Giulio aveva avuto una settimana terribile. Molto lavoro e poco tempoper pensare a se’.Il sabato pomeriggio, appena libero, parti’. Destinazione mare.La giornata era fredda, grigia, ma su di lui questo tempofaceva sempre lo stesso effetto: gli diventava duro.Si guardo’ la patta dei pantaloni, era gonfia. Gli venne voglia diprenderselo in mano mentre guidava; si apri’ la cerniera, abbasso’l’elastico delle mutande e tiro’ fuori il suo bel cazzo.Socchiuse gli occhi, apri’ leggermente le labbra. Aveva voglia di essere toccato da qualche bella ragazza.Immagino’ che due labbra calde si avvicinassero alla cappella rosea,che una lingua delicatamente cominciasse a leccargli le palle e chepoi, lentamente salisse e gli prendesse in bocca tutto l’uccello, pronto ormai a sborrare.Era troppo; non ce la faceva piu’. Si fermo’ in un area di servizio,non c’erano altre macchine ferme. Spense il motore, si bagno’ disaliva la punta del cazzo, comincio’ a sfregarla lentamente contro ilpalmo della mano.Aveva bisogno, pero’, di una persona precisa, di una donna alla qualepoter pensare per eccitarsi ancora di piu’. Cerco’ allora diricordarsi cosa era successo esattamente due sere prima.Era andato in un locale per coppie con la voglia di nuove esperienze.L’aveva accompagnato elisa, la sua inseparabile amica di questi casi.Il locale, non molto grande, era poco illuminato grazie a luci soffuse. Si erano seduti ad un tavolino. A quello vicino c’era unacoppia piuttosto giovane, sui 35 anni, parlavano fitto-fitto e ognitanto guardavano nella loro direzione.Di colpo la donna parve rilassarsi, si appoggio’ mollemente alloschienale del divanetto, i lineamenti del volto si distesero, latesta si inclino’ all’indietro.Giulio abbasso’ lo sguardo: le gambe della donna erano aperte. Lagonna, tirata su fino a mezza coscia, lasciava intravedere due gambeperfette, asciutte, sensuali. Si volto’ lentamente a guardare giulioe lui ricambio’ lo sguardo. Poi lo abbasso’ e vide che qualcosa siagitava sotto la gonna.Il braccio del compagno di tavolo della donna era teso verso di leie la mano scompariva nelle mutandine ormai ben in vista. La stoffadella gonna si abbassava e si alzava; un mugolio di piacere usci’dalle labbra della donna.L’uomo tolse la mano, se la porto’ alle narici, ne annuso’ l’odore epoi la lecco piano piano, delicatamente.Nessuno intorno a loro sembrava fare caso alla scena. Guardando ingiro Giulio vide che, in fondo al locale, in un angolo ancora piu’buio, una donna in ginocchio teneva la testa tra le gambe di un uomo,alzandola e abbassandola ritmicamente mentre, vicino, un altro uomo,completamente vestito, ma con il cazzo fuori, scopava una donna seduta su di lui.Nel guardare tutto questo Giulio si arrapo’. Era rimasto solo altavolino, elisa si era allontanata dicendo che andava a fare un giro.Da dove era seduto non riusciva a vederla, ma era sicuro che non sentisse troppo la sua mancanza.Si volto’ di nuovo verso la coppia al tavolo vicino, anche loro lostavano guardando e gli sorrisero.Fu la donna, sicura di avere di nuovo la sua completa attenzione,questa volta, a prendere l’iniziativa: mise la mano sul pacco delcompagno e comincio’ a sfregargliela sopra. A Giulio sembro’ arrivato il momento di intervenire direttamente.Si alzo’ e si avvicino’ al loro tavolo; la donna gli fece postoaccanto e, mentre con una mano tirava fuori il cazzo dell’amicogia’ in tiro, comincio’ con l’altra a toccare giulio in mezzo allemuscolose e villose gambe.Lo tiro’ fuori anche a lui e, prima lentamente poi con sempremaggiore rapidita’, glielo meno’. E mentre impugnava i due uccelloni, la donna guardava ora l’uno ora l’altro uomo, invitandolisilenziosamente a toccarla dove piu’ desiderava.La mano di Giulio si insinuo’ nelle mutandine, incontro’ quelladell’altro. E mentre quello toccava il clitoride, Giulio si fermo’alla figa.Era umida e calda, da come era bagnata si accorse del livello dieccitazione che la sconosciuta aveva raggiunto. La penetro’ primacon un dito, poi con due.La donna si agitava sempre piu’ rapidamente e le sue mani impugnavano sempre piu’ saldamente i due cazzoni.E fu facile per tutti e tre venire uno dopo l’altro….E mentre era in macchina, masturbandosi, Giulio sborro’ propriopensando a quella donna, alla mano che gli stringeva sempre piu’forte il cazzo pulsante.E in quel momento, mentre il dorso si tendeva contro lo schienale delsedile, la mano di giulio si riempi’ di sborra.
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