Chattiamo da alcuni mesi. Mi dice spesso di dotarmi di una cam, finalmente un giorno la compro e la installo. Eccolo in chat, gli do il lieto annuncio. Cominciamo a giocare. Eccolo, lo vedo. La cam inquadra il suo ombelico nudo, sotto si intravedono i jeans. Mi scrive in chat “ti piace la mia pancia? Visto com’è pelosa?” “mmm… sì, mi piace…”, replico; lui mi scrive “preparati, adesso vedrai il bello”. Sono emozionato, è la prima volta che uso la cam per fare sesso, finora era solo immaginazione. Vedo che si alza mettendo davanti alla cam i pantaloni, vedo che inizia a sbottonarsi, se li cala e resta con i boxer color grigio, sotto si intravede un grossore che spinge. Esce dal campo per scrivermi un messaggio “sei pronto, frocetto?”, “siii…” gli rispondo. Torna in cam l’immagine dei boxer, vedo le sue mani che li fanno scendere, vedo il cazzo che compare. È ancora coperto, in semierezione… sarà lungo 16-17 cm… pieno di vene, di colore abbastanza scuro. Si vede che è vivo, pulsa, ha voglia di entrare in azione, di farsi vedere, di mostrarsi maschio e vitale. Di nuovo mi manda un messaggio “che ne dici?”. Gli rispondo “è stupendo, vorrei essere lì a leccartelo, a succhiartelo”. “Fammi vedere il culo”, mi ordina. Vado davanti alla cam, mi giro, faccio scendere lentamente i calzoni bianchi attillati che ho indosso. Resto in perizoma nero. Leggo il suo messaggio “fantastico, togli anche il perizoma”. Obbedisco, tolgo il perizoma e mi metto col culo vicino vicino alla cam, poi mi piego in modo di fargli vedere il buchetto per bene. Mi scrive: “ho voglia di vederti dal vivo, frocio, non ho voglia di segarmi stavolta, devo averti subito sennò impazzisco” “ho voglia anch’io”, gli dico. Mi mostra in cam il suo cazzo, che adesso è in piena erezione e scappellato. Sento avvampare le viscere, le palle, sento il sangue che mi pulsa dappertutto, il culetto che pulsa voglioso. Abitiamo nella stessa città, questo lo sappiamo ormai da tempo. Decidiamo di vederci, pazzi di desiderio. In venti minuti siamo a piazza Dante, dove c’è un albergo che fa per noi, saliamo in camera, entriamo. Ho il cuore che batte a mille. Mi abbraccia e mi bacia la bocca, in profondità, ricevo il suo bacio come fa una donna, mi lascio penetrare dalla sua lingua. Poi mi mette le mani sul culo, mi fa scendere un po’ i pantaloni “Spogliati”, mi ordina. Si appoggia al muro in piedi. Gli vado vicino, mi volto e gli giro le spalle, mi tolgo la maglietta, sfilo i sandali, poi faccio scendere i pantaloni e resto in perizoma, tutto come mezz’ora fa in cam. Mi accarezza le natiche, poi mi cala il perizoma violentemente, stringo le natiche d’istinto, lui mi ordina “tienile morbide, rilassate”. Obbedisco. “Tu devi essere morbido”, continua, “sono io che ho la carne dura… per te”. Sono nudo davanti a lui. Mi mette le mani sui fianchi, mi strofina i pantaloni sul culo, sento il duro sotto i suoi jeans che mi spinge… avanti e indietro… avanti e indietro… Mi gira e mi bacia di nuovo… mi stringe forte i capezzoli Mugolo di piacere e dolore. “Inginocchiati”, mi ordina. “Sbottonami”. Obbedisco, lo spoglio lentamente, gli calo i boxer, sento l’odore del suo cazzo… “Succhia, frocio”, ordina ancora. Glielo prendo in bocca, lo succhio, comincio a muovermi su e giù lentamente, succhio avidamente, il suo cazzo raggiunge il massimo, è duro e caldo, mi riempie la bocca. Sento che ansima di piacere. Continuo a sbocchinarlo. Aspetto la sua voce che mi interrompa e mi ordini il resto, perché so che il resto ci sarà… Mi sono lubrificato prima di partire.. ho dato il gel dentro al mio buchetto, fin su in profondità. Ma continuerei anche così, dandogli piacere con la mia bocca, accogliendo il suo seme, bevendolo tutto. Passano cinque minuti. Mi dice “basta”… “Alzati”, mi ordina. La sua voce è autoritaria, forte, un po’ roca… maschia al cento per cento. Mi alzo. “Appoggiati a quel tavolo”, mi dice indicandomi un piccolo scrittoio. Faccio quegli otto passi sculettando… Mi appoggio… sono un po’ rigido… le natiche si stringono dall’emozione… lo sento alle spalle… cerco di rilassarmi… rilasso le natiche… sento una pacca sulla natica destra… poi una più forte sulla sinistra. “Resta morbido, frocio”, mi dice. “Hai trovato la carne dura che cercavi e ora la prenderai tutta… capito?” “Sì”, gli rispondo con un filo di voce, ed è ormai una voce da checca, da donna. Sento il contatto della sua punta sul mio buchetto, lo sento spingere. “Apri di più, allargati”, mi dice. Obbedisco, sporgo il culo e allargo le coscie. Lo sento spingere… forte… ecco… “Aahhhh”, grido. Lui continua a spingere… entra di più… si ferma… poi una botta decisa.., violenta… ed è dentro di me… quasi tutto. Mi mordo le labbra… gemo… resto fermo a prenderlo. Comincia a muoversi… su e giù dentro di me. Lento… facendomelo sentire tutto centimetro dopo centimetro… lento… dolce. Mugolo di piacere… continua a incularmi. Lo sento eccitatissimo… ansima… mi dice “che culo… prendilo, troia… prendilo in culo… sei nato per questo… e adesso ti faccio un culo così…” Aumenta il ritmo e la violenza delle botte. Sento bruciare, grido…. “aahhhh”, lui insiste, anzi continua più forte. Mi incula con botte violente, mi tiene per i fianchi… sono venti minuti ormai che è dentro di me…sento bruciare, lo sento dentro di me, su, molto su, nel profondo delle viscere. Grido… “AHHHH”, la mia voce è da checca, da troia… Lui mi scopa con violenza, mi dice “godi puttana”, “fatti inculare finocchio di merda”, “frocio”… “ahhh”… poi viene, mi riempie il culo di sborra, mentre mi dà le ultime botte violente. Si accascia su di me, si muove ancora un po’ nel mio culo, poi me lo sfila… resto fermo un po’, poi cado in ginocchio ansimando sfinito, mentre la sborra incomincia a colarmi sulle coscie. Mi ordina “vai sul letto e masturbati”, obbedisco., Non vedo l’ora di venire, in effetti. Mi sta a guardare. “Quando vieni sborrati tutto sulle mani”. Ecco… vengo in un orgasmo fortissimo riempiendomi le mani. Lui mi ordina di leccare e bere tutto. Lecco il mio sperma, lo ingoio, lo bevo. Adesso si sdraia vicino a me, mi cinge le spalle con il suo braccio, sento l’odore della sua carne, del suo sudore. Fuma una sigaretta, mi fa fare qualche tiro. Gli sorrido dolce da innamorata. Mi guarda fisso negli occhi, e mi propone un nuovo gioco: “vorrei sculacciarti”. Sennto il cuore che pulsa. Da anni ho questo desiderio nascosto. Faccio sì con la testa, e comincio a tenere, d’istinto, gli occhi bassi, da servo. Si alza, si riveste, si siede su una seggiola, mi ordina di alzarmi e di andare da lui. Sono completamente nudo, sculettando faccio i pochi passi che mi portano da lui, mi prende la mano e mi aggiusta in posizione: con la pancia sulle sue ginocchia. Mi massaggia il culetto per un minuto… poi fa passare qualche secondo… e molla la prima sculacciata sulla mia natica destra. Cinque sei secondi e ancora sciaff sempre sulla destra… poi subito un’altra sempre sulla destra. Emetto un breve gemito. Ne fa partire una forte sulla sinistra, poi subito una sulla destra, che comincio a sentir bruciare. Ora si accanisce sulla natica sinistra, facendomi arrivare sei sculacciate forti una dietro l’altra, poi due sulla destra e due sulla sinistra. Mi massaggia le natiche… fa passare dieci lunghissimi secondi e mi sculaccia sei volte sulla destra, a distanza di due secondi l’una dall’altra. Capisco che è uno specialista, che lo ha fatto con chissà quanti altri o quante altre. Molla le ultime quattro sulla sinistra, fortissime. Grido forte… gli dico “basta, ti prego”. Continua alternando cinque volte destra, sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra, mentre gemo con voce lamentosa, quasi piangendo. “Inginocchiati”, mi ordina. Mi inginocchio davanti a lui. “Leccami i piedi”. Inizio a percorrergli i piedi con lunghe leccate servili, dappertutto: continuo per cinque minuti, fin che non mi dice “basta”. Si alza, si sbottona e mi mette il cazzo in bocca. Inizio a sbocchinarlo, mentre mugola e mi dice “succhia… succhia il cazzo, troia”. Dopo tre minuti mi riempie la bocca. Bevo tutto.
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