Nuove storie Le giornate scorrevano noiose, ogni tanto mi capitava di vedere qualche paziente strano, o ben dotato ma vuoi l’etica professionale, vuoi per il fatto che non potevo rovinarmi la reputazione solo per qualche scopata anche se qualcuno in tutta sincerità mi tentava.Come quel signore, tal Marco S***** che era stato inviato nel mio studio dal mio ex primario, il sig. S**** era affetto da una ragade anale fastidiosissima, ma non voleva farsi operare in un reparto ospedaliero in quanto personaggio noto nel nostro ambiente, e si vergognava farsi vedere con il culo in aria in sala operatoria, da persone che lavoravano per lui o sotto di lui.Lo ricevetti, nonostante non avessi più spazio in agenda un pomeriggio, solo perché il mio ex primario aveva insistito tanto, lo feci accomodare nella sedia davanti alla mia scrivania ed iniziai a raccogliere l’anamnesi, poi dopo le domande di rito, lo invitai ad abbassarsi i pantaloni e sdraiarsi sul lettino.Con la coda dell’occhio, mentre si spogliava , vidi un cazzo con una parziale erezione, con fare professionale facendo finta di niente, mi avvicinai e infilatomi un paio di guanti iniziai l’esplorazione rettale, l’erezione si fece più marcata, dopo averlo visitato accuratamente e confermata la diagnosi, gli proposi l’intervanto che potevo effettuare anche subito senza dolore e ricoveri, il sig. S***** ci pensò un attimo e acconsentì all’intervento.A questo punti gli feci firmare una liberatoria, il consenso informato , dove veniva spiegato tutto, il tipo di intervento, le contro indicazioni , i rischi, e così via.L’intervento durò meno di due minuti senza perdite di sangue nessuna, il dolore nullo perché l’intervento eseguito in anestesia locale.Al termine lo feci rialzare dal lettino, l’erezione sempre più grossa, nonostante la tensione, lo mise un po’ in imbarazzo, ma facendo finta di nulla gli diedi la terapia da eseguire a domicilio per tre giorni e lo congedai non dopo avergli dato il mio numero del cellulare per ogni evenienza.A mio modesto parere il sig. S**** godeva da matti ad infilarsi qualche cosa in culo, anche se non lo confessava apertamente la sua erezione parlava da sola.Dopo qualche giorno ricevetti una telefonata da fra Paolo che mi chiedeva se potevo passare da lui quella sera perché aveva un problema e voleva parlarmene, dopo un veloce controllo degli appuntamenti della serata confermai l’appuntamento per le ore venti nel suo convento .Arriva con un po’ di anticipo rispetto all’orario previsto e rimasi in macchina davanti alla porta d’ingresso del convento, quando vidi un giovane che poteva avere si o no 19- 20 anni che si avvicinava guardandosi intorno con fare guardingo, biondino efebico esile minuto , bussò alla porta del convento, scesi velocemente dalla macchina e di diressi verso l’ingresso arrivando prima che la pesante porta si richiudesse alle spalle de giovane. Il frate che aveva aperto la porta rimase un attimo interdetto, forse non mi aspettava così presto ma, mi fece accomodare nella sala d’aspetto mentre conduceva il giovane con lui.Dopo alcuni minuti arrivò fra Paolo che mi chiese di seguirlo nella sua cella dove mi doveva parlare.Aprì la porta della misera stanzetta e mi fece entrare, la stanza quasi spoglia era arredata con un letto singolo un comodino con sopra una lampada, un lavabo in ferro con un lavamano ed una brocca piena di acqua, un asciugamano piegato sul lavabo ed una piccola finestrella senza tendina, una sedia completava lo scarno arredamento.Mi fece accomodare sulla sedia mentre lui si sedeva sul lettino, sollevando la ampia tunica.La sua voce diventò un sussurro e chinandosi verso di me iniziò a parlare,- da quando sono andato nel suo studio non sono più lo stesso, penso in continuazione a quello che abbiamo fatto e sono sempre così- disse, sollevandosi la tonaca e mostrandomi il cazzo enorme che avevo già avuto occasione di apprezzare nel mio studio, 23- 25 centimetri di lunghezza per 23 centimetri di circonferenza.Rimasi quasi ipnotizzato, non lo ricordavo così, mi sembrava ancora più grosso e lungo, il frate si alzò avvicinandosi a me e mi sbatte letteralmente il cazzo in faccia.Lo presi in mano, non riuscivo a cingerlo tutto e pian piano iniziai a lambirlo con la lingua, presi in mano i suoi coglioni grossi, lui aprì le gambe permettendomi di infilargli due dita in culo.Nonostante non le avessi lubrificate scivolarono dentro di lui con facilità, piegandosi in avanti sporse in dietro il culo e mentre continuavo a spompinarlo infilavo più dita dentro.Il cazzo del frate s’ingrossava sempre di più con mia grande gioia, come infilai tutta la mano dentro di lui mi venne in bocca come una fontana, mi colse di sorpresa e perdetti parte della sborra che mi aveva versato in gola, ma fu sufficiente.La sborra mi colava ancore dalla bocca quando mi alzai e girando dietro il frate continuai la mia opera infilando tutto il pugno dentro di lui.Nonostante fosse già venuto l’erezione del frate non accennava a diminuire, a questo punto sfilai la mano lo feci coricare supino e gli allargai le gambe, mi misi su di lui dandoli la schiena e dopo essermi riempito di saliva il mio ano che palpitava mi sedetti a smorza candela su quel cazzo imperioso, trattenei il fiato mentre quel grosso nerbo si faceva strada con delicatezza dentro di me e pian piano infilavo la mia mano dentro il suo culo. Mi scopava mentre lo fistavo, continuammo così per diversi minuti, il mio culo accoglieva tutto quel bene dentro di me, fino ai coglioni mentre il suo dilatato al massimo riceveva senza difficoltà il mio pugno.Mi masturbavo con vigore mentre il frate mi sfondava il culo con il suo cazzo enorme venni copiosamente mentre lui mi inondava l’intestino con una quantità tale che sembrava stesse pisciandomi dentro il culo. Ci lavammo e rivestimmo quasi in religioso silenzio, fissai un appuntamento con quel magnifico cazzo per la settimana successiva e mi avviai alla porta mentre il frate si recava in bagno per evacuare.Quando ero vicino all’uscita mi ricordai del giovane che avevo visto entrare, ed mi incamminai verso la zona delle celle degli altri frati. Non c’era nessuno in giro, nessun rumore arrivava dalle celle dove i frati riposavano, arrivai così alla fine del corridoio dove una scala portava sicuramente allo scantinato.Scesi silenziosamente tutti i gradini fino ad una porta in ferro, spinsi piano il pesante infisso,e mi introdussi come un ladro nel locale illuminato da potenti luci.Davanti ai miei occhi comparvero due frati di una certa età sui 55- 60 anni nudi, con un a pancia prominente e il ragazzo nudo anche lui, con un cappuccio di pelle sul viso, solo gli occhi erano scoperti, coricato su un attrezzo tipo cavallo- quelli che si usano in palestra-, con le braccia e le gambe legate ai piedi dell’attrezzo I due frati armati di grossi cazzi di plastica erano dietro di lui e infilavano a turno i grossi cazzi nel culo del giovane che si dimenava per il piacere, lo si vedeva dall’erezione del suo pene che se pur di dimensioni ridotte si ergeva al di sopra di tue testicoli piccolini, grandi come due mandorle.Il mio ingresso passò inosservato e mentre i due frati continuavano ad inculare il ragazzo, iniziai a spogliarmi, uno dei due frati si accorse di me e si arresto un attimo, mentre l’altro con un salto degno di un atleta si precipitò verso di me, bloccandomi e impedendomi ogni movimento.Il primo dei due mi riconobbe e lo disse al secondo che nonostante le assicurazioni sulla mia serietà ancora non mi lasciava, mi aveva preso da dietro circondandomi con le sue braccia imprigionandomi completamente.Sentivo il suo grosso cazzo che premeva contro il mio culo, ed io nel tentativo di liberarmi da quella potente presa mi agitavo, mentre lui spingeva sempre di più il bacino, appoggiandomi la nerchia tra le natiche.Il mio culo per l’eccitazione si schiuse, e un po’ di sborra mi bagnava il buco,il frate si accorse che mi stavo eccitando e , facendomi piegare in avanti appoggiò la punta del suo pene e con un movimento lento ma deciso iniziò ad incularmi, mi abbandonai a quel cazzo che mi sfondava,e caddi in ginocchio mentre il primo eccitatissimo mi spingeva il suo cazzo in golaIl frate che mi scopava in bocca si getto in terra costringendomi a continuare a succhiare mentre il secondo continuava a scoparmi.Il primo frate, fra Mario, mi prese per le orecchie e mi tirò verso l’alto,costringendomi a lasciare il cazzo, mi trovai la sua lingua in bocca, una lingua lunga, dura, maschia mi frugava la bocca lasciandomi senza fiato.Scivolando lungo il suo corpo mi sedetti su di lui, e approfittando del fato che l’altro frate, fra Giacomo,era momentaneamente uscito dal mio culo mi sedetti sul cazzo di fra Mario infilandomi tutto il cazzo dentro.Fra Giacomo intanto alla vista del mio culo che si apriva sotto i colpi di fra Mario si posizionò dietro di me e iniziò ad infilare anche lui il suo cazzo dentro il culo gia slabbrato da fra Paolo, urlai per il dolore quando tutti e due i cazzi entrarono completamente dentro di me, si e vero che non erano grossi come fra Paolo ma avevano un cazzo grosso almeno come il mio, nonostante la mie urla continuarono imperterriti la doppia inculata, non l’avevo mai fatto ed il dolore attenuava solo di poco la mia eccitazione.Continuarono instancabili per oltre dieci minuti, scopandomi da matti, sentivo i muscoli dello sfintere sempre più rilassati, e il mio culo accoglieva sempre meglio quei due cazzi magnifici ed instancabili, non avendo bisogno neanche di lubrificazione vista la quantità industriale di sperma che fra Paolo mi aveva scaricato dentro.Sentivo i due cazzi diventare sempre più grossi dentro di me, segno che stavano per venire, ed allora gli incitai a riempirmi il culo di sborra, di sfondarmi come una troia, fino a quando con delle urla vennero dentro di me allagandomi il retto di calda sborra.I due frati appagati uscirono da me lasciandomi vuoto, stringendomi le natiche andai dal ragazzo,velocemente la liberai dalle cinghie, e gli sfilai il cappuccio e fattolo coricare sul pavimento dello scantinato mi sedetti sopra il suo viso obbligandolo a leccarmi il buco del culo, pian piano spinsi come per cagare e mentre la sua lingua si infilava dentro li mio retto una grande quantità di sborra calda gli cadde in bocca, la lingua del ragazzo prese a muoversi sempre più velocemente e, mentre lo sentivo deglutire spinsi ancora di più, si fermò un attimo ma mi sedetti letteralmente sopra di lui,costringendolo ad aprire la bocca, la sborra scivolò dentro la sua bocca, e il ragazzino eccitatissimo venne bagnandomi il torace mentre la sua lingua continuava a frugarmi il culo aperto.Venne il turno dei frati che senza dirmi nulla s’inginocchiarono davanti a noi piegandosi in avanti e aprendosi le natiche con le mani, si vedeva benissimo che non erano nuovi a pratiche del genere perché il loro buco era dischiuso, anzi aperto, pronto per essere violato nuovamente, uno in particolare, fra Giacomo lo aveva particolarmente largo.Leccai il culo di fra Mario, mentre il suo cazzo flaccido iniziava ad accennare una erezione e fra Giacomo sempre in ginocchio leccava il cazzetto del giovane che lo teneva per le orecchie.Il culo di Mario si apriva sempre di più sotto i sapienti tocchi della mia lingua, iniziai lentamente ad infilare tre dita fino alle nocche, il suo cazzo ebbe un guizzo inarcandosi, segno evidente che non gli dispiaceva, continuai ad entrare e uscire dal culo sempre più largo. Mi unsi la mano con dell’olio d’oliva da una bottiglia che evidentemente avevano già preparato i frati, e infilai tutte e cinque le dita a cuneo, nel ano slabbrato del frate, mentre nel fra tempo anche il ragazzino seguiva i miei movimenti imitandomi con fra Giacomo che infatti, subiva lo stesso trattamento.Ormai tutta la mano era entrata dentro Mario, che spingeva il culo indietro infilandosi da solo la mia mano in culo, chiusi il pugno per dilatarlo di più e spinsi in fondo, ero ormai arrivato a metà braccio e seguendo l’andamento dell’intestino infilavo sempre più in fondo il braccio, mi lubrificai ancora il braccio fino al gomito e meraviglia, il braccio scivolò dentro quasi fino al gomito, l’erezione del frate era al massimo, un cazzo duro e grosso s’intravedeva sotto le grosse palle, d’istinto lo afferrai e iniziai a segarlo, ma fra Giacomo che aveva anche lui la mano del ragazzo in culo fino a metà braccio, si sposto fino a imboccare il cazzo di Mario ingoiandolo con libidine.Mario non resistette a lungo a tale trattamento , un braccio in culo, le palle tirate e torte e una bocca calda e vogliosa che gli succhiava il cazzo, venne contraendo il culo e stringendomi il braccio con l’ano, riempì velocemente la bocca di Giacomo che non pronto rischiò di soffocare.Il ragazzino intanto continuava la sua opera infilando in profondità il braccio in culo al frate, lo incitai ad infilare anche l’altra mano, e prendendo l’olio lo lubrificai abbondantemente. Fra Giacomo che era disteso di schiena e succhiava ancora il cazzo a Mario accennò a una lieve protesta, ma non potendosi muovere subì anche questa seconda introduzione, sollevai il grosso culo del frate infilandovi sotto tre coperte ripiegate, e il giovane fece scivolare la seconda mano sul braccio che già era dentro il frate infilandola nel culo.Non passò molto tempo che entrambi la mani entravano e uscivano dal culo di fra Giacomo, lo incitai a fare meglio e di più, spiegandoli che doveva unire le braccia e infilarle fino al gomito, Giacomo dilatato fino all’inverosimile chiedeva di finire, non riusciva a sopportare il dolore, ma io incitai il ragazzo a continuare, e così fece. Le braccia infilate fin quasi al gomito un cazzo ancora duro in bocca, dovevano piacere molto al frate che manifestava il suo piacere con una erezione spaventosa, il glande paonazzo, quasi viola, con delle gocce di pre- sperma che iniziavano a fuoriuscire, lo presi in bocca e iniziai a leccarlo infilandomelo per quanto possibile in gola, dopo alcuni colpi il frate non riuscì a trattenersi venendomi in bocca una quantità industriale di sperma, che ingoiai tutto senza farmene sfuggire una goccia.Fra Mario decise che era arrivato il momento di incularsi il ragazzino e si mise dietro di lui per iniziare.Stanco e appagato presi i miei vestiti e dopo essermi sciacquato gli lasciai intenti a sodomizzare il giovane.
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