Ero appena un ragazzino quando il sesso si affacciò nella mia vita per entrare a farne parte senza mai più uscirne, anzi, occupandone un posto sempre più importante.Quel giorno ero tornato da scuola piuttosto nervoso per colpa di un cretino di compagno, ma per fortuna mia madre mia aveva preparato un pranzetto con i fiocchi.- mi fai sempre leccare i baffi, mamma, ma oggi hai davvero superato te stessa – dissi a fine pranzo- sei sempre gentile – disse alzandosi per sparecchiare – ma se mi dimostrassi la tua gratitudine aiutandomi sarebbe molto bello- hai ragione mammaE così dicendo mi apprestai ad aiutarla. Ma nel metterlo a posto, feci cadere un bicchiere a terra facendolo rompere.- accidenti, mi dispiace, ma non l’ho fatto apposta- non ti preoccupare, piccolo, non è successo nulla, stai solo lontano perché ti potresti tagliare con il vetromamma allora prese una scopa ed iniziò a recuperare i cocci. Un pezzo si era infilato sotto la credenza:- lascia, mamma, lo prendo io – dissi per non farla abbassare- neanche per sogno, saresti capace di amputarti una mano – disse ridendoFu in quel momento che accadde l’imprevisto: mamma si chinò in avanti mettendo in mostra un culo da sballo a malapena coperto da un paio di slip trasparenti.Avvertii un calore immenso avvolgermi il viso e non riuscivo neanche a muovermi: quel culo… il culo di mia madre… La testa mi girava e dovevo proprio sembrare un idiota, tanto che mamma nel rialzarsi mi chiese se mi sentissi bene. Non ricordo cosa farfugliai, ma sicuramente qualcosa senza senso, tanto che mamma mi prese per il braccio e mi fece sedere sul divano. Preoccupata mi diede un bicchiere d’acqua. Mi ripresi rendendomi conto della mia reazione spropositata. In fin dei conti di culi sulle riviste porno che mio padre credeva di nascondermi ne avevo visti tanti. Mamma si sedette accanto a me e mi accarezzava. Non potevo certamente dirle cosa mi era successo, allora mi inventai che per un attimo mi era girato lo stomaco- deve essere stato il dolce, ne hai mangiato tre fette- credo anch’io, ma ora mi sta passando- ora ti prendi un pochino di bicarbonato* si, mamma, ma ti prego, non molto Dopo qualche minuto:- ora va meglio, piccolo?- Si mamma, stai tranquilla, mi è passatoNon mi era passato un accidenti. Avevo sempre davanti agli occhi lo spettacolo di mia madre china.Non riuscivo a rendermi conto di cosa mi stesse accadendo, ma una cosa la capii subito: desideravo di nuovo guardare quel culo… il culo di mia madre.L’occasione non tardò ad arrivare.- vado in bagno, tu non ti alzare ancora, che sicuramente non ti senti ancora bene- d’accordo mamma, vai pure.Mentre si dirigeva nel bagno un’idea perversa mi passò per la testa: il buco della serratura.Mi alzai di scatto e senza fare rumore mi avvicinai alla porta abbassandomi all’altezza giusta: mamma era in piedi e con un gesto lento ma deciso si alzò la gonna e abbassò gli slip. Di nuovo avvertii quel calore: questa volta il suo culo era ben in mostra. Ma questo non era nulla in confronto a ciò che mi aspettava. Per sedersi sulla tazza mamma si girò proprio faccia alla porta lasciandomi vedere la sua fica. Che spettacolo sublime. Non mi fregava un accidente che era mia madre, ma in quel momento le sarei saltato addosso. Sentii il rumore della sua piscia. Poi vidi che prese un pezzetto di carta igienica e se lo passò tra le cosce. Capii allora che stava per uscire. Con un balzo fui di nuovo sul divano. Avevo un’erezione notevole e non sapevo come fare per nasconderla. D’altro canto i pantaloncini piuttosto piccoli che usavo non mi aiutavano certo. Mamma entrò prima del previsto tanto è vero che s’era accorta che mi ero alzato:- dove sei andato? Ti avevo detto di non alzarti ancora.Rosso in viso farfugliai qualcosa d’incomprensibile mentre con le mani tentavo di nascondere la mia erezione. Ma questa volta mamma si rese conto che qualcosa non quadrava:- mi dici cosa hai? E poi, cosa nascondi? Fammi vedere.- no mamma, lascia stare.- voglio vedere…Così dicendo mi scostò le mani mettendo in bella vista il rigonfiamento che avevo sotto i pantaloncini. Restammo entrambi per qualche istante senza fiato, poi:- senti piccolo, mi rendo conto che sei in un’età particolare e ricca di scoperte, ma se proprio di devi toccare, cerca di farlo quando sei sicuro che non ci sia nessuno.- ma mamma, ti giuro che neanche ho pensato di toccarmi- e allora questo come me lo spieghi – indicando il rigonfiamento che non accennava a diminuire- non so… non saprei…- senti caro, so benissimo che certe cose con accadono per caso, ma se proprio non ne vuoi parlare non fa niente, mi dispiace solo che hai una fantasia così fervida da procurarti una tale cosa nel giro di qualche istante. Del resto stavi poco bene neanche due minuti fa…S’interruppe e riflettendoci un attimo:- un momento, ma se prima che andassi in bagno effettivamente non eri… diciamo così… si, non eri eccitato, cosa è stato che…Fulminandomi con lo sguardo tra il minaccioso ed il dubbioso stette ferma alcuni istanti dopo di che si avviò verso il bagno e chinandosi all’altezza della serratura guardò dentro. Poi venne di nuovo verso di me:- dimmi un pochino, piccolo farabutto, ma non è che per caso mi hai spiata dal buco della serratura?- ma che dici mamma – balbettai paurosamente tanto da farle capire che lo avevo fatto- ma che ti salta in mente? Possibile che spii tua madre? Possibile che cerchi l’eccitazione spiandomi?Stette un attimo in silenzio. Un attimo che mi sembrò un secolo. Non riuscivo a guardarla negli occhi. Ero sicuro che gli strilli da lì a un poco sarebbero volati insieme ad una scaricata di sberle.Ma avevo torto a pensarlo. Mamma infatti cambiò espressione diventando nuovamente serena. Mi sedette accanto e prese ad accarezzarmi la nuca.- scusami piccolo mio, mi rendo conto che sei proprio nell’età della scoperta del sesso e che qualsiasi cosa ti stia bene- ma mamma, sai io…- no piccolo mio, mi rendo perfettamente conto. Devi solo capire che una mamma non è proprio la persona giusta per certe scoperte. O per lo meno, non è certo la persona giusta per iniziarti al sesso. Ma dimmi, come ti è saltato in mente di spiarmi nel bagno?Rassicurato dai suoi modi gentili decisi di confessare:- è vero, mamma, ti ho spiato, ma non capivo più nulla. Avevo la testa che mi girava per…- per cosa?- sai, quando è caduto il bicchiere…- allora?- tu ti sei chinata a raccogliere quel pezzo di vetro da sotto il mobile…- e allora, parla – disse con il tono di chi comunque aveva capito- allora nel chinarti hai messo in mostra…- cosa?Presi aria a pieni polmoni:- il sedere, mamma. Ti ho visto il sedere.Dopo qualche attimo:- ed è mai possibile che il sedere di tua madre ti procuri un’eccitazione tale da indurti a fare la spia dal buco della serratura?- mamma, tu non hai idea…- non ho idea di cosa?- non hai idea di cosa ho provato guardandoti il cu… il sedere- e quando sono andata nel bagno cosa hai visto?Questa volta il tono della voce era cambiato. Era diventato provocatorio, come chi conosce perfettamente le cose ma le vuole sentire dalla bocca della controparte.- dai mamma, ho vergogna…- se quello che ti ritrovi tra le gambe è vergogna… – e con tono sempre più provocatorio – voglio sapere cosa hai visto- ho visto di nuovo il tuo sedere- e poi?- e poi cosa- e poi cos’altro hai visto?- ho visto… la… la tua…- la mia?- la…- ho capito, lo dico io. Hai visto la mia ficaA quella parola avvertii come un colpo al petto che mi faceva mancare il respiro.- e ti è piaciuta?- cosa?- come cosa? La mia fica ti è piaciuta si o no?Dove voleva arrivare? La testa mi scoppiava. Ero totalmente imbambolato.- certo, mamma, mi è piaciuta tantissimo.Nel frattempo avevo il cazzo che mi faceva male tanto era duro e mamma lo aveva certamente notato.- senti piccolo, non credo che puoi stare ancora per molto in queste condizioni. Forse è meglio che tu vada in bagno.- a fare cosa? – risposi come un imbecilleMamma rise.- come a fare cosa? Non vorresti fare in modo che quel coso ritorni in condizioni normali?- si ma come posso fare?Questa volta la mia ingenuità s’era trasformata in furbizia. Volevo che fosse lei a dirmi con precisione cosa dovessi fare. Praticavo normalmente la masturbazione, ma mi eccitava il fatto che fosse mia madre a dirmi di farlo.- possibile che non ti sei mai accarezzato?- qualche volta l’ho fatto, ma…- ma?- avevo sempre….- cosa avevi? – sai mamma, a volte mi è capitato di trovare alcuni giornali…- quali giornali?- dei giornali con foto di donne e uomini nudi che si abbracciano- e sfogliando quelli ti accarezzavi?- si, tanto.- ho sempre detto a tuo padre di nasconderli come si deve… e allora, cosa vuoi dire?- voglio dire che così senza nulla…- ho capito, vorresti qualche giornale porno, ma purtroppo proprio stamani li ho buttati. Di sicuro questa sera tuo padre ne porterà di nuovi, ma non puoi certo aspettare…- e allora?- dimmi una cosa, ti piacerebbe se ti facessi di nuovo vedere quello che hai visto prima?Il cuore mi sembrò fermarsi:- cosa?… lo faresti veramente?- se è per aiutarti…- certo che mi piacerebbe.- allora cosa aspetti, tirati fuori l’affare e guarda tua madre cosa ti combina.Si alzò e lentamente iniziò a sbottonarsi la camicetta. Con mia sorpresa uscirono fuori due tette di una misura notevole che oggi paragonerei ad una quinta. Il reggiseno era completamente trasparente e i suoi capezzoli duri sembravano non essere coperti da nulla. Poi lentamente si sfilò la gonna, mettendo in mostra due gambe favolose.- dai, spogliati anche tu, altrimenti tutto questo non servirà a nulla.Credendo che potesse pensarci sopra, di scatto mi abbassai i pantaloncini. Non portavo le mutande e subito il mio cazzo si mise in mostra.- accidenti, sei ben piazzato per la tua età. Vediamo ora cosa succede. Io credo che tra qualche attimo crescerà ancora.Così dicendo si slacciò il reggiseno liberando quelle magnifiche poppe che mi ballarono davanti agli occhi. Poi con il fare di una troia si girò di spalle e chinandosi si sfilò gli slip. Era uno spettacolo magnifico. Per la prima volta potevo guardare un culo di donna a meno di un metro. E non solo il culo, ma chinata in avanti in quel modo vedevo tutta la fica. Si girò e allargando le gambe disse:- allora, che ne dici? È più bella la fica di tua madre o quella di quelle troie che vedi sui giornali che porta tuo padre?- la tua mamma, sicuramente la tua – ormai ero partitoIniziai a masturbarmi violentemente e sfacciatamente a cosce spalancate.- non così, tesoro, non così forte, altrimenti non te ne vedi bene- come sei bella mamma.- grazie tesoro.Si rigirò di spalle e con le mani si allargò le chiappe mettendo in ben in mostra il suo buco del culo- ti piace il mio culo, tesoro?- è magnifico mamma.Si mise di fronte e presa una tetta con le due mani la strinse alla base facendola diventare quasi il doppio.- e le mie tette? Ti piacciono le mie tette?- mamma, che belle.Poi il massimo: allargò spaventosamente le cosce piegando leggermente le ginocchia e con le due mani si spalancò la fica e quasi me la mise sotto il naso:- e la fica? Dimmi, ti piace la fica di mamma?Questa volta non riuscii a parlare.- chi tace acconsente. Vuol dire che la fica di tua madre ti piace. La fica…, la fessa…, la gnocca…, la pucchiacca… – e così dicendo s’infilò due dita dentro.Raggiunsi il culmine. Sborrai con uno schizzo enorme tanto che andò a finire quasi vicino la fica di mamma. Il cazzo mi pulsava senza fermarsi. Poi caddi esausto sul divano mentre mamma continuava a masturbarsi. Dopo qualche attimo anche lei raggiunse l’orgasmo e buttatasi di peso sul divano:- vieni qui, piccolo, vieni tra le mie braccia.- si mamma.Mi abbracciò forte tra le tette:- sei contento tesoro?- si mamma, mi è piaciuto tantissimo.Era iniziato un periodo tutto nuovo per me. E non solo per me ma…….
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