Sono Giorgio, 50 anni da tempo esercito come medico in una grande città, devo dire che di situazioni particolari via via me ne sono capitate ma da qualche tempo sono veramente soddisfatto, ho trovato una complice degna di me. Qualche tempo fa ho messo un’inserzione per avere una nuova infermiera, ne ho selezionate alcune poi la mia scelta è caduta su Giovanna 50 anni giunonica, molto spigliata, fianchi e seno opulenti, ma veramente opulenti, donna decisa e dolce allo stesso tempo, Giovanna è divorziata e abbastanza libera non c’è voluto molto per entrare in sintonia, lei mi ha facilitato molto infatti nonostante le sue curve mooolto pronunciate, porta una IV sotto e una VI sopra, non disdegna di indossare gonne morbide sopra il ginocchio, giacche attillate e generosamente scollate, inoltre dopo un po’ mi sono accorto osservandola mentre si muoveva che indossava calze sostenute da reggicalze erano inconfondibili le piccole pieghe che fanno questo tipo di calze sul collo del piede o al ginocchio quando si sedeva,Giovanna , le dico complimenti per il tuo abbigliamento, lo trovo molto femminile, si riferisce a queste dottore? E così dicendo solleva la gonna fino all’inguine, manca poco che svengo, aveva due cosce meravigliose fasciate da un paio di calze color visone tiratissime sostenute da un reggicalze nero, con una piroetta si girò mostrandomi il culo enorme che sembrava nudo dato che un tanga piccolissimo era praticamente fagocitato dalle sue chiappone. Mi avvicinai spingendola sulla scrivania e senza darle il tempo divaricai le chiappe e, spostato il sottile filo del tanga le affondai la lingua nel culo riuscì solo a dire cheffffai Giorgioooooo dio continua, infatti divaricate le cosce continuai a penetrarla nel culo con la lingua mentre con due dita le tormentavo il clitoride portandola rapidamente all’orgasmo. Ora tocca a me, mi disse, si accosciò di fronte a me, mi abbassò i pantaloni e cominciò un pompino delizioso non mancando di passarmi la mano insalivata ora sulla cappella ora ammezzo alle chiappe, la lasciavo fare anche quando guardandomi negli occhi si sputò copiosamente su due dita che fece sparire nel mio solco, accellerò il pompaggio e quando avvertì dai miei tremiti che stavo per godere, mi affondò lentamente le dita nel culo fino ad accarezzarmi la prostata mentre le schizzavo in gola un fiume di latte caldo. Iniziò così la nostra complicità, mi confessò che non disdegnava rapporti con femmine, che era tendenzialmente dominante e che gradiva soprattutto fanciulle e fanciulloni invitandomi anzi a prendere in considerazione la possibilità di farmene qualcuno. Da tempo veniva nel mio studio una bella signora, provocante 35 anni timida riservata ma sempre con abiti succinti, che accompagnava una ragazzetta di 18 anni con problemi, a mio avviso assolutamente inesistenti, fu Giovanna a fiutare qualche cosa entrando in confidenza con la signora e la figlia che peraltro era un po’ indisciplinata e arrogante, La madre diceva a Giovanna ci vorrebbe qualcuno che le insegnasse l’educazione anche a sculacciate, e così dicendo guardava Giovanna negli occhi con fare complice, il dottore dovrebbe parlarci, no mamma no voglio assolutamente…. In quel mentre entrai e dissi: che problema abbiamo oggi? Vede dottore, fa la mamma Rita è un po’… indisposta e forse un clistere l’aiuterebbe, detto fatto do disposizione a Giovanna che la prende di peso e nonostante le sue lamentele la sistema sul lettino a pancia in sotto, Giovanna era eccitatissima, posizionò la ragazzetta a cosce larghe, le fissò polsi e caviglie mentre la madre cercava di tranquillizzarla, si mise vicino alla testa della fanciulla tentando di tranquillizzarla accarezzandole la testa, così facendo mi dava le spalle e appoggiandosi con una coscia sul lettino a fianco della figlia la gonna le risalì mostrando la balza della calza sostenuta dal reggicalze. Sia per me che per Giovanna l’eccitazione aumentò notevolmente il materiale disponibile era veramente notevole, Giovanna infilatisi i guanti cominciò a preparare il culo della ragazzina, lo allargò e ci passò un abbondante ditata di vasellina avendo cura di farla penetrare nel culetto passandoci, per adesso solo l’indice, la piccola peste si dimenava nonostante i lacci alle caviglie e ai polsi, la mamma esclamò: dottore come possiamo calmarla non si rende conto che lo facciamo per lei, mi bastò una occhiata a Giovanna che preso un tampone dall’armadio ci versò sopra dell’etere e chinandosi sulla ragazzina lo premette con fermezza sulla bocca e sul naso premendole la nuca da dietro e aiutata dalla madre che le teneva le spalle, un breve mmhhhmmmmm sempre più flebile e cominciò a dormire, Giovanna apri le chiappe della ragazzina senza complimenti e ci infilò una cannula davvero dignitosa , aveva circa la misura di 3 dita raggruppate. Notai lo sguardo della mamma e ora era il suo turno, prendila dissi a Giovanna preparala ccch vvvuole dire dottore, venga signora vedrà che rimarrà soddisfatta, così dicendo le prese i polsi e con rapidi giri di cerotto li assicurò dietro la schiena, le alzò la gonna rivelando un culo superbo incorniciato da un reggicalze nero tiratissimo che sosteneva due calze marroni, le mutandine erano alte ma traforate, Giovanna le sfilò rapidamente e, appallottolatele, le infilò nella bocca della signora, io l’aiutai a tenerla piegata sulla mia scrivania dopo averle liberato il seno generoso, la poverina era sconvolta ma eccitata a giudicare dall’esclamazione di Giovanna che le aveva infilato due dita nella fica, la signora gradisce e così dicendo le allargo il culo e cominciò a spennellarla con la lingua tra fica e culo ora penetrando tra le grandi labbra ora tentando l’orefizio anale. Io lasciai la presa della signora che ormai non si dibatteva più ma mugolava nel bavaglio e accucciato alle spalle di Giorgia le infilai la mano sotto il camice e cominciai a sditalinarla, lentamente ma con il giusto ritmo, non mi ci volle molto e un aaagghhhh soffocato nel culo della signora segnò il suo orgasmo, ora era il mio turno, lasciammo la signora mezza stordita e mugolante sulla scrivania e tornammo alla ragazzina, Giovanna le tolse la sonda la prese in collo e la portò a svuotarsi, me la riportò sempre sonnolenta e me la posizionò sul lettino di fianco con una coscia flessa, il culo era completamente beante e rilasciato, aiutato da Giovanna che teneva le chiappe divaricate scivolai nell’ano della ragazzina senza problemi e accarezzato da Giovanna che giocava con il mio culo venni copiosamente. Giovanna non era ancora sazia voleva far godere la signora ma a modo suo, mi chiese: Dottore vediamo se ha patologie anali va bene , risposi, proceda pure, detto fatto prese due garze le usò per fissare le caviglie della poverina alle zampe della mia scrivania dove era rimasta prona, lei accenno una ribellione tirandosi su e gridando nel bavaglio nnnnn cccftttmmmmmmm, ma io la riposizionai parlandole lentamente e accarezzandole le grosse mammelle non mancando di far rollare i grossi capezzoli fra l’indice e il pollice. Giovanna si infilò due lunghi guanti di lattice e preso il barattolo della vasellina cominciò a lavorare lo sfintere della signora, due dita poi 3, 4 entravano e uscivano, ruotavano e mano a mano questa manovra lasciava il buco sempre più beante, io faticavo a bloccare i lamenti della vittima, infilai una mano sotto la pancia di lei e cominciai a sgrillettarla sempre più veloce quando la sentii mugolare affannosamente capii che l’orgasmo era vicino io aumentai mentre Giovanna si era preparata arrivando ad infilare tutte e 6 le dita senza far superare le nocche, appena sentii un gemito prolungato che segnava l’orgasmo Giovanna sentì lo sfintere pulsare e approfittandone fece superare le nocche e scivolo fino a metà braccio mentre la signora si impennava sulla scrivania come un cavallo ferito mugolando con un lungo ululato, contraendo i pugni e tirando le caviglie, ma era tutto inutile Giovanna l’aveva impalata e ora cominciava a pomparla lentamente; io ripreso il clitoride fra le dita non ci misi moto a portarla ad un nuovo e più travolgente orgasmo. Ora eravamo tutti appagati ma le due donne erano ormai utilizzabili per altri incontri.
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