Non ero mai andato in palestra ma, da qualche tempo a questa parte, avevo delle noie alle ginocchia ed il medico mi aveva consigliato qualche seduta di ginnastica. Il Centro sportivo dove mi ero iscritto era un po’ distante da casa mia, ma conosciuto in tutta la città per la ricchezza di attrezzature. Dopo qualche tempo che frequentavo il posto, notai un ragazzo giovane, sulla ventina, con un fisico atletico e ben formato: lo osservai con attenzione, era la prima volta che lo vedevo. Lo vidi anche il giorno dopo e quello dopo ancora, e cominciai a notare mille particolari, come il viso sempre rasato di fresco, i capelli sempre in ordine ma soprattutto i pantaloncini sempre attillatissimi che parevano racchiudere un pacco di dimensioni veramente ragguardevoli. In realtà, anche io avevo avuto la sensazione che mi osservasse e la qual cosa mi faceva molto piacere. Ci fu poi una volta che capitò di finire insieme gli esercizi e di ritrovarci entrambi negli spogliatoi. Senza considerarci più che tanto, ci spogliammo ed entrambi ci dirigemmo verso le docce, che sono in una stanza unica senza divisioni. Mentre mi insaponavo, mi cadde l’occhio sul suo cazzo: era davvero enorme! Non disse niente, ma appariva visibilmente eccitato dalle mie occhiate furtive; lo vidi sciacquarsi velocemente ed uscire dalle docce. Io mi trattenni ancora un po’ e, terminata la doccia, uscii con tranquillità.Appena fuori dalla zona docce, nel deserto dello spogliatoio, mi sentii toccare da dietro: mi voltai di scatto spaventato e lo vidi: nudo, con il suo enorme cazzone in tiro, bello come il sole. Senza dire una parola cominciò a baciarmi con passione, sentivo la sua lingua farsi strada nella mia bocca come un martello pneumatico, mentre percepivo sulle gambe il calore della sua cappella rovente."Ti voglio" disse, e, come incantato, si inginocchiò di scatto verso il mio uccello, anch’esso di dimensioni notevoli, e cominciò a baciarlo, prima sulla punta, poi tutta l’asta, per finire sui coglioni, che prese in bocca uno ad uno, assaporandoli dolcemente. Risalì poi verso la cappella, con un movimento rapido la prese in bocca e cominciò a pompare, prima delicatamente, poi molto velocemente, facendomi godere come un porco. Appena sul punto di venire, si fermò e mi diede un bacio appassionato in bocca: la sua lingua aveva il sapore delle prime goccioline di sborra che avevano già fatto capolino dalla mia cappella, ma ora era il suo turno. Presi rapidamente in bocca il suo cazzone enorme, ormai all’apice dell’eccitazione e cominciai a spompinarlo come una vera troia, con abili leccate sulla punta e su tutta l’asta. Gemeva di piacere e dopo pochissimo, scoppiò in una sborrata colossale: non riuscii a contenerla tutta in bocca, nonostante fosse davvero buonissima, ma mi schizzo in faccia e sul petto. Ma ora era il mio turno: ancora spossato per il potente orgasmo, lo girai e, messo alla pecorina sulla panca dello spogliatoio, cominciai a leccargli il buchetto del suo bellissimo culo. Infilai prima uno, poi due, poi tre dita, senza il minimo sforzo, segno che non ero di certo il primo a percorrere quella strada. Appoggiai al buco la cappella e, con un colpo secco e deciso, lo penetrai, senza troppi sforzi, fino in fondo. Cominciai a chiavarlo nel culo, i miei ciglioni sbattevano con violenza contro i suoi , sentivo la sua prostata che veniva colpita dalla mia cappella. Con una mano gli sparavo una sega, entrammo in sintonia perfetta: dopo pochissimo gli riempii le budella di sborra e lui venne insieme a me in una seconda grandiosa sborrata. Esausti e coperti di sborra, andammo a fare la doccia, baciandoci profondamente.Per cena, mi invitò a casa sua, desideroso, così disse, di farsi ancora sbranare il culo.Alle otto mi presentai a casa sua, mi fece accomodare in salotto e mi offrì da bere. Si sedette vicino a me e dopo poco cominciammo a baciarci. "Andiamo in camera da letto: ti farò vedere di cosa sono capace", disse con fare malizioso. Nella camera da letto vi era uno splendido letto antico, i cui montanti angolari, torniti e ben lavorati, non si concludono alla base del materasso, ma sporgono da esso per almeno una trentina di centimetri. "Li vedi quelli? – riferendosi alle colonnine appena descritte – Ecco come mi diverto la sera quando mi annoio!!!". Rimasi allibito e al contempo incredulo: pensai ad uno scherzo, e cominciai a spogliarlo. Sdraiati sul letto, cominciammo con un fantastico 69, sentivo il mio cazzo sparire completamente nella sua bocca e le sue dita che si facevano strada tra le mie chiappe. La stessa cosa facevo io, leccandogli i coglioni ed avendo già infilatogli due dita nel culo. Ad un certo punto si alzò e gridò: "Vieni ad incularmi!!!". Non me lo feci ripetere due volte. Appoggiai la cappella al buchetto appena dilatato e lo sfondai con un colpo secco: cominciai a stantuffarlo con una forza enorme, lo sentivo urlare di dolore. Dopo pochissimo gli venni nel culo con una forza impressionante. Mi staccai quasi subito e lui mi disse: "Non ricredevi? Guarda qui, porco!" e con una facilità incredibile si sedette su una delle colonnine del letto, facendosela sparire nel culo: impressionante. Seduto in quella posizione, cominciò a dimenarsi in ogni modo possibile e immaginabile. Mi afferrò per un braccio e mi fece alzare, sì che il mio uccello fosse alla giusta altezza. Lo prese in bocca e, continuando a dimenarsi, me lo spompinava freneticamente. Non resistetti che qualche minuto. Nonostante fossi venuto appena prima, dal mio cazzo bollente uscirono fiumi di sborra, che gli schizzarono su tutta la faccia ed il petto. Sfinito, stramazzai sul letto e con una mano diedi appena due colpi al suo uccello che si produsse in una copiosa sborrata.Si sentì bussare alla porta: "Cazzo, mia moglie!"…
Aggiungi ai Preferiti