La storia che stò per raccontare è accaduta alcuni anni fa. Io mi chiamo Chiara e all’epoca avevo 40 anni. Mi ero trasferita da poco in una città del nord insieme a mio marito ed i miei due figli per motivi di lavoro di lui, mio marito. Io ero e sono tutt’ora una casalinga, una bella casalinga, mi dicono. Sono alta 1, 70 cm. ben fatta, bionda, seno abbondante (quarta misura) e a parere di molti ho anche un bel didietro. Ora ho 46 anni e , senza vantarmi, gli uomini ancora si girano per strada. Ma torniamo ai fatti avvenuti quel tempo. Mi ero fatta un’amica, Gianna, che mi scarozzava con la sua auto in giro per la città a fare la spesa o a fare shopping in centro. la vita andava avanti così, senza grandi scossoni e nella più consueta normalità. Fino a quel giorno. Ricordo bene che era un lunedì ed io e Gianna dopo aver accompagnato i figli a scuola, ci apprestavamo a fare le consuete compere. Dopo aver parcheggiato l’auto, Gianna mi indicò una salumeria dove c’erano a suo parere delle cose specialissime. Entrammo dunque nel negozio che era a quel tempo gestito da un signore sui 40 con la barba e dall’aspetto abbastanza trasandato. Era un tipo un po’ grassoccio per nulla gradevole a vedersi che però con grandi sorrisi e gentilissimo serviva le clienti del negozio. C’era con lui in aiuto anche un altro signore, il suo socio, che faceva altrettanto. Il posto non mi piaceva affatto e lo dissi a Gianna quasi scusandomi, ma lei piano bisbigliandomi all’orecchio disse “Non preoccuparti, la mia è solo curiosità, quì non ho mai comperato nulla ma volevo vedere quel tipo là…” Proprio così disse indicandomi l’uomo con la barba. Dopo aver girato un po’ nel negozio osservando la merce esposta, uscimmo e risalite in macchina chiesi finalmente spiegazioni. “Devi sapere” disse Gianna, “Che il tipo con la barba… Mi pare si chiami Maurizio ce l’ha enorme…” Lo disse così, mentre guidava, con molta naturalezza e lì per lì non capìì il significato di quelle parole. A mia volta ed anche un poco seccata replicai “Ma che diavolo stai dicendo ?? Spiegati…!!” Gianna sorridendo come una scema disse “Ma come…?? Ancora non hai capito…?? L’uccello… Il cazzo di quel tipo dicono che sia una cosa spaventosa..” Rimasi sconcertata, con Gianna non avevamo mai parlato di sesso ed ero anche un po’ imbarazzata, la mia vita sessulale andava a gonfie vele e non vedevo il motivo di quel discorso osceno. la buttai dunque sullo scherzo e di nuovo le dissi “Ma va la…!! Che ne sai tu…?? L’hai forse visto…??” Lei mi rispose di no, ma certe volte quando faceva l’amore con suo marito, fantasticava segretamente sull’ argomento. Mi riaccompagnò a casa e tutto finì lì. Ripresi dunque la mia normale vita di casalinga fino ad una sera quando, appunto, facendo l’amore con il mio di marito, la cosa mi ritornò in mente ed ebbi un orgasmo più intenso del solito. ….Mio marito se ne accorse e mi disse meravigliato “Caspita…!! Che foga stasera…Che ti è successo…??” Ed io “…Ma nulla …E’ il tuo cosone che mi ha fatto impazzire…” mentivo spudoratamente, non che mio marito non fosse dotato di un grosso coso…ma io avevo fantasticato e molto di più. Passarono così altri giorni ed altre notti, la mia curiosità cresceva e cresceva in un modo che non avrei mai immaginato ed arrivò al limite. Una mattina, in verità, dopo un futile e banale litigio con mio marito e dopo che lui se ne uscì di casa abbastanza incazzato, non sò se per fargliela pagare o meno, mi recai di nuovo nella famosa salumeria. Ero vestita con una gonna appena sopra il ginocchio, collant, una camicetta rossa aperta neanche tanto sul davanti ed una giacca sportiva… Però… Però… Non sò perchè… O forse si… Calzai un paio di scarpe con il tacco a spillo allacciate alla caviglia… Mio marito diceva che con quella ai piedi gli diventava duro solo a guardarmi. Appena entrai nella salumeria mi accorsi di essere l’unica cliente e venni accolta dal socio barbuto signore che con un radioso sorriso mi disse “Buongiorno bella signora… In che cosa posso servirla…??” Vedevo che però mi squadrava da capo a piedi una e più volte soffermandosi sul seno e talvolta sul mio sedere ben rialzato dalle scarpe che avevo. “Per cortesia un etto e mezzo di bresaola” Dissi facendo finta di nulla. “Subito signora” Replicò lui e si apprestò a servirmi. A quel punto dal retrobottega apparve l’oscuro oggetto della mia infinita curiosità. Il signore con la barba…Maurizio. “OH…Questa mattina c’è una nuova signora…” Disse Maurizio allargando le fauci barbute in un sorriso, poi al socio “Servila bene… Mi raccomando” Anche lui mi guardò a lungo spogliandomi con gli occhi. Io maldestramente replicai “Non sono nuova sa… Sono già venuta una volta…” Maurizio finì il mio discorso “Lo so… Lo so… Una signora come lei non passa certo inosservata…!!” Non sapevo che dire ma ero lusingata del complimento. “Altro signora ??” Chiese il socio porgendomi l’invulucro con la bresaola. “Si”…Dissi quasi imbarazzata…”Anche due etti di salame…per mio marito…” E Maurizio alludendo “E per lei no…?? Non le piace il salame signora..??” Non risposi alla domanda, ero imbarazzatizzima e sicuramente diventai rossa in viso. Maurizio continuava nelle sue allusioni ed io par tagliare dissi “Non è che non mi piace… Anzi… e che delle volte mi resta pesante…” Il discorso si chiuse lì, ma mentre pagavo alla cassa e mentre ancora mi chiedevo che cavolo ero andata a fare in quel posto che neanche mi piaceva un po’, Maurizio con molta semplicità disse “Non si preoccupi signora bella, se lei deve fare altra spesa le porto io a casa questa…Facciamo anche consegne a domicilio sa…” A quel punto proprio non volevo ma lui tanto insistette che alla fine accettai. Detti così il mio indirizzo di casa al salumiere barbuto che promise che sarebbe passato senz’altro in mattinata. Sconcertata dal mio comportamento corsi subito a casa con il cuore in gola. Ma che cavolo stavo facendo…?? Dove volevo arrivare ?? E perchè…?? La mia risposta a queste mie innumerevoli domande si sciolse in una sola parola CURIOSITA’ ….Ecco…Si ero solo curiosa, curiosa come può esserlo una donna, ma il gioco era già durato abbastanza. ….Avrei dunque preso in consegna la spesa che il salumiere Maurizio mi avrebbe portato a casa e buonanotte. Invece… Invece mi recai in camera da letto, mi levai i collant ed indossai calze, reggicalze ed un perizona bianco molto sexy che piaceva tanto a mio marito, non so perchè lo feci, ma lo feci, poi mi truccai un poco e mi misi sulle labbra un lucidalabbra trasparente. Non osai guardarmi più di tanto allo specchio, mi vergognavo troppo. La realtà del campanello d’ingresso che suonava mi risvegliò dai miei pensieri. “Chi é…?” Chiesi parlando al citofono. “Sono Maurizio signora, il salumiere… Ho la spesa di stamattina…” Con il cuore che batteva all’impazzata dissi “Terzo piano…salga che le apro la porta…” Arrivò al terzo piano a grandi balzi facendo i gradini a due a due e me lo ritrovai davanti grasso ed anche un po’ sporco. “Bella signora… Eccomi quà” disse con un po’ di fiatone e porgendomi l’involucro dei salumi. “Grazie…” Dissi io “E’ stato veramente gentile… posso offrirle un caffè…??” Non sò perchè dissi quelle parole, ma ora eravamo entrambi nella mia cucina a berci il caffè. Ricordo come fosse ora che stavo seduta con le gambe accavallate e lui di fronte a me dall’altro lato del tavolo, parlavamo del più e del meno quando lui accorgendosi delle mie belle scarpe con il tacco a spillo ne apprezzo lo stile e la fattura. “Mio marito ne va matto…” Dissi “Pensi che certe volte le indosso solo per fargli piacere…” Rimasi sconcertata delle mie stesse parole e lui capì che quella volta le scarpe non erano per mio marito. Avvicinadosi a me disse “Me le faccia vedere da vicino…” Quindi silenziosamente si chinò e mi prese il piede per rimirare la scarpa. “Belle…veramente belle…Di gran classe…” Poi sbirciando verso l’alto in modo tale da potermi lumare le gambe disse ancora “…Ma ci sono altre cose quà ancora più belle vedo…!!” Così dicendo prese a baciarmi la scarpa e poi la caviglia. Sorpresa, o fingendo di esserlo replicai “No… ma che fà… Si fermi la prego…!!” Lui non disse nulla ed intanto sentivo la sua lingua lambirmi il ginocchio. Ora ero immobile con lui che intanto era risalito ancora ed era arrivato più in alto. Il porco mi stava leccando e baciando oscenamente la coscia nuda dove la calza è retta dal reggicalze. Io inutilmente e con poca forza, cercavo di trattenergli la testa con le mani ma oramai ero incapace di reagire ed in un ultimo bagliore di ragione dissi “La scongiuro… Sono una donna sposata…” Sbagliai a dire così, infatti lui si infoiò ancora di più. “Si alzi signora…la prego…” Disse con voce suadente. Così mi alzai e mi posi in piedi davanti a lui. Con le mani mi sollevò la gonna all’altezza della vita e poi mi accarezzo tutta quanta, prima le cosce velate e poi il culo che palpò con cura. ….faceva tutto questo guardandomi intensamente negli occhi che io però abbassavo. Sempre più arrapato mi diceva “Bella… Bella troiona mia… Che meraviglie hai quì…” Quindi mi fece togliere la gonna e rimasi quasi nuda dalla vita in giù Oramai ero proprio in trance, chiudevo gli occhi e mi beavo di quelle carezze molto, molto audaci. Poi all’improvviso si inginocchio quasi in adorazione di fronte alla mia fica coperta appena dal perizoma bianco, la guardo bene ma non la toccò, disse solo “Che topa… Che topona maestosa…” Era in estasi e poi mi fece girare. Ora era il mio culo che, imperioso, stava di fronte alla sua faccia pelosa. Dava piccoli baci e morsetti al mio bel didietro e lo sentì mormorare “Che culo… Che culo meravilglioso…ma dove sei stata tutto questo tempo…” Io mi lasciavo fare senza dire nulla. Poi prese a sculacciarmi piano e mi allargava la chiappe quindi me le lecco riempendole di saliva. Ero piena, zeppa di umori che cominciavano a colarmi lungo le cosce, lui se ne accorse “E brava la mia bella puttana…” Disse, poi con la sua linguona raccolse il mio nettare che scendeva all’interno delle cosce senza però arrivare mai alla fica che oramai era un lago. Mi fece quindi piegare a 90 gradi, scostò il sottile perizoma e mi leccò di nuovo, il forellino mai violato del culo questa volta. Poi mi fece sdraiare sul tavolo e finalmente il perizoma sparì. Si butto sulla fica come un cane affamato, me la lecco con grande voracità. me la mangiò quasi ci infilò l’intera lingua all’interno strappandoni sospiri di intenso piacere…Ci sapeva fare il porcone, Mi sollevava le chiappe del culo facendomi inarcare la schiena per meglio mangiare e succhiare la mia bella figona come lui la chiamava. Leccò, morse e lappò per un tempo infinito tant’è che persi la cognizione del tempo. Non mi accorsi neanche che nella cucina era intanto apparso come dal nulla , il suo socio, girando la testa lo vidi che si stava facendo una sega beandosi di quel che succedeva. La testa mi batteva furiosamente, non capivo più nulla in quell’orgia di sesso sfrenato. Poi Maurizio mi fece rialzare. Il socio si catapulto su di me e mi strinse un seno con forza prima di cominciare a sbottonarmi la camicetta rossa mentre Maurizio in ginocchio mi leccava ancora la fica ormai fradicia di umori biancastri. Risucchiava tutto come fosse un ostrica pelosa e potevo ascoltare il rumore che faceva mentre mi pastrugnava la fica con mani, lingua e tutta la bocca…Mi sentivo una vera puttana tant’è che mi sorpresi anche ad incitarli. Il socio infine mi strappò il reggiseno e si attacco alle mie tettone libere, me le morse entrambe e soprattutto leccò i grossi capezzoli che erano diventati durissimi. Mi spogliarono di tutto eccetto che le calze, il reggicalze e le scarpe. Ero nuda…Nuda e vogliosa , completamente in balia di due porconi sconosciuti, ora stesa sul tavolo di cucina a prendermi leccate di fica e sulle tette da entrambi. Mi fecero di tutto con le loro ingorde bocche…Ricoprendomi con la loro saliva. Mi leccarono in ogni dove, non un solo centimetro del mio corrpo rimase intatto, persino sotto le ascelle vollero leccarmi e contemporaneamente facendomi alzare le braccia. Poi Maurizio con fare sicuro disse “Ora…Mia bella porcona… Tocca a te…” Mi prese e strinse forte i miei capezzoli tra le sue dita sporche e sudaticcie, poi mi spinse verso il basso all’altezza della patta dei suoi pantaloni, potevo sentire il forte afrore del suo sesso in tiro che ancora però non avevo visto. Ma ancora non era nulla di fronte a quello che successe di lì a poco. ….Mentre il socio abbassandosi ancora mi tastava e torturava le tette, Maurizio si tolse piano piano i pantaloni e poi i boxer. Quello che mi apparve davanti al viso mi fece rimanere senza fiato. Un cazzo…Un cazzo enorme come diceva Gianna, al di là di ogni immaginazione, sicuramente oltre i 20 cm. paonazzo, pulsante e pieno di grosse vene. Incredula, stavo per prenderlo tra le mani ma Maurizio non me lo permise. “Nooo…Troiona…” Disse…”Prima me lo devi assaggiare…” Così dicendo cominciò a schiaffeggiarmi sul viso con il suo enorme cazzo, da una parte e dall’altra, io a bocca aperta e con gli occhi chiusi aspettavo di prenderlo in bocca. Mi prese per i capelli, si fermò ed alzandomi la testa disse “Allora…?? Lo vuoi assaggiare puttanona…?? Io non parlai e lui continuò “Dimmi che lo vuoi in bocca troiona…Dimmelo…” “Si…Si…” Implorai… “Lo voglio… Lo voglio tutt…” Non finì di parlare che mi fece entrare il suo cazzone in bocca, dovetti allargare la mia bocca a dismisura tanto era grosso e largo. Mi teneva sempre la testa strattonandomi i capelli mentre il socio se lo faceva menare dalle mie mani. Maurizio, pompava e pompava dandomi della troia e della puttana e sentivo il socio ridere. Poi mi fecero di nuovo stendere sul tavolo da cucina. Ora era il socio che mi leccava la fica mentre Maurizio me lo rimetteva in bocca. Poi mi scoparono entrambi, prima il socio che preparò la strada al cazzuto amico. E poi…E poi finalmente mi impalai a smorzacandela su quel cazzo da favola. Iniziai ad andare su e giù sempre più velocemente con le tettone che ballavano impazzite. Il socio allora si mise dietro di me mi riprese le tette tra le mani strizzandole e tenendole ben salde. Venni, rivenni, venni ancora tre quattro volte.Ancora oggi a ripensarci sento un certo languore. E poi se mi avesse visto mio marito…. Ero fuori di me…!! Sentire quell’uccello emorme che mi riempiva completamente la pancia mi faceva andare fuori di testa, gridavo, gemevo, mugolavo urlavo ed ululavo di piacere ero completamente partita. Poi mi presero alla pecorina entrambi strapazzandomi le grosse tette che pendevano. Uno dietro ed uno in bocca, uno in bocca ed uno dietro, era una cosa senza fine! Mi rilifarono sproloqui di ogni tipo, mi dicevano “Godi porcona… Zoccola… Puttana… Troiona… Pensa al quel cornutone di tuo marito… Infine il socio me lo mise per la prima mia volta ne culo, mi inculò profondamente senza nessuna pietà. Godetti anche in quel caso vergognandomi molto. Anche Maurizio ci provò a mettermelo dietro, ma inutilmente, era troppo grosso, allora mi rovescio e me lo strinse tra le tettone facendomi una spagnola da urlo.Venne come un maiale, fiotti infiniti di sborra che si riversarono sul mio viso e sulle tette, l’altro invece me lo mise in bocca e si fece fare un pompino tenedomi la testa. Dovetti ingoiare tutto quanto ma anche lui venne copiosamente e rivoli di sborra uscirono dai lati della mia bocca. Poi Maurizio non contento mi spalmo la sua copiosa sborra su tutto il corpo e mi costrinse a leccargli le mani. Alla fine se ne andarono. Maurizio, con la barba inzaccherata dai miei umori prima di andarsene disse “la signora è servita…” Li sentìì entrambi a ridere e sghignazzare mentre chiudevano la porta di casa. Rimasi lì, senza fare nulla per alcuni minuti, poi piansi pensando a quello che avevo fatto e quello che avevo fatto a mio marito. Poi dopo un po’ mi ripresi in fondo, ma proprio in fondo, la mia era stata una piccola …Grande curiosità soddisfatta. E basta…!!
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