Quella conversazione mi aveva indubbiamente lasciata frastornata; mi rendevo conto di essere ad un bivio della mia vita: continuare ad essere una donna "per bene" tutta casa chiesa e famiglia, afflitta ed avvilita dai mille problemi quotidiani o trasformarmi in una sorta di vivieur dalla doppia vita, una tranquilla donna borghese da una parte e dall’altra una puttana sfrenata e viziosa.Con questo dubbio me ne ritornai a casa accorgendomi ad un tratto di avere con me il voluminoso pacco offertomi dal Loffredi.A quel punto la curiosita’ femminili si impossesso’ di me e rientrando frettolosamente a casa non vedevo l’ora di verificarne il contenuto.Mi liberai dell’impermeabile e gettai il pacco sul letto matrimoniale cominciandolo a scartare per liberarne il contenuto: ne tirai fuori un vestito in lana di colore rosso fuoco che a prima vista mi sembro’ subito molto piccolo per le mie misure ed un tantino audace per le mie abitudini.Continuai a cercare nel pacco e tirai fuori un magnifico paio di scarpe rosse di vernice con tacco molto alto (almeno 12 cm.).Mi lasciai cadere sulla poltroncina a fianco del letto e immediatamente realizzai che ben presto quella divisa vistosa e per alcuni versi oltraggiosa sarebbe finita sul mio corpo.Ma le sorprese non erano finite li: rovistando ancora nel pacco tirai fuori una parure intimo nero fatto tutto in pizzo trasparente composto da un reggiseno "a balconcino" di quelli che sorreggono le tette lasciando scoperti i capezzoli, un reggicalze e calze nere di ottima fattura con il bordo posteriore in risalto.Nient’altro sembro’ esserci in quel pacco delle meraviglie e la mia sorpresa piu’ grande fu registrare l’assenza di mutandine insieme a tutto il resto.- Le avranno dimenticate – pensai fra una cosa e l’altra, in modo abbastanza ingenua. Mi rendevo conto in quale grosso equivoco stessi cadendo o in quale sottile gioco perverso volessero quella gente inserirmi.Un brivido scosse violentemente il mio corpo ed improvvisamente mi scossi pensando di mandare tutto e tutti al diavolo……..Gia’…..Ma con quali conseguenze?Quella gente era capace di tutto ed una mia ribellione avrebbe causato problemi alla mia famiglia; mi ritornarono in mente le minacce di LoffrediAssorta in questi pensieri , con tutte le paure e le perplessita’ che attanagliavano la mia coscienza, fui bruscamente interrotta dallo squillo del telefono.- Pronto — Salve, bella signora, allora come va? -Riconobbi in Loffredi quella voce lubrica e vogliosa che mi getto’ ancora di piu’ in un profondo imbarazzo.- Ha aperto il suo pacco regalo? – mi chiese.- Non ancora – mentii spudoratamente.- Lo faccia, cosi’ potra’ rendersi conto della generosita’ degli Anselmi. Trovera’ dentro della roba che ad una donna fanno sempre piacere, e …..mi raccomando – prosegui’ – indossi quello e solo quello, nient’altro, mi raccomando. – – Cosa mi aspetta? – chiesi secca, a quel punto.- Credo che ci divertiremo moltissimo questo pomeriggio…….dipende ovviamente molto da lei, nessuno le costringera’ a fare niente di cui lei non sia disposta a subire…….ma capisce benissimo che parte del suo successo oggi dipende da lei. Sia disponibile, ben accetta e non si tiri indietro a niente e vedra’ che da oggi la sua vita cambiera’ e forse assaggiera’ tutto cio’ che di buono a volta la vita riserva. A proposito, non indossi niente di piu’ di cio’ che trovera’ nel pacco….. Le ho gia’ detto che gli Anselmi sono brava gente , ma ….per cosi’ dire….. un po’ viziosi . Adesso la saluto e ….a proposito visto che saro’ , per cosi’ dire il suo Pigmalione…..diamoci subito del tu; da adesso in poi io la chiamero’ Teresa ed io saro’ per Lei il signor Loffredi., a cui tu dovrai sempre riconoscenza ed ubbidienza.. Ti passero’ a prendere piu’ tardi, diciamo intorno alle 15,30 adesso ti saluto e………sappi che pagherei per vederti gia’ acconciata in quel modo……devi essere uno schianto.Riattacco’ immediatamente dopo una ennesima sonora risata che lasciava presagire niente di buono.Ormai era giunta quasi mezzogiorno ed ancora non avevo deciso cosa fare quando improvvisamente il telefono squillo’ nuovamente.- Pronto – risposi con voce tremante- Ciao Teresa, sono Alberto………….Era mio marito che mi chiamava dal suo ufficio.- Ti sento un po’ preoccupata c’e’ qualcosa che non va? – Forse Alberto aveva captato dalla mia voce il mio stato d’animo.- Niente – replicai prontamente – piuttosto dimmi tu, tutto a posto?- Diciamo di si, a parte il lavoro e qualche altro piccolo problema, sai a proposito mi ha chiamato il Direttore Generale dicendo che mi vuol parlare stasera verso le otto, non so cosa possa volere da me, in tanti anni di servizio non mi ha mai convocato e non riesco proprio a capire il motivo………….Mi sentii un tuffo al cuore che mi fece trasalire; io purtroppo credevo di sapere benissimo quale fosse il motivo della convocazione; l’esito del colloquio di Alberto con il Direttore generale dipendeva da come mi fossi comportata io nel pomeriggio. – Ci sei ancora Teresa…….cosa c’e’ che non va?- Niente Alberto stavo ascoltando cio’ che mi dicevi…..non preoccuparti vedrai che tutto andra’ benissimo.- Speriamo, adesso ti lascio ci vediamo piu’ tardi, anche se non so a che ora tornero’ a casa. Mi raccomando – concluse Alberto – non farmi stare in pensiero e fai la brava moglie.Queste parole mi pesarono come macigni; quei figli di puttana avevano gia’ messo in moto tutti i sistemi di coercizione per costringermi ad accettare e soddisfare i loro piacere.- E questo quello che vogliono – pensai – e’ questo quello che avranno……..Improvvisamente avevo preso una decisione…….Andai in bagno e dopo essermi spogliata mi infilai sotto la doccia………Avevo deciso di dare il meglio di me stessa e di dimostrare come una donna disperata sa trasformarsi in una belva da sesso.Non nascondo che mentre pensavo a tutto cio’ un strano senso di eccitazione mi comincio’ a percorrere la schiena; andai in salotto e tirai fuori una vecchia bottiglia di brandy che era li’ da non so’ quanti anni: mi riempii un intero bicchiere e lo buttai giu’ d’un fiato.Cercai un vecchio pacchetto di sigarette che mio marito aveva conservato da qualche parte e ne accesi una.Dopo di che mi portai davanti ad uno specchio e facendomi cadere l’asciugamano osservai attentamente il mio corpo nudo.Obbiettivamente mi trovai ancora molto bella e desiderabile e mi sentii lusingata che quella gente in fondo avesse fatta cadere la propria attenzione su di me.- Cazzo – pensai – ma fra tutte le donne presenti alla festa giusto io ho sosciutato la loro attenzione, certamente con quel po’ po’ di tette e culo che ti ritrovi; forza Teresa fatti coraggio e fai vedere a quei porci miserabili cosa sei capace di combinare, trasformati in una bestia da letto e godi e fai godere come mai hai fatto in vita tua.A queste parole mi venne spontaneo e naturale portare le mani fra le gambe e con grande meraviglia mi resi conto di essere gia eccitata.- Ma allora ti piace – pensai – brutta puttana che non sei altro?Sara’ stato l’alcool, le sigarette o forse chissa’…….una voglia repressa negli anni ma ero pronta a diventare una donna nuova ed a provare esperienze ed emozioni che forse avrebbero potuto alla fine anche farmi piacere.Seduta sul letto mi infilai quel paio di calze nere che avevo trovato nel pacco; erano stupende lisce e vellutate di una seta dolce e resistente allo stesso tempo. Il solo contatto mi diede una emozione fortissima e dovetti resistere non poco alla voglia di accarezzarmi nelle mie parti piu’ intime; sentivo pero’ che cominciavo a bagnarmi e che il processo di cambiamento a cui mi stavo sottoponendo non mi lasciava assolutamente insensibile.Mi alzai dal letto ed indossai il sia il reggicalze che il reggiseno di pizzo nero; non avevo mai indossato un indumento del genere; li avevo visti solo sulle riviste ed avevo sempre pensato che chi lo indossasse fosse una poco di buono, viziosa e depravata. Eccomi qui invece ad indossare i panni di una puttana; indossai anche le scarpe di vernice rossa e fui colta ancora una volta da una forte emozione; era di fronte a me allo specchio una delle piu’ audacie puttane che mai avessero battuto i marciapiedi. Provai a tirarmi indietro i capelli e scoprire ancora di piu’ il collo; indubbiamente facevo un effetto niente male:- Volevate un giocattolo con cui divertirvi – pensai – eccolo qui pronto a soddisfare i piu’ reconditi desideri di uomini viziosi e depravati, a cui vostro malgrado darete piacere e soddisfacerete le sue piu’ segrete voglie. Girovagai per la casa in quelle condizioni ed avrei pagato chissà cosa affinche’ qualcuno avesse potuto vedermi in quello stato.Bella e puttana, desiderosa e vogliosa come mai mi ero sentita sino ad allora. Improvvisamente mi prese un desiderio irrefrenabile.Indossai il mio impermeabile e nuda cosi’ acconciata decisi di scendere in strada, per arrivare sino al bar per prendermi un caffe’.Senza incontrare fortunatamente nessuno, uscii dal mio portone e mi incamminai verso il bar.Sulla strada, deserta visto la controra del primo pomeriggio, incontrai pochissima gente fra i quali un gruppo di extracomunitari negri che seduti sul marciapiedi se ne stavano per fatti loro.Il caso volle che proprio in quel momento un leggero colpo di vento apri’ lievemente il mio impermeabile lasciando intravedere parte delle mie cosce inguainate dalle calze e dal reggicalze.Improvvisamente gli extracomunitari, che non credevano ai loro occhi mi si fecero incontro e faticai non poco a liberarmi dalla loro presenza: probabilmente mi avevano scambiato per una puttana e cercavano di passare con me qualche ora di sesso.Decisi di tornare a casa, consapevole che la mia trasformazione era funzionata e che ero pronta ad affrontare qualsiasi tipo di situazione; quello che forse mi mancava era la consapevolezza dei miei mezzi e quell’episodio mi aveva dimostrato che in fondo avrei potuto esercitare il mio charme ogni qual volta lo avessi voluto; una vera donna che fa del sesso la sua arma micidiale.Ero pronta ad affrontare non uno ma dieci, cento mille uomini, Loffredi compreso.
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