Dopo qualche altra ora di musica e fatti i rituali auguri di Buon natale e fine anno nuovo, pian piano gli intervenuti cominciarono ad andar via ed anche noi decidemmo di fare ritorno a casa.Salutammo i titolari e gli amici di mio marito e ci avviammo verso casa.Alberto non proferì parola sulla strada del ritorno ed io chissà perché invece avevo dentro una strana sensazione di benessere.Per la prima volta dopo tanti anni mi ero sentita nuovamente una donna desiderata ed apprezzata e ciò mi lusingava non poco.Erano ormai le tre del mattino quando giungemmo a casa ed Alberto quasi senza svestirsi piombò in un sonno profondo; io cominciai a svestirmi e non potetti fare a meno di rispecchiarmi congratulandomi con me stessa per il mio aspetto e la mia sensualità. Durante la notte feci sogni strani ed agitati: forse lo champagne bevuto o l’emozione della serata precedente avevano lasciato in me un intimo segno di rigenerazione.Arrivò il mattino e con esso il ritorno alla solita vita piatta e grigia.Albertò si alzò abbastanza di buon ora e dopo una abbondante colazione mi salutò andando sene al lavoro.- farò molto tardi quest’oggi perché mi aspetta una giornata di duro lavoro; cominceremo l’inventario in Ditta e non so a che ora potrò sbrigarmi; senti come stanno i ragazzi……..Con queste ultime parole aprì la porta ed uscì avvolto nel suo pesante cappotto. Faceva molto freddo quella mattina di fine dicembre.Telefonai in campagna dai miei e mi assicurai che i ragazzi stessero bene; dopo di che presi a svolgere le solite faccende domestiche.Avevo quasi del tutto dimenticata la sera precedente ed ero intenda a spolverare la casa quando improvvisamente squillò il telefono.- Pronto — Salve come sta? -Riconobbi in Loffredi la voce all’altro capo del telefono.- Abbastanza bene.- Volevo ricordarle il suo impegno per oggi pomeriggio, ricorda?- Già – risposi – ma penso che sia opportuno che io rifiuti l’invito.- Suvvia bella signora, lei non può rifiutare l’invito.- Come non posso rifiutare l’invito? – replicai quasi offesa.- Forse non sono stato abbastanza chiaro – sostenne con voce ferma Loffredi. – ritengo forse che sia il caso di incontrarsi un attimo per farle capire perche’ lei non puo’ ne’ deve rifiutare l’invito. Posso salire un attimo su da lei, visto che sono nelle vicinanze della sua abitazione?- No no – ribadii fermamnete.- Ho la casa in disordine e poi sono in vestaglia.- Meglio – sostenne Loffredi ridendo in modo scurrile.Ricordai allora le parole di Alberto "e’ un gran porco" e forse ora avevo avuto la prova che fosse vero.- Se proprio dobbiamo parlare possiamo vederci al bar giu’ all’angolo di casa mia. – Va bene, sentenzio’ Loffredi – fra dieci minuti – e riattacco.Uno strano senso di preoccupazione mista ad agitazione comincio’ a pervadermi ma dovetti superare il momento e vestitami scesi giu’ al bar.Dopo un po’ vidi entrare Loffredi con un pacco abbastanza voluminoso sotto al braccio e salutandomi in modo molto lascivo mi fece sedere ad un tavolino all’interno del bar. – Cara signora, lei e’ bellissima anche la mattina presto e questa e’ una dote molto rara per una donna – ed allo stesso tempo fece cadere gli occhi sulle mie ginocchia parzialmente coperte dall’impermiabile chiaro che avevo indossato.Un senso di disagio mi aggredi’; avrei voluto mandarlo al diavolo ma improvvisamente con voce questa volta assai piu’ seria mi disse:- Ultimamente le cose non vanno molto bene alla Ditta Anselmi, e la proprietà sta pensando di ridurre il personale. Io ritengo che alcuni dipendenti fra un po’ saranno licenziati e fra questi credo possa esserci anche Alberto, suo marito.Ascoltavo quell’uomo quasi in trance: Alberto licenziato; unico sostentamento della nostra famiglia, come faremmo, dove andremmo come vivremmo?- Non tutto e’ deciso cara signora, diciamo che il destino della sua famiglia passa attraverso di lei e da come sapra’ aggiudicarsi le grazie dei titolari. Ecco perche’ e’ importantissimo che lei venga oggi pomeriggio alla Villa degli Anselmi e sappia "essere riconoscente" a quella gente…….A queste parole Loffredi fece un gesto di ammiccamento ed ancora una volta appoggio gli occhi e le mani sulle mie ginocchia.Non ebbi questa volta il coraggio di coprirmi o di levargli le mani; ero gia’praticamente entrata nelle vesti dell’eroina che salva la sua famiglia sacrificando se stessa.Loffredi rise pesantemente e disse:- Brava cara signora, vedo che gia’ sta entrando nella parte……..Mi scossi bruscamente e quasi svegliandomi da un incubo alzando la voce gli gridai……- Ma cosa cazzo sto facendo………..Lei e’ un porco……- Gia’ – disse fermamente Loffredi – io sono un porco che puo’ salvare lei e la sua famiglia dalla miseria.- Ora le do’ due minuti per decidere cosa vuole fare, dopo di che andro’ via e sappia che saro’ io stesso a convincere gli Anselmi che Alberto e’ un incapace ed un buono a nulla.- No per carita’ – implorai .Cosi’ dicendo feci in modo che l’impermiabile salisse leggermente quasi a scoprire le mie coscie, cosa che non lascio’ Loffredi insensibile.- Su, su….. si calmi…….- e cosi’ facendo appoggio le sue mani sudaticcie sulle mie gambe palpaldole in modo sfacciato e lascivo.- Lasci fare a me e segua attentamente i miei consigli.- Oggi pomeriggio alle 15,30 passero’ a prenderla per portarla alla Villa Anselmi.Ricordi che i proprietari sono dei vecchi licenziosi e apprezzano molto la bellezza femminile. Si mostri il piu’ sensuale ed il piu’ disponibile possibile. Se riuscira’ a fare questo avra’ salvato Alberto e la sua famiglia; ricordi piu’ sensuale e provocante possibile dove tutto e’ concesso e tutto e’ possibile. Anch’io vorro’ la mia parte ma questa e’ una cosa che pretendero’ dopo – e nel frattempo palpava in modo ancora piu’ visibile le mie coscie.- Ora prenda questo pacco, e’ per lei. Mi sono permesso di portarle un abitino che so’ piacera’ molto agli Anselmi indossato da lei. Ho messo anche un po’ di accessori che le suggerisco di indossare. Niente di piu’ di quello che trovera’ qui. Adesso la lascio: so che una donna deve prepararsi per bene se vuole attirare l’attenzione su di lei. Ricordi che oggi lei sara’ al centro dell’attenzione di questa gente. Cosi’ facendo mi saluto’ baciandomi sulle labbra, gesto che io non fui capace di respingere cosi’ come avrei dovuto invece fare.Non ne ebbi il coraggio..
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