Elia ed io mentre eravamo in auto e percorrevamo l’ultimo pezzo di strada che mi portava a casa di mio marito e la mia.Elia mi chiese: allora l’hai fatto con Luigi? Da come vi siete salutati mi sembrerebbe di no. Mi rivolsi ad Elia sbattei le ciglia come una cerbiatta e gli risposi dopo a casa nel nostro letto: ti racconterò tutto.Arrivammo a casa, i bagagli. Io li avrei riordinati il giorno dopo; scivolai nel letto che ero stanca, il giorno dopo sarebbe stato domenica ed avrei potuto dormire, finalmente mi sarei potuta riposare.Con piacere sgusciai nel letto, poi rivolgendomi al mio consorte gli comunicai: per questa notte Elia, non ti fare venire in mente strane idee, questa sera sono stanca.Elia non doveva più stare nella pelle, Elia allora mi chiese: allora è successo fra te e Luigi? Sì è successo? Come ti avevo già detto prima: da come vi siete salutati mi sembrerebbe di no. Io mi rivolsi languidamente verso Elia, lo guardai dolcemente, poi con una voce suadente ed ammaliatrice, gli esternai: proprio perché potrebbe essere successo qualcosa che con Luigi quando ci siamo salutati l’abbiamo fatto così come hai potuto vedere, sai la moglie di Luigi Maria e la gente che potrebbe mettere in giro dei pettegolezzi.Elia subito dopo, quasi incalzandomi mi domandò: Concetta dimmi ti è piaciuto? Sì dimmelo che ti è piaciuto farti prendere dal cazzo di Luigi. Mi voltai verso mio marito, lui aveva gli occhi lucidi, la voce era leggermente tremolante, le mani tradivano un lieve tremore dovuto forse all’eccitazione, per quanto gli stavo per svelare.Mi rivolsi ad Elia mio marito, come se alitassi l’ultimo respiro e gli comunicai: sì è successo. Sì è successo Elia: è proprio andata come volevi tu. In fondo era questo che volevi no?Poi proseguii: tu Elia non puoi capire cosa significhi per una donna, per una femmina calda come me essere chiavata un grosso cazzo come quello di Luigi. E’ grazie a te Elia, se ho conosciuto quella parte di me che non conoscevo che era ignota e sconosciuta fino a qualche giorno fa.Per Roma caro Elia, era partita una signora, frustrata dalla vita, nei suoi piaceri, perché dalla vita avevo goduto ben poco. Da Roma mio dolce Elia, è tornata una femmina, sì una femmina anche un po’ troia, che non si vergogna più delle sue voglie, che finalmente ha imparato come si gode.Di tutto questo Elia te ne devo dare merito, sei stato tu in prima persona l’artefice che mi ha spinta verso questo radicale cambiamento. Sì sei stato tu quello che ha saputo indirizzarmi per gioire delle voglie della vita; che per tanti anni avevo represso ingiustamente, frustrandomi.Ora Elia dopo che sono stata chiavata dal grosso cazzo di Luigi, che al tuo confronto sembra un palo, altro che il tuo misero cazzetto amor mio.Pensa che quando Luigi me l’ha messo dentro: mi sono sentita dilatare le pareti, sembrava che mi spaccasse in due come una mela, tanto era grosso, poi dopo poco quando mi sono abituata a quel grosso sesso che all’inizio pareva che dovesse sfondarmi, allora sì… e lo dico con estrema gioia. Ho apprezzato allora il grosso arnese di Luigi. Così ho iniziato a godere veramente, delle gioie della vita. Luigi sì che ha un sesso grosso enorme. Il cazzo di Luigi é degno di un oscar altro che il tuo cazzetto amor mio, che mi sembra un esile grissino ed oltretutto è anche molto corto, che non riesce ad arrivare in fondo… sì in fondo al pozzo del mio perverso e peccaminoso piacere. Maritino mio: Luigi mi ha sfondato la fica!Ora mio caro Elia andando avanti dovremo rivedere alcune cose. Intanto penso che ci vorrà un po’ di tempo, prima che tu mi scopi di nuovo. Io al momento ti posso fare una sega ogni tanto per farti contento.Avevi ragione tu Elia: le tue erano parole sante, quando mi spingevi tra le braccia di Luigi, lui nella gita a Roma mi ha fatto assaporare le alte vette del piacere, con te, neanche sapevo che potessero esistere.Ora come puoi ben capire mio caro Elia, come si può apprezzare la mezza collina quando si è toccato le vette più alte? Chiaramente sono buona, quando affermo la mezza collina: avrei dovuto dire il piccolo rilievo.Sarebbe un eufemismo paragonare il tuo sesso ad una mezza collina, mentre Luigi è l’Everest.Per i motivi che ti ho sopra manifestato; capirai che al momento non mi sento di voler fare all’amore con te, poi questa sera mi sento stanca, ieri notte Luigi mi ha fatto morire di piacere.Fu così che mentre parlavo ad Elia gli ghermii il suo cazzetto che tanta tenerezza mi faceva e dolcemente iniziai a fargli una sega.Con il pensiero pensai alla sera precedente che avevo trascorso con Luigi, quando ero stata io stessa a condurre quel sesso così grosso contro la mia molle conchiglia.Quale differenza c’era tra quei due cazzi, quello di Luigi era grande, così grosso che non lo contenevo nella mano e sembrava che scalciasse da quanto vibrava. Poi il cazzo di Luigi era così tanto grosso. Così tanto smisuratamente lungo e così tanto smisuratamente largo, poi quel dolce sesso era rimasto per un incredibile periodo di tempo dentro di me, così duro e così teso, da farmi provare il piacere più sfrenato e più intenso.Il cazzetto di Elia ora mi sembrava tenero e fragile, non riuscivo a capire come aveva fatto a soddisfarmi per tanti anni del matrimonio.Poi mi rivolsi ad Elia: certo che ora che ho provato quel cazzo cavallino, non potrò, ma non voglio nemmeno pensare di perderlo. Ora sappi mio caro Elia che andando avanti, mi farò scopare da quel grosso calibro.Quanto a te Elia; non so più se il tuo cazzo in futuro riuscirà a darmi più piacere. Il mio lento ma costante movimento con la mia agile mano fece sì che Elia venne, impiastricciandomi, la mano.Beffardamente mi rivolsi a mio marito comunicandogli: in futuro Elia dovrai accontentarti solo di questo, ammesso che io ne abbia voglia. Poi rivolgendomi ad Elia gli confermai: hai voluto la bicicletta, ora pedala Elia venne. Poi amorevolmente Elia mi chiese: mi puoi descrivere Concetta com’è andata ieri sera tra te e Luigi. Mi racconti come si sono svolti i fatti? Si, sì raccontami tutto non tralasciare alcun particolare.Con calma iniziai a parlare degli avvenimenti della seconda sera di quando eravamo in gita a Roma, quando Luigi, mi diede l’appuntamento per la sera seguente, poi raccontai ad Elia tutto quanto successe la terza sera, quando cioè feci all’amore con Luigi.Stavo terminando il mio racconto con dovizia di particolari, vedevo lo stato di altissima eccitazione che mio marito manifestava mentre ascoltava quando mi ero fatta fare da Luigi. Allora a mio marito Elia, gli elargii una seconda sega. Poi mi rivolsi ad Elia comunicandogli: di chiavare con me per il momento non se ne parla nemmeno, se vuoi Elia ti dovrai accontentare così oppure dovrai arrangiarti da solo. Feci venire, una seconda volta Elia. Intanto mentre lui con il suo misero cazzetto veniva, terminai di raccontare di quella notte infuocata di passione che ebbi l’opportunità di vivere con Luigi.Elia mi domandò:se quella notte mi ero stancata. Ad Elia risposi di sì. Poi aggiunsi. Mi sono stancata ma ho goduto così tanto Elia che nemmeno ti puoi immaginare.Non sai quanto m’abbia fatto godere la notte scorsa il cazzo di Luigi.Elia timidamente mi domandò: potrei assistere ad uno dei tuoi incontri con Luigi? Lo sai prosegui Elia: che questa circostanza mi ecciterebbe tanto.Non so, non saprei; per prima cosa dovrei chiederlo a Luigi, comunque penso che le prime volte mi piacerebbe farlo ancora io e Luigi da soli senza che nessun assista al nostro incontro.Può darsi Elia che se questa circostanza piacerà a Luigi, allora si potrà concretizzare e tu povero cazzettino mio potrai assistere, magari potrò vedere in che cosa potrai essermi utile.Potresti farmi qualche servizietto. Così facendo ti guadagneresti la stima di Luigi. Da me povero maritino mio … diciamo: che potrei concederti qualche piccolo favore extra, magari potrei vedere di farti una sega inaspettata, oppure acconsentirei che tu possa mettere con le tue mani il cazzo di Luigi nella mia fica. Penso che fare questo ti debba piacere.Ora Elia sappi che da ieri sera tu sei cornuto. Sì sei il cornuto di Luigi, caro maritino e cazzettino… ino… ino mio. Poi stanca per tutto quanto era successo quel giorno, spensi la luce della camera e mi addormentai. Quella notte dormii infine di un sonno ristoratore, l’indomani mattina era domenica, mi alzai che erano quasi le undici, Elia era in cucina e stava preparando il pranzo, feci una doccia ristoratrice, mentre il getto d’acqua mi accarezzava la pelle, stavo ripensando agli eventi degli ultimi giorni.Nel pomeriggio volevo andare a fare un giretto con Luigi, andare con lui da qualche parte.Elia, servizievole mi rispose: va bene Concetta, vai a cambiarti e mi raccomando fatti bella, che io intanto telefono a Luigi, per fortuna che mentre preparavo il pranzo ho fatto le porzioni abbondanti, quindi non c’è nessun problema.Elia mi domandò: se Luigi mi chiedesse il motivo cosa devo dirgli?Non saprei: risposi io. Poi proseguii: magari potresti dirgli che sono rimasta così bene impressionata della colonna Traiana, di quello che mi ha mostrato Luigi sulla colonna, che mi piacerebbe poterne sapere di più di quest’argomento. Rivolgendomi sempre a mio marito continuai: quando parli con Luigi, fagli sapere che sono rimasta così scioccata da quella colonna; che ora muoio dalla voglia di approfondire questa circostanza.Poi rivolgendomi ad Elia gli comunicai: Fammi questo piccolo piacere e se riuscirai a convincere Luigi, a venire a pranzo da noi, poi questa sera, potrei vedere, d’essere buona e carina anche con te.Intanto io, mi avviai verso la camera, volevo truccarmi e vestirmi in modo da piacere a Luigi, nel frattempo: Elia avrebbe telefonato a casa di Luigi.Dopo essermi truccata, aprii il cassetto del comò dove era riposta la mia biancheria intima, in quel momento costatai che i capi veramente belli che avevo di biancheria intima erano pochi.Ero indecisa su due completini, chiamai Elia, il quale arrivò subito. A mio marito chiesi, Elia vorrei un parere da te su questi due completini, secondo te quale dei due potrebbe farlo tirare di più a Luigi. Vorrei questo parere da te visto che sei amico di Luigi e poi sei anche un uomo, su quest’argomento si fa per dire visto il tuo cazzetto…. piccino, piccino. Elia, guardò il completino e mi comunicò: questo coordinato color viola, considerando che vedrai Luigi oggi di giorno penso che sia il più indicato e che lo farà eccitare molto.Poi Elia mi riferì: ho telefonato a casa di Luigi, lui era andato ad acquistare il giornale, alla moglie Maria ho lasciato detto che quando tornerà a casa di chiamarmi.Abbozzai un sorriso all’indirizzo di Elia e gli comunicai: sei stato bravo Elia, mio piccolo cazzetto. Intanto feci notare ad Elia che il mio assortimento di biancheria sexy era piuttosto scarno, ad Elia comunicai: nei prossimi giorni, andrò ad acquistarmi qualche bel pezzo di biancheria intima, di quelli che fanno eccitare gli uomini.Intanto su indicazione di Elia indossai il coordinato di biancheria intima, mi ammirai allo specchio, ad Elia comunicai: con questo addosso mi sembra di stare bene.Certo fu la rapida risposta di Elia, il quale aggiunse: così vestita sei una strafica. Penso che Luigi si ecciterà molto vedendoti con questa biancheria intima.In quel momento udii squillare il telefono, ad Elia ordinai: Elia rispondi tu che sicuramente sarà Luigi, nel frattempo io finisco di farmi bella.Elia andò al telefono, io ascoltavo le risposte di Elia, potevo intuire cosa avrebbe potuto comunicare Luigi. Dopo pochi minuti la telefonata terminò, venne Elia in salotto il quale mi riferì: era Luigi verrà a pranzare a mezzogiorno da noi e verrà con Maria sua moglie.Io ebbi quasi un moto di stizza, Elia indovinò o parve indovinare il mio motivo, allora Elia si rivolse a me esternando: dopo pranzo potrei dire io a Maria che tu e Luigi potreste fare un passo fino a scuola, andando magari nella biblioteca a leggere qualche cosa di utile, magari sulla colonna Traiana. Domani mattina con gli alunni che hanno partecipato alla gita, tu potresti fare qualche domanda su qualche monumento, magari proprio sulla colonna di Traiano. Elia continuò: Tu saresti così un po’ più preparata. Quanto a Luigi, continuò Elia: è vero che Luigi è il prof. di ginnastica. E’ anche pur vero che se fosse preparato su un argomento potrebbe sempre rispondere a qualche domanda mirata qualora gliela rivolgessero gli alunni. Poi per entrare nella scuola potreste passare dalla palestra. Luigi ha le chiavi e quindi: non ci sarebbe nessun problema, pertanto tu e Luigi oggi pomeriggio dopo pranzo potreste andare in biblioteca a fare le vostre ricerche. Luigi ti sarà utile poiché potrete passare dalla palestra.A Maria potrei dirle: che Luigi ti accompagnerà perché ha le chiavi per permetterti di entrare in scuola passando, infatti, dalla palestra.Elia proseguì: Per quanto riguarda Maria, la potrei intrattenere io in casa, sapendo quant’è religiosa, potremmo vedere alla TV qualche programma che non sia particolarmente provocante, non come quelli che propongono le ballerine in abiti succinti.L’idea che per l’ora di pranzo ci fosse anche Maria con Luigi, questo stato di cose mi rendeva nervosa, poiché non avrei potuto guardare Luigi come avrei voluto io, meno male che Elia mio marito mi era venuto incontro suggerendomi di andare a fare con Luigi la ricerca in biblioteca.Intorno all’una, arrivò Luigi, il mio caro collega di ginnastica. Luigi era accompagnato dalla moglie Maria, con Maria ci abbracciammo e ci baciammo, infatti, con Maria eravamo amiche. Con Luigi invece ci stringemmo la mano. In quel momento al contrario di stringere la mano a Luigi mi sarebbe piaciuto che ci fossimo potuti baciare; ma le circostanze non lo permettevano.Terminati i convenevoli, Elia ci comunicò: se gradite poteremmo avviarci verso la tavola.Poi Elia proseguì: avremo tutto il tempo per bere un aperitivo e poi inizieremo a mangiare, spero di avervi accontentato da mangiare oggi ne ho preparato io. Concetta era stanca. Intanto che mangeremo, tu Luigi e tu Concetta, ci racconterete della gita. Intanto ci avviammo a tavola, il pranzo che aveva preparato Elia era buono, di primo mangiammo degli spaghetti con la pomarola e basilico, era una ricetta che gli aveva dato un suo amico. Di secondo Elia aveva preparato uno spezzatino con patate.Intanto che pranzammo con Luigi raccontammo della gita a Roma e dei monumenti, chiaramente tacemmo del nostro incontro.Avendo a tavola Maria, stavo attenta a non guardare Luigi, in un attimo di disattenzione non avrei voluto sollevare dei dubbi in Maria.Dopo che prendemmo il caffè, Elia suggerì a Luigi e a me di andare fino alla biblioteca della scuola a fare la ricerca sulla colonna Traiana e su qualche altro monumento famoso, Elia rivolgendosi poi a Maria, le comunicò: intanto che Luigi e Concetta sono fuori, noi due poteremmo vedere qualche programma alla TV. Poi Elia continuò: noi due Maria potremmo rimanere qui a casa e tu mi potresti fare compagnia, ad andare a fare la ricerca è meglio che vadano loro due; penso che se noi accompagnassimo Luigi e Concetta, saremmo più di intralcio che di utilità. Dietro le insistenti pressioni di Elia, con Luigi, decidemmo che saremmo andati fino alla biblioteca della scuola per documentarci. In quel momento Maria si era fermata in casa a sparecchiare la tavola. Intanto Luigi ed io ci sedemmo in macchina; Elia si sporse dentro al finestrino.Elia a Luigi comunicò: mi raccomando Luigi, cerca di coinvolgere Concetta nella ricerca della colonna Traiana, e quando troverete quest’argomento fa in modo che Concetta lo capisca a fondo e che tocchi pure con mano i risultati della ricerca sulla colonna Traiana. Elia proseguì: Luigi fa in modo che Concetta s’entusiasmi su quell’argomento così interessante.Il senso delle parole di Elia era chiaro sia a Luigi che a me; io arrossii un poco a sentire fare quel discorso a doppio senso da mio marito il quale mi serviva su un piatto d’argento a Luigi.Le parole dette da Elia erano state proferite all’interno dell’auto quindi nessuno poteva ascoltarle.Poi Elia esternò: mi raccomando buona ricerca e tu Concetta sii brava e cerca di darti da fare a reperire più notizie che puoi sulla colonna. Elia poi continuò: qualunque piacere avesse bisogno Luigi mi raccomando accontentalo.Una volta che giungemmo a scuola con Luigi, vi entrammo passando attraverso la palestra. Con Luigi ci dirigemmo speditamente in biblioteca: avremmo consultato qualche enciclopedia ed avremmo fatto le fotocopie, per fare prima ci dividemmo i compiti.Quello che Luigi ed io volevamo, era un ritaglio di tempo tutto per noi, da trascorrere per soddisfare il nostro piacere, inoltre non volevo stare via moltissimo: o Maria si sarebbe insospettita.Dopo una decina di minuti io stavo già facendo le fotocopie, degli argomenti cercati, mentre Luigi cercava negli scaffali qualche libro che avesse delle notizie più approfondite.Io mentre facevo le fotocopie Luigi, raggiante mi mostrò ben sette libri da cui avremmo potuto fare le fotocopie.A questo punto, ritenendo il materiale reperito esauriente, Luigi accese l’altra fotocopiatrice quella che era nell’adiacente segreteria e di buona lena lavorò anche lui.Con Luigi terminammo e riponemmo in ordine i volumi consultati; le fotocopie erano spillate e diligentemente ordinate.Il lavoro che avevamo fatto in mezz’ora o poco più, si sarebbe potuto eseguire in più del doppio del tempo. A Luigi comunicai: Luigi ora abbiamo a nostra disposizione poco più di quaranta minuti, di più non vorrei sai c’è Maria a casa che ci sta aspettando e non vorrei che s’insospettisse.Luigi prese il cellulare e compose dei numeri, poi mi comunicò: la suoneria sarà tra quarantadue minuti esatti, questo sarà perciò il tempo a nostra disposizione. Poi Luigi continuò: sappi Concetta che non mi piace misurarmi contro il tempo, che non voglio essere frettoloso, purtroppo come tu hai esternato ora, hai ben ragione abbiamo solo questo tempo risicato per noi, allora cerchiamo d’impiegarlo al meglio.Luigi mi abbracciò e mi fece sedere su un tavolo che era nel locale della biblioteca. Luigi mi baciò poi mi comunicò: allora diamoci da fare purtroppo Concetta sai bene che non abbiamo molto tempo da perdere. Quel pomeriggio con Luigi ero nel locale ad uso biblioteca. Luigi mi aveva fatto sedere sul tavolo e dopo avermi abbracciata lui Luigi mi aveva baciata con ardore poi mi comunicò, allora diamoci da fare purtroppo Concetta sai bene che non abbiamo tempo da perdere.Luigi mi fece stendere di schiena sul tavolo, poi dal momento che il tavolo era un pochino alto, Luigi prese due libri di un enciclopedia e li dispose per terra per alzarsi. Quanto a me, mi tolsi le mutandine ed alzai oscenamente la gonna mostrando la mia intimità.Luigi appoggiò il suo viso contro la ma natura ed iniziò a leccarmi la fichetta, non ricordo quanto durò questo stato di cose, rammento solo che in quei momenti stavo già pregustando il futuro piacere che da lì a poco sarebbe arrivato.Immaginavo con la fantasia che Luigi mi avrebbe presa, lì nell’aula adibita a biblioteca. Luigi avrebbe preso me un insegnante che fino a pochi giorni prima ero una donna morigerata, poiché dipendente dalle regole bigotte della nostra società.Pensare che Luigi m’avrebbe preso lì un quel luogo così austero che per me poteva considerarsi quasi sacro, in quella scuola in cui insegnavo da diversi anni, tutto ciò mi faceva provare la sensazione del proibito.Iniziai ad avvertire le prime goccioline di piacere irrorami la mia fichetta, in quel momento mi rivolsi a Luigi. Luigi tesoro, lo so che tu vorresti apportarmi ancora piacere, dobbiamo essere prudenti dobbiamo fare in fretta, sai a casa ci stanno aspettando.Luigi, a malincuore si tolse da quella posizione, si slacciò i calzoni che scivolarono a terra, e si privò dello slip, poi Luigi brandì quel diabolico attrezzo, ma che a me aveva già iniziato a farmi provare tanto piacere.Luigi si mise in mezzo alle mie gambe. Luigi mi fece allargare, ancor più indecentemente le gambe, dopo mi prese per la vita mi tirò dolcemente, ma con una verta vigoria verso di lui, il mio sedere, era ora arrivato quasi ad essere sul bordo del tavolo, le mie gambe erano oscenamente allargate, che mostravano la mia natura dischiusa da cui si poteva intravedere la carne rosata della mia intimità.Luigi puntò con decisione il suo sesso contro la mia natura, io in quel momento ricordai a Luigi di essere dolce e delicato e di non farmi male, ma di farmi godere, solo godere.Come la volta precedente, Luigi mi penetrò adagio, adagio, la mia molle conchiglia ora era riempita da quel palo, quando fu tutto dentro Luigi iniziò a chiavarmi lentamente come la volta precedente di due sere prima a Roma.Dopo un po’ iniziai a godere, Luigi quel meraviglioso pomeriggio mi fece avere diversi orgasmi, quando stavo per raggiungere per la terza volta la vetta del mio piacere, la sveglia del telefonino, iniziò a suonare. Il telefonino era vicino a me, lo spensi e dopo pochissimi minuti l’abile Luigi mi faceva venire, venni abbracciando Luigi e baciandoci sulla bocca, poi Luigi comunicai: Luigi ma tu non sei venuto.Pazienza mi rispose lui sarà per la prossima volta, ora quando ti riaccompagnerò a casa ci metteremo d’accordo, ma ora diamoci da fare a prepararci.Con Luigi ci rassettammo, io andai in bagno ravvivai leggermente il trucco e spazzolai i capelli, meno di un quarto d’ora dopo eravamo già in auto, lasciandoci alle spalle la scuola.Luigi guidò ad una velocità elevata. Avremmo guadagnato qualche minuto. Raggiungemmo casa mia e portammo tutte le fotocopie in casa, Maria guardò tutte le fotocopie fatte. Poi Maria rivolgendosi a Luigi si disse: meravigliata che avessimo fatto così presto, nel reperire e fotocopiare tutto il materiale didattico.Il pomeriggio della domenica terminò in quel modo, Maria e Luigi, rimasero nostri ospiti anche alla sera.Più tardi di quella sera, quando ormai era a letto Elia esternò: dopo che Maria e Luigi sono andati via, ti ho vista nervosa, immagino che oggi con Luigi avrete avuto modo di divertirvi poco, ho visto che siete stati via un tempo relativamente breve per fare tutte quelle fotocopie.Ad Elia comunicai: Sì questo è vero anche se con Luigi abbiamo avuto modo di fare solo una scopata frettolosa, diciamo una sveltina. Ora io sono irritata, perché tutto questo tempo è durato così poco; pensa Elia che Luigi poverino non è nemmeno venuto.Poi rivolgendomi ad Elia continuai: sai c’era Maria che ci attendeva a casa e non volevamo fare tardi, dando adito a lei di avere qualche dubbio qualche sospetto su di noi, sai Elia tu mi capisci tu sai a cosa voglio alludere.Continuando a rivolgermi ad Elia gli esternai: con Luigi in futuro dovremo trovare un posto sicuro. Ora scusami Elia sono un po’ infastidita, non ce l’ho con te, non ce l’ho con Maria, ce l’ho solo con quest’insieme di situazione, intanto tu Elia inizia a pensare a qualche cosa… ciao buonanotte.Il giorno dopo m’incontrai con Luigi a scuola, nei corridoi ci salutammo come due colleghi di lavoro, senza far trapelare nulla delle nostre emozioni, dei nostri intrallazzi, che avrebbero potuto far capire agli altri della nostra trasgressiva tresca amorosa.Trascorse una decina di giorni, e in questo periodo per qualche giorno, io non ero disponibile, a Luigi glielo comunicai: aggiungendo anche in questo periodo dal momento che forzatamente non potremmo far nulla, cerchiamo di evitarci, in modo da non destare sospetti.Terminato quel breve periodo di tempo. Per me fu una tappa obbligata, cui si dovette assoggettare necessariamente anche Luigi. Un pomeriggio andai ad un appuntamento che avevo con Luigi.Io andai in auto fino a tre chilometri da dove abitavo, lì c’era una stradina che non era frequentata, parcheggiai l’auto in una piazzola a fianco alla strada, nessuno avrebbe notato la mia auto. Luigi era già lì ad attendermi.Quel giorno Luigi aveva comunicato a Maria che sarebbe andato, fino in città a fare delle commissioni anche per la scuola. Luigi mi comunicò: che nei giorni precedenti mentre io ero indisposta, lui aveva già fatto gli acquisti.Le cose acquistate Luigi le aveva nascoste nel garage, di modo che quel giorno avremmo avuto a nostra disposizione l’intero pomeriggio.Per quanto riguardava me con Elia non avrei avuto problemi, lui sapeva già dei miei incontri avuti con Luigi, non era dispiaciuto, anzi sembrava contento. Elia per favorire gli incontri tra me e Luigi s’era reso disponibile a trovare una soluzione.Sì sono sicura che Elia per soddisfare la sua bramosia di potermi guardare mentre concedevo le mie grazie a Luigi, avrebbe escogitato qualche cosa, in modo che Maria non s’insospettisse. Con Luigi continuammo lungo quella stradina in terra battuta che portava al boschetto, dove ogni tanto Luigi Elia ed io andavamo per fare un po’ di moto.Mentre raggiungevamo lo spiazzo che era nel boschetto, Luigi mi comunicò: Concetta in quest’ultimo periodo mi sei mancata molto. A Luigi risposi: anche tu sei mancato molto a me.Intanto Luigi raggiunse lo spiazzo, fermando l’auto in una radura che era nascosto dai rami di alcune piante di nocciolo.Una volta fermata l’auto, Luigi ed ci abbracciammo iniziammo a limonare come due studentelli, sapevamo che avevamo a disposizione tutto il pomeriggio, sapevo quanto Luigi volesse fare le cose con calma.Per un bel po’ con Luigi continuammo a baciarci e a toccarci, intanto l’atmosfera si stava surriscaldando, poco alla volta un po’ per il caldo che iniziavamo ad avere, un po’ per la curiosità e la perversa libidine di vedere i nostri corpi nudi, ci spogliammo.Intanto Luigi aveva reclinato i sedili, quando fui tutta nuda, Luigi mi venne sopra, mi baciò ardentemente la bocca, il collo i capezzoli, dopo Luigi scivolò giù e con la sua bocca arrivò sopra alla mia natura, avvertii saettare la sua abile lingua dentro di me.Luigi quel pomeriggio si trovava in una posizione scomoda, comunque si diede da fare lo stesso e mi fece gustare già con la lingua i primi attimi di piacere. Poi quando iniziavo a fremere facendogli capire quanto aveva saputo far bene con la lingua, allora Luigi si dispose bocconi sopra di me.Mi fece impugnare il suo sesso, brividi di piacere mi percorsero la schiena quando presi in mano quel cazzo meraviglioso, io lo portai contro di me, ricordai a Luigi di essere dolce e delicato, come del resto aveva sempre fatto, prima d’ora.Sentii spingere il cazzo di Luigi contro di me, prima che il suo sesso fosse tutto dentro di me mi sembrò che il tempo fosse lungo, quando Luigi fu tutto dentro di me come aveva già fatto attese che mi abituassi ad avere la natura riempita dal suo attrezzo infernale, ma che tanto piacere mi arrecava.Luigi dopo iniziò a chiavarmi lentamente come già sapevo ma che avevo la voglia di riprovare, all’inizio Luigi si mosse in me lentamente, molte lentamente ogni tanto si fermava, restando tutto dentro di me per darmi modo di sentirlo meglio.Subito dopo delicatamente mi sembrava come se con le reni desse un piccolo affondo per farmi sentire quel palo ancora spingersi più dolcemente ancor più dentro di me.In quei momenti mi sembrava che il suo cazzo mi fosse arrivato fino in gola, in quegli attimi provavo una gioia sublime.Il movimento poi ad orologio che ogni tanto Luigi imprimeva al suo sesso mi facevano letteralmente gioire dal piacere, queste emozioni mi davano la piacevole consapevolezza di essere donna.Sì in questo momento mi sentivo femmina, pronta a qualsiasi gioco di perversione per compiacere al maschio, sì al mio maschio che in questi momenti mi stava donando la felicità.Tutte queste circostanze, mi facevano iniziare a far godere, dopo un po’ sottoposta da Luigi a questo piacevole e quanto mai lussurioso gioco iniziai a godere.Venni una prima volta travolta dalle onde del piacere, venni tremando e godendo tutta tra le braccia di Luigi, mentre lui mi baciava sulla bocca mi accarezzava, bisbigliando, ogni tanto dolci e lusinghiere parole d’amore.Dopo che venni una prima volta, Luigi si fermò dentro di me. Lui rimase completamente rigido, se mai avessi voluto io muovermi un poco per trarre ancora qualche stilla di piacere.Luigi intanto era sempre dentro di me, lui non era ancora venuto, Luigi mi diede il tempo di riprendermi, poi iniziò per la nuova partita di piacere che si stava aprendo per me.Luigi iniziò a muoversi e a stantuffarmi con sublime maestria, quanto a me ormai abituata a quel nodoso randello, iniziai a muovermi assecondando le spinte di Luigi. Quel giorno presi anch’io l’iniziativa ed iniziai a muovermi assecondando i movimenti di Luigi.Ormai ci muovevamo con perfetta sincronia, in quei magici momenti non subivo più passivamente le spinte di Luigi, con mia meraviglia, mi resi conto che le stavo assecondando, muovendomi in modo che il corpo di Luigi ed il mio fossero quasi ingranaggi di un ipotetica macchina che si stavano muovendo con perfetta sincronia.Dal più profondo della mia femminilità avvertii allora delle nuove sensazioni del piacere, forse ancora più forti di quello che avevo provato fino ad ora, ancora una volta fui travolta dai sensi del piacere.Io venni boccheggiando vengoohhh ohh ahhh ohhh…Luigi amore mio…ooohhh siii come mi chiavi bene…; In quel momento mi resi conto che Luigi non era ancora venuto. Colta da un attimo di sgomento, temendo di non piacergli più chiesi a Luigi: Luigi c’è qualcosa che non va? Non ti piaccio più? Non mi desideri più? Ti prego dimmelo.No. non è questo il problema Concetta, tu mi piaci sempre, tu mi sei piaciuta fin dal primo momento che ti ho vista e mi piacerai sempre. Mi rispose Luigi.Poi Luigi continuò: il fatto è che qui si sta tremendamente scomodi, volevo proporti di uscire, Luigi allora mi esternò come mi avrebbe voluto chiavare. Luigi mi prese per mano e mi portò davanti alla sua auto, mi fece appoggiare entrambe le palme delle mani al cofano della macchina, poi mi fece allargare un poco le gambe e mi fece assumere una posizione prona quasi fossi una squadra. Io quando fui in quella posizione, Luigi venne dietro di me e mi prese per la vita, lentamente m’infilò il suo sesso nella mia già umida fica ed iniziò a chiavarmi dolcemente.Poi Luigi insinuò la sua mano tra le mie cosce avvertii quando il suo dito s’insinuò nell’umida spacca, con incredibile precisione mi trovò il clitoride, che già era ingrossato, ora mentre Luigi mi chiavava con quel dito deliziosamente impertinente che mia accarezzava il bottoncino, mi faceva provare l’ebbrezza del piacere.In quel momento pensai che ora mi trovavo all’aperto in campagna in quella posizione un po’ scostumata, che oscenamente metteva in evidenza il mio culetto che ben poco s’addiceva alla casalinga bigotta o alla maestra irreprensibile che era in me fino al mese scorso.Attimi voluttà mi fece provare Luigi, avvertivo una dolce brezza sfiorarmi il corpo, accarezzarmi la pelle, mentre Luigi mi faceva provare le dolci emozioni di quel sublime movimento di avanti e indietro che aveva impresso al suo cazzo.In quella posizione mi sembrava che il cazzo di Luigi fosse smisuratamente ancora più lungo, la sensazione della lunghezza del sesso di Luigi che avevo provato fino a quel momento, era nulla al confronto di quello che provavo adesso.Mi pareva che il cazzo di Luigi in quella posizione fosse lunghissimo, che non avesse fine.Luigi continuava a chiavarmi delicatamente, mentre con la mano m’accarezzava il bottoncino facendomi provare delle piacevoli emozioni anche lì. Il mio sesso in quel momento era abilmente sollecitato a due tipi differenti di piacere, tutto questo fece sì, ch’io venni violentemente. Sì io venni vibrando tutta e con tutta l’anima.Dopo quando mi ripresi, ebbi la consapevolezza che ogni volta che facevo all’amore con Luigi, lui mi chiavava in modo sempre diverso facendomi provare sempre delle emozioni nuove e differenti, che in tanti anni di matrimonio mai avevo provato con Elia mio marito.Già Elia, ripensando alle volte che avevo fatto all’amore con lui, mi sembrava che avessi fatto una cosa piatta ed insignificante, una cosa che non mi aveva mai dato soddisfazione, mentre ora con Luigi era tutto differente e diverso.Luigi, aveva saputo farmi abilmente provare, le vette altissime, eccelse del piacere, dandomi la certezza che i miei rapporti amorosi con Elia mio marito; fossero banali e risibili.Ora sentivo Luigi il mio tenero amante che aveva iniziato a muoversi un po’ più velocemente dentro di me, Luigi tolse la mano che tanto diletto aveva donato alla mia giovane fica e mi prese per la vita con entrambe le mani. Istintivamente abbassai ancor più la testa. Sul cofano dell’auto di Luigi vedevo riflesso il mio volto, vedevo la smorfia di piacere che facevo.Poi sentii il galoppo di Luigi dentro di me, lui mi strappò dei gridolini di piacere, questa era la prima volta che lo potevo fare, non sentendomi udita da nessuno.Poi sentii le mie viscere inondate dal getto bollente del piacere di Luigi, che quasi fosse un fiume di lava mi lambì le mie viscere facendomi provare delle stupende emozioni, che mai prima d’ora avevo assaporato. Sii eccomi tesoro mio, mi disse, schizzo, ti schizzo il piacere dentro di te…oohhh…Si riempimi la fica col tuo caldo sperma amore….allagami tutta ahhh che belloohhh…Luigi mentre viveva il suo momento sublime si accasciò su di me. Luigi fu come se di colpo fosse rimasto senza forze e senza vitalità.Rimanemmo in quella posizione per qualche minuto. Poi Luigi sfilò il suo dolce sesso mi prese per la vita e mi attirò verso di lui, mi fece voltare e ci scambiammo un bacio caldo e appassionato carico di lussuria.Più tardi a casa avrei piacevolmente ricordato quei dolci momenti di trasgressione, momenti peccaminosi, ma pieni di un piacere eccelso e sublime.Una volta in piedi, con Luigi ci scambiammo ancora dei tenerissimi e dolcissimi baci.Guardai l’orologio era già da più di tre ore e mezza che ero con Luigi, volevo che lui non facesse tardi, quanto a me con Elia non avrei avuto dei problemi.A malincuore ci ricomponemmo, rassettai il mio abito ed il suo, poi vezzosamente gli scarmigliai un poco i capelli, ci scambiammo come due innamorati un tenero bacio sulle guance.Dopo quando Luigi mi riaccompagnò alla mia auto, ci avviammo verso le nostre abitazione.Tornai a casa, Elia aveva il dubbio di dove ero stata. Quella sera non avevo voglia di discutere con Elia, di raccontargli fin nei minimi dettagli l’incontro avuto con Luigi, mi limitai a riferirgli che ero stata da un‘amica.Continuai dicendogli che con Luigi mi ero vista e che con lui avevo fatto all’amore ma che era stata una cosa frettolosa. Tagliai così il discorso.Da quel giorno trascorse circa una settimana. Con Luigi facevamo in modo quando eravamo in pubblico di comportarci come sempre, senza tradire le nostre emozioni, era imperativo che nessuno s’accorgesse del nostro inconfessabile segreto.Da quel pomeriggio i primi giorni li trascorsi tranquilla, mi sentivo felice ed appagata, poi il desiderio di Luigi iniziò a farsi strada tra i miei pensieri, dapprima timidamente poi sempre più prepotentemente.Dopo una settimana, desideravo, sì volevo ardentemente fare all’amore con lui con Luigi. Volevo donare tutta me stessa, avevo il desiderio di sentire nuovamente il suo sesso duro come il marmo farsi strada tra le mie carni, riempirmi tutta, per appagarmi dei dolci piaceri dell’amore.Un pomeriggio fui colta da questo desiderio improvviso, fu come se fossi in preda ad un furore uterino. Lasciai perdere il raziocinio e diedi sfogo alla passionalità ed alla forte bramosia che in quel momento m’aveva preso.Sapevo che al giovedì pomeriggio Luigi andava a scuola per lavorare un poco, Luigi leggeva delle riviste specializzate in prodotti ginnici e di tutto quello che era a questo collegato.Luigi vi andava poiché in quel giorno gli alunni non erano a scuola, ed in segreteria il personale era ridotto, poi a scuola Maria la moglie di Luigi non c’era e questo per lui era importante almeno così poteva stare tranquillo, senza sentirsi opprimere dalla moglie. In questo modo Luigi si poteva applicare alla lettura ed alle ricerche, senza essere disturbato e senza avere la presenza un poco soffocante della moglie Maria.Giunta a scuola in modo circospetto e senza farmi notare mi recai nell’aula dove sapevo che avrei trovato Luigi, la segreteria era al piano superiore; quindi nessuno si sarebbe accorto della mia presenza.Bussai lievemente alla porta. Luigi non sapendo chi poteva essere formulò: avanti.Entrai, Luigi mi sorrise per la magnifica sorpresa di vedermi. Con passo felpato da gatta in calore mi avvicinai a lui, bisbigliando ad un orecchio, gli proferii: avevo tanta voglia di te, sì tanta voglia di te.Con Luigi ci baciammo, Luigi poi mi comunicò: Concetta qui potrebbe essere pericoloso, potremmo andare nei bagni dei docenti che sono a questo piano. Poi Luigi dandomi una vezzosa pacca sul sedere mi esternò: Concetta va avanti, fra pochi minuti ti raggiungo.Silenziosamente m’avviai verso i bagni indicatimi da Luigi, mi muovevo con fare circospetto e senza fare alcun rumore e così speditamente che mi sembrava di volare, raggiunsi i bagni, attesi qualche minuto, poi fui raggiunta da Luigi.Ci chiudemmo a chiave in uno dei bagni delle donne. Luigi mi comunicò: purtroppo dovremo fare in fretta, Concetta il rischio è per te per la tua reputazione, per tuo marito Elia, per mia moglie Maria e per tutto il resto.Io avevo troppo voglia, oscenamente sfilai le mutandine, mi tirai su il vestito. Poi mi appoggiai al lavabo rimanendo in quella posizione così prona così sconcia pronta ad appagare le mie voglie e quelle di Luigi ma più che altro per l’impellente bisogno di appagare le mie voglie.Parafrasando un classico modo di dire da uomo, avrei esternato che mi tirava la fica. Quel giorno mi tirava, eccome se mi tirava quasi da farmi male. Luigi s’addossò a me, mi accarezzò il seno facendomi provare una magnifica sensazione, io quel pomeriggio ero troppo infoiata; non vedevo l’ora di sentire il cazzo di Luigi entrare dentro di me.Io quasi fosse un segreto segnale. Inconsciamente e quasi perversamente, mossi il sedere. Quasi stessi oscenamente sculettando, mentre il mio corpo pervaso dalla libidine manifestava questo, con la voce arrochita dal piacere mi rivolsi a Luigi. A Luigi bisbigliai: ho tanta… tanta …troppo voglia di te.Luigi allora si addossò ancor più a meno, mi sentii trafiggere dal piacere quando sentii il suo sesso che già spingeva per entrare nella stretta fessura, inspiegabilmente e senza rendermene conto, mossi il sederino all’indietro in modo da favorire Luigi ad entrare dentro di me. Mi muovevo favorendo Luigi, in modo che lui mi potesse prendere, ormai quella sensazione di fastidio che mi procurava l’introduzione del sesso di Luigi quando lui entrava in me era quasi del tutto scomparsa, ormai la mia ficona s’era abituata a quel grosso calibro.Luigi fu dentro di me, facendomi provare una nuova ebbrezza, il piacere che avevo avvertito sentito lambirmi in quei giorni, ora era a portata di mano.Quel piacere che mi era sfuggito, che non ero riuscita ad avere ora mi stava facendo provare delle nuove emozioni, sì delle magnifiche sensazioni.In quel momento. Io l’insegnante Concetta, fino a poco tempo prima, esempio di rettitudine e d’indiscussa moralità. In questo momento ero chiusa a chiave nel bagno della scuola, con il vestito oscenamente tirato su, con il mio sesso messo a nudo. Mi trovavo piegata in modo disdicevole in avanti, con il sedere leggermente spinto all’infuori, che mi stavo offrendo a Luigi il mio collega, il prof. d’educazione fisica..Tempo fa, se avessi ipotizzato che un giorno mi sarei fatta prendere alla pecorina nei bagni della scuola, dove io ero solita andare per rassettarmi nelle pause dell’intervallo, allora avrei pensato che ero improvvisamente impazzita. Ora invece mi trovavo lì, in quella oscena e quanto mai dissoluta posizione, anche perversa pronta a godere delle spinte che mi avrebbe elargito Luigi, mi sembrava di essere una cagnetta in calore. Qualche mese prima, se me l’avessero detto, che mi sarei trovata in quella condizione, allora avrei riso in faccia al mio interlocutore. Ora invece realizzavo che non solo mi trovavo in quella posizione, ma per di più ero stata io a volerlo e a desiderarlo ardentemente, ero stata io ad andare a cercare Luigi il mio collega prof. di ginnastica, l’avevo invitato io stessa a questa partita di piacere.Luigi intanto aveva iniziato a prendermi. Luigi mi stava chiavando divinamente. Luigi per aumentare il mio piacere, con la mano vezzosamente mi titillò il bottoncino aumentando ancor il mio piacere, Luigi mi fece venire una prima volta.In quei momenti di sublime piacere non ricordo neppure cosa dissi a Luigi, ricordo solo che godetti con tutta me stessa. Quella fu un’esperienza perversamente bella e lussuriosamente irripetibile.Da quanto stavo godendo, presi un asciugamano lì vicino me lo misi in bocca, stringendolo con i denti, affinché da me non uscisse alcun suono e neppure un flebile lamento. Dopo che Luigi mi fece venire una prima volta, lui si fermò. Luigi mi diede il tempo che mi riprendessi, poi Luigi iniziò nuovamente un lento e quanto mai estenuante avanti e indietro.Luigi sapeva come muoversi dentro di me, ormai avevamo già fatto all’amore altre volte, questa non era la prima volta che mi prendeva e che poteva sentirsi impacciato. Luigi si muoveva a suo agio dentro di me usava il suo sesso a suo talento, finalizzando il suo scopo a farmi godere. Luigi quanto a Luigi sono sicura che lui avrebbe cercato di non venire subito per protrarre più a lungo possibile il mio godimento. Dopo quando io sarei stata pienamente appagata, allora lui sarebbe venuto dentro di me. Luigi lo sentivo dentro di me sempre duro come l’acciaio, continuava a muoversi lentamente ed ora avvertivo, dal più profondo delle mie viscere, che stava di nuovo montando il mio piacere.In quel secondo orgasmo che Luigi mi fece provare quel giorno venni quasi di colpo e più violentemente di prima, il mio corpo fu scosso dalla testa ai piedi dal piacere che mi faceva provare Luigi tremavo tutta come una foglia.In quel secondo orgasmo mi dovetti aggrapparmi con tutte le forze al lavabo per non cadere per terra.Luigi non era ancora venuto, nei momenti successivi all’orgasmo mentre mi stavo riprendendo con Luigi, avvertimmo nettamente un rumore, come se fosse caduto qualcosa o avesse sbattuto l’imposta di una finestra.Per un attimo Luigi ed io fummo colti dal panico, mi girai verso Luigi, i nostri sguardi s’incrociarono, sembrava che volessero comunicare: siamo stati sorpresi? C’è qualcuno di là nella stanza accanto?Luigi portò il dito indice tra il naso e la bocca a farmi segno di stare zitta. Luigi all’orecchio mi bisbigliò: sarà meglio muoversi.Luigi accelerò il ritmo e dopo pochi secondi estrasse il suo cazzo dalla mia fica e schizzò sulle mie natiche tutto il suo piacere…mi aveva imbiancato completamente il culetto!!!Poi mi rassettai alla bella e meglio Luigi mi aiutò a pulirmi della sborra che avevo sulle chiappettine con dei fazzoletti. Dal bagno, per primo uscì Luigi, poi fui io. Con Luigi ci rendemmo conto che a sbattere era stata una finestra che non essendo stata correttamente chiusa, era sbattuta dal vento.Mi accomiatai da Luigi, l’avrei chiamato di lì a poco col cellulare, intanto prudentemente m’incamminai verso l’auto. La mia cinquecento, e con questa mi allontanai dalla scuola e dalla città.Mentre stavo andando a casa immaginavo tutto questo, avrei dovuto cercare di risolvere questa situazione con Elia, d’altronde Elia era contento del fatto che avessi iniziato ad andare a letto con Luigi il suo amico e mio collega di lavoro.Insieme ad Elia avremmo dovuto escogitare qualcosa per far sì che Luigi potesse frequentare magari casa mia ed alla presenza di mio marito. La gente del posto sapendo che Luigi veniva a trovarmi in casa presente mio marito mai avrebbe potuto immaginare quello che Luigi ed io avremmo potuto fare.Giunsi a casa che ero furibonda, me la sarei presa con il mondo intero, in quel momento invidiavo quelle signore delle grandi città che magari per incontrarsi con i loro ganzi, potevano andare in qualche albergo.Nella zona dove abitavo io, anche se fossi andata ad un appuntamento con Luigi in un albergo anche nell’arco di più di cinquanta chilometri o anche di più, nel giro di poco tempo la voce avrebbe circolato ed io sarei stata bollata come una donna dai facili costumi per non dir di peggio.Della circostanza che mi sarei voluta incontrare con Luigi ne avrei parlato con Elia e lui mi avrebbe aiutata sicuramente, visto anche il suo stato d’eccitazione che provava all’idea che Luigi si fosse già dilettato con la mia fica.Entrai in casa ed esposi i miei dubbi le mie perplessità le mi voglie ad Elia, in poche parole conclusi tutta la mia irritazione concludendo: per poco oggi non ci facciamo beccare da qualcuno tu Elia escogiterai qualcosa. Elia comprese, intanto mi riprese amorevolmente, poiché non l’avevo fatto prima. perché non lo avevo comunicato; prima a lui Elia. Elia avrebbe voluto essere partecipe quando mi trovavo con Luigi. Sì Elia me l’aveva già esternato. Elia lui mio marito mi voleva vedere quello che facevo quando ero con Luigi, quando Luigi in quel momento sublime me l’avrebbe messo dentro.Elia mi ripeté che mi voleva guardare, che non stava pi nella pelle dall’ardente desiderio di vedermi fare all’amore con Luigi.Elia si avvicinò a me mi prese la mano e se la portò sull’inguine.Io mi resi conto dello stato d’eccitazione di mio marito.Elia, mio marito mi comunicò: al solo pensiero che ti farai scopare da Luigi davanti a me, io mi sento già di venire.Ad Elia esternai: per me Elia una volta che tu sei contento di guardarmi mentre chiavo con Luigi non c’è nessun problema, a mio avviso il problema è Luigi, infatti, non posso comunicargli guarda Luigi c’è mio marito che vuol vedere mentre mi stai chiavando.Elia mi rincuorò esternandomi il suo pensiero e mi comunicò: tu Concetta a Luigi non dirai nulla di me, mi piacerebbe che per lui fosse una sorpresa. Poi Elia mio marito continuò: ritengo che se noi due gli facciamo questa sorpresa lui Luigi sarà molto, molto felice.Poi Elia quasi volesse riepilogare il discorso continuò: Tu Concetta dirai solo che per il prossimo Sabato sera Luigi sarà a cena ospite a casa nostra. Quanto a me uno di questi giorni gli comunicherò: che io non sono un uomo geloso, che non sono l’uomo del meridione, ma che sono comprensivo e che ho una mentalità aperta come un uomo settentrionale e forse ancor più. Quindi sono l’uomo che non si scandalizza se vede la propria moglie essere messa al centro delle attenzioni magari anche un po’ lascive da parte di un altro uomo, in particolar modo se l’altro uomo è un amico fidato, che si conosce e di cui si ha stima.Elia poi proseguì: chiaramente a Luigi non dirò apertamente di venire a fare all’amore a casa nostra.Elia continuò: la prima volta, Concetta, quando lo farai: a rompere il ghiaccio saremo noi. Per questa circostanza sarebbe meglio che debba essere tu Concetta. Dovrai muoverti nel migliore dei modi. Suppongo che questo modo di agire da parte tua e da parte mia, sia di interpretare al migliore dei modi la nostra personalità.Una volta che Luigi si sarà reso conto di persona quanto sarà piacevole fare all’amore con te alla mia presenza allora ci dovremo organizzare per il paese.Tu sai Concetta, sai bene come il paese, se potesse avere un benché minimo sentore come si lancerebbe in ipotesi, in congetture, magari anche con calunnie, peraltro circostanze degne di pettegolezzi.Pertanto onde evitare tutto questo, diremo che Luigi verrà a casa nostra per farci fare degli esercizi di ginnastica per ritemprarci il corpo e per farci lavorare.Luigi verrà da noi solo quando ci sarò anch’io in casa, pertanto considerando anche i miei saltuari impegni politici e per non destare inutili sospetti, Luigi verrà a casa nostra di sera.A questo punto i nostri compaesani nulla avranno da ridire o da formulare sciocchi pettegolezzi degni di una mentalità provinciale retrograda e bigotta, che per giunta non si fa gli affari propri.Di quanto proferì quel pomeriggio Elia, rimasi piacevolmente colpita, Elia lo stimavo e come uomo politico sapevo che si destreggiava sempre con molta prudenza, Elia avere pensato tutto questo, mi commosse, mi avvicinai a lui ed in un impeto di eterna gratitudine gli diedi un bacio sulla guancia.A mio marito comunicai: allora inviteremo Luigi per il prossimo Sabato sera.
Aggiungi ai Preferiti