Giuliana, la mia cuginetta, non dimostrava affatto i suoi diciott’anni nonostante i tratti del suo viso fossero ancora delicati ed infantili. Faceva molto caldo, era Agosto, alla televisione non c’era nulla di interessante. Fu allora che decisi di prendere una delle videocassette di mio zio, una delle tante, anonime senza etichetta, una di quelle imboscate in fondo, dietro a tante altre. Una volta introdotta nel videoregistratore le immagini partirono, inizialmente confuse, poi, sempre più chiare. Quando capii di cosa si trattava guardai Giuliana. In un attimo il suo viso trapelò stupore e curiosità e con una vocina sussurrante mi disse: “Scusa deve essere di mio padre… mi spiace… ma sono curiosa… non ne ho mai visto uno… lascialo andare”. Io annuii evitando di fare commenti anche se la beffa vera e propria doveva ancora consumarsi. In primo piano si vedevano due labbra andare su e giù per tutta la lunghezza di un membro niente male. La donna spalancava la sua bocca per accogliere tutto quel pene, spompinando con ardore. Appena la ripresa passo a campo totale, lo stupore : quella bocca era di mia zia ed il pene di mio zio. Giuliana era imbarazzata, ma non distolse lo sguardo, io ero eccitatissimo ed cominciai a sentire il cazzo premere sui i pantaloncini. La scena cambiò, la zia era a gattoni sul letto e veniva rudemente sodomizzata, e così tra mugolii, grida di dolore e piacere le scene si susseguivano incessantemente e nelle più svariate situazioni. Io ero al culmine dell’eccitazione mentre la mia cuginetta aveva distolto per un attimo lo sguardo dalla televisione che continuava ad emettere gemiti, incitamenti e parolacce di ogni tipo. Fu questa esitazione a proiettare il mio sguardo verso il vestitino estivo che Giuliana stava indossando. I suoi capezzoli puntavano sul cotone bianco e delle leggere gocce di sudore le imperlavano la fronte. Con un gesto sconsiderato allungai allora la mia mano verso le sue cosce, lei rimase impietrita ed io non esitai ad alzarle il vestito. Aveva gli slip bagnati e le cosce erano calde. Decisi di toglierle il resto del vestito e così venne alla luce anche il suo seno, piccolo, acerbo, con dei bellissimi capezzoli rosa. Fu in quel momento che Giuliana trovò l’attimo giusto per alzarsi e correre in bagno. Decisi allora di spiarla dal buco della serratura, il mio cuore batteva all’impazzata; lei dopo essersi abbassata gli slip si sedette sul water. Feci in tempo a scorgere la sua fichetta, ben curata, quasi completamente rasata e con uno spiccato segno dell’abbronzatura. Si toccava la fica, chiuse gli occhi ed iniziò a massaggiarsi il clitoride con maggior impegno. Stava gemendo, si masturbava come una troia, sudava ed era molto eccitata. All’apice del piacere estrasse da un armadietto un piccolo vibratore e se lo infilo tutto continuando a masturbarsi. Dopo poco godette ed insieme a lei anch’io che non avevo smesso un attimo di menarmelo. La mia sborrata finì tutta sul vetro della porta del bagno. Mi venne la perversa idea di potermela scopare e pensai che forse avrei potuto aspettare la notte per proporglielo. Il pomeriggio passò come se niente fosse successo, cenammo senza far trapelare agli zii niente e dopo essere usciti a fare una passeggiata ci ritirammo ognuno nella propria stanza. Era estate e si dormiva senza il lenzuolo. Giuliana andava a letto con addosso solo una pratica maglietta di cotone e gli slip. Avevo intenzione di entrare di più nella sua intimità e così decisi di entrare nella sua stanza. Aspettai che si addormentasse ed entrai in azione. Mi portai ai piedi del letto, da li potevo vedere il suo corpo… le gambe erano leggermente divaricate facendo intravedere le mutandine, grigie, di cotone, quelle da teen ager. Volevo toccarle la fichetta, avvicinai la mano, tanto da incominciare a sentire il calore delle cosce, afferrai gli slip e riuscii ad abbassarglieli fino a metà coscia. Il mio cuore batteva tanto da temere che potesse svegliarsi ed infatti quando ero quasi in procinto di infilarle un dito nella fica, un respiro piu’ profondo di Giuliana le fece aprire gli occhi. Tempestivamente mi ritirai arretrando verso la porta. Cercai di nascondere il mio cazzo durissimo ma lei mi fermò; non sembrava sorpresa, mi sfiorò e con una mano acc0ostò alla sua bocca il mio pene eretto. Lo infilo tutto in gola portandomi ad un copioso orgasmo. Il fiume eruttante di sborra colava dalle sue labbra, l’aveva ingoiata quasi tutta, non se ne era fatta scappare neanche una goccia, accolse in se, avidamente, tutto fino al punto di succhiare dolcemente gli ultimi fiotti, per poi ripulirmi il cazzo con quella piccola lingua uscita per l’occasione allo scoperto. Adesso era il momento di contraccambiare a tanta generosità. Decisi di leccarle la fica; Giuliana accetto con la prerogativa di leccargliela alla pecorina. Si giro’ mettendosi supina. Ai miei occhi apparì un fantastico sederino, sodo, con natiche rigide ed uno sfintere per niente da verginella. La lingua correva su e giù per lo spacco facendo trasalire Giuliana che si irrigidì rabbrividendo. Come già era successo nel pomeriggio Giuliana lasciò la stanza per andare in bagno. Pensai che volesse concludere questo momento di piacere da sola, masturbandosi. Invece no. Tornò con in mano lo stesso vibratore della volta precedente ed un tubetto di vaselina. Mi guardo e sussurrò:”Hai mai fatto sesso anale?”. “No” risposi io. “Se vuoi ti insegno io”. Si rimise alla pecorina e dopo aver cosparso il vibratore di vasellina me lo diede in mano. “Puntalo sul buchino che poi entra da solo”. Una volta dentro quella macchinetta incominciò un lento lavoro di preparazione alla penetrazione. Giuliana gemeva mentre veniva stimolata. Era pronta per essere impalata. Mi suggerì come mettermi, accolsi le direttive e sostituii, dopo averlo accuratamente unto, il vibratore con il cazzo. Lei gemette:”Tienimi ferma, scopami come una puttana, usami per darti piacere, dai inculami senza pietà”. La voce era ormai affannosa. “Fammi sentire quanto è maschio il mio cuginetto, lo voglio sentire sempre di più, con violenza”. La mia verga era incandescente ma era questo che avevo sognato e desiderato. “Inculami come nel video faceva mio padre con mia madre”…”sono o no la figlia di due porci”…”anch’io voglio provare quello che prova quella troia di tua zia”… “Oh lo sento… le mie parole ti hanno dato vigore”. Avvertì le spinte vigorose e si lascio’ andare ancora di piu’. “Fammi male, montami come fanno i cani con le cagne”. La pelle del culo si dilatava sempre di piu’ ad ogni nuovo passaggio della cappella. Ormai ero ubriaco di piacere e stavo strappando alla mia cuginetta sempre più gemiti di piacere: “Così… siii… ah… ah… ancora… sono tutta aperta… dai… ah… ancora… più dentro”. Fu a questo ritmo che sentii sopraggiungere l’orgasmo: “Sto per venire”. Giuliana allora mi chiese di estrarlo e si girò portandosi il cazzo all’altezza del viso: “Vieni… vieni… vienimi in faccia”. “Eccomi… vengo… ah… ah… ” Il cazzo esplose come mai aveva fatto prima di allora svuotandosi completamente sul suo viso. Avevo, con la complicità di Giuliana, appena concluso un incesto con mia cugina. Il mio desiderio si era avverato, avevo appena finito di montare mia cugina diciottenne, senza nessuna remora. Si era fatta sodomizzare con la brutalità degna di una bestia. Mi aveva introdotto, in un mondo tutto nuovo. Nel corso dell’estate l’ ho scopata altre volte e la scopo ancora. Adesso ci abbiamo preso gusto ed anzi visto che siamo cresciuti stiamo imitando gli zii filmando le nostre prestazioni, ma questo fa parte di un’altra storia. Come già detto, durante le scopate con mia cugina Giuliana, effettuai delle riprese per il semplice gusto del proibito e mai avrei pensato che in un futuro mi sarebbero tornate utili per divertirmi un po’ e far divertire gli amici… ma adesso vi spiego. …Le scopate con mia cugina andavano ormai sempre più rarefacendosi, fino al giorno in cui lei mi disse di essersi fidanzata e di tenere veramente al suo ragazzo e che quindi avremmo dovuto finirla con i nostri incontri. Devo ammettere che la cosa non mi sorprese, prima o poi doveva succedere, ma mi sorprese il modo freddo con cui me lo disse, tanto da farmi sentire usato. Decisi così che si meritava una bella lezione!Alcuni giorni dopo le telefonai pregandola di venire a casa mia e dopo un’insistenza iniziale, le dissi che sarebbe stato peggio per lei se non fosse venuta, poiché avrei mostrato in giro i filmati che avevamo fatto ed in cui lei prendeva il mio cazzo ovunque. Dopo essermi preso una botta di bastardo, le diedi appuntamento per il sabato pomeriggio alle tre a casa mia, che sapevo essere libera poiché i miei genitori erano andati un week-end sul lago di Garda. Sabato pomeriggio alle tre arrivò puntuale all’appuntamento, suonò alla porta e la feci entrare. Con suo grande stupore, arrivata in sala si trovò davanti Luca, Angelo e Said, alcuni ragazzi che giocavano a calcetto con me. Luca ed Angelo li conosceva già, mentre Said era da poco giunto in città per studiare ed era di origine marocchina. Senza lasciarle il tempo di chiedere spiegazioni le dissi subito che se avesse voluto indietro tutti i filmati che avevamo girato insieme, avrebbe dovuto farmi divertire ancora una volta e per giunta insieme ai miei amici. Lei subito rispose se ero pazzo e che al limite avrebbe potuto farlo con me ma non con i miei amici. Scoppiammo tutti e quattro in una fragorosa risata, quindi le dissi che non era certo in grado di dettare condizioni, ma che anzi quelle le avremmo dettate noi. Senza neanche il tempo di farla rispondere le fui subito addosso e la trascinai nel centro della sala invitandola a fare uno spettacolino per noi, fino a rimanere in mutande. Lei cambiò tono e la sua prepotenza si trasformo in supplica ma non mi feci commuovere e la invitai a cominciare prima che perdessimo la pazienza. Tra le lacrime incomincio a spogliarsi lentamente, capo per capo, fino a rimanere in mutande come le avevo chiesto. A quel punto la feci inginocchiare e tutti e quattro estraemmo dai pantaloni i nostri cazzi ormai duri come il marmo. Tutti eravamo ben forniti, ma Said aveva tra le gambe una bestia enorme, come avevo potuto constatare sotto la doccia, ed era proprio per quello che lo avevo invitato…volevo vederlo mentre “squartava” il culo della mia cuginetta. Incominciò a succhiarli a turno finchè venne fatta poi mettere a pecorina in modo che mentre ne prendeva uno in bocca un altro poteva scoparsela da dietro, A turno tutti passammo per la sua bocca e per la sua figa ma senza sborrare poiché prima volevamo darle una ripassatina anche al culo e soprattutto vedere come avrebbe fatto Said col suo cazzo enorme ad entrare in quel culo non più vergine ma certamente non così largo da poterlo ospitare senza fatica. Fu così che la prendemmo di peso e la posammo sul tavolo a pancia sotto col suo bel culo in mostra per poi incominciare ad insalivarlo bene ed a infilarci le nostre dita per preparare la strada ai nostri cazzi. Fui il primo a sodomizzarla e benché non fosse certo la prima volta il piacere che provai era immenso, forse perché incularla davanti ai miei amici mi faceva provare un’eccitazione maggiore, al momento dell’orgasmo estrassi il cazzo e sborrai dentro un bicchiere, quindi fu la volta degli altri a fare la stessa cosa… incularla e sborrare nel bicchiere. Il bello venne quando fu la volta di Seid che già l’aveva sventrata davanti, figuriamoci dietro!Provò ad appoggiare la sua cappella allo sfintere ancora allargato dai passaggi dei nostri cazzi, ma non c’era verso di farlo entrare, provammo ad insalivarlo ma senza risultato e così andai in cucina a prendere del burro a mò di “Ultimo tango a Parigi” e anche se con fatica, Said riuscì finalmente ad entrare in quel bel culetto, tra le urla di dolore di mia cugina Giuliana. Forse il fatto di vederla scopare da altri o di vederla inculare da quell’enorme cazzo, che mi ritrovai di nuovo con l’attrezzo duro, così decisi che un bel pompino mentre Said lla pompava, ci sarebbe stato bene. Detto e fatto, mi ritrovai a soffocare le sue urla di dolore col mio cazzo fino in gola ed ad innondarle la bocca col mio sperma caldo dopo pochi minuti, subito seguito dagli altri, mentre continuava il martirio del suo povero culetto. Ad un tratto Said estrasse il cazzo per sborrare anche lui nel bicchiere e tra le chiappe di Giuliana restò aperta una caverna che si chiuse piano piano fino ritornare alla normalità. Adesso che tutti l’avevamo usata non restava che l’ultimo atto e cioè farle bere la sborra che si trovava nel bicchiere e così ci gustammo anche questa sua umiliazione. Finito il tutto Giuliana corse in bagno e si fece una bella doccia, mentre noi l’aspettavamo in sala. Una volta tornata pretese le sue cassette e mi disse che con quello che avevamo fatto eravamo alla pari e non avrei mai più dovuto cercarla. Le dissi che tutti i filmini che avevo girato in passato erano in una borsa e glieli diedi, ma la poveretta non sapeva che avrebbe sentito di nuovo parlare di noi, visto che anche le sue ultime gesta erotiche erano state immortalate con una telecamera nascosta, ma di ciò parleremo un’altra volta!
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