Come alcune volte il destino segna la nostra vita. Questa confessione al dedico mia madre Inizio col presentarmi, il mio nome è Luca, quello che è il mio obbiettivo e quanto segue, fare conoscere come un uomo può scoprire il vero sesso, senza andarlo a cercare, o devo ritenermi super fortunato.Torno ai miei 19 anni, vivevo ancora a casa dei miei genitori, e li e nata la mia prima esperienza sessuale con una mia coetanea, e la cosa no è che mi abbia tanto fatto piacere, e vi racconto il perché. Io sin da piccolo mi era sempre capitato di vedere mia madre e mio padre fare l’amore, anche una volta beccai mio padre che lo faceva con la donna di servizio, e mia madre che lo faceva con un amico di mio padre, ma nessuno di loro lo seppe che io ero a conoscenza di determinati fatti, evi dico cosa mio padre, con mia madre erano scambisti. Come vi dicevo mia madre mi aveva preannunciato che sarebbero venuti a casa nostra un collega di mio padre residente a Torino, e avrebbe portato la figlia, e io avrei potuto portarla in giro per fargli conoscere degli amici o andare a ballare, mia madre sapeva che se si andava a ballare non si tornava prima delle sette del mattino. Quel fine settimana arrivò vennero a trovarci a casa quel collega colleghi di mio padre, che aspettavamo, con la loro, c’era la loro figlia Eleonora, una ragazza davvero carina con un piccolo difetto almeno per i miei gusti il seno piccolino, il pomeriggio si parlava del più e del meno masi leggeva nell’aria l’imbarazzo di loro forse si conoscevano per telefono ma era la prima volta che si incontravano, mio padre con il padre di Eleonora, parlavano delle loro esperienze di lavoro, mia madre con la signora erano in cucina per preparare per la cena, io ed Eleonora ci sedemmo nella mia stanza per giocare con il computer, e si parlava del più e del meno, quando le proposi di andarcene in pizzeria con degli amici, e dopo a ballare lei accettò con entusiasmo, le chiesi di smettere di giocare in maniera che avvertivamo i genitori, e saremmo andati via, quando andai in cucina, mia madre e la signora parlavano a bassa voce, quindi non riuscii a percepire nulla, ma la nostra richiesta fu accolta con molto entusiasmo, avevano appianato i loro preparativi ne ero sicuro, mia madre prese dal portafoglio 100 euro e me li diede e mi chiese dove andavamo a ballare, gli dissi il nome di un locale fuori città e risposi di non stare in pensiero per noi che saremmo andati a vedere l’alba, e dopo aver fatto la prima colazione saremmo tornati a casa. Prendemmo dei giubbotti salutammo e andammo via.dal mio cellulare provai a chiamare degli amici ma avevano già degli impegni per i fatti loro, dissi ad Eleonora di non darsi pensiero avremmo fatto da soli lei non parve assolutamente dispiaciuta che saremmo rimasti da soli. Nella mia mente mi rincorreva sempre lo stesso pensiero erano realmente a casa mia per fare sesso? A quel punto cercai di attuare una strategia, cercare di sapere da Eleonora qualcosa dei suoi genitori. Appena giunti in pizzeria , e ci diedero il tavolo, ci sedemmo e chiesi a Eleonora se gradisse bere del buon vino o altro, lei optò per il vino, ne ordinai una brocca e degli antipasti caldi, appena ci fù portato il vino gli riempii il bicchiere, e iniziammo a parlare di noi scoprii che lei non aveva più il ragazzo avevano litigato da poco e voleva godersi questa libertà e cercai di sapere di più, e lei inizio a raccontarmi che stava con questo ragazzo da quasi cinque anni e che da un po’ di tempo in qua era diventato di un geloso incredibile, sino al punto di renderle la vita asfissiante, e dopo sessualmente iniziava a fare delle richieste un tantino strane, le risposi che il fatto mi incuriosiva se le andava di parlarne con me avremmo potuto fare dei commenti. Lei non sembrava che la cosa la gradisse molto, e io non forzai il fatto, e le parlai un po’ di me del rapporto che avevo con la mia ragazza, lei si meravigliò dal modo in cui ne parlavo senza alcun problema, le risposi che era qualcosa di normale tra giovani, e che ci si scambia le proprie esperienze si vive una vita migliore dei nostri genitori, e lei a questa mia affermazione fece una smorfia col muso, e mi rispose arrossendo che i suoi genitori con il sesso erano un po’ particolari, allora cercai di fare un affondo chiedendole il motivo che lei rispondeva in tal modo, il discorso fu interrotto dall’arrivo del cameriere che ci serviva gli antipasti, e iniziammo a mangiare ma facendo riferimento ai vecchi proverbi che non sbagliano mai continuai a battere il ferro ancora caldo, e lei mi disse diventando di un rosso paonazzo che aveva scoperto che forse i suoi genitori, sessualmente erano dei libertini, e che il suo ragazzo le aveva confessato che avrebbe voluto farlo in tre e il terzo doveva essere un maschio per lei che per lui quindi gli aveva confessato di essere bisex, questo lo aveva sconvolta, e si era allontanata da lui. Io cercai di farla sdrammatizzare un pochino dicendole che il sesso va fatto e vissuto in complicità Con il proprio partner, non bisogna mai rendere il rapporto monotono, altrimenti significa la morte del rapporto coniugale. Lei non era molto propensa ad accettare questa soluzione, vidi che aveva finito di mangiare gli antipasti e come musica avevano messo un lento, la invitai a ballare, nella pista le luci erano soffuse, e cercai di fare aderire il mio corpo al suo, e quando premetti il mio sesso contro di lei anche se non era in erezione completa lei non si ritrasse, io premevo sempre più il mio sesso contro il suo, lei si appoggiò la sua testa alla mia, e mi venne istintivo darle un piccolo bacio sul suo collo, e sentii un brivido che percorse tutto il suo corpo ma dopo quell’istante cerco di staccarsi da me, io le chiesi di non farlo il mio stato non mi permetteva di allontanarmi da lei ero in tiro e il mio cazzo era durissimo come l’acciaio e premeva contro di lei, cercai di sussurrarle parole dolci, ma lei mi disse che era meglio andare ora al tavolo che dopo che accendevano le luci, e magari ci saremmo sentiti in imbarazzo, le risposi che aveva ragione, e ci avviammo verso il nostro tavolo, io cercavo di starle dietro più vicino possibile e ne ero certo che la cosa per lei non era di gradimento, appena seduti a tavola lei mi disse che io non ero differente dagli altri l’unica cosa che mi interessava era il sesso, e che magari invece di andare a ballare avrei preferito andare in un posto più appaltato per dopo fare sesso anche in macchina e rendere una cosa bellissima in una cosa squallida.Cercai di riprendere la situazione in mano, in maniera di salvare capre e cavoli, le risposi che lei era davvero una ragazza che faceva andare il cervello a 1000 e che la sua vicinanza mi aveva turbato a tal punto che mi aveva fatto perdere il controllo di me stesso e lei aveva avuto modo di verificare che io non le stavo dicendo bugie, lei aveva esercitato su di me un attrazione davvero incontrollabile, lei arrossendo mi sorrise e mi rispose che io ero un diavolo e che le stavo facendo tradire i suoi ideali, e a quel punto le chiesi che intendeva quando mi disse che i suoi genitori sessualmente erano libertini, lei mi rispose che aveva dei sospetti e non certezze, che i suoi genitori si portavano a letto altre persone. Io da parte mia gli dissi che avevo lo stesso sospetto ma non avevo neppure io la certezza, e che comunque erano fatti loro. La pizza tardava ad arrivare, e continuando a parlare feci nuovamente lo gnorri e tentai di allungare la mia mano per accarezzarle le cosce, da sotto il tavolo non ci avrebbe visto nessuno, lei tenne la mia mano sin quando era sopra la gonna ma al momento in cui la mia mano cercò di insinuarsi sulla carne nuda lei la bloccò, e la allontano dalle sue cosce, ma io non mi arrendevo, a quel punto avevo giurato a me stesso che prima che giungesse mattino avrei fatto l’amore con lei, arrivo la pizza e iniziammo a mangiare, ma io non mi arrendevo cercavo di far si che lei non rifiutasse tutte le mie attenzioni che avevo nei suoi confronti, sino a quando lei mi disse che li si sentiva a disaggio e che non ci sarebbe mai riuscita a farsi toccare, e a quel punto le dissi di vedere la coppia che era seduta al tavolo successivo al nostro cosa stavano facendo, e lei mi rispose che quelli non avevano un briciolo di decoro, anche per il fatto che lui faceva si che si potesse vedere che la sua ragazza gli aveva tirato fuori il suo cazzo e lo stava masturbando, e si lasciava accarezzare in mezzo alle sue cosce, senza alcun decoro. Eleonora, mi chiese cortesemente di non guardarli anche perché per lei erano semplicemente volgari, per guadagnare ancora punti nei suoi confronti le dissi di mangiare più svelti e saremmo andati via appena finito di mangiare, lei apprezzo di più questa mia proposta, ancora non avevamo finito di mangiare la pizza e avevo chiesto il conto al cameriere, pagammo e andammo via, gli chiesi se voleva andare in discoteca, o voleva andare in qualche altro posto, lei mi rispose che se io accettavo le sue condizioni si poteva andare in un posto tranquillo e stare a contemplare le stelle altrimenti si andava in discoteca, anche se non sapevo quali potessero essere le sue condizioni, le immaginavo, e dissi che saremmo stati in discoteca sino ad una certa ora e dopo saremmo andati in un posto tranquillo e dopo si decideva cosa fare, erano le 22 quando entrammo in discoteca e li incontrai degli amici e presentai loro Eleonora, e ci buttammo nella mischia e iniziammo a ballare, in maniera sfrenata, Eleonora si stava divertendo, e si stava rilassando, sino a quando non misero dei lenti, e ci abbracciammo in maniera davvero stretta, e dopo qualche attimo che eravamo in quella posizione, ci fu la reazione naturale che lei sembro gradire, più la stringevo a me più dalla sua bocca uscivano sospiri, io premevo il mio sesso contro il suo e lei tendeva ad allargare le sue gambe per sentirlo meglio, lasciammo la pista ancora stringendola a me e mi portai in un angolo più buio che quasi, quasi non ci vedeva nessuno, e cercai con le mani di spostare i suoi slip e tirando fuori il mio cazzo, cercai di penetrarla, anche se eccitatissima lei non mi aiutò nell’opera, quindi il mio cazzo era tra le sue cosce e non riuscivo a penetrarla, sino a quando lei mi chiese di fermarmi per farlo dopo lontani da occhi indiscreti, mi sentivo il cazzo scoppiare la mia mente era in uno stato di confusione unica, guardai l’orologio e segnava le tre mezza, cercai di rimettermi un po’ a posto, e chiesi a Eleonora di andare via in un posto più tranquillo, le dissi che non avrei resistito oltre dovevo fare l’amore con lei o sarei diventato pazzo, non mi era mai successo di perdere il mio auto controllo per una donna, lei mi aveva buttato in una pioggia di ormoni che invadevano il mio corpo, la mia mente.Presi Eleonora, per mano e mi diressi verso l’uscita, nella mia mente non c’era altro pensiero dovevo fare l’amore con lei, dovevo farla mia, saliti in macchina mi diressi verso una scogliera dove la notte e affollata di coppie in cerca di intimità, e vedere sorgere il sole assieme alla donna che si ama, anche se questo non era il mio caso, il luogo era quello ideale per fare l’amore con Eleonora. Arrivati cercai un posticino dove nessuno ci poteva vedere, posteggiai la macchina, e mi girai verso di lei, e iniziai a baciarla sulle labbra cercavo la sua lingua, e con la mia mano cercavo di esplorare il suo corpo , accarezzare i suoi seni e sentire i suoi capezzoli inturgidirsi lei sotto di me non era libera come se qualcosa la bloccasse, era come se stessi facendo l’amore con una che accettasse, la situazione in maniera passiva senza alcuna reazione, credete e molto brutto, tanto che desistetti a quel rapporto, e cercai di far parlare Eleonora a dirmi come mai le succedesse questo, io lo sentivo che lei lo desiderava, anche se qualcosa dopo la bloccava rendendola apatica a quel tipo di rapporto. La sua risposta fu che per il momento non se la sentiva di parlarne con me anche se eravamo coetanei, e avrei potuto capirla meglio di molte altre persone, forse anche meglio del suo ragazzo, le poggiai il mio braccio sulla sua spalla, e la strinsi a me e non gli chiesi nulla di più le chiesi solamente se lei era disposta a diventare una mia amica qualunque fosse il rapporto tra i nostri genitori, alzò il viso e vidi i suoi occhi pieni di lacrime, e scoppiando in un pianto a dirotto mi disse di si. Cercavo di sapere cosa la turbasse a tal punto ma non voleva parlarne, a quel punto incassando la disfatta da tutti i punti, misi in moto la macchina e mi diressi verso il bar dove consumammo la prima colazione, e ci dirigemmo verso casa, Eleonora stava con la testa china e non parlava assolutamente, giunti a casa cercammo di andare in camera senza fare rumore, ci stendemmo sul letto, e il sonno e la stanchezza ci vinsero. Quando mia madre venne a svegliarmi erano all’incirca le 13 e gia tutti erano a tavola, alzai la testa e vidi Eleonora ancora a letto accanto a me nessuno dei due si era svestito, risposi a mia madre il tempo di fare una doccia e sarei sceso, svegliai Eleonora, e dissi che era ora di andare a pranzare e pertanto se lei voleva fare la doccia io sari andato a farla nel bagno dei miei genitori, cosa che lei accetto di buon grado.mi alzai e gli diedi il mio accappatoio, e gli diedi delle asciugamani, e andai nella stanza dei miei genitori per fare la doccia, cosa che feci con molta rapidità per non dare la possibilità di lamentarsi, in accappatoio ritornai nella mia stanza e trovai Eleonora che si stava asciugando ma la visto del suo corpo era davvero una cosa splendida delle gambe slanciate e fianchi ben marcati, e ripeto l’unica cosa che stonava in quel corpo erano i seni piccoli ma solo per me perché io amo i seni grandi, ma in fondo per il suo corpo era davvero statuario e sicuramente sa quanti ragazzi gli stavano dietro, al mio ingresso superato l’attimo che mi permise di ammirare il suo corpo nella sua splendida forma, si copri con l’asciugamani, e mi chiese di darle qualche altro minuto per vestirsi, con rammarico le dissi di si e uscii dalla camera.Attesi quei pochi minuti mi sembrarono interminabili, quando aprì la porta vidi davanti ai miei occhi una ragazza semplice acqua e sapone ma da un volto dolcissimo anche se triste, le dissi se le andava di aspettarmi qualche minuto che mi sarei vestito anch’io e saremmo scesi assieme per non sentire lamentare i miei genitori, mi rispose con un sorriso, feci più in fretta possibile, e la raggiunsi, scendemmo in sala da pranzo , loro stavano consumandogli aperitivi, ma sentivo nell’aria una certa complicità tra di loro cosa era realmente successo? Era davvero un collega di mio padre? Come avrei potuto scoprire la verità? Questi pensieri erano balenati nel mio cervello in pochi secondi, la cosa più saggia era di lasciare tempo al tempo, e scoprire dopo ciò che sarebbe successo. Dopo pranzo ci sedemmo tutti in salotto a vedere un po’ di tv, dopo circa una mezza oretta chiesi a Eleonora se volesse andare a fare una passeggiata, lei mi fece cenno di si con la testa, chiesi ai suoi genitori se avessero dei problemi se andavamo a fare un giro, suo padre mi rispose che dovevamo essere di ritorno per le 17’00 per poter fare ritorno a casa loro che distava un centinaio di km e non volevano fare tardi.risposi di non preoccuparsi per le 17 saremmo stati in casa, presi le chiavi della macchina e uscimmo, andammo in giro per la città, e cercai di romper il ghiaccio con Eleonora, chiedendo se fosse colpa mia se lei era in quello stato, lei mi fece cenno di si, e aggiunse pure che la parte più grande della colpa era sua perché non avrebbe dovuto permettermi di arrivare a tanto in particolar modo la prima volta che ci conoscevamo, e magari io avrei pensato che lei fosse una ragazza facile.le risposi che lei si stava facendo dei falsi preconcetti sul nostro rapporto della sera prima .per me lei era sempre una ragazza dolcissima che averla accanto era un privilegio e che mi ritenevo fortunato d’averla incontrata, e aggiunsi che lei aveva svegliato degli interessi particolari in me nei suoi riguardi e che non volevo perdere come amica e che se dopo fosse nato dell’altro tanto di guadagnato, e aggiunsi che ero interessato ad avere anche il suo n di cellulare privato per non perdere i contatti con lei, le diedi il mio cellulare e gli chiesi di memorizzarmi il suo numero se la cosa le andava, e dopo di chiamarsi con il mio e memorizzarsi il mio, cosa che lei fece ma mi chiese che sarebbe stata lei a chiamarmi quando avrebbe ritenuto opportuno le risposi con un ok, l’importante che non mi avrebbe lasciato in attesa per parecchio tempo.il sorriso era tornato sul suo viso, non volli chiedere notizie di suo padre per avere conferma dei miei dubbi, avrei trovato altra via come togliermi i dubbi che avevo.ritornammo a casa per mantenere l’impegno della puntualità assunta con i suoi genitori, difatti loro stavano aspettando il nostro arrivo, ci salutammo e salirono sulla loro auto e andarono via. Ora dovevo scoprire la verità volevo sapere come mai una coppia che va per fare sesso si porta dietro la figlia che non è una lattante, come mai? I dubbi che avevo davo io stesso una risposta e appena trovavo una risposta, mi ponevo un nuovo interrogativo, decisi di levare dalla mia mente qualunque quesito e lasciare al tempo lo sviluppo della situazione. La sera cenammo e andammo a letto ma il mio pensiero non aveva altro sbocco, Eleonora, era entrata nella mia mente non lasciando spazio a nessun altro pensiero che potesse metterla in secondo piano.la notte passò e al mio risveglio la mente non faceva altro che tornare da lei, feci la doccia e andai a lavorare, ritengo inutile dirvi le papere fatte in ufficio perché il mio pensiero era uno ed uno solamente, il pomeriggio quando rincasai la prima cosa che feci fù quello di far sedere mia madre fronte a me, e guardandola negli occhiali chiese chi fosse la coppia che avevamo ospitato ieri lei dopo qualche attimo di esitazione mi rispose che era un collega di mio padre, la presi per le mani e guardandola negli occhi la pregai di dirmi la verità qualunque fosse tanto sapevo di loro, e quello che facevano il sabato sera dopo che io uscivo o i loro fine settimana dagli amici, ma a me di quello che facevano non me ne importava nulla, ma avevo di bisogno di sapere se quelli di sabato erano degli amici del sabato notte o no, lei era diventata rossa come un peperone, ma non parlava, e si alzo, lo feci anche io , e strinsi mia madre al me e la pregai di darmi una risposta, forse era stata presa da un nodo alla gola dalla sua bocca usci un si gutturale, e si strinse a me e dicendomi che lo facevano per mantenere il loro rapporto vivo.Le risposi che loro avessero potuto fare della loro vita ciò che volevano che loro erano grandi e sapevano ciò che facessero.Il giorno successivo ero di turno pomeridiano, e dissi a mia madre di non svegliarmi presto, la sera mi ritirai nella mia stanza li lasciai da soli, sicuramente mia madre non avrebbe detto nulla a mio padre del nostro discorso.mi addormentai il mattino successivo mia madre vene a svegliarmi che erano passate le 10 si sedette accanto a me io capii che voleva dirmi qualcosa, la incoraggiai dicendole che con me poteva parlare con molta franchezza come se stesse parlando con la sua coscienza io non ‘avrei mai tradito per nessun motivo al mondo, poggio la sua mano sul mio stomaco, e iniziò adirmi che la loro situazione non era per vizio, il loro rapporto si stava logorando giorno dopo giorno, i loro rapporti erano più per dovere coniugale che per desiderio dell’uno verso l’altro, mi aggiunse che avevano provato anche in club privè ma non avevano avuto il coraggio di buttarsi nella mischia circa un anno addietro avevano conosciuto questa coppia avevano iniziato a frequentarsi e si erano scoperti con lo stesso loro problema avevano poco alla volta iniziarono a conoscersi sino a quando maturò il tempo che decisero di spingere il loro gioco più in la del semplice parlare, loro donne avevano deciso di coinvolgere i propri mariti in un gioco che andasse al di la di certi canoni, e così successe che una sera facendo si che gli uomini si eccitassero con certi situazioni da loro studiate con cura, una volta al mese ci si incontrava, per non fare spegnere il loro gioco che manteneva in vita il loro nuovo rapporto, e mi chiese come li avevo scoperti gli risposi che un sabato sera rientrando prima del previsto vidi le luci della camera da letto accesa, e entrai in casa senza fare rumore e salendo in camera mia sentivo dei lamenti sapevo di che genere fossero, ma la curiosità mi spinse a vedere dal buco della serratura e vidi mio padre sdraiato sul tappeto e una donna che lo cavalcava, ma quella donna non era lei sul momento fui preso da un’ira irrefrenabile, che raggiunse il massimo quando cercando di vedere verso il letto vidi un uomo che stava cavalcando una donna, quella donna eri tu, allora collegai il filo logico della situazione e non feci irruzione in camera perché riuscii a controllare me stesso, vedere mia madre che si lasciava scopare da un uomo e mio padre lo permetteva, e lo faceva davanti ai suoi occhi.Rabbia ed eccitazione per quella situazione si mescolavano, ed aggiunsi vedi ancora oggi a parlarne le due cose si rifanno vive dentro di me si mescola rabbia e eccitazione, dissi a mia madre di controllare lei stessa se non mi credesse, lei si chino su di me dandomi un bacio mi disse che non era il caso di ingelosirsi, lei non avrebbe mai confuso l’amore con il sesso, e aggiunse ancora che non era solamente quello il motivo di tutto ciò, e aggiunse Eleonora che ruolo avesse in tutto ciò, gli spiegai che quella ragazza mi aveva fatto perdere la testa senza che tra noi fosse successo nulla di che, mia madre mi disse che mi avrebbe aiutato solamente se veramente in mio cuore fosse davvero volato con lei, e di lasciare che il tempo facesse il suo corso, e desse il suo responso, cosi feci. I giorni trascorrevano e di Eleonora nessuna notizia, così decisi di chiamarla io, per alcune volte mi rispondeva che aveva il telefono spento, ma quando avevo perso le speranze su di lei finalmente nell’ennesima chiamata squillava a mi rispose una voce di donna che voleva spere chi fossi, esordii dicendole che si era scordata di me più in fretta che potesse, ad un tratto grido Luca ti sei deciso finalmente credevo che tu ti fossi scordato di me, iniziammo a parlare rimanemmo al telefono per alcune ore dopo decidemmo di risentirci la sera. Andai di corsa in cucina, e abbracciai mia madre forte a me, come se i nostri corpi si fossero fusi in uno, e le dissi che con Eleonora ci eravamo sentiti, e che ci saremmo risentiti la sera, e gli appiccicai un bacio sulla guancia sempre tenendola stretta a me, mia madre non faceva nulla per ritrarsi, la vestaglia che indossava, si era allargata nel petto e un suo seno era uscito fuori, e potei ammirare, il suo capezzolo scuro che si era eretto al contatto del mio corpo, in quel istante non era più mia madre che stringevo a me ma la donna che avevo visto sotto mio padre e sotto altro uomo, ora io la tenevo stretta a me e la mia erezione fu fulminea, il mio sesso premeva tra le sue cosce, anche mia madre era turbata dalla situazione, non riusciva a staccarsi da me, io come per istinto tenendola stretta a me scesi con la testa e iniziai a succhiare quel capezzolo, mia madre non opponeva alcuna resistenza, ora anche lei rispondeva con il suo corpo alle mie attenzioni, sino a quando la liberai dalla vestaglia, e mi apparve il suo corpo nel suo splendore, la sollevai e la sedetti sul tavolo e le allargai le gambe, e mi calai nel suo ventre, che con la mani allargai quel tanto per mettere allo scoperto il suo clitoride, a iniziai con dei bacetti, con la punta della lingua lo sfioravo, sino a quando non affondai la mia bocca e iniziai a succhiarlo e alternavo dei morsetti che facevano sussultare mia madre ogni volta, il piacere che le davo doveva essere immenso, la sua fessura grondava di umori, che io leccavo quando affondavo la mia lingua dentro il suo buco, gli umori erano talmente tanti che ero sicuro che lei aveva degli orgasmi multipli, mi staccai da lei e tirai fuori il mio sesso che lo passai nella sua fessura per lubrificarlo, e dopo in un sol colpo lo affondai in lei, questo fece si che dalla sua bocca uscì un grido di piacere, e lei inizio a dirmi che una mazza come quella mia era quello che desiderava da tempo, e che non aveva ai avuto il coraggio di chiederlo a mio padre, e che da quando lei lo aveva visto che lo desiderava, mi chiedeva di non farlo finire presto, che avremmo dovuto godere assieme, quello che usciva dalla sua bocca non sapevo se fosse perché lo desiderava davvero, e io stavo dandole quello che lei desiderava in maniera egregia, dopo non so quanto tempo che la pompavo, lei inizio a dirmi che voleva sentire come la inondavo del mio seme, a quel punto aumentai il mio movimento sino a sferrare degli affondi che pensavo le avrebbero fatto davvero male, e ad ogni colpo era un si che usciva dalla sua bocca, sino a quando non le sentii dire che stava venendo e che anch’io godessi dentro di lei, il mio orgasmo non tardo molto forse riuscii a dare qualche altro affondo dentro di lei che la riempii del mio sperma, ero stanchissimo ma soddisfatto, avevo posseduto mia madre eppure non avevo nessun rimorso. Mi incontrai con Eleonora, ebbi altre possibilità di fare l’amore con mia madre, moltissime altre volte, ed Eleonora divenne mia moglie, siamo diventati anche noi una coppia scambista, e in verità devo dire che siamo una coppia davvero felici
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