Chissà se vale Rientravo a casa dopo una lunga giornata di lavoro, “oggi è stata dura” stavo pensando, quando lo squillo del cellulare mi riporta alla realtà immediata, “cribbio perché non l’ho spento”, dissi a voce alta, “pronto si” dissi fermando la macchina al bordo della strada, “ciao Tonio, no non mi disturbi stavo rientrando a casa ho appena finito di lavorare”, “ciao, stavo pensando che se non sei troppo stanco ti potevi unire a noi, oggi è il compleanno di Rita e ti vorremmo a cena, Rita insiste perché venga” disse Tonio, “no di certo che non sono stanco per voi questo e altro, per che ora mi vuoi”, dammi solo il tempo di fare una doccia e di cambiarmi” risposi, cavolo, mi ero dimenticato del compleanno di Rita, e si che era stata la mia donna per due anni. “diciamo tra tre quarti d’ora va bene?” continuai, “si va bene, a non sarai solo c’ è anche un’altra persona giusto per non essere in tre” mi rispose di rimando Tonio, “chi è, la conosco”, “non penso è una nuova collega di Rita arrivata da tre giorni e non conosce ancora nessuno” rispose Tonio. “Ok a più tardi” dissi chiudendo la comunicazione, dovevo fare in fretta pensai se volevo trovare un negozio di fiori ancora aperto, e mettendo in moto la macchina mi avviai verso casa, tanto lungo la strada qualcosa avrei trovato di sicuro. La fortuna mi era amica trovai un fiorista aperto e presi una composizione di fiori per Rita e un mazzo per l’amica. Lascio i fiori in macchina e salgo le scale rapidamente del mio palazzo, apro la porta di casa e dopo una doccia caldissima mi rado nuovamente, mi vesto elegantemente ma sportivo e finalmente esco per recarmi all’appuntamento. Devo attraversare tutta la città per arrivare a casa di Tonio e Rita, si erano conosciuti grazie a me, dopo un periodo insieme con Rita, circa due anni, il nostro rapporto era finito, così senza motivo, solo che non ci amavamo più, si ci piaceva stare insieme chiacchierare ma sesso nulla. Una sera in ristorante mentre stavamo aspettando il primo entro Tonio, solo, subito lo invitai sedersi con noi, lui sulle prime rifiutò per non fare il reggimoccolo, ma dopo le mie insistenze accetto e cenammo tutti e tre insieme. Notai subito l’interessamento di Rita, nei confronti del mio amico mentre lui non si sbilanciava, ma quando Rita si alzò per andare in bagno a rinfrescarsi in due parole spiegai a Tonio che con Rita eravamo solo buoni amici e nulla più, il fuoco si era già spento da molto tempo. Dopo cena, che aveva voluto pagare Rita a tutti i costi ci recammo in un locale ad ascoltare della musica, e ne approfittai per lasciarli soli, con una scusa mi allontanai dal locale. Tre mesi dopo si sposarono, inutile dirvi che fui il loro testimone di nozze. Quasi puntuale arrivai sotto casa dei miei amici, presi i fiori e suonai al campanello, mi rispose una voce sconosciuta, “ciao sono Marco” dissi “mi apri per favore”, “subito” mi rispose la voce sconosciuta. Arrivato al terzo piano, trovo la porta aperta, entro, “e permesso?”, chiedo, “avanti prego, vieni” risponde Rita,.”ciao tesoro questo pensiero è per te” dissi porgendole la composizione di fiori, “e questo invece e per te” dissi allungando il mazzo di fiori ad una ragazza meravigliosa che si era alzata al mio ingresso, “ciao sono Marco scusa se mi sono permesso, ma, se avessi saputo che eri cosi bella, avrei preso tutti i fiori del negozio”, “grazie ma non dovevi” risponde la ragazza diventando rossa, prendendo i fiori. “Marco permetti lei é Lisa una mia collega, ma come facevi a sapere che c’era anche lei?” mi chiede Rita, “lo so, il solito Tonio, ti volevo fare una sorpresa, ma come al solito la fai tu a noi, vero?” continuò Rita girandosi verso Lisa. “si sono bellissimi” rispose Lisa con una voce un po’ rocca sensuale, “Tonio vieni è arrivato Marco”, “e li che prepara gli antipasti, ma venite è tutto pronto possiamo iniziare a sederci a tavola” disse Rita, indicandoci la porta della sala da pranzo. La cena squisita, la compagnia magnifica, tutto era eccellente, Lisa era una splendida ragazza , di Roma, alta 1,75 mora due occhi verde smeraldo labbra sensuali, mi eccitava anche il suo odore, ero attratto da lei come non succedeva da tempo. Tonio e Rita dopo averci messo a nostro agio come solo loro sapevano fare con le spontaneità, la loro amicizia. Chiacchieriamo per diverse ore, poi visto che il giorno dopo dovevamo lavorare tutto mi accomiato dalla compagnia, Lisa mi chiede se le posso dare un passaggio, così non chiama un taxi. Non ci sono problemi, salutiamo festosi i nostri ospiti, scendiamo, arriviamo alla macchina le apro lo sportello, e mi dirigo verso casa sua,”mi aveva detto Rita che eri una persona speciale ma non pensavo fossi così” dice Lisa stringendo il mazzo di fiori suo petto,”se non ti dispiace ti vorrei rivedere”, continuò, “no ci sono problemi, sono felice anche io di averti conosciuta, questo è il mio numero prendi nota” dissi, dettando il numero del mio cellulare. Arrivato sotto casa sua Lisa mi da un biglietto con su scritto il suo numero di cellulare, “chiamami” mi dice, “no ascolta, se sei d’accordo e non hai già impegni possiamo vederci domani sera a cena” dissi aprendo lo sportello, “si non ho impegni per domani, ma se per caso gli avessi avuti gli avrei senza dubbio disdetti” risponde. “Perfetto ci vediamo domani a cena, passo a prenderti o ci vediamo direttamente al ristorante” chiedo, “dammi l’indirizzo, ci vediamo direttamente in ristorante”.”bene, ci vediamo alle 21 al ristorante ******* in via Risorgimento” dissi “ti va bene?”, “si” mi rispose dandomi un bacio sulla guancia all’angolo della bocca. Il giorno dopo, controllavo l’orologio ogni mezza ora, il tempo non passava mai, finalmente l’ultimo paziente lascia il mio ambulatorio, esco per andare a casa, una doccia, per essere puntuale alle 21 in ristorante. Arrivai prima io, il tavolo che avevo prenotato la mattina era adornato con un mazzo di rose rosse che il direttore mi aveva fatto avere, quando finalmente arrivò, quasi tutti gli uomini si girarono al suo ingresso, mi alzai e le andai incontro per scortarla al tavolo. Notai che gradì moltissimo i fiori, la cena ottima , sobria e discreta fu mia complice. Alla fine della cena mi chiese di accompagnarla a casa, accettai felicissimo, una volta a casa sua, un divano, una musica soft, luci attenuate fecero il resto. Mi si avvinghiò come l’edera, mi spinse letteralmente sul divano e si inginocchiò davanti a me, con la bocca passò sui miei pantaloni dove una erezione imponente formava una oscena tenda, dopo aver ripetutamente passato la faccia sul cazzo da fuori, con i denti afferrò la cerniera e abbassò la zip, e prendendo il cazzo con le mani s’infilò la cappella fino in gola. Mi abbandonai a quel sublime pompino, sporgendo il bacino in fuori per infilarlo di più dentro quella bocca avida, mi abbassai i pantaloni e i boxer mentre lei non smetteva di succhiare, la lingua si spostava rapidamente dalla cappella all’asta, alle palle che infilava in bocca per succhiarle una dopo l’altra, la lingua scese ulteriormente fino a lambire il mio buco più nascosto, sollevai il bacino per favorire la leccata del culo, un dito si affiancò alla punta della lingua e s’insinuò pian piano dentro di me. Il mio cazzo ebbe un guizzo, e l’erezione aumentò di intensità, mentre continuava a frugarmi il culo con il dito, la bocca indugiò sulla cappella e i suoi denti affondarono nel solco balano-prepuziale e stringendo leggermente si sfilò dal cazzo lasciandomi dei solchi bianchi sulla cappella. Si spogliò rapidamente mentre mi spompinava rimanendo in mutandine, il suo seno avvolse dolcemente il mio cazzo mentre la lingua picchiettava sul glande, non resistevo più la tirai su di me e presi i grossi capezzoli scuri e irti tra le labbra e delicatamente gli morsi, tirandoli delicatamente. Si sedette a cavalcioni su di me e scostando gli slip prese il mio cazzo e lo guidò nel solco anale, si inumidì la punta delle dita e bagno il culo e la punta del cazzo. Spingendo il culo indietro s’impalò sul cazzo duro e grosso, movendosi lentamente, lo infilò quasi tutto dentro, le sue grosse tette ballonzolavano davanti alla mia bocca, e a turno le prendevo in bocca, mordendoli e succhiandoli. Mi prese le mani e le portò sul seno, si spinse all’indietro inarcandosi, le mie mani sotto le sue, scorrevano su quel corpo meraviglioso, e lentamente scesero verso il pube che, gonfio sotto gli slip non aspettava che le mie carezze. Abbassai lo slip sul davanti e il suo pelo riccio comparve, affondai la mano e con grande sorpresa trovai un grosso cazzo!!!. Rimasi un attimo di stucco, tutto mi sarei aspettato, ma non un cazzo, il mio cervello e il mio cazzo la pensavano diversamente infatti il mio cazzo ebbe un guizzo di piacere, strinsi quel cazzo tra le dita e iniziai a segarlo. Lisa felice della mia reazione si muoveva sempre di più sul cazzo, sfilandolo quasi del tutto per poi infilarlo di colpo fino alle palle. Non lo avevo mai fatto con un transessuale e la mia eccitazione era al massimo, mi sollevai e sempre tenendo il cazzo dentro il suo stretto buco la coricai sul divano salendole sopra. Lai intanto si allargava di più per permettere una maggiore penetrazione e intanto si toccava il cazzo che aveva raggiunto dimensioni notevoli. La presi di fianco da dietro fino a quando si girò e si mise a spompinarmi in uno splendido 69. Il suo cazzo era davanti alla mia bocca e pur non avendolo mai fatto iniziai a leccarlo da prima timidamente e poi nel tentativo di imitarla sempre più con foga. Iniziò a leccarmi il buco del culo e prima infilò un dito e poi due mente le sue calde labbra continuavano il massaggio sul cazzo. Venni come uno scemo nella sua bocca senza neanche avvertirla ma neanche una goccia di sperma gli uscì dalla bocca, lei al contrario mi avvertì che stava per venire e fece per spostarsi ma io mi ficcai ancora di più il suo cazzo dentro, pochi getti di un liquido mi riempirono la bocca e un po’ con fatica ingoiai.
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