Serata con Marco e la sorella. Qualche sera fa sono uscita con Marco. Era da parecchio che aspettavo quel momento; lui mi piaceva, e mi aveva finalmente chiesto di uscire. Sono rimasta piacevolmente sorpresa quando, verso le 22,30, dopo aver trascorso una splendida serata insieme, mi aveva invitata a casa sua. Aveva detto che i suoi genitori erano andati un paio di giorni al mare, e sua sorella non sarebbe rientrata prima di mezzanotte. Io, euforica, avevo chiaramente accettato. Mi aveva fatta accomodare sul divano, e mi aveva nuovamente offerto da bere. Forse avevo già ingerito troppo alcol, ma non sono riuscita a rifiutare la vodka al limone. Non ero ubriaca, ma iniziavo ad essere più allegra del solito. Sul divano, mentre bevevo, lui aveva iniziato ad accarezzarmi i capelli. Abbiamo continuato a parlare per un po’, ma i nostri contatti si facevano sempre più intimi. Ci siamo accarezzati, poi ci siamo presi la mano e ci siamo baciati. Un bacio tanto passionale quanto erotico. La sua lingua scavava in me, quasi volesse possedermi con essa. Mi ha lasciata senza fiato. Poi la sua mano ha ripreso ad accarezzarmi sbottonandomi la camicetta. Ha iniziato a sfiorare il mio reggiseno, poi ci è entrato accarezzandomi il seno, e prendendo i miei capezzoli ormai duri tra le dita. L’eccitazione mi stava prendendo sempre di più, la sentivo salire dal ventre alla gola. Ha continuato a baciarmi e a giocare con i miei capezzoli per un po’. Poi ha deciso di fare di più. Improvvisamente la camicia è scesa dalle mie spalle, ed il reggiseno, dopo esser stato sganciato, è caduto a terra. Sono rimasta seduta, con i seni al vento. Lui li ha presi tra le mani, li ha stretti, poi è sceso con la bocca… ha iniziato a baciarli e a leccarli, poi a morderli, ancora a baciarli e a morderli, passando dai seni ai capezzoli e ancora ai seni. Improvvisamente ho sentito un fremito: la sua mano si era posata sulla mia coscia destra ed aveva iniziato a salire, sotto la gonna, e poi sotto gli slip, fino ad accarezzarmi il culetto… Non sapevo più che fare, ero presa da mille brividi. Allora mi ha chiesto di andare in camera sua, e durante il tragitto mi ha tolto la gonna. Mi ha fatta stendere sul suo letto, e ricominciando a succhiarmi le tette mi ha tolto gli slip. Eccomi là, completamente nuda davanti a lui. Divaricandomi le cosce mi ha fatto capire ogni sua intenzione. Ero incredula, ed allo stesso tempo incredibilmente eccitata. La sua lingua ha preso spazio tra le labbra della mia figa. Con una mano la teneva aperta, in modo che i miei peli non lo soffocassero, e con la lingua indurita aveva preso a leccare il mio clitoride, che pulsava ad ogni sua nuova leccata. Continuava a leccarmi tutta la figa, passava dalle grandi alle piccole labbra, poi al clitoride che si faceva sempre più duro, quasi volesse scoppiare. Ad un certo punto entrambe le sue mani hanno preso le pareti della mia figa e l’hanno allargata il più possibile, e la sua lingua è entrata dentro di me. Mi dava dei piccoli colpi che mi provocavano sensazioni indescrivibili. Mi sentivo il fuoco in mezzo alle gambe, un vero e proprio falò. Una volta fatta uscire la lingua dalla mia fica Marco mi ha infilato un dito. L’ha spinto dentro, ma non vedendo particolari reazioni ha immediatamente deciso di infilarne un altro, e poi un altro ancora. Ha iniziato a muoverli dentro di me, su e giù, guardandomi negli occhi. Dentro e fuori. Ancora dentro, e ancora fuori. La mia figa era un lago, un misto tra la sua saliva e i miei umori vaginali. Marco ha quindi deciso di raccogliere tutto quel liquido con l’altra mano, e una volta bagnata a dovere, mi ha infilato il dito medio nell’ano. Un potente gemito è uscito dalle mie labbra. Ora mi sentivo completamente riempita, e ciò che provavo era quanto di più eccitante avessi mai provato. Stavo godendo incredibilmente, mi sentivo tanto porca quanto troia. Avevo iniziato a dimenarmi per l’assoluto e immediato bisogno di orgasmo. Ma ecco che… improvvisamente si sentono dei rumori. Marco si ferma. Poi una voce: “Marco!!! Ci sei?” L’eccitazione cala vertiginosamente, e mi prende un senso di paura. Ma Marco mi guarda sorridendo, quasi soddisfatto… Poi si volta verso la porta e… si scorge l’ombra di sua sorella che fa una rapida attraversata per andare in camera sua, senza nemmeno voltarsi verso la camera del fratello per vedere se ci fosse e che stesse facendo. Io mi alzo di scatto per rivestirmi il più velocemente possibile, ma Marco mi ferma e con una leggera violenza mi fa cadere nuovamente sul letto e mi lega le braccia in alto, alla spalliera, con una cravatta che stava posata sulla sedia lì accanto. Non capisco… comincio a temere sempre di più. Di nuovo si sente: “Marco! Dove sei?” E questa volta lui risponde: “Sono in camera Chiara, vieni pure. Ho una sorpresa per te…” Chiara entra in reggiseno e perizoma, ma si ferma sulla porta vedendomi nuda legata al letto… Mi sono sentita mancare i sensi dalla vergogna. Allora Marco replica: “Dai sorellina, non ti vergognare. L’altro giorno ti ho sentita mentre parlavi al telefono con Stefania. Le hai detto che ti sarebbe piaciuto sapere cosa si prova a leccare una fica… Ora ce l’hai qui, fatti avanti…” Ma Chiara sembrava pietrificata, non riusciva a togliersi quel velo d’imbarazzo di dosso, e non si spostava di un centimetro: nè un passo avanti, nè uno indietro. Allora Marco ha deciso di prendere in mano la situazione: è andato verso la porta, l’ha chiusa a chiave ed ha tenuto la chiave con sè. Non ce n’era di certo bisogno, dato che non avrebbe più potuto arrivare nessun altro, ma forse, in questo modo, voleva esser certo che la sorella non avrebbe potuto “fuggire”. Per incoraggiarla si è diretto verso di me, mi ha guardata con sguardo complice, ha avvicinato le labbra alla mia vulva ed ha ripreso a baciarla. Ora, però, era tutto diverso. Io ero tesa, non più eccitata. Ma Marco è stato fantasticato, con qualche bacio e qualche carezza mi ha fatto presto dimenticare la presenza di Chiara in quella stanza. Le sue mani si sono riposate sui miei seni afferrando i capezzoli e stringendoli fortissimo. La sua lingua ha ripreso ad entrare nella mia figa e a stimolare il mio clitoride. E io avevo ripreso a gemere e a dimenarmi. Dopo un po’ Marco si è alzato, ha preso la sorella per mano, e l’ha condotta a me. Anche lei ora era meno imbarazzata. Per entrare nell’atmosfera, e forse anche un po’ nell’idea di ciò che stava per fare, ha iniziato dai miei seni. Ha posato la sua lingua su di essi con tanta grazia e delicatezza che non poteva essere un uomo a farlo… Non ha impiegato molto a sentirsi a proprio agio; pochi minuti dopo mi stava succhiando le tette con tanta foga che pensavo me le strappasse. Marco si era seduto sulla sedia, e ci guardava eccitato e soddisfatto. Aveva anche iniziato a spogliarsi, rimanendo in un paio di boxer neri molto attillati e sensuali. Ma oramai non potevo avere più molti occhi per lui, rimanevo per gran parte del tempo ad occhi chiusi, lasciandomi trasportare dalle sensazioni che Chiara mi faceva provare, e riaprendoli solo ogni tanto curiosa delle espressioni di Marco e della sorella. Ora lei mi stava guardando, posando la sua mano sul mio ventre. Schiacciandolo stava scendendo, fino ad arrivare tra le mie cosce, e continuando a fissarmi dritta negli occhi. Riusciva quasi ad imbarazzarmi. Ora mi stava accarezzando, accarezzava i miei peli e la mia vagina. Ad ogni sua carezza mi sentivo sempre più bagnata. E sentivo le sue dita inumidirsi sempre di più. Mentre lei giocava con la mia fica Marco aveva iniziato a spogliarla; la baciava delicatamente sul collo e sulle spalle mentre le spostava le spalline, e lei era così presa che si lasciava fare senza probabilmente rendersi conto di quello che accadeva, senza pensare che colui che le dedicava tante attenzioni era il fratello. Una volta toltole il reggiseno Marco si è precipitato sul bel sederino della sorella, completamente scoperto dal perizoma, e posto verso l’alto per la posizione che meglio le permetteva di leccarmi la figa. Proprio così, me la stava leccando con tanta passione e voglia che neanche Marco aveva messo. E mentre lei mi dava dei sostenuti e rapidi colpi di lingua al clitoride, Marco le stava leccando e mordicchiando il culo. Sembrava che quel trattamento la facesse eccitare ancora di più, perchè mi masturbava con sempre più foga e violenza, le sue leccate e i suoi ditalini erano diventati ormai insostenibili, e io mi sentivo una cagna in calore con una gran voglia, per non dire un ASSOLUTO BISOGNO, di essere fottuta. Ora le sue dita e la sua lingua non mi bastavano più, avevo bisogno di un membro, di un grosso membro che mi riempisse e mi soddisfacesse. Proprio in quel momento Marco si tolse i boxer dando aria al suo immenso uccello. Non avrebbe potuto farlo in un momento migliore, pensavo mi avesse letto nel pensiero. Ma lui si diresse, senza pensarci due volte, verso il culo a pecora della sorella, le scostò il perizoma, e le schiaffò il cazzo nella figa dopo averlo ben bagnato nell’umidità uscita dal suo orifizio vaginale. Lei sembrava essere in un altro mondo, continuava a leccare e succhiare avidamente la mia figa, provocandomi ripetuti piccoli orgasmi, come se non si accorgesse della scopata che stava subendo da Marco. Lui sbatteva il suo ventre sul culo della sorella, scopandosela eccezionalmente. E io mi dimenavo sempre di più, incredibilmente vogliosa di quel cazzo che era stato indirizzato a qualcun’altra, non so se più o meno meritevole di me, se più o meno troia. Chiara, quasi avesse capito i miei pensieri, ha infilato tre dita nella mia figa e il pollice nel culo, e guardandomi dritta negli occhi mi ha detto: “Eccoti accontentata troia!” Quell’appellativo mi ha riempita di desiderio ancora di più, ha riacceso il falò tra le mie cosce. Stavo diventando incontentabile. Avevo quattro dita che mi trapanavano insistentemente figa e culo, incorniciati da una lingua che leccava a più non posso il clitoride, eppure non ero soddisfatta. Ero completamente fradicia, fradicia di piacere, fradicia di liquidi vaginali, fradicia di saliva che colava dalla bocca di Chiara senza pudore. Il mio bacino si alzava e si abbassava ripetutamente, quasi cercasse una sorta di liberazione nell’orgasmo che non voleva arrivare. A quel punto Marco ha smesso di sbattersi la sorella, ha estratto il cazzo dalla sua figa, e guardandomi mi ha chiesto se lo volessi. “Non potrei desiderare altro” ho risposto io. E così lui è venuto verso di me, ma non ha fatto ciò che mi aspettavo: mi ha baciata violentemente, e me l’ha infilato nella bocca, quasi costringendomi a succhiarglielo. Lo spingeva dentro e fuori dalla mia bocca, teneva ferma la mia testa, ed ogni tanto accarezzava le mie labbra con la punta della cappella. Ero all’apice dell’eccitazione. Stavo finalmente per venire, ma ecco che Chiara smette. Ferma le sue mani e la sua lingua, e viene a riprendersi il cazzo del fratello per donargli una meravigliosa pompa. Gli lecca le palle, poi l’asta, poi torna sulle palle mordendole, poi ancora una leccata tutt’intorno all’asta. Lui tiene gli occhi chiusi e geme. Io sto impazzendo, e non posso toccarmi perchè ho le mani ancora legate al letto. Chiara fa colare la sua saliva sulla cappella e sull’asta di Marco. Io sono grondante. Marco inizia a sussurrare che sta per venire. Allora lei si ferma e lo lascia sbollire un po’, mentre mi posa la mano del fratello sulla figa. Lui ricomincia a toccarmi, infila tutta la mano dentro. Io urlo dal piacere, non riesco più neanche a star zitta. Una volta sbollito la sorella lo prende per il cazzo e lo porta verso la mia figa. E’ così fradicia che lui entra senza quasi accorgersene. Inizia a sbattermi come uno stallone, ci dà dentro sempre più accelerato. Io non so più come urlare, sento la mia figa pulsare come mai prima d’ora, sento le pulsazioni nel clitoride incredibilmente gonfio, e anche nella testa. Sto avendo un orgasmo storico. Il cazzo di Marco esce di colpo ed inonda il mio seno di sperma mentre lui grida un violento “VENGOOOOOOOOOOOOO!” Ma la brava sorellina è immediatamente pronta a precipitarsi sul mio clitoride e a farlo venire con una sola decina di colpi di lingua. E mentre io urlo “BASTAAAAAAAA!!! AAAHHHHHHHHHH!!!” Marco continua a farmi godere con un ditalino a ben quattro dita! E’ stata un’esperienza memorabile.
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