e facendogli l’occhiolino. Vediamo che ci seguono, scendono con noi al parcheggio. Salgo in macchina lasciando la portiera aperta, quindi mi sfilo il tanga e lo appoggio sul cruscotto, tutto sotto il loro attento sguardo! Alex mette in moto e lentamente si sposta verso la zona del parcheggio dei camion, seguito da Daniele con la sua auto. Alex parcheggia sul lato estremo del piazzale dietro a due tir fermi, Daniele parcheggia e sale sulla nostra auto, mentre i tre ci seguono con la vista. Nell’attesa che i tre arrivino, rimango solo in autoreggenti e tacchi a spillo, poi abbasso i pantaloni di mio marito insieme agli slip e, quando vediamo arrivare i tre, mi abbasso su di Alex ed inizio a spompinarlo, mentre dal sedile di dietro, Daniele mi palpa le tette. I tre si gustano la scena e uno comincia a tirarsi fuori l’uccello ed a masturbarsi, mentre gli altri due guardano soltanto. Non sò se per la situazione casuale creatasi, ma Alex è di nuovo eccitato e dopo pochi minuti viene nella mia bocca. Apro la portiera, scendo dalla macchina sfiorando i tre ed apro la portiera di dietro, mettendomi sul sedile posteriore con Daniele, al quale inizio lo stesso lavoretto di bocca che ho appena riservato a mio marito. La portiera è rimasta aperta ed i tre sono appena fuori la machina che si stanno facendo una sega nel vedermi succhiare e pompare il cazzo di Daniele. Devo faticare di più per ricevere le ultime gocce di sborra che Daniele ha nelle palle, ma ci riesco dopo una decina di minuti di pompa! Quindi, mi alzo dal cazzo di Daniele e faccio segno ad uno dei tre, quello che mi è più vicino, di avvicinarsi e glielo prendo in bocca. Due di loro sono bei ragazzi sui 35, mentre quello a cui sto succhiando l’uccello è piccolino e cicciottello sui 40. Dopo pochi ulteriori istanti, l’uomo mi viene sul viso e sulle tette, sparandomi addosso una sborrata colossale! Alzo gli occhi e guardo gli altri due, uno ha un cazzo abbastanza normale, mentre il secondo ha una bestia da almeno 25 cm! Un attimo per realizzare e prendo il cazzo in bocca del primo tipo, quello con dimensioni normali, e dopo pochi minuti anche questo mi riversa sul viso e sul corpo una bella schizzata di sborra. A questo punto, non voglio di certo perdermi un cazzo del genere come quello del terzo uomo rimasto, e dico a Daniele di passarmi un preservativo. Lo apro e lo indosso con fatica al superdotato, mi sdraio per lungo sul sedile posteriore e faccio entrare il tipo in macchina, che mi affonda il suo bastone nella mia fica bagnatissima in un solo colpo, tutto dentro, stantuffandomi poi con colpi violenti! Gemo come una cagna, pregandolo di fottermi a più non posso! La situazione ha ricaricato anche Alex e Daniele che sono di nuovo in tiro. Questo spagnolo è davvero un toro, per circa un quarto d’ora mi trapana in maniera incredibile, facendomi raggiungere uno, due, tre orgasmi, poi di colpo si toglie dalla mia fica e mi riversa sul corpo una quantità industriale di sborra. Il preservativo, dalla foga con cui mi ha chiavata, si è sfilato e mi è rimasto nella fica. Alex e Daniele mi guardano mentre con una mano mi spalmo la sborra sul corpo, come in trance, mentre il tipo scende dalla macchina. Daniele mi tira fuori il preservativo e mi informa che la mia fica è completamente aperta, dilatata e bagnata fradicia dei miei umori, poi mi prende una mano e mi fa sentire che ha il cazzo durissimo. Mi vuole girare verso di lui per scoparmi ancora, allora io mi alzo e gli dico: “Aspetta, adesso voglio che tu mi apra il culo!” Lo faccio appoggiare alla portiera dalla sua parte, facendolo rimanere seduto e, girata verso di lui dandogli la schiena, me lo inizio a infilare a smorzacandela, con un po’ di fatica iniziale vista la posizione, sopra di lui di spalle, ma poi preso il via si infila fino in fondo, con suo e mio grande piacere, nello sfintere. Su e giù su e giù, mentre io continuo ad urlare: “Si! Sii! Sfondami tutta! “ poi mi fermo perché vedo e sento che un quarto camionista, che parla italiano, si sta infilando sul suo uccello un preservativo. Lo guardo e gli dico: “Si dai adesso sfondatemi insieme!”! Praticamente mi corico di schiena su Daniele, mentre il tipo mi pianta in fica il suo cazzo. Ho una contrazione incredibile, poi questo comincia a stantuffarmi e con i suoi colpi da il movimento anche a Daniele. Il camionista mi dice che sono una gran maiala, una troia, mi urla di farlo godere, mentre Daniele mi viene nel culo con un orgasmo e una sborrata incredibile; dopo poco sia io, urlando di goduria, sia il camionista, raggiungiamo anche noi vette di piacere incredibili. Il camionista esce quindi dall’auto, ed io mi sdraio sul sedile posteriore, chiudendo la portiera, sfinita, ma con un sorriso stampato in viso, ancora in quella specie di trance in cui sono stata spesso nel corso della serata. Poi Daniele scende e sale sulla sua auto, io salgo davanti affianco a mio marito e spengo la luce interna. Alex mette in moto e partiamo, ributtandoci in autostrada. Arriviamo alla nostra abitazione che sono le quattro e mezza passate; per fortuna abitiamo in una villetta indipendente, Alex si infila nel box e, così come sono, praticamente nuda, entriamo in casa. Una bevuta salutare e prima della doccia restauratrice, mio marito mi abbraccia, tutta appiccicaticcia delle varie sborrate che hanno riempito il mio corpo, mi bacia e mi dice: “TI AMO!”
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